Dienstag, 26. August 2014

  La Cancelliera Merkel ed i Catari



La storia non è maestra di vita come ci insegnavano a scuola ma conoscere il passato può aiutare a comprendere il presente, poiché la Storia altro non è che il ripetersi in forme diverse dei medesimi crimini per i quali la razza umana sembra essere stata programmata. 
Il virus del programma non è stato ancora trovato, finora sono state isolate unicamente alcune sue mutazioni che i ricercatori per motivi loro hanno battezzato col nome delle religioni monoteistiche  più diffuse.
Intanto una premessa: ormai è certo e possiamo essere tranquillizzati: la storia non è finita.
L’ ingenuo studioso che aveva creduto di vedere con il dissolvimento dell’Unione Sovietica la “fine della Storia”  coincidente con il trionfo della democrazia in tutto il mondo è stato smentito dai fatti: la democrazia infatti scoppia in tutto il mondo, ma non di salute, bensì di conflitti militari, economici, finanziari, giuridici,  ideologici e chi più ne ha più ne metta, in  tutto il mondo. Le esportazioni di democrazia da parte degli USA e dei loro vassalli hanno avuto come unico risultato la fine di equilibri precari e di sistemi dittatoriali detestabili al cui posto è stato semplicemente instaurato il caos, la distruzione, i massacri ed il terrore senza fine. Se non fosse tragico ci sarebbe da rotolarsi per terra dalle risa pensando che Obama sta studiando la possibilità di aiutare quel dittatore siriano che un anno fa voleva cacciare dal potere bombardandogli il Paese. Un voltafaccia dovuto alla situazione insostenibile in Siria ed Irak, dove gli insorgenti prima riforniti a iosa di armi e finanziati abbondantemente dagli USA e dai suoi alleati nell’area (Arabia Saudita) stanno usando ora i mezzi ricevuti per impadronirsi dell’intera zona creando un califfato. Se Assad ancora vivo può tornare ad essere il partner degli USA nella lotta contro gli estremisti musulmani, Saddam e Gaddafi ahimé sono stati liquidati e farebbero invece tanto comodo ora. La cosa che più impressiona se si osservano questi cambi di alleanze è l’injcapacità totale di imparare dai propri errori di politici e governanti. In Afganistan gli USA avevano armato i Talibani  in funzione antirussa, poi se li sono trovati nemici e scioccamente sono intervenuti, convincendo governi ancor più sciocchi di loro a partecipare, col bel risultato che è sotto gli occhi di tutti: i resistenti afgani sono più forti oggi che all’inizio della sciagurata campagna di guerra che è servita unicamente a distruggere  il Paese ed è costato migliaia di vittime sia fra la sventurata popolazione civile locale (dati fino 2013: 8.615  morti) che fra i militari della Coalizione (ir)responsabile dell’aggressione (dati fino 2013: USA 2.178;  Regno Unito: 448;  Canada: 157 ;  Francia: 88; Germania: 54+3;  Italia: 53 : per inciso ecco una delle poche statistiche in cui l’Italia si trova purtroppo ai primi posti, e non, come ad es. per la libertà di stampa, fra gli ultimi).
L’errore afgano avrebbe dovuto insegnare qualcosa, ed invece eccone la ripetizione puntuale in Siria. Ma l’ apertura del vaso (o scrigno: πίθος) di Pandora con l’invasione dell’Irak ha radicalmente cambiato il livello di pericolosità e di accelerazione della pazza corsa verso la prossima guerra  mondiale (che è già in corso, il Papa è uno dei pochi che ha avuto il coraggio di ammetterlo, ma sta avanzando per gradi, è cioè un conflitto strisciante che nel linguaggio della medicina si definirebbe “patologia strisciante cronica e probabilmente irreversibile”).
Passata in secondo piano la tragedia dei Palestinesi di Gaza, dove ormai il conflitto sembra destinato a continuare fino all’esaurimento delle forze senