Montag, 11. August 2014

  Il sospetto: NSA e sanzioni antirusse

La guerra civile in corso in Ucraina prende sempre più i contorni di un massacro che ricorda lo smembramento della ex-Jugoslavia da un lato e la carneficina in corso in Siria dall'altro.
Il conflitto jugoslavo fu causato allora in larga parte dall'imperdonabile errore con cui gli Stati europei tutti, ignorando sia i fatti storici basilari che le tradizioni e mentalità locali, si affrettò ad appoggiare le comprensibili ma incoscienti spinte nazionalistiche delle varie regioni riconoscendone immediatamente la separata autonomia statale, vanificando dunque il possibile passaggio ad una struttura federale in cui le regioni si potessero accordare spartendosi le competenze. Quella che poteva divenire un'unione analoga all'UE fu invece un massacro di cui l'UE porta una terribile responsabilità.
Per il caso siriano, se già era parzialmente noto e facilmente intuibile, sappiamo ora, grazie allo scambio di accuse interno ai dirigenti USA, che i manifestanti dapprima pacifici furono armati e spinti alla guerra civile dagli USA: e si sono rivelati poi gli stessi che gli USA combattono in Irak ed Afganistan (i che dimostra ancora una volta con quanta ignoranza storica ed incoscienza i dirigenti USA intervengono nel mondo per esportare la loro "democrazia" (e ne deve essere rimasta ben poco nel Paese a forza di esportarne !).
Fin qui nulla di nuovo, è dalla fine della 2. guerra mondiale che non vediamo altro, dalla Corea al Vietnam, all'appoggio delle più feroci dittature in Sudamerica, ai colpi di Stato nei Paesi del Medio Oriente (Iran, Irak, per ultimo Egitto), è sempre la stessa identica storia, con le provocazioni inventate di sana pianta e catene di menzogne per poter giustificare gli interventi. Per non parlare delle ingerenze meno visibili ma documentate nei Paesi europei Italia compresa.
Il caso ucraino ed il comportamento dei dirigenti dell'UE fanno tuttavia sorgere un sospetto. Che l'UE avesse o abbia interessi economici reali ad accogliere nell'Unione l'Ucraina è totalmente da escludere, visto che con i problemi che si trova ad affrontare non è stata n grado nemmeno di salvare Cipro (con meno di un milione di abitanti) dal fallimento ma ha costretto il governo locale a saccheggiare i conti correnti dei cittadini per saldare i debiti alle banche europee. Impensabile un salvataggio dell'Ucraina con oltre 45 milioni di abitanti, che è in bancarotta insanabile e con debiti enormi neiconfronti della Federazione Russa. Dunque l'Ucraina nell' UE sarebbe alcuni scalini a di sotto della Grecia, ma con una popolazione che ne è circa il quadruplo.  
L'unica cosa immediatamente utilizzabile in Ucraina è il gas da fratturazione rocce estraibile dal sottosuolo con tecnologia USA.
Infatti il figlio del Vice-Presidente USA Joe Biden è stato nominato dirigente della Società che ha acquisito i diritti di sfruttamento di questa risorsa e ciò spiega l'ansia con cui suo padre incita il Presidente ucraino Poroschenko a massacrare i dissidenti e terrorizzare coi bombardamenti le popolazioni civili delle regioni orientali per sgomberare il campo da chi potrebbe intralciare il progetto USA.

La posizione della Federazine Russa al contrario è stata fn dall'inizio chiara: nessuna interferenza a Kiev, dove infatti si sono visti sul palco dei dimostranti nazifascisti contro il governo legittimo unicamente rappresentanti degli Stati europei (Germania in prima fila), dell'UE e degli USA ovviamente.
Il ritorno della Crimea alla Russia è stata l'unica mossa della Federazione Russa per sventare la perdita delle proprie basi militari locali con armamenti atomici, ed è avvenuta esattamente quando la flotta USA era entrata nel Mar Nero e il nuovo governo golita a Kiev, oltre ad aver immediatamente vietato l'uso della lingua russa nelle regioni russofone e nella Crimea, paventava la risoluzione del contratto d'affitto delle basi militari alla Russia (facile intuire chi sarebbe stato il prossimo inquilino).
Il ritorno della Crimea alla Russia, da sempre parte del suo territorio, è stata per riprendere una frase di Gorbaciov (ignoranta dalla stampa occidentale), la "correzione di un'errore storico", cioé dello spostamento di confini ordinato da Kruschiov nel 1959 per interessi elettorali personali. Un ritorno avvenuto senza colpo ferire e con un referendum (affrettato finché si vule, ma comprensibile visto il golpe di Kiev, e comunque più democratico della procedura con cui in Europa sono stati imposti i trattati da Maastricht in poi, laddove dopo due referendum (Francia, Irlanda) in cui i trattati erano stati respinti se ne è fatto bellamente a meno e si è imposto d'arbitrio quanto i burocrati di Bruxell volevano).

