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Freitag, 14. Oktober 2022

Dal Piano Marshall a quello Morgentau ? Ucraina, tappa della guerra itinerante dell'imperialismo anglosassone contro la Russia: ma questa volta tocca all'Europa.

I recenti attacchi - debitamente preannunciati dallo stesso Presidente americano - ai gasdotti ed oleodotti  che congiungono come un cordone ombelicale l'Europa alla Russia, gli attentati alle ferrovie tedesche, l'imposizione all'UE delle sanzioni antirusse, l'evidente divieto alle marionette ucraine di trattare con la Russia  sono altrettanti momenti di un'unica strategia diretta ad assoggettare definitivamente i vassalli europei  anche in campo economico e non soltanto militare con l'imposizione di contributi sempre più costosi alla NATO (che altro non sono che sovvenzioni indirette all'industria bellica statunitense e britannica). 

La guerra USA contro la Russia iniziò notoriamente nel 1918 dopo la Rivoluzione   d’Ottobre (1) con l'invio di truppe statunitensi  in Siberia.

Non mi soffermo qui sulle vicende che permisero alla Germania hitleriana di attaccare la Russia con una guerra di sterminio ("Vernichtungskrieg"), ma sono noti e documentati i finanziamenti anche USA che permisero ai nazisti di armare un esercito di proporzioni mai conosciute prima:  "I tre cartelli industriali tedeschi: Vereinigte Stahlwerke (acciaio), IG-Farben (chimica) e AEG (settore elettrico), vengono finanziati principalmente dalla familia Warburg (Germania), e dalle banche statunitensi National City, Chase Manhattan, Morgan, Kuhn &Loeb che dal 1924 al 1926 trasferirono in Germania un totale di 975 milioni di dollari. Anche l’aiuto materiale all’ascesa bellica della Germania fu notevole: ad esempio la Bendix Aviation controllata dalla Morgan Bank invió migliaia di motori d’aereo in Germania dal 1934 al 1935. Anche altri capitalisti tedeschi, come per esempio Franz Thyssen e Alfred Krupp hanno finanziato l’ascesa di Hitler e le loro imprese hanno continuato ad operare dopo la sconfitta nazista. (2)

Che l'impero britannico fosse più vicino ideologicamente ai regimi nazifascisti che a quello sovietico è noto, forse non è esatta la citazione di Churchill "We have killed the wrong pig" (abbiamo ucciso il maiale sbagliato) riferita alla Germania nazista ma si sa che aveva scritto lettere di ammirazione a Mussolini e che comunque detestava Stalin.

Oggettivamente gli interessi britannici erano contrapposti in molte aree a quelli sovietici.

Alla fine della seconda guerra mondiale  tuttavia, venuta meno l'alleanza  di emergenza fra USA e GB con l'Unione Sovietica, vennero addirittura prelevati dalla Germania quanti più specialisti nazisti possibile senza riguardo ai crimini commessi (o in alcuni casi proprio per questa loro specialità: The Nazis next door: how America became a safe haven for Hitler’s men scritto da Eric Lichtblau, reporter del New York Times e Premio Pulitzer, Il testo, tradotto da Susanna Bourlot, è uscito in Italia nel 2017, edito da Bollati Boringhieri, con il titolo “I nazisti della porta accanto. Come l’America divenne un porto sicuro per gli uomini di Hitler”). Certamente molti furono anche portati in Unione Sovietica, ma per essere processati e giustiziati (3). 

Alla fine della seconda guerra mondiale, nell'aprile del 1945 alla morte del Presidente F.D. Roosewelt, divenne presidente il suo vice H. Truman, feroce anticomunista e fautore del "contenimento" dell'Unione Sovietica. Le bombe su Hiroshima e Nagasaki furono infatti lanciate non tanto per finire prima la guerra col Giappone ma come avvertimento all'Unione Sovietica e per escluderla dal trattato per la capitolazione per il quale già erano in corso trattative: "Il 12 luglio l'imperatore giapponese fece inviare un telegramma all'ambasciatore di Stato a Mosca in cui chiedeva alla Russia di fare da intermediaria per trattare la resa: l'imperatore è per una "resa incondizionata". Truman è a conoscenza della resa dell'imperatore, come risulta dal suo diario autografo"  (4).

Il seguito è noto e si sviluppa su vari scenari:  Corea, Vietnam, Cambogia, Laos, passando per i colpi di Stato fomentati al fine di assicurarsi le riserve naturali in varie parti del mondo (Iran, gran parete delle nazioni dell'America Latina Centrale e del Sud, ecc.) e fino ai tempi più recenti (Afganistan, Irak, Serbia, Libia, Siria) ed infine Ucraina (2014 Maidan: dove gli USA hanno deciso addirittura chi doveva essere il Presidente dopo aver cacciato quello legittimamente eletto). Un breve riassunto essenzialmente condivisibile poiché riporta fatti noti e documentati lo si può leggere qui. (5)

N conclusione, ovunque gli USA hanno utilizzato l'identica strategia: destabilizzare i Paesi "disobbedienti", invaderli e piazzare le proprie marionette.   

Nell'Europa del dopoguerra vi erano inizialmente due piani opposti: quello Morgentau, sostenuto anche dalla vedova dell'ex Presidente Roosevelt e quello poi realizzato, l' European Recovery Program più noto come "Piano Marshall", 14 miliardi di dollari  per un periodo di quattro anni cui fondi andarono in maggior misura a Regno Unito, Francia, Germania, Italia nonché a quasi tutti i Paesi europei che erano stati coinvolti nella guerra ed anche a Svizzera, Portogallo e Turchia. In definitiva questi aiuti servivano a consentire agli USA il passaggio dall'economia di guerra con gigantesche capacità produttive alla riconversione civile e quindi servivano mercati da conquistare e la ricostruzione dei Paesi europei era la migliore occasione, non ultimo per legarli indissolubilmente al mercato statunitense.

Restava tuttavia un problema: la dipendenza energetica dell’Europa dagli USA non era garantita per il futuro.

Ed è esattamente la questione energetica che spiega il seguito della guerra "itinerante": Gli USA avevano appena perduto il loro controllo sulla Cina dopo la vittoria di Mao Tse Tung, si dovettero accontentare di Taiwan come vassallo, e quindi  cercarono in ogni modo di contenere almeno l'Unione Sovietica. Vi furono vari piani, alcuni  abbandonati (es.  annientamento atomico dell’Unione Sovietica con 204 ordigni nucleari, un piano stilato già nel 1945) (6) ed altri invece attuati senza successo (guerre per procura: Vietnam e soprattutto Afganistan).

Anche il Regno Unito e la Francia volevano appropriarsi delle risorse naturali in Paesi del Medio Oriente e Nord Africa (v. crisi di Suez nel 1956)  ed intanto era in corso la decolonizzazione di vari Paesi del cosiddetto Terzo Mondo, contrastata dai Paesi colonialisti soprattutto laddove vi erano ingenti risorse naturali. E né USA né Regno Unito volevano tollerare che altri Paesi europei divenissero indipendenti energeticamente: Enrico Mattei, fondatore e presidente dell'ENI, pagò con la vita questo tentativo di rendere l'Italia indipendente dalle "Sette Sorelle" , cioè dal cartello anglosassone del petrolio. 

 Ci sono dunque eloquenti esempi storici per capire come era inevitabile arrivare al punto attuale, in cui apertamente gli USA cercano di conseguire due obiettivi con una sola mossa: sottrarre all' Europa  ogni alternativa alla vitale fornitura di energia tagliando tutte le vie di rifornimento dalla Russia, indebolire quest'ultima costringendola ad una guerra per rompere l'accerchiamento NATO, ed impedire ogni futura cooperazione economica della Russia con la regione dell'ex Unione Sovietica più importante storicamente  per legami linguistici ed economici (parte orientale) e cioè l'Ucraina.

Che l'ulteriore obiettivo possa essere la completa dissoluzione della Russia è probabile ma non nell'immediato poiché ciò causerebbe inevitabilmente un conflitto con la Cina che necessita in misura crescente il petrolio ed il gas russo.

 E  dunque eccoci ritornati intanto al Piano Morgentau, stilato nel 1944 dall'allora segretario al Tesoro degli USA,  Henry Morgentau, consultabile online, che ridotto all'essenza suonava così: "Questo programma per l'eliminazione delle industrie belliche nella Ruhr e nella Saar convertirà la Germania in un paese a vocazione soprattutto agricola e pastorale" (7).

Era prevista anche la divisione della Germania occidentale in due parti, e questo fu in parte realizzato ma solo ai fini amministrativi e quindi  in senso più ampio ma federale  (per richiesta del governo francese ad es. la Germania non potè avere un Ministero dell'Istruzione centrale, ma solo tanti ministeri a livello regionale, cosa che rende praticamente ancor oggi impossibile ai docenti di cambiare regione).

Ma il Presidente Truman aveva cambiato obiettivo rispetto al suo predecessore e la sua priorità era di avere non un Paese agricolo di scarsa utilità come vassallo, ma un Paese grande debitore ma ben industrializzato e al momento giusto militarizzato, e così avvenne, rigettando la proposta di Stalin (Nota di Marzo 1952) di riunificare la Germania a condizione di renderla neutrale come l'Austria.

Dunque fino ad una certa data la Germania, come il resto d' Europa, avevano la possibilità di sviluppo industriale anche nell'interesse degli USA. Ora questo interesse contrasta con l' enorme debito che gli USA hanno accumulato con le loro  innumerevoli guerre di aggressione condotte nel mondo, debito che può essere scaricato su altri Paesi solo se questi non sono più in grado di produrre a prezzi concorrenziali e soprattutto se devono acquistare le fonti energetiche a prezzi dettati dagli USA essendo privi di alternative.

Si tenga conto che i due gasdotti che collegano la Russia alla Germania sono stati costruiti non unicamente con capitali russi, bensì con ingenti capitali tedeschi. Secondo Gazprom,il 30% dell'opera è stato finanziato dai soci di Nord Stream, e il restante 70% è stato assicurato dalle  agenzie per il credito all'esportazione EULER Hermes (compagnia di assicurazione del credito del gruppo tedesco Allianz), SACE (spa italiana specializzata nel settore assicurativo-finanziario) e indirettamente dal governo tedesco ed il restante è stato finanziato da un pool di 26 banche, in larga misura europee. Progettato dalla Snamprogetti la costruzione era stata affidata alla Saipem, altra società italiana. Naturalmente la società a capo di tutto il progetto è la Nord Stream AG, con sede in Svizzera (a Zug), e partecipazione di colossi chimici ed energetici tedeschi (BASF, sua consociata Wintershall,  E.On ma anche ad es. da Gas de France-Suez.

Insomma. l'atto terroristico (terrorismo di stato ovviamente) contro Nordstream 1 e 2 ha causato perdite ingenti agli investitori tedeschi  negli impianti dei due gasdotti e soprattutto sta ponendo la Germania nella prospettiva di ritornare ad essere un Paese deindustrializzato, visto che senza gas russo l'industria chimica tedesca non ha possibilità di sopravvivenza (se non dislocando: la BASF ha già stabilimenti a Shanghai, dove arriverà il gas sottratto alla Germania).

Non potrà cambiare molto nemmeno l'arrivo eventuale di gas di scisto dagli USA, poiché il prezzo proibitivo non permetterà all'industria tedesca di restare competitiva sui mercati internazionali. 

Il momento inoltre è propizio per condurre a fondo l'attacco: al governo in Germania vi sono i socialdemocratici, col poco autorevole cancelliere già coinvolto in scandali bancari, assillato dal partito dei Verdi, col quale ha dovuto coalizzarsi, partito che si distingue per ignoranza economica, fondamentalismo ideologico (tema del cambiamento climatico  "über alles") e soprattutto cieca obbedienza al diktat USA che ne fa dei biechi guerrafondai pronti a tutto: non è un caso che la ministra degli esteri appunto dei Verdi, Baerbock,  abbia dichiarato pubblicamente "Non mi importa quel che pensano i miei elettori, ho promesso di sostenere l'Ucraina fino alla vittoria e non cambio idea". Ovviamente parlava della  promessa formalmente diretta alla marionetta di Kiev, ma intendeva quella concreta prestata probabilmente sotto forma di giuramento al presidente USA.     

E per concludere, poiché col gas si producono anche i fertilizzanti, per somma ironia della storia l'attacco ai gasdotti va anche ben oltre al Piano Morgentau, poiché senza fertilizzanti i la Germania non riuscirà più nemmeno ad essere un Paese agricolo !

La recessione economica e soprattutto la mancanza di gas e petrolio russo, nell’impossibilità dei governanti di affrontare il problema alla radice e quindi di ribellarsi al diktat di Washington, sta avendo risvolti ridicoli senza limite, tutti finalizzati a coprire le carenze di energia con risparmi : ed ecco il vice cancelliere (partito dei Verdi)  consigliare  di lavarsi ogni due settimane o il presidente del Baden-Württemberg  a proporre l’uso dei pannolini inumiditi al posto della doccia. Se un giorno, come speriamo, ci saranno storici che potranno descrivere questi anni, essi si chiederanno come è stato possibile istupidire un intero continente e spingere i cittadini europei a credere che in Ucraina si stia svolgendo una guerra di aggressione russa quando invece si tratta del conflitto in cui gli USA usano come mercenari al servizio dei propri interessi un malcapitato popolo dominato da un fantoccio da loro insediato con un colpo di stato: un piano preannunciato e pianificato apertamente da decenni, teorizzato e spiegato in dettaglio (Kennan, Brezinsky per non citarne che un paio). 

 (1) https://en.wikipedia.org/wiki/American_Expeditionary_Force,_Siberia

(2) http://www.tuttostoria.net/storia-contemporanea.aspx?code=825.

(3) https://it.wikipedia.org/wiki/Processi_pubblici_contro_i_criminali_di_guerra_stranieri_in_URSS_(1943-1949)

(4)  https://it.wikipedia.org/wiki/Harry_S._Truman#Bombardamento_atomico

(5) https://www.facebook.com/Travaglio-fans-club-    590723634736697/videos/4879598465409697/

 (6)  https://www.resistenze.org/sito/te/cu/st/custhn17-019840.htm

(7)  https://www.blogger.com/blog/post/edit/1985624766428785713/435274867740450547?hl=en-GB

 

 

 

 

                       

Dal Piano Marshall a quello Morgentau ?

Ucraina, tappa della guerra itinerante dell'imperialismo anglosassone contro la Russia: ma questa volta tocca all'Europa.

 

I recenti attacchi - debitamente preannunciati dallo stesso Presidente americano - ai gasdotti ed oleodotti  che congiungono come un cordone ombelicale l'Europa alla Russia, gli attentati alle ferrovie tedesche, l'imposizione all'UE delle sanzioni antirusse, l'evidente divieto alle marionette ucraine di trattare con la Russia  sono altrettanti momenti di un'unica strategia diretta ad assoggettare definitivamente i vassalli europei  anche in campo economico e non soltanto militare con l'imposizione di contributi sempre più costosi alla NATO (che altro non sono che sovvenzioni indirette all'industria bellica statunitense e britannica). 

La guerra USA contro la Russia iniziò notoriamente nel 1918 dopo la Rivoluzione   d’Ottobre (1) con l'invio di truppe statunitensi  in Siberia.

Non mi soffermo qui sulle vicende che permisero alla Germania hitleriana di attaccare la Russia con una guerra di sterminio ("Vernichtungskrieg"), ma sono noti e documentati i finanziamenti anche USA che permisero ai nazisti di armare un esercito di proporzioni mai conosciute prima:  "I tre cartelli industriali tedeschi: Vereinigte Stahlwerke (acciaio), IG-Farben (chimica) e AEG (settore elettrico), vengono finanziati principalmente dalla familia Warburg (Germania), e dalle banche statunitensi National City, Chase Manhattan, Morgan, Kuhn &Loeb che dal 1924 al 1926 trasferirono in Germania un totale di 975 milioni di dollari. Anche l’aiuto materiale all’ascesa bellica della Germania fu notevole: ad esempio la Bendix Aviation controllata dalla Morgan Bank invió migliaia di motori d’aereo in Germania dal 1934 al 1935. Anche altri capitalisti tedeschi, come per esempio Franz Thyssen e Alfred Krupp hanno finanziato l’ascesa di Hitler e le loro imprese hanno continuato ad operare dopo la sconfitta nazista. (2)

Che l'impero britannico fosse più vicino ideologicamente ai regimi nazifascisti che a quello sovietico è noto, forse non è esatta la citazione di Churchill "We have killed the wrong pig" (abbiamo ucciso il maiale sbagliato) riferita alla Germania nazista ma si sa che aveva scritto lettere di ammirazione a Mussolini e che comunque detestava Stalin.

Oggettivamente gli interessi britannici erano contrapposti in molte aree a quelli sovietici.

Alla fine della seconda guerra mondiale  tuttavia, venuta meno l'alleanza  di emergenza fra USA e GB con l'Unione Sovietica, vennero addirittura prelevati dalla Germania quanti più specialisti nazisti possibile senza riguardo ai crimini commessi (o in alcuni casi proprio per questa loro specialità: The Nazis next door: how America became a safe haven for Hitler’s men scritto da Eric Lichtblau, reporter del New York Times e Premio Pulitzer, Il testo, tradotto da Susanna Bourlot, è uscito in Italia nel 2017, edito da Bollati Boringhieri, con il titolo “I nazisti della porta accanto. Come l’America divenne un porto sicuro per gli uomini di Hitler”). Certamente molti furono anche portati in Unione Sovietica, ma per essere processati e giustiziati (3). 

Alla fine della seconda guerra mondiale, nell'aprile del 1945 alla morte del Presidente F.D. Roosewelt, divenne presidente il suo vice H. Truman, feroce anticomunista e fautore del "contenimento" dell'Unione Sovietica. Le bombe su Hiroshima e Nagasaki furono infatti lanciate non tanto per finire prima la guerra col Giappone ma come avvertimento all'Unione Sovietica e per escluderla dal trattato per la capitolazione per il quale già erano in corso trattative: "Il 12 luglio l'imperatore giapponese fece inviare un telegramma all'ambasciatore di Stato a Mosca in cui chiedeva alla Russia di fare da intermediaria per trattare la resa: l'imperatore è per una "resa incondizionata". Truman è a conoscenza della resa dell'imperatore, come risulta dal suo diario autografo"  (4).

Il seguito è noto e si sviluppa su vari scenari:  Corea, Vietnam, Cambogia, Laos, passando per i colpi di Stato fomentati al fine di assicurarsi le riserve naturali in varie parti del mondo (Iran, gran parete delle nazioni dell'America Latina Centrale e del Sud, ecc.) e fino ai tempi più recenti (Afganistan, Irak, Serbia, Libia, Siria) ed infine Ucraina (2014 Maidan: dove gli USA hanno deciso addirittura chi doveva essere il Presidente dopo aver cacciato quello legittimamente eletto). Un breve riassunto essenzialmente condivisibile poiché riporta fatti noti e documentati lo si può leggere qui. (5)

N conclusione, ovunque gli USA hanno utilizzato l'identica strategia: destabilizzare i Paesi "disobbedienti", invaderli e piazzare le proprie marionette.   

Nell'Europa del dopoguerra vi erano inizialmente due piani opposti: quello Morgentau, sostenuto anche dalla vedova dell'ex Presidente Roosevelt e quello poi realizzato, l' European Recovery Program più noto come "Piano Marshall", 14 miliardi di dollari  per un periodo di quattro anni cui fondi andarono in maggior misura a Regno Unito, Francia, Germania, Italia nonché a quasi tutti i Paesi europei che erano stati coinvolti nella guerra ed anche a Svizzera, Portogallo e Turchia. In definitiva questi aiuti servivano a consentire agli USA il passaggio dall'economia di guerra con gigantesche capacità produttive alla riconversione civile e quindi servivano mercati da conquistare e la ricostruzione dei Paesi europei era la migliore occasione, non ultimo per legarli indissolubilmente al mercato statunitense.

Restava tuttavia un problema: la dipendenza energetica dell’Europa dagli USA non era garantita per il futuro.

Ed è esattamente la questione energetica che spiega il seguito della guerra "itinerante": Gli USA avevano appena perduto il loro controllo sulla Cina dopo la vittoria di Mao Tse Tung, si dovettero accontentare di Taiwan come vassallo, e quindi  cercarono in ogni modo di contenere almeno l'Unione Sovietica. Vi furono vari piani, alcuni  abbandonati (es.  annientamento atomico dell’Unione Sovietica con 204 ordigni nucleari, un piano stilato già nel 1945) (6) ed altri invece attuati senza successo (guerre per procura: Vietnam e soprattutto Afganistan).

Anche il Regno Unito e la Francia volevano appropriarsi delle risorse naturali in Paesi del Medio Oriente e Nord Africa (v. crisi di Suez nel 1956)  ed intanto era in corso la decolonizzazione di vari Paesi del cosiddetto Terzo Mondo, contrastata dai Paesi colonialisti soprattutto laddove vi erano ingenti risorse naturali. E né USA né Regno Unito volevano tollerare che altri Paesi europei divenissero indipendenti energeticamente: Enrico Mattei, fondatore e presidente dell'ENI, pagò con la vita questo tentativo di rendere l'Italia indipendente dalle "Sette Sorelle" , cioè dal cartello anglosassone del petrolio. 

 

Ci sono dunque eloquenti esempi storici per capire come era inevitabile arrivare al punto attuale, in cui apertamente gli USA cercano di conseguire due obiettivi con una sola mossa: sottrarre all' Europa  ogni alternativa alla vitale fornitura di energia tagliando tutte le vie di rifornimento dalla Russia, indebolire quest'ultima costringendola ad una guerra per rompere l'accerchiamento NATO, ed impedire ogni futura cooperazione economica della Russia con la regione dell'ex Unione Sovietica più importante storicamente  per legami linguistici ed economici (parte orientale) e cioè l'Ucraina.

Che l'ulteriore obiettivo possa essere la completa dissoluzione della Russia è probabile ma non nell'immediato poiché ciò causerebbe inevitabilmente un conflitto con la Cina che necessita in misura crescente il petrolio ed il gas russo.

 

E  dunque eccoci ritornati intanto al Piano Morgentau, stilato nel 1944 dall'allora segretario al Tesoro degli USA,  Henry Morgentau, consultabile online, che ridotto all'essenza suonava così: "Questo programma per l'eliminazione delle industrie belliche nella Ruhr e nella Saar convertirà la Germania in un paese a vocazione soprattutto agricola e pastorale" (7).

Era prevista anche la divisione della Germania occidentale in due parti, e questo fu in parte realizzato ma solo ai fini amministrativi e quindi  in senso più ampio ma federale  (per richiesta del governo francese ad es. la Germania non potè avere un Ministero dell'Istruzione centrale, ma solo tanti ministeri a livello regionale, cosa che rende praticamente ancor oggi impossibile ai docenti di cambiare regione).

Ma il Presidente Truman aveva cambiato obiettivo rispetto al suo predecessore e la sua priorità era di avere non un Paese agricolo di scarsa utilità come vassallo, ma un Paese grande debitore ma ben industrializzato e al momento giusto militarizzato, e così avvenne, rigettando la proposta di Stalin (Nota di Marzo 1952) di riunificare la Germania a condizione di renderla neutrale come l'Austria.

Dunque fino ad una certa data la Germania, come il resto d' Europa, avevano la possibilità di sviluppo industriale anche nell'interesse degli USA. Ora questo interesse contrasta con l' enorme debito che gli USA hanno accumulato con le loro  innumerevoli guerre di aggressione condotte nel mondo, debito che può essere scaricato su altri Paesi solo se questi non sono più in grado di produrre a prezzi concorrenziali e soprattutto se devono acquistare le fonti energetiche a prezzi dettati dagli USA essendo privi di alternative.

Si tenga conto che i due gasdotti che collegano la Russia alla Germania sono stati costruiti non unicamente con capitali russi, bensì con ingenti capitali tedeschi. Secondo Gazprom,il 30% dell'opera è stato finanziato dai soci di Nord Stream, e il restante 70% è stato assicurato dalle  agenzie per il credito all'esportazione EULER Hermes (compagnia di assicurazione del credito del gruppo tedesco Allianz), SACE (spa italiana specializzata nel settore assicurativo-finanziario) e indirettamente dal governo tedesco ed il restante è stato finanziato da un pool di 26 banche, in larga misura europee. Progettato dalla Snamprogetti la costruzione era stata affidata alla Saipem, altra società italiana. Naturalmente la società a capo di tutto il progetto è la Nord Stream AG, con sede in Svizzera (a Zug), e partecipazione di colossi chimici ed energetici tedeschi (BASF, sua consociata Wintershall,  E.On ma anche ad es. da Gas de France-Suez.

Insomma. l'atto terroristico (terrorismo di stato ovviamente) contro Nordstream 1 e 2 ha causato perdite ingenti agli investitori tedeschi  negli impianti dei due gasdotti e soprattutto sta ponendo la Germania nella prospettiva di ritornare ad essere un Paese deindustrializzato, visto che senza gas russo l'industria chimica tedesca non ha possibilità di sopravvivenza (se non dislocando: la BASF ha già stabilimenti a Shanghai, dove arriverà il gas sottratto alla Germania).

