C’era un’alternativa all’opzione militare russa in Ucraina ?
Qui in una frase il suo punto della situazione: "La narrazione
iniziale si sta risolvendo nel suo contrario. A febbraio l’ipotesi prevalente
era quella di un conflitto breve, che la Russia avrebbe vinto militarmente, per
poi perderlo in maniera rovinosa sul piano economico. Non è andata così. E non
poteva andare in quel modo per un semplice motivo: qui non siamo di fronte ad
uno scontro tra Russia e Ucraina, che se così fosse stato si sarebbe chiuso in
una settimana. Quella in corso è piuttosto la guerra scatenata dal blocco
Usa-Nato-Ue contro la Russia; l’inizio di una Terza Guerra Mondiale combattuta
per ora prevalentemente sul suolo ucraino."
Personalmente ovviamente spero che
la Terza Guerra Mondiale si continui a combattere soltanto nel “poligono di
tiro” graziosamente offerto dai governi golpisti piazzati dagli USA a Kiev dal
2014 in poi, marionette corrotte che si combattono anche fra di loro (Zelensky
contro il suo predecessore Poroshenko, processato per corruzione ed al quale il Presidente Putin ha pubblicamente
offerto asilo politico in Russia!).
Ma restiamo al punto centrale indiscutibile (visto che i fatti
sono testardi !). Come chiaramente argomenta in questo articolo Leonardo
Mazzei, non si tratta di un conflitto Russia -Ucraina, ma di guerra USA/NATO e
UE come lurido vassallo al seguito contro la Federazione Russa. Al popolino
bue i media occidentali hanno facile
gioco a far credere che si tratti di un'aggressione russa all'Ucraina
"democratica" che ha bombardato per 8 anni i propri concittadini di
lingua russa nel Donbass, che ha vietato loro l'uso della lingua russa, che ha
vietato tutti i mezzi d'informazione stampa e TV russi, tutti i partiti
d'opposizione e simili amenità che la stampa occidentale naturalmente ha
nascosto ai propri creduloni lettori, ammesso che ancora ce ne siano che
leggono e credono alle scemenze dei quotidiani più diffusi.
Per gli storici la Terza Guerra Mondiale è iniziata almeno nel 1945 da parte degli USA contro l'Unione Sovietica e poi contro la Federazione Russa quando fu chiaro che gli USA non potevano contare su un terzo Presidente ingenuo come Gorbaciov o alcolizzato come Jeltsin per ottenere il disfacimento di quel che restava dell'Unione Sovietica. La Federazione Russa non si poteva frantumare come fatto con la ex-Jugoslavia. Ed ecco quindi l'avanzata minacciosa e provocatoria della NATO. Se n'è accorto con un certo ritardo anche il Papa recentemente, che indirettamente ma chiaramente ha chiamato col loro meritato nome di cani rabbiosi i Paesi NATO che "abbaiano davanti al cortile di Putin".
Ma c'era un'alternativa all'uso delle forze armate almeno in questo
episodio della guerra cercata con ogni
possibile mezzo dagli USA ?
I fatti recenti sembrano dare una
risposta affermativa: molto probabilmente i governanti russi e cinesi (che sono
il secondo obiettivo strategico da eliminare o assoggettare da parte degli USA)
potevano ottenere risultati ancor maggiori colpendo unicamente l'arrogante e
guerrafondaia superpotenza USA nel suo punto più debole: la moneta e la
globalizzazione.
