"IGNOBEL" della vergogna all'UE.
Un tentativo di comprendere la crisi ucraina.
Siamo tutti ridotti a spettatori coatti di un dramma che a
volte assume i contorni della Commedia dell'Arte, ma si tratta soltanto di
intermezzi di una sanguinosa tragedia greca o sheakespiriana. Possiamo fare
ipotesi coi dati che riusciamo a raccogliere, ma il disegno complessivo si
sfugge. Non soltanto a noi, ma temo non sia chiaro nemmeno ai registi del
dramma.
La questione ucraina come si presenta al momento attuale può risolversi con qualche altra decina di
migliaia di morti o degenerare in una guerra come quella del Vietnam. Chiaramente
l'intervento USA fa parte di una strategia da lungo pianificata, credo iniziata
immediatamente con la caduta del Muro di Berlino e la riunificazione della
Germania. Da qual momento in poi i profittatori del militarismo USA hanno
fiutato la possibilità di smantellare la Federazione Russa per poterne fare una
serie di vassalli con governi "Quisling" ed impadronirsi delle enormi
risorse naturali siberiane. In un primo tempo sembrava che la manovra potesse
riuscire con il solo impegno degli oligarchi (Chodorkovsky e soci), che avevano
iniziato a svendere negli USA le grandi imprese di estrazione delle materie
prime di cui si erano impadroniti nel periodo di enorme confusione e assenza di
legalità dell’epoca Jeltsin, l’ubriacone sul quale erano riposte le speranze e
gli appetiti dell’Occidente.
Il disfacimento
dell'ex-Juogoslavia era stata la prova generale del futuro intervento contro la
Federazione Russa ed avendo funzionato egregiamente (i morti erano quasi tutti
locali, quindi per gli USA senza costi umani (questi li aveva sopportati
unicamente la sventurata ex Jugoslavia) e anche quelli economici erano ricaduti
in gran parte l'Europa (profughi, aiuti per la ricostruzione). Alla fine gli
USA con lo smembramento del Kosovo, divenuta grande base militare USA, si erano
posizionati strategicamente per le imprese future. La manovra irachena invece
non aveva funzionato, soprattutto per la colossale ignoranza della situazione
locale degli irresponsabili intorno al presidente burattino Bush Jr. Il
controllo dell’Irak doveva servire a garantire una base stabile in quell'area
per il successivo attacco all'Iran, ora invece gli USA devono addirittura
sperare in un aiuto iraniano per tirarsi fuori dal pantano che imbecillemente
hanno creato in tutta l’area. E quindi è scattata la seconda fase, che credo
non fosse ancora prevista ora, ma si è resa necessaria per fermare il processo
di modernizzazione e crescita economica della Federazione Russa. Il decennio di
Putin- Medvedev-Putin ha infatti ricollocato la Russia in posizione forte
economicamente e in grado di funzionare anche militarmente (in termini di forza
convenzionale, quella atomica non è mai stata messa in discussione), quindi la
strategia utilizzata per l'ex Jugoslavia rischiava di non poter più essere
utilizzata per smantellare la Federazione Russa.
Di qui l'ansia e gli
ingenti investimenti USA (5 miliardi di dollari) per creare la famosa
"dissidenza democratica" a Kiev cioè per finanziare i
fascisti-neonazisti ex collaboratori hitleriani e creare un governo Quisling
(quello di Poroshenko che è infatti se non il peggio dell'orrore?)
completamente al servizio del militarismo USA. I costi sono stati scaricati
sull'Europa e le sanzioni economiche danneggiando sia UE che Russia sono il
pendent economico dell'attacco militare.
Militarmente la
situazione è difficile da interpretare, ma un aspetto è indiscutibile: i
generali russi stanno agendo con prudenza.
Gli USA avevano con
ogni evidenza speculato con un'invasione diretta dell'esercito russo, era la
carta giocata dal governo russo con l’autorizzazione chiesta al Parlamento per
poter intervenire militarmente in Ucraina in difesa degli interessi della
popolazione russofona. La mossa era credibile, ma era unicamente un
diversivo, per facilitare la
riunificazione della Crimea con la madrepatria. In Occidente in mancanza di
argomenti validi i pecoroni di tutti i governi occidentali si sono stracciate
le vesti gridando alla violazione del diritto internazionale, facendo eco al
diktat degli USA che invece il diritto internazionale lo violano bombardando ed
invadendo a piacimento senza nemmeno sforzarsi di trovare una giustificazione
credibile (o mentendo spudoratamente). Con enorme smacco dei militaristi USA e
NATO la riunificazione della Crimea è avvenuta in modo incruento e per quanto
lo hanno permesso le circostanze, anche democraticamente (si possono fare le
pulci ai dettagli, ma di fatto la popolazione voleva ritornare con la
madrepatria russa, con cui era stata per secoli unita). Che lo schieramento ai
confini delle forze necessarie ad invadere e conquistare l’intera Ucraina
fossero una finta lo si è visto immediatamente dopo la riunificazione con la
Crimea: Putin ha chiesto al Parlamento di cancellare l’autorizzazione ad usare
l’esercito in Ucraina. L’irritazione degli USA è stata enorme, a giudicare
dall’incessante campagna mediatica intesa a demonizzare sia Putin che la
Russia, e dalla campagna di guerra economica (sanzioni) e militare (aizzando i
Quisling installati a Kiev ad inviare truppe per massacrare i cittadini dissidenti.
Era chiarissimo il
tentativo di provocare così un’invasione russa (l’episodio dei 50 dissidenti
bruciati vivi dai nazifascisti ad Odessa aveva avuto un’eco enorme in Russia,
se allora Putin avesse inviato l’esercito in Ucraina avrebbe avuto tutto
l’appoggio della popolazione).
Ma anch ein questa
occasione e nelle successive occasioni intelligentemente i generali russi non
hanno accettato le provocazioni.
Ci sono almeno due
motivi per spiegare questa riluttanza.
Primo:
economicamente l' Ucraina non vale purtroppo un fico secco (e dunque il patto
di adesione all'UE era una finzione, tanto che è stato messo alla chetichella
in quarantena per i prossimi anni), e militarmente i territori del
Doinbass cui agiscono i dissidenti non
sono essenziali alla sicurezza russa, dunque i generali russi non hanno
interesse vitale a controllare questa zona..
Secondo: in gioco
resta unicamente l’ingresso della NATO in Ucraina. E questo è il vero grosso
problema. Che la NATO sia arrivata ai confini russi dal lato baltico è sí una
provocazione vergognosa per l’ UE che l’ ha consentita contro ogni diversa
promessa, ma non costituisce un grave
pericolo per l’Armata Rossa (chiaramente ai generali russi basterá puntare i
missili sulle installazioni NATO degli incoscienti Lettoni, Lituani ed Estoni e
queste perderanno ogni significato).
Diverso il caso
dell’Ucraina,per estensione e popolazione: se anche lí è possibile
neutralizzare le basi NATO, c’ è però il Mar Nero con la flotta USA sempre
pronta ad intervenire (già era entrata in quelle acque con la speranza di
ottenere dal governo Quisling di Keiv le basi in Crimea, il goloso boccone è
sfuggito e grande è stata l’ira dei generali USA).
Il conflitto nel
Donbass non è assolutamente risolvibile militarmente da parte dell’esercito di
Kiev, poiché più la guerra diviene cruenta e aumentano le vittime, più i
cittadini ucraini delle regioni ancora controllate da questo governo Quisling
tenderanno a ribellarsi, stanchi di dissanguarsi in una guerra assurda
importata dall’Occidente (ai cittadini delle regioni occidentali le aree
orientali russofone non hanno mai interessato gran che, tanto che tutti i
governi corrotti succedutisi dalla fine dell’Unione Sovietica in poi le hanno
trascurate, compreso l’ultimo presidente eltto democraticamente che aveva sí il
sostegno nel Donbass, ma soltanto
perché gli altri candidati erano peggio di lui. Dunque una guerra che si
protraesse per anni e con un crescente numero di vittime e senza “successo”
militare potrebbe condurre ad una rivoluzione, il governo di Kiev farebbe la
stessa meritatissima fine dei Romanov nel 1917.
