I recenti attacchi - debitamente preannunciati dallo stesso Presidente americano - ai gasdotti ed oleodotti che congiungono come un cordone ombelicale l'Europa alla Russia, gli attentati alle ferrovie tedesche, l'imposizione all'UE delle sanzioni antirusse, l'evidente divieto alle marionette ucraine di trattare con la Russia sono altrettanti momenti di un'unica strategia diretta ad assoggettare definitivamente i vassalli europei anche in campo economico e non soltanto militare con l'imposizione di contributi sempre più costosi alla NATO (che altro non sono che sovvenzioni indirette all'industria bellica statunitense e britannica).
La guerra USA
contro la Russia iniziò notoriamente nel 1918 dopo la Rivoluzione d’Ottobre (1) con l'invio di truppe
statunitensi in Siberia.
Non mi soffermo
qui sulle vicende che permisero alla Germania hitleriana di attaccare la Russia
con una guerra di sterminio ("Vernichtungskrieg"), ma sono
noti e documentati i finanziamenti anche USA che permisero ai nazisti di armare
un esercito di proporzioni mai conosciute prima: "I tre cartelli industriali tedeschi: Vereinigte Stahlwerke
(acciaio), IG-Farben (chimica) e AEG (settore elettrico), vengono finanziati
principalmente dalla familia Warburg (Germania), e dalle banche statunitensi
National City, Chase Manhattan, Morgan, Kuhn &Loeb che dal 1924 al 1926
trasferirono in Germania un totale di 975 milioni di dollari. Anche l’aiuto
materiale all’ascesa bellica della Germania fu notevole: ad esempio la Bendix
Aviation controllata dalla Morgan Bank invió migliaia di motori d’aereo in
Germania dal 1934 al 1935. Anche altri capitalisti tedeschi, come per esempio
Franz Thyssen e Alfred Krupp hanno finanziato l’ascesa di Hitler e le loro
imprese hanno continuato ad operare dopo la sconfitta nazista. (2)
Che l'impero
britannico fosse più vicino ideologicamente ai regimi nazifascisti che a quello
sovietico è noto, forse non è esatta la citazione di Churchill "We have
killed the wrong pig" (abbiamo ucciso il maiale sbagliato) riferita
alla Germania nazista ma si sa che aveva scritto lettere di ammirazione a
Mussolini e che comunque detestava Stalin.
Oggettivamente
gli interessi britannici erano contrapposti in molte aree a quelli sovietici.
Alla fine della
seconda guerra mondiale tuttavia,
venuta meno l'alleanza di emergenza fra
USA e GB con l'Unione Sovietica, vennero addirittura prelevati dalla Germania
quanti più specialisti nazisti possibile senza riguardo ai crimini commessi (o
in alcuni casi proprio per questa loro specialità: The Nazis next door: how
America became a safe haven for Hitler’s men scritto da Eric Lichtblau,
reporter del New York Times e Premio Pulitzer, Il testo, tradotto da Susanna
Bourlot, è uscito in Italia nel 2017, edito da Bollati Boringhieri, con il
titolo “I nazisti della porta accanto. Come l’America divenne un porto sicuro
per gli uomini di Hitler”). Certamente molti furono anche portati in Unione
Sovietica, ma per essere processati e giustiziati (3).
Alla fine della
seconda guerra mondiale, nell'aprile del 1945 alla morte del Presidente F.D.
Roosewelt, divenne presidente il suo vice H. Truman, feroce anticomunista e
fautore del "contenimento" dell'Unione Sovietica. Le bombe su
Hiroshima e Nagasaki furono infatti lanciate non tanto per finire prima la
guerra col Giappone ma come avvertimento all'Unione Sovietica e per escluderla
dal trattato per la capitolazione per il quale già erano in corso trattative: "Il
12 luglio l'imperatore giapponese fece inviare un telegramma all'ambasciatore
di Stato a Mosca in cui chiedeva alla Russia di fare da intermediaria per
trattare la resa: l'imperatore è per una "resa incondizionata".
Truman è a conoscenza della resa dell'imperatore, come risulta dal suo diario
autografo" (4).
Il seguito è noto
e si sviluppa su vari scenari: Corea,
Vietnam, Cambogia, Laos, passando per i colpi di Stato fomentati al fine di
assicurarsi le riserve naturali in varie parti del mondo (Iran, gran parete
delle nazioni dell'America Latina Centrale e del Sud, ecc.) e fino ai tempi più
recenti (Afganistan, Irak, Serbia, Libia, Siria) ed infine Ucraina (2014
Maidan: dove gli USA hanno deciso addirittura chi doveva essere il Presidente
dopo aver cacciato quello legittimamente eletto). Un breve riassunto
essenzialmente condivisibile poiché riporta fatti noti e documentati lo si può
leggere qui. (5)
N conclusione,
ovunque gli USA hanno utilizzato l'identica strategia: destabilizzare i Paesi
"disobbedienti", invaderli e piazzare le proprie marionette.
Nell'Europa del
dopoguerra vi erano inizialmente due piani opposti: quello Morgentau,
sostenuto anche dalla vedova dell'ex Presidente Roosevelt e quello poi
realizzato, l' European Recovery Program più noto come "Piano
Marshall", 14 miliardi di dollari
per un periodo di quattro anni cui fondi andarono in maggior misura a
Regno Unito, Francia, Germania, Italia nonché a quasi tutti i Paesi europei che
erano stati coinvolti nella guerra ed anche a Svizzera, Portogallo e Turchia.
In definitiva questi aiuti servivano a consentire agli USA il passaggio
dall'economia di guerra con gigantesche capacità produttive alla riconversione
civile e quindi servivano mercati da conquistare e la ricostruzione dei Paesi
europei era la migliore occasione, non ultimo per legarli indissolubilmente al
mercato statunitense.
Restava tuttavia
un problema: la dipendenza energetica dell’Europa dagli USA non era garantita
per il futuro.
Ed è esattamente
la questione energetica che spiega il seguito della guerra
"itinerante": Gli USA avevano appena perduto il loro controllo sulla
Cina dopo la vittoria di Mao Tse Tung, si dovettero accontentare di Taiwan come
vassallo, e quindi cercarono in ogni
modo di contenere almeno l'Unione Sovietica. Vi furono vari piani, alcuni abbandonati (es. annientamento atomico dell’Unione Sovietica con 204 ordigni
nucleari, un piano stilato già nel 1945) (6) ed altri invece attuati
senza successo (guerre per procura: Vietnam e soprattutto Afganistan).
Anche il Regno
Unito e la Francia volevano appropriarsi delle risorse naturali in Paesi del
Medio Oriente e Nord Africa (v. crisi di Suez nel 1956) ed intanto era in corso la decolonizzazione
di vari Paesi del cosiddetto Terzo Mondo, contrastata dai Paesi colonialisti
soprattutto laddove vi erano ingenti risorse naturali. E né USA né Regno Unito
volevano tollerare che altri Paesi europei divenissero indipendenti
energeticamente: Enrico Mattei, fondatore e presidente dell'ENI, pagò con la
vita questo tentativo di rendere l'Italia indipendente dalle "Sette
Sorelle" , cioè dal cartello anglosassone del petrolio.
Ci sono dunque eloquenti esempi storici per capire come era inevitabile arrivare al punto attuale, in cui apertamente gli USA cercano di conseguire due obiettivi con una sola mossa: sottrarre all' Europa ogni alternativa alla vitale fornitura di energia tagliando tutte le vie di rifornimento dalla Russia, indebolire quest'ultima costringendola ad una guerra per rompere l'accerchiamento NATO, ed impedire ogni futura cooperazione economica della Russia con la regione dell'ex Unione Sovietica più importante storicamente per legami linguistici ed economici (parte orientale) e cioè l'Ucraina.
Che l'ulteriore
obiettivo possa essere la completa dissoluzione della Russia è probabile ma non
nell'immediato poiché ciò causerebbe inevitabilmente un conflitto con la Cina
che necessita in misura crescente il petrolio ed il gas russo.
E dunque eccoci ritornati intanto al Piano Morgentau, stilato nel 1944 dall'allora segretario al Tesoro degli USA, Henry Morgentau, consultabile online, che ridotto all'essenza suonava così: "Questo programma per l'eliminazione delle industrie belliche nella Ruhr e nella Saar convertirà la Germania in un paese a vocazione soprattutto agricola e pastorale" (7).
Era prevista
anche la divisione della Germania occidentale in due parti, e questo fu in
parte realizzato ma solo ai fini amministrativi e quindi in senso più ampio ma federale (per richiesta del governo francese ad es.
la Germania non potè avere un Ministero dell'Istruzione centrale, ma solo tanti
ministeri a livello regionale, cosa che rende praticamente ancor oggi
impossibile ai docenti di cambiare regione).
Ma il Presidente
Truman aveva cambiato obiettivo rispetto al suo predecessore e la sua priorità
era di avere non un Paese agricolo di scarsa utilità come vassallo, ma un Paese
grande debitore ma ben industrializzato e al momento giusto militarizzato, e
così avvenne, rigettando la proposta di Stalin (Nota di Marzo 1952) di
riunificare la Germania a condizione di renderla neutrale come l'Austria.
Dunque fino ad
una certa data la Germania, come il resto d' Europa, avevano la possibilità di
sviluppo industriale anche nell'interesse degli USA. Ora questo interesse
contrasta con l' enorme debito che gli USA hanno accumulato con le loro innumerevoli guerre di aggressione condotte
nel mondo, debito che può essere scaricato su altri Paesi solo se questi non
sono più in grado di produrre a prezzi concorrenziali e soprattutto se devono
acquistare le fonti energetiche a prezzi dettati dagli USA essendo privi di
alternative.
Si tenga conto
che i due gasdotti che collegano la Russia alla Germania sono stati costruiti
non unicamente con capitali russi, bensì con ingenti capitali tedeschi. Secondo
Gazprom,il 30% dell'opera è stato finanziato dai soci di Nord Stream, e il
restante 70% è stato assicurato dalle
agenzie per il credito all'esportazione EULER Hermes (compagnia di assicurazione
del credito del gruppo tedesco Allianz), SACE (spa italiana specializzata nel
settore assicurativo-finanziario) e indirettamente dal governo tedesco ed il
restante è stato finanziato da un pool di 26 banche, in larga misura europee.
Progettato dalla Snamprogetti la costruzione era stata affidata alla Saipem,
altra società italiana. Naturalmente la società a capo di tutto il progetto è
la Nord Stream AG, con sede in Svizzera (a Zug), e partecipazione di colossi
chimici ed energetici tedeschi (BASF, sua consociata Wintershall, E.On ma anche ad es. da Gas de France-Suez.
Insomma. l'atto
terroristico (terrorismo di stato ovviamente) contro Nordstream 1 e 2 ha
causato perdite ingenti agli investitori tedeschi negli impianti dei due gasdotti e soprattutto sta ponendo la
Germania nella prospettiva di ritornare ad essere un Paese deindustrializzato,
visto che senza gas russo l'industria chimica tedesca non ha possibilità di
sopravvivenza (se non dislocando: la BASF ha già stabilimenti a Shanghai, dove
arriverà il gas sottratto alla Germania).
Non potrà
cambiare molto nemmeno l'arrivo eventuale di gas di scisto dagli USA, poiché il
prezzo proibitivo non permetterà all'industria tedesca di restare competitiva
sui mercati internazionali.
Il momento inoltre
è propizio per condurre a fondo l'attacco: al governo in Germania vi sono i
socialdemocratici, col poco autorevole cancelliere già coinvolto in scandali
bancari, assillato dal partito dei Verdi, col quale ha dovuto coalizzarsi,
partito che si distingue per ignoranza economica, fondamentalismo ideologico
(tema del cambiamento climatico
"über alles") e soprattutto cieca obbedienza al diktat USA che
ne fa dei biechi guerrafondai pronti a tutto: non è un caso che la ministra
degli esteri appunto dei Verdi, Baerbock,
abbia dichiarato pubblicamente "Non mi importa quel che pensano
i miei elettori, ho promesso di sostenere l'Ucraina fino alla vittoria e non
cambio idea". Ovviamente parlava della promessa formalmente diretta alla marionetta di Kiev, ma intendeva
quella concreta prestata probabilmente sotto forma di giuramento al presidente
USA.
E per concludere,
poiché col gas si producono anche i fertilizzanti, per somma ironia della
storia l'attacco ai gasdotti va anche ben oltre al Piano Morgentau, poiché
senza fertilizzanti i la Germania non riuscirà più nemmeno ad essere un Paese
agricolo !