Non potrà cambiare molto nemmeno l'arrivo eventuale di gas di scisto dagli USA, poiché il prezzo proibitivo non permetterà all'industria tedesca di restare competitiva sui mercati internazionali. 

Il momento inoltre è propizio per condurre a fondo l'attacco: al governo in Germania vi sono i socialdemocratici, col poco autorevole cancelliere già coinvolto in scandali bancari, assillato dal partito dei Verdi, col quale ha dovuto coalizzarsi, partito che si distingue per ignoranza economica, fondamentalismo ideologico (tema del cambiamento climatico  "über alles") e soprattutto cieca obbedienza al diktat USA che ne fa dei biechi guerrafondai pronti a tutto: non è un caso che la ministra degli esteri appunto dei Verdi, Baerbock,  abbia dichiarato pubblicamente "Non mi importa quel che pensano i miei elettori, ho promesso di sostenere l'Ucraina fino alla vittoria e non cambio idea". Ovviamente parlava della  promessa formalmente diretta alla marionetta di Kiev, ma intendeva quella concreta prestata probabilmente sotto forma di giuramento al presidente USA.     

E per concludere, poiché col gas si producono anche i fertilizzanti, per somma ironia della storia l'attacco ai gasdotti va anche ben oltre al Piano Morgentau, poiché senza fertilizzanti i la Germania non riuscirà più nemmeno ad essere un Paese agricolo !

La recessione economica e soprattutto la mancanza di gas e petrolio russo, nell’impossibilità dei governanti di affrontare il problema alla radice e quindi di ribellarsi al diktat di Washington, sta avendo risvolti ridicoli senza limite, tutti finalizzati a coprire le carenze di energia con risparmi : ed ecco il vice cancelliere (partito dei Verdi)  consigliare  di lavarsi ogni due settimane o il presidente del Baden-Württemberg  a proporre l’uso dei pannolini inumiditi al posto della doccia. Se un giorno, come speriamo, ci saranno storici che potranno descrivere questi anni, essi si chiederanno come è stato possibile istupidire un intero continente e spingere i cittadini europei a credere che in Ucraina si stia svolgendo una guerra di aggressione russa quando invece si tratta del conflitto in cui gli USA usano come mercenari al servizio dei propri interessi un malcapitato popolo dominato da un fantoccio da loro insediato con un colpo di stato: un piano preannunciato e pianificato apertamente da decenni, teorizzato e spiegato in dettaglio (Kennan, Brezinsky per non citarne che un paio). 

 

(1) https://en.wikipedia.org/wiki/American_Expeditionary_Force,_Siberia

(2) http://www.tuttostoria.net/storia-contemporanea.aspx?code=825.

(3) https://it.wikipedia.org/wiki/Processi_pubblici_contro_i_criminali_di_guerra_stranieri_in_URSS_(1943-1949)

(4)  https://it.wikipedia.org/wiki/Harry_S._Truman#Bombardamento_atomico

(5) https://www.facebook.com/Travaglio-fans-club-    590723634736697/videos/4879598465409697/

 (6)  https://www.resistenze.org/sito/te/cu/st/custhn17-019840.htm

(7)  https://www.blogger.com/blog/post/edit/1985624766428785713/435274867740450547?hl=en-GB

 

 

 

 

                       