Questo spiega l’ansia di USA e NATO nel fornire
armi per giungere presto ad una soluzione militare, un’illusione ed
un’incredibile faciloneria che ricorda l’errore commesso in Vietnam. La
pazienza dei generali russi con ogni evidenza non è dettata da paura ma fa
parte appunto del calcolo precedente: perché sprecare uomini e forze quando è
sufficientemente attendere che il governo di Kiev si autoaffondi alienandosi i
cittadini con questa guerra impossibile da vincere militarmente? Dunque se necessario l’invasione da parte
delle forze russe avverrà, ma soltanto quando sarà chiaro che esse verranno
accolte come forze di liberazione. Fino ad allora sono più che sufficienti i
dissidenti ed i volontari, che certo ci sono (come d’altra parte ci sono
documentatamene stranieri – inglesi ed altri – al seguito delle milizie
neoazifasciste che spalleggiano – sparando sui disertori – l’esercito di Kiev).
Resta certo il problema
dei cittadini russofoni in queste regioni ucraine, ai quali il nuovo governo
die Kiev come prima misura aveva addirittura proibito la lingua madre ed
imposto l'uso dell'ucraino. Costoro dei fascisti di Kiev non ne vogliono sapere
e poiché in Russia i cittadini con parenti o genitori ucraini sono milioni, per
ragioni umane e patriotiche Putin non poteva abbandonarli in pasto ai
nazifascisti. Ecco perché le operazioni vanno avanti a rilento, ma con
sicurezza: quando per un breve periodo l'esercito di Kiev sembrava prendesse il
sopravvento qualcuno ha provveduto e le forze die Kiev sono state ributtate al
di là della linea dell' armistizio. Sono convinto che in qualunque momento se i
generali russi lo ritenessero necessario le forze dei dissidenti riceverebbero
tali rinforzi ed appoggi da arrivare fino a Kiev.
Credo però che ci
sia infine un'altra strategia in gioco: l'economia ucraina è alla fine, i
cittadini che avevano creduto alla propaganda USA e UE stanno rendendosi conto
di essere stati ingannati, invece del benessere hanno solo ottenuto guerra e
miseria, e le famiglie ora devono mandare i loro figli a morire per far piacere
agli USA. Le migliaia di disertori - tutti in fuga ... in Russia parlano un
linguaggio eloquente. Dunque non è escluso che lentamente si formi
un'opposizione che rovesci il governo Quisling di Kiev e in Ucraina ritorni la
pace - con un governo federale indipendente da USA e da Russia e grandi
autonomie per tutte le regioni. Ma certo questa soluzione è una spina
nell'occhio alle belve assetate di sangue a Washington, ed ai loro
vassalli-vampiri NATO. Quindi se anche si arriverà un giorno ad una pace, temo
che sarà molto peggio di quanto abbiamo visto in Jugoslavia, e non è sclusa
nemmeno l'ipotesi di un confronto diretto USA-Russia sul modello Vietnam 2.0.,
cioé con armi USA, soldati NATO, e volontari russi. Che poi sarebbe facile
dimostrare che sono ucraini: coi soli cittadini di ascendenza ucraina (padre o
madre) in Russia si potrebbe formare un corpo d'armata in grado di liquidare
l'esercito di Kiev (che molto probabilmente si dissolverebbe come quello
iracheno, le diserzioni lo provano).
Il futuro resta
dunque pieno di incognite: l’unica certezza è il ruolo criminale e vergognoso
per i secoli a venire giocato dall’ Unione Europea, alla quale in vece del
Nobel per la Pace doveva essere conferito l’
IGNOBEL della vergogna per il servilismo sfacciato e volgare al diktat
del militarismo USA. Giustamente come disse un' innominabile ambasciatrice di quel paese: “fuc… you, EU”.
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