La recessione
economica e soprattutto la mancanza di gas e petrolio russo, nell’impossibilità
dei governanti di affrontare il problema alla radice e quindi di ribellarsi al
diktat di Washington, sta avendo risvolti ridicoli senza limite, tutti
finalizzati a coprire le carenze di energia con risparmi : ed ecco il vice
cancelliere (partito dei Verdi)
consigliare di lavarsi ogni due
settimane o il presidente del Baden-Württemberg a proporre l’uso dei pannolini inumiditi al posto della doccia.
Se un giorno, come speriamo, ci saranno storici che potranno descrivere questi
anni, essi si chiederanno come è stato possibile istupidire un intero
continente e spingere i cittadini europei a credere che in Ucraina si stia
svolgendo una guerra di aggressione russa quando invece si tratta del conflitto
in cui gli USA usano come mercenari al servizio dei propri interessi un
malcapitato popolo dominato da un fantoccio da loro insediato con un colpo di
stato: un piano preannunciato e pianificato apertamente da decenni, teorizzato
e spiegato in dettaglio (Kennan, Brezinsky per non citarne che un paio).
(1) https://en.wikipedia.org/wiki/American_Expeditionary_Force,_Siberia
(2) http://www.tuttostoria.net/storia-contemporanea.aspx?code=825.
(3)
https://it.wikipedia.org/wiki/Processi_pubblici_contro_i_criminali_di_guerra_stranieri_in_URSS_(1943-1949)
(4)
https://it.wikipedia.org/wiki/Harry_S._Truman#Bombardamento_atomico
(5) https://www.facebook.com/Travaglio-fans-club- 590723634736697/videos/4879598465409697/
(6) https://www.resistenze.org/sito/te/cu/st/custhn17-019840.htm
(7) https://www.blogger.com/blog/post/edit/1985624766428785713/435274867740450547?hl=en-GB
Dal Piano Marshall a quello Morgentau ?
Ucraina, tappa
della guerra itinerante dell'imperialismo anglosassone contro la Russia: ma
questa volta tocca all'Europa.
I recenti
attacchi - debitamente preannunciati dallo stesso Presidente americano - ai
gasdotti ed oleodotti che congiungono
come un cordone ombelicale l'Europa alla Russia, gli attentati alle ferrovie
tedesche, l'imposizione all'UE delle sanzioni antirusse, l'evidente divieto
alle marionette ucraine di trattare con la Russia sono altrettanti momenti di un'unica strategia diretta ad
assoggettare definitivamente i vassalli europei anche in campo economico e non soltanto militare con
l'imposizione di contributi sempre più costosi alla NATO (che altro non sono
che sovvenzioni indirette all'industria bellica statunitense e
britannica).
La guerra USA
contro la Russia iniziò notoriamente nel 1918 dopo la Rivoluzione d’Ottobre (1) con l'invio di truppe
statunitensi in Siberia.
Non mi soffermo
qui sulle vicende che permisero alla Germania hitleriana di attaccare la Russia
con una guerra di sterminio ("Vernichtungskrieg"), ma sono
noti e documentati i finanziamenti anche USA che permisero ai nazisti di armare
un esercito di proporzioni mai conosciute prima: "I tre cartelli industriali tedeschi: Vereinigte Stahlwerke
(acciaio), IG-Farben (chimica) e AEG (settore elettrico), vengono finanziati
principalmente dalla familia Warburg (Germania), e dalle banche statunitensi
National City, Chase Manhattan, Morgan, Kuhn &Loeb che dal 1924 al 1926
trasferirono in Germania un totale di 975 milioni di dollari. Anche l’aiuto
materiale all’ascesa bellica della Germania fu notevole: ad esempio la Bendix
Aviation controllata dalla Morgan Bank invió migliaia di motori d’aereo in
Germania dal 1934 al 1935. Anche altri capitalisti tedeschi, come per esempio
Franz Thyssen e Alfred Krupp hanno finanziato l’ascesa di Hitler e le loro
imprese hanno continuato ad operare dopo la sconfitta nazista. (2)
Che l'impero
britannico fosse più vicino ideologicamente ai regimi nazifascisti che a quello
sovietico è noto, forse non è esatta la citazione di Churchill "We have
killed the wrong pig" (abbiamo ucciso il maiale sbagliato) riferita
alla Germania nazista ma si sa che aveva scritto lettere di ammirazione a
Mussolini e che comunque detestava Stalin.