Dienstag, 26. August 2014

  La Cancelliera Merkel ed i Catari



La storia non è maestra di vita come ci insegnavano a scuola ma conoscere il passato può aiutare a comprendere il presente, poiché la Storia altro non è che il ripetersi in forme diverse dei medesimi crimini per i quali la razza umana sembra essere stata programmata. 
Il virus del programma non è stato ancora trovato, finora sono state isolate unicamente alcune sue mutazioni che i ricercatori per motivi loro hanno battezzato col nome delle religioni monoteistiche  più diffuse.
Intanto una premessa: ormai è certo e possiamo essere tranquillizzati: la storia non è finita.
L’ ingenuo studioso che aveva creduto di vedere con il dissolvimento dell’Unione Sovietica la “fine della Storia”  coincidente con il trionfo della democrazia in tutto il mondo è stato smentito dai fatti: la democrazia infatti scoppia in tutto il mondo, ma non di salute, bensì di conflitti militari, economici, finanziari, giuridici,  ideologici e chi più ne ha più ne metta, in  tutto il mondo. Le esportazioni di democrazia da parte degli USA e dei loro vassalli hanno avuto come unico risultato la fine di equilibri precari e di sistemi dittatoriali detestabili al cui posto è stato semplicemente instaurato il caos, la distruzione, i massacri ed il terrore senza fine. Se non fosse tragico ci sarebbe da rotolarsi per terra dalle risa pensando che Obama sta studiando la possibilità di aiutare quel dittatore siriano che un anno fa voleva cacciare dal potere bombardandogli il Paese. Un voltafaccia dovuto alla situazione insostenibile in Siria ed Irak, dove gli insorgenti prima riforniti a iosa di armi e finanziati abbondantemente dagli USA e dai suoi alleati nell’area (Arabia Saudita) stanno usando ora i mezzi ricevuti per impadronirsi dell’intera zona creando un califfato. Se Assad ancora vivo può tornare ad essere il partner degli USA nella lotta contro gli estremisti musulmani, Saddam e Gaddafi ahimé sono stati liquidati e farebbero invece tanto comodo ora. La cosa che più impressiona se si osservano questi cambi di alleanze è l’injcapacità totale di imparare dai propri errori di politici e governanti. In Afganistan gli USA avevano armato i Talibani  in funzione antirussa, poi se li sono trovati nemici e scioccamente sono intervenuti, convincendo governi ancor più sciocchi di loro a partecipare, col bel risultato che è sotto gli occhi di tutti: i resistenti afgani sono più forti oggi che all’inizio della sciagurata campagna di guerra che è servita unicamente a distruggere  il Paese ed è costato migliaia di vittime sia fra la sventurata popolazione civile locale (dati fino 2013: 8.615  morti) che fra i militari della Coalizione (ir)responsabile dell’aggressione (dati fino 2013: USA 2.178;  Regno Unito: 448;  Canada: 157 ;  Francia: 88; Germania: 54+3;  Italia: 53 : per inciso ecco una delle poche statistiche in cui l’Italia si trova purtroppo ai primi posti, e non, come ad es. per la libertà di stampa, fra gli ultimi).
L’errore afgano avrebbe dovuto insegnare qualcosa, ed invece eccone la ripetizione puntuale in Siria. Ma l’ apertura del vaso (o scrigno: πίθος) di Pandora con l’invasione dell’Irak ha radicalmente cambiato il livello di pericolosità e di accelerazione della pazza corsa verso la prossima guerra  mondiale (che è già in corso, il Papa è uno dei pochi che ha avuto il coraggio di ammetterlo, ma sta avanzando per gradi, è cioè un conflitto strisciante che nel linguaggio della medicina si definirebbe “patologia strisciante cronica e probabilmente irreversibile”).
Passata in secondo piano la tragedia dei Palestinesi di Gaza, dove ormai il conflitto sembra destinato a continuare fino all’esaurimento delle forze senza pietà alcuna per i civili presi intrappola, i quotidiani riempiono le prime pagine con le foto dell’inaudita barbarie dei guerriglieri ISIS, ed allo sconcerto si unisce la preoccupazione che fra di essi vi siano migliaia di volontari con passaporti europei o addirittura USA. Qualcosa non ha funzionato si chiedono i governanti lungi tuttavia dall’esame di coscienza che imporrebbe almeno il riconoscere degli errori più recenti: Francia in testa ma con Italia complice e la NATO hanno commesso un errore fatale liquidando il regime di Gaddafi ed ora non sanno come uscire dal caos in cui hanno gettato il Paese. Ma da questo errore non sembra abbiano imparato nulla, poiché per fermare l’avanzata dei guerriglieri ISIS sono arrivati al punto di concepire l’invio di armi nella regione: ai Curdi per ora, ma è evidente che anche altri gruppi avanzeranno le loro pretese chiedendo armamenti, nell’area mediorientale ma anche altrove, già infatti il governo fascistoide dell’Ucraina ha chiesto oltre ai finanziamenti per poter continuare a bombardare i propri cittadini con le armi a disposizione, anch ela fornitura di ulteriori armamenti. L’UE con Germania in testa, armando i Curdi sta insensatamente creando un precedente fatale per la pace nel mondo.

Una farsa tragica che si ripete. Può aiutare la comprensione uno sguardo all’indietro: torniamo all’anno 1209, la crociata cattolica contro i dissidenti catari nell’area occitana. A Beziers le soldatesche cattoliche massacrarono 22000  civili, donne e bambini, idem ad Albi, dove per non perdere tempo passarono per le armi tutti, “eretici” e non , con la cinica giustificazione “Dio conoscerà i suoi”.  Chi non si convertiva, durante la crociata durata fino al 1229, veniva regolarmente torturato e poi bruciato vivo. I crociati cattolici di quel tempo non conoscevano metodi meno crudeli come la decapitazione o la fucilazione (non esistevano ancora le armi da fuoco). E tutti conoscono poi la successiva misura di democratizzazione (pardon di conversione alla giusta fede) operata dalla Santa Inquisizione (il solo Inquisitore Torquemsada fece 10.000 vittime sul rogo e 100.000 altri li mandò a morire come schiavi remando sulle galere). L’inquisizione giustamente è considerata storicamente a tutti i tioli come il prototipo di Gestapo, KGB, STASI, PIDE, OVRA, DINA, SAVAK, Securitade, ecc. cioè delle dozzine di polizie speciali per la repressione dei dissidenti note nella storia). 
In questo senso, un lieve progresso nella storia lo si può constatare, le esecuzioni di massa sono generalmente meno cruente di quelle di  allora, anche se purtroppo ci sono eccezioni (i neonazisti di Odessa il  2 maggio scorso, cantando “morte ai nemici, pugnalate i filorussi” hanno bruciato vivi oltre 50 “dissidenti”, quindi la tradizione cristiana dei roghi di dissidenti non è del tutto fuori moda).

