Riflessioni su Palestina ed Israele.
Come lo Stato Sionista è divenuto la negazione della
tradizione ebraica e non può avere un futuro che invece è da cercare in un
unico Stato Federale non teocratico e senza apartheid.
Non l’avevano detto e scritto soltanto molti intellettuali ebrei (Einstein, Hanna
Arendt tanto per fare due nomi) ma lo sostengono ancor oggi molti ebrei fedeli
alla tradizione di pace e di coesistenza in tutti i Paesi del mondo. Purtroppo
la maggioranza dei cittadini di origine ebraica in Israele sono stati
indottrinati fin dalla nascita a considerare loro diritto inalienabile
conquistare tutto il territorio che secondo una concezione biblica astorica e
tutta da dimostrare spetterebbe alla cosiddetta diaspora ebraica. Con tale
ideologia antiebraica sono stati finora giustificati tutti i crimini commessi
per completare l’occupazione dei territori palestinesi e la deportazione
dei loro residenti, cristiani compresi.
Una soluzione che ora appare pura fantasia sarebbe uno Stato Federale con
ripartizione sulla base dei confini antecedenti il 1967, senza necessità di
dislocare i coloni dai territori occupati che, restituiti ad un governo
regionale con competenze del tipo dei cantoni svizzeri o i Länder tedeschi avrebbe
il controllo vero (e non fasullo come ora finge di avere l’autorità palestinese in Cisgiordania,, di fatto il “Kapo” di tutti i governi sionisti). La soluzione dei due Stati
di cui tanti politici parlano da mezzo secolo e ripropongono ad ogni divampare
del conflitto è puro flatus vocis, un espediente per giustificare la politica
di espropriazione e deportazione dei palestinesi lavandosene le mani.
Dunque o uno Stato Federale con capitale Gerusalemme o la distruzione, poiché
una volta assoggettati tutti i territori ed espulsi tutti i Palestinesi ,
Israele si troverebbe circondato da nemici e deportati che prima o poi ne
segnerebbero la fine non potendo ripetere l'impresa del 1948 (quando sí venne
assalito dai confinanti, ma tutti insieme non avevano un esercito neanche
lontanamente in grado di competere e nemmeno si erano coordinati. Ora i Paesi
arabi e anche la Turchia hanno armate possenti, e Israele non potrebbe certo
lanciare le atomiche - di cui indubbiamente dispone - su tutti i Paesi confinanti poiché a tal punto il Pakistan ha già fatto sapere che metterebbe a
disposizione dellaTurchia le proprie. Dunque una soluzione militare come stanno
cercando di attuare ultranazionalisti e corrotti governanti come Netanyau (che
se non fosse al governo rischierebbe il carcere) è ragionevolmente da
escludere, a meno che trionfi la pazzia criminale.
Dunque o uno Stato Federale con capitale Gerusalemme o la distruzione, poiché
una volta assoggettati tutti i territori ed espulsi tutti i Palestinesi ,
Israele si troverebbe circondato da nemici e deportati che prima o poi ne
segnerebbero la fine non potendo ripetere l'impresa del 1948 (quando sí venne
assalito dai confinanti, ma tutti insieme non avevano un esercito neanche
lontanamente in grado di competere e nemmeno si erano coordinati. Ora i Paesi
arabi e anch ela Turchia hanno armate possenti, e Israele non potrebbe certo
lanciare le atomiche di cui indubbiamente dispone su tutti i Paesi confinanti
poiché a qual punto il Pakistan ha già fatto sapere che metterebbe a
disposizione le proprie. Dunque una soluzione militare come stanno
cercando di attuare ultranazionalisti e corrotti governanti come Netanyau (che
se non fosse al governo rischierebbe il carcere) è ragionevolmente da
escludere, a meno che trionfi la pazzia criminale.
Inoltre, l’Israele sionista gli amici veri li ha già perduti tutti,
gli restano gli USA ed i governi europei suoi lecca…li, che però se cadesse l’appoggio statunitense
gli volterrebbero immediatamente le spalle essendo voltagabbana doc) .
Chi ha veramente a cuore la sopravvivenza di Israele, come il sottoscritto,
deve appoggiare la lotta interna degli israeliani pacifisti ora in minoranza
contro i sionisti ed i coloni, che sono sí attualmente una maggioranza, ma che
di fronte all’alternativa della loro distruzione potrebbero iniziare a
ragionare e a cercare la convivenza pacifica coi palestinesi. Sarebbe anche la
fine dell’antisemitismo nel mondo, che ora invece grazie a
criminali del tipo Netanyau sta purtroppo crescendo.
E suggerisco alcune letture utili a capire meglio la storia di Palestina ed
Israele. Sono tutte oere di studiosi ebrei ed israeliani, ovviamente oppositori
del sistema che ora domina il malcapitato Paese.
- Ilan Pappe: The Ethnic cleansing of
Palestine, Oneworld Publ. Limited, del 2006
ma ripubblicato nel rpetutamente fino al 2022
- (Id.) : The Biggest Prison on Earth: A
History of the occupied Territories, 2017
- Miko Peled, The General's Son: Journey of an Israeli
in Palestine (reprint 2016)
Di Shlomo Sand, uno dei maggiori storici israeliani
viventi, si trova in internet gratuitamente il testo
seguente: The invention of the land of
Israel-From Holy Land to Homeland
https://yplus.ps/wp-content/uploads/2021/01/Sand-Shlomo-The-Invention-of-the-Land-of-Israel.pdf
In inglese (ed addirittura in traduzione
tedesca).
In francese,del medesimo autore, pubblicato il 5.1.2024, "Deux
Peuples pour un État ?"
non l'ho ancora letto, ho soltanto seguito l'intervista
in cui ne parla e nella quale l'autore dichiara che alla luce degli sviluppi
degli ultimi anni ha abbandonato sia l'orientemente filosionista che
l'illusione dei due Stati uno Palestinese ed uno Israeliano.