Oggettivamente
gli interessi britannici erano contrapposti in molte aree a quelli sovietici.
Alla fine della
seconda guerra mondiale tuttavia,
venuta meno l'alleanza di emergenza fra
USA e GB con l'Unione Sovietica, vennero addirittura prelevati dalla Germania
quanti più specialisti nazisti possibile senza riguardo ai crimini commessi (o
in alcuni casi proprio per questa loro specialità: The Nazis next door: how
America became a safe haven for Hitler’s men scritto da Eric Lichtblau,
reporter del New York Times e Premio Pulitzer, Il testo, tradotto da Susanna
Bourlot, è uscito in Italia nel 2017, edito da Bollati Boringhieri, con il
titolo “I nazisti della porta accanto. Come l’America divenne un porto sicuro
per gli uomini di Hitler”). Certamente molti furono anche portati in Unione
Sovietica, ma per essere processati e giustiziati (3).
Alla fine della
seconda guerra mondiale, nell'aprile del 1945 alla morte del Presidente F.D.
Roosewelt, divenne presidente il suo vice H. Truman, feroce anticomunista e
fautore del "contenimento" dell'Unione Sovietica. Le bombe su
Hiroshima e Nagasaki furono infatti lanciate non tanto per finire prima la
guerra col Giappone ma come avvertimento all'Unione Sovietica e per escluderla
dal trattato per la capitolazione per il quale già erano in corso trattative: "Il
12 luglio l'imperatore giapponese fece inviare un telegramma all'ambasciatore
di Stato a Mosca in cui chiedeva alla Russia di fare da intermediaria per
trattare la resa: l'imperatore è per una "resa incondizionata".
Truman è a conoscenza della resa dell'imperatore, come risulta dal suo diario
autografo" (4).
Il seguito è noto
e si sviluppa su vari scenari: Corea,
Vietnam, Cambogia, Laos, passando per i colpi di Stato fomentati al fine di
assicurarsi le riserve naturali in varie parti del mondo (Iran, gran parete
delle nazioni dell'America Latina Centrale e del Sud, ecc.) e fino ai tempi più
recenti (Afganistan, Irak, Serbia, Libia, Siria) ed infine Ucraina (2014
Maidan: dove gli USA hanno deciso addirittura chi doveva essere il Presidente
dopo aver cacciato quello legittimamente eletto). Un breve riassunto
essenzialmente condivisibile poiché riporta fatti noti e documentati lo si può
leggere qui. (5)
N conclusione,
ovunque gli USA hanno utilizzato l'identica strategia: destabilizzare i Paesi
"disobbedienti", invaderli e piazzare le proprie marionette.
Nell'Europa del
dopoguerra vi erano inizialmente due piani opposti: quello Morgentau,
sostenuto anche dalla vedova dell'ex Presidente Roosevelt e quello poi
realizzato, l' European Recovery Program più noto come "Piano
Marshall", 14 miliardi di dollari
per un periodo di quattro anni cui fondi andarono in maggior misura a
Regno Unito, Francia, Germania, Italia nonché a quasi tutti i Paesi europei che
erano stati coinvolti nella guerra ed anche a Svizzera, Portogallo e Turchia.
In definitiva questi aiuti servivano a consentire agli USA il passaggio
dall'economia di guerra con gigantesche capacità produttive alla riconversione
civile e quindi servivano mercati da conquistare e la ricostruzione dei Paesi
europei era la migliore occasione, non ultimo per legarli indissolubilmente al
mercato statunitense.
Restava tuttavia
un problema: la dipendenza energetica dell’Europa dagli USA non era garantita
per il futuro.
Ed è esattamente
la questione energetica che spiega il seguito della guerra
"itinerante": Gli USA avevano appena perduto il loro controllo sulla
Cina dopo la vittoria di Mao Tse Tung, si dovettero accontentare di Taiwan come
vassallo, e quindi cercarono in ogni
modo di contenere almeno l'Unione Sovietica. Vi furono vari piani, alcuni abbandonati (es. annientamento atomico dell’Unione Sovietica con 204 ordigni
nucleari, un piano stilato già nel 1945) (6) ed altri invece attuati
senza successo (guerre per procura: Vietnam e soprattutto Afganistan).