Per fermare un aggressore non
sempre è necessario colpirlo direttamente ma è sufficiente e meno rischioso
eliminare uno ad uno i suoi sostenitori, colpendoli nei rispettivi punti
deboli. Orbene senza i vassalli dell'UE
gli USA diventano un'anatra zoppa, e il tallone di Achille di tutti questi
Paesi è la dipendenza energetica dalla Russia e la globalizzazione con cui
dominano i mercati mondiali coi prodotti che possono offrire unicamente grazie
alla disponibilità di energia (gas e petrolio). E la fine del dominio del
dollaro sull'economia mondiale era il logico e micidiale pendant di questa
operazione. Anzi, non "era" ma " è " , poiché esattamente
questo sta succedendo. L'inflazione nell' UE sta facendo il resto. E per finire
le controsanzioni alimentari russe (alle quali con ottima tempistica si sono
aggiunte quelle indiane): curiosa ironia della storia, ritorna moderno il
saggio dell'abate Galiani (1770) sul "commercio dei grani" (2), che a
suo tempo sosteneva giustamente essere decisione politica e non economica,
contro le teorie ingenue dei i
fisiocratici che erano grosso modo i globalisti- neoliberisti di quei
tempi.
Probabilmente Putin avrebbe
attirato su di sè molto più odio semplicemente praticando sanzioni sulle
esportazioni dei grani e chiudendo il rubinetto del gas e del petrolio a tutti
i Paesi Europei, per poi riaprirlo solo a quelli che si fossero dissociati
dalla guerra al fianco degli USA e
quindi avessero lasciato la NATO. Certo, gli USA avrebbero potuto aggredire questi
"vassalli ribelli", ma a qual punto anche un bambino scemo avrebbe
capito che la NATO altro non è che la forza d'occupazione statunitense.
Quali potranno essere gli sviluppi futuri ? Auspicabile è una fine del conflitto militare nel poligono di tiro ucrainiano, con una spartizione di diritto di quella che da sempre è una divisione di fatto (Ucraina nazionalista filo-occidentale e Ucraina etnicamente russa: sull'esempio intelligente della Cecoslovacchia che tempestivamente si separò nelle due repubbliche indipendenti, Ceca e Slovacca).
Senza le ingerenze USA ambedue le etnie potevano naturalmente convivere in uno Stato Federale neutrale come ad es. la Svizzera o la Germania. Ma il nazionalismo ucraino ha lunga storia: nel 1941 i filonazisti inneggiarono all' arrivo dei carri armati della Wehrmacht e si associarono alle SS compiendo con esse crimini orrendi. Probabilmente affidandosi a questa tradizione poco onorevole gli USA hanno scelto l'Ucraina per teatro principale nella tragedia da loro progettata: era e resta la vittima sacrificale perfetta per nuocere alla potenza Russa senza necessità di spargere sangue USA. Si accontentano di obbedire agli ordini di Washington come già fecero con quelli di Hitler e di divenire appunto un "poligono di tiro" in una guerra che non è la loro.
Il mondo multipolare che Putin aveva proposto ed invocato nella conferenza
di Monaco nel 2007 era lo spauracchio degli USA e questi hanno fatto tutto il
possibile per rendere impossibile una coesistenza o cooperazione fra le etnie
ucraine. Un copione logoro che si ripete dagli anni '50 (Corea) '60 (Vietnam),
fino ai più recenti casi di Afganistan, Irak, Libia e Siria: sempre ed ovunque
gli USA hanno seminato zizzania, odio fra i popoli prima fratelli, divisioni,
aizzato conflitti, e dove non bastava hanno aggredito e bombardato in modo
spietato e ipocritamente venduto le loro luride prodezze come
"democratizzazione": e finora hanno trovato sempre chi ci crede, in
particolare in Italia addirittura le
sedicenti forze di "sinistra" (o i meschini ecologisti
"verdi" in Germania) che
messo da parte il pacifismo di convenienza invocano la risoluzione dei
conflitti con una corsa agli armamenti che sa poco di sinistra ed ancor meno di
ecologia, ma puzza invece di ipocrisia.
(1)
https://www.sollevazione.it/2022/05/non-ci-sono-alternative-di-leonardo-mazzei.html
(2)
Ferdinando
Galiani: Dialogue sur le commerce des blés (Paris, 1770); qui il testo completo difficilmente
reperibile in forma stampata: (https://fr.wikipedia.org/wiki/Dialogues_sur_le_commerce_des_blés)
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