Ed ecco la domanda che porrei volentieri alla Cancelliera Merkel: le avrebbe consegnate le armi ai Catari affinché si potessero difendere dalle orde sanguinarie dei crociati cattolici? Essendo protestante potrebbe essere invogliata a rispondere positivamente.
Ma subito seguirebbe la successiva domanda: Se sí ai Curdi, perché non anche ai dissidenti filorussi che il governo ucraino sta massacrando?
Probabilmente risponderebbe che tutta la colpa è di Putin, che aiuta i rivoltosi. Ma allora entrerei nel merito c le chiederei se sa perché le popolazioni dell’est dell’Ucraina chiedono l’indipendenza e si ribellano ad un governo centrale che con violenza e in dispregio di ogni regola democratica ha preso il posto di quello da loro eletto e che come primo atto ha deciso di proibire loro l’uso della lingua russa imponendo l’ucraino come unica lingua di Stato.
Un governo che ha estromesso dal Parlamento un partito eletto dal 13 % degli elettori, poiché considerato filo-dissidenti. Un governo con una concezione della democrazia che fa concorrenza con quella peculiarissima degli USA, i quali a forza di esportarne con invasini militari e golpe in tutto il mondo ne hanno sempre meno in patria, come dimostrano i fatti di Ferguson city.  Non credo che la Cancelliera risponderebbe all’ultima domanda, il timore di una sgridata da Washington è troppo forte. Almeno finché le infondate sanzioni antirusse non avranno creato tanti e tali guai all’economia tedesca oltre che europea in toto, che un cambio di rotta si renderà inevitabile. E da quanto sta avvedendo in Francia (chi critica con validissimi motivi il governo agonizzante viene cacciato) c’è speranza che l’UE cominci a frantumarsi e che spazzato via l’inetto Hollande il Paese che di rivoluzioni una certa esperienza indubbiamente ce l’ ha, scenda dal carrozzone EU dando l’esempio agli altri, che se non scenderanno finiranno tutti insieme nel burrone.
  

Sonntag, 24. August 2014

 2014 come 1492: ISIS e Inquisizione 

La "Reconquista" della penisola iberica ad opera dei cristianissimi regnanti Ferdinando ed Isabella pose fine alla pacifica convivenza di arabi musulmani, ebrei e cristiani in Spagna. Cacciati arabi ed ebrei arrivò l'Inquisizione con i suoi orrori. Le "crociate" di Bush e del suo epigono Obama in gara per superare le follie del suo predecessore hanno provocato milioni di morti e la situazione attuale in Irak. Ma costoro non sono paghi di aver messo a ferro e fuoco Afganistan, Irak, Siria (si, per auto ammissione sogno gli USA che hanno armato e finanziato gli oppositori di Assad, e non certo per finalità democratiche ma unicamente sperando di instaurare un nuovo regime loro supino che togliesse le concessioni alle basi navali russe).
La follia con cui è stato distrutto lo Stato libico gli USA l'hanno delegata all'UE, supina serva per non dire prostituta degli USA. E visto che questa si è tanto facilmente prestata al lurido servizio, e l'appetito vien mangiando, ecco l'attacco alla Russia fomentando la guerra civile in Ucraina, riuscita al terzo tentativo con l'aiuto dell'UE che ha posto il disgraziato Paese (da sempre diviso profondamente nelle due fazioni pro-Occidente e pro -Russia, di fronte ad una impossibile alternativa: o con noi o con la Russia.
Senza provare la minima vergogna la Cancelliera tedesca oggi va ad abbracciare un Presidente ucraino che fa bombardare la popolazione civile delle aree dissidenti, che manda le milizie neonaziste a combattere i dissidenti dichiarati "terroristi" (cosí gli hanno insegnato a dire i consiglieri gli USA che gli portano gli ordini dalla Casa Bianca). Nessuno avrebbe creduto possibile rivedere politici tedeschi sostenere un governo come l'attuale in Ucraina, che si regge unicamente poiché composto dal partito che si considera successore dei collaboratori hitleriani. Un governo che fa arrestare i giornalisti stranieri indesiderati, censura le informazioni e cerca di prendere per fame le aree che si sono ribellate al proprio dictat fascista.
L'UE ha imposto senza alcuna prova sanzioni punitive alla Russia e ora ne subisce il doloroso ma giusto castigo delle controsanzioni (quasi che la malandata economia EU avesse ancora bisogno di questo !). Questa riedizione con altri metodi dell'Operazione Barbarossa contro la Russia non potrà che avere il medesimo risultato di quella hitleriana, ma speriamo con meno vittime (per ora solo un paio di migliaia) e distruzioni minori. Come cittadino tedesco antifascista sono indignato di questa vergognosa subordinazione della politica  tedesca agli interessi militari ed economici degli USA, non è questo il ringraziamento che la Russia si attendeva per aver consentito pacificamente la riunificazione della Germania. L'UE a sua volta pagherà cara la propria sottomissione aglli interessi USA e non resta che augurarci il successo delle imminenti secessioni (Scozia, Catalonia, speriamo ne seguano altre) quale punto di partenza per una ricostruzione su basi democratiche dell'UE che cancelli la presente vergogna.