Anche il Regno
Unito e la Francia volevano appropriarsi delle risorse naturali in Paesi del
Medio Oriente e Nord Africa (v. crisi di Suez nel 1956) ed intanto era in corso la decolonizzazione
di vari Paesi del cosiddetto Terzo Mondo, contrastata dai Paesi colonialisti
soprattutto laddove vi erano ingenti risorse naturali. E né USA né Regno Unito
volevano tollerare che altri Paesi europei divenissero indipendenti
energeticamente: Enrico Mattei, fondatore e presidente dell'ENI, pagò con la
vita questo tentativo di rendere l'Italia indipendente dalle "Sette
Sorelle" , cioè dal cartello anglosassone del petrolio.
Ci sono dunque
eloquenti esempi storici per capire come era inevitabile arrivare al punto
attuale, in cui apertamente gli USA cercano di conseguire due obiettivi con una
sola mossa: sottrarre all' Europa ogni
alternativa alla vitale fornitura di energia tagliando tutte le vie di
rifornimento dalla Russia, indebolire quest'ultima costringendola ad una guerra
per rompere l'accerchiamento NATO, ed impedire ogni futura cooperazione
economica della Russia con la regione dell'ex Unione Sovietica più importante
storicamente per legami linguistici ed
economici (parte orientale) e cioè l'Ucraina.
Che l'ulteriore
obiettivo possa essere la completa dissoluzione della Russia è probabile ma non
nell'immediato poiché ciò causerebbe inevitabilmente un conflitto con la Cina
che necessita in misura crescente il petrolio ed il gas russo.
E dunque eccoci ritornati intanto al Piano
Morgentau, stilato nel 1944 dall'allora segretario al Tesoro degli USA, Henry Morgentau, consultabile online, che
ridotto all'essenza suonava così: "Questo programma per l'eliminazione
delle industrie belliche nella Ruhr e nella Saar convertirà la Germania in un
paese a vocazione soprattutto agricola e pastorale" (7).
Era prevista
anche la divisione della Germania occidentale in due parti, e questo fu in
parte realizzato ma solo ai fini amministrativi e quindi in senso più ampio ma federale (per richiesta del governo francese ad es.
la Germania non potè avere un Ministero dell'Istruzione centrale, ma solo tanti
ministeri a livello regionale, cosa che rende praticamente ancor oggi
impossibile ai docenti di cambiare regione).
Ma il Presidente
Truman aveva cambiato obiettivo rispetto al suo predecessore e la sua priorità
era di avere non un Paese agricolo di scarsa utilità come vassallo, ma un Paese
grande debitore ma ben industrializzato e al momento giusto militarizzato, e
così avvenne, rigettando la proposta di Stalin (Nota di Marzo 1952) di
riunificare la Germania a condizione di renderla neutrale come l'Austria.
Dunque fino ad
una certa data la Germania, come il resto d' Europa, avevano la possibilità di
sviluppo industriale anche nell'interesse degli USA. Ora questo interesse
contrasta con l' enorme debito che gli USA hanno accumulato con le loro innumerevoli guerre di aggressione condotte
nel mondo, debito che può essere scaricato su altri Paesi solo se questi non
sono più in grado di produrre a prezzi concorrenziali e soprattutto se devono
acquistare le fonti energetiche a prezzi dettati dagli USA essendo privi di
alternative.
Si tenga conto
che i due gasdotti che collegano la Russia alla Germania sono stati costruiti
non unicamente con capitali russi, bensì con ingenti capitali tedeschi. Secondo
Gazprom,il 30% dell'opera è stato finanziato dai soci di Nord Stream, e il
restante 70% è stato assicurato dalle
agenzie per il credito all'esportazione EULER Hermes (compagnia di assicurazione
del credito del gruppo tedesco Allianz), SACE (spa italiana specializzata nel
settore assicurativo-finanziario) e indirettamente dal governo tedesco ed il
restante è stato finanziato da un pool di 26 banche, in larga misura europee.