Che la Federazione Russa avesse interesse ad inglobare altro territorio ucraino è quantomeno dubbio,
difficile credere che la russia, benché risparmiata dalla crisi europea e mondiale, avesse un interesse economico ad assumersi il gravame di risanare un Paese in bancarotta delle dimensioni dell'Ucraina. Un aiuto certamente sí, trattandosi dei fratelli slavi che untempo facevano parte dell'Unione Sovietica, ma senza troppo entusiasmo. Ed infatti se non fosse stata l'UE ad imporre al Presidente Ucraino l'imossibile scelta ("o con l'UE o con la Russia") una cooperazione sarebbe stata possibile e unendo le forze (reali della Russia, che infatti aveva offerto un forte pacchetto economico di investimenti) e quelle virtuali dell'UE, che oltre all'apertura dei mercati nulla di sostanziale poteva né può offrire).

L'aver rifiutato ogni seria possibilità di cooperazione ed aver invece deliberatamente scelto la via del confronto che ha condotto alla guerra civile in Ucrania è una responsabilità storica che macchia inesorabilmente l'UE, un crimine folle anche in base alle norme del diritto internazionale.

Come lo si spiega? Non evidentemente con gli interessi dell'UE, che oltre all'enorme resposabilità morale nulla ha da guadagnare e che ratificando diligentemente anche se a malincuore le sanzioni antirusse volute ed imposte dagli USA si autoflagella proprio in un periodo di crisi nel quale avrebbe interessi completamente opposti. La domanda se i dirigenti dell'UE siano improvvisamente divenuti tutti e completamente folli è inevitabile: perché lo fanno?
Contenimento della Russia e ritorno alla guerra fredda, anzi tieida visto le migliaia di morti e sfollati già generati dal confronto che stanno finanziando gli Stati Europei in Ucraina? No, in gioco c'è unicamente l'avanzamento della NATO e gli interessi sono sopratutto militari per gli USA, salvo il sopraccitato gas d'estrazione.
Ma allora perché i dirigenti dell'UE si vendono per una causa non loro e che punisce pesantemente le proprie economie senza alcun utile?
Quando qualcuno prende una decisione contro i propri interessi i casi sono due: o è pazzia o costrizione.
La telefonata intercettata di una funzionaria di modesto rango "Fu... you EU" ("Vaff...UE") la dice lunga sul tipo di subordinazione dei dirigenti europei nei confronti degli USA. Ma ciò non basta. ci deve essere una ragine più profonda e un argomento `molto più forte per spingere i dirigenti UE a compere harakiri: e questo potrebbe essere spiegato in tre lettere: NSA, l#agenzia di spionaggio statunitense che ha raccolto i dati delle conversazioni di TUTTI in giro nel mondo. Orbene nelle conversazioni private i politici possono lasciar trapelare cose che in pubblico non ammetterebbero mai e che una volta rese note potrebbero costringerli alle dimissioni o danneggerebbero le loro possibilità di rielezione.
Per usare un termne ancor più chiaro: il sospetto è che i dirigenti UE agiscano con la altrimenti inspiegabile supina devozione agli ordini USA esattamente perché ricattati.

Un giorno gli storici potranno speriamo far luce su questo vergognoso capitolo, e speriamo, una nuova UE vera espressione dei popoli europei sostituirà l'attuale branco di passacarte e incoscienti servitori di interessi altrui che hanno distrutto l'idea originaria dell'UE trasformandola nel vergognoso apparato di potere che si ritorce contro i propri cittadini e si assoggetta ad interessi esterni e in buona parte inconfessabili.

Intanto ciò ch epossiamo fare è proporre la restituzione dell'immeritato preio Nobel per la Pace: propongo la formazione di un comitato che con rapresntanti di tutti gli Stati europei si rechi ad Oslo e simbolicamente restituisca il Nobel, avvolto in una bandiera dell'UE in cui le stelle siano sostituite da chiazze di sangue innocente di cui altrimenti tutti i cittadini europei si devono sentire responsabili non reagendo.


Keine Kommentare:

Kommentar veröffentlichen