Progettato dalla Snamprogetti la costruzione era stata affidata alla Saipem,
altra società italiana. Naturalmente la società a capo di tutto il progetto è
la Nord Stream AG, con sede in Svizzera (a Zug), e partecipazione di colossi
chimici ed energetici tedeschi (BASF, sua consociata Wintershall, E.On ma anche ad es. da Gas de France-Suez.
Insomma. l'atto
terroristico (terrorismo di stato ovviamente) contro Nordstream 1 e 2 ha
causato perdite ingenti agli investitori tedeschi negli impianti dei due gasdotti e soprattutto sta ponendo la
Germania nella prospettiva di ritornare ad essere un Paese deindustrializzato,
visto che senza gas russo l'industria chimica tedesca non ha possibilità di
sopravvivenza (se non dislocando: la BASF ha già stabilimenti a Shanghai, dove
arriverà il gas sottratto alla Germania).
Non potrà
cambiare molto nemmeno l'arrivo eventuale di gas di scisto dagli USA, poiché il
prezzo proibitivo non permetterà all'industria tedesca di restare competitiva
sui mercati internazionali.
Il momento inoltre
è propizio per condurre a fondo l'attacco: al governo in Germania vi sono i
socialdemocratici, col poco autorevole cancelliere già coinvolto in scandali
bancari, assillato dal partito dei Verdi, col quale ha dovuto coalizzarsi,
partito che si distingue per ignoranza economica, fondamentalismo ideologico
(tema del cambiamento climatico
"über alles") e soprattutto cieca obbedienza al diktat USA che
ne fa dei biechi guerrafondai pronti a tutto: non è un caso che la ministra
degli esteri appunto dei Verdi, Baerbock,
abbia dichiarato pubblicamente "Non mi importa quel che pensano
i miei elettori, ho promesso di sostenere l'Ucraina fino alla vittoria e non
cambio idea". Ovviamente parlava della promessa formalmente diretta alla marionetta di Kiev, ma intendeva
quella concreta prestata probabilmente sotto forma di giuramento al presidente
USA.
E per concludere,
poiché col gas si producono anche i fertilizzanti, per somma ironia della
storia l'attacco ai gasdotti va anche ben oltre al Piano Morgentau, poiché
senza fertilizzanti i la Germania non riuscirà più nemmeno ad essere un Paese
agricolo !
La recessione
economica e soprattutto la mancanza di gas e petrolio russo, nell’impossibilità
dei governanti di affrontare il problema alla radice e quindi di ribellarsi al
diktat di Washington, sta avendo risvolti ridicoli senza limite, tutti
finalizzati a coprire le carenze di energia con risparmi : ed ecco il vice
cancelliere (partito dei Verdi)
consigliare di lavarsi ogni due
settimane o il presidente del Baden-Württemberg a proporre l’uso dei pannolini inumiditi al posto della doccia.
Se un giorno, come speriamo, ci saranno storici che potranno descrivere questi
anni, essi si chiederanno come è stato possibile istupidire un intero
continente e spingere i cittadini europei a credere che in Ucraina si stia
svolgendo una guerra di aggressione russa quando invece si tratta del conflitto
in cui gli USA usano come mercenari al servizio dei propri interessi un
malcapitato popolo dominato da un fantoccio da loro insediato con un colpo di
stato: un piano preannunciato e pianificato apertamente da decenni, teorizzato
e spiegato in dettaglio (Kennan, Brezinsky per non citarne che un paio).
(1)
https://en.wikipedia.org/wiki/American_Expeditionary_Force,_Siberia
(2) http://www.tuttostoria.net/storia-contemporanea.aspx?code=825.
(3)
https://it.wikipedia.org/wiki/Processi_pubblici_contro_i_criminali_di_guerra_stranieri_in_URSS_(1943-1949)
(4)
https://it.wikipedia.org/wiki/Harry_S._Truman#Bombardamento_atomico
(5) https://www.facebook.com/Travaglio-fans-club- 590723634736697/videos/4879598465409697/
(6) https://www.resistenze.org/sito/te/cu/st/custhn17-019840.htm
(7) https://www.blogger.com/blog/post/edit/1985624766428785713/435274867740450547?hl=en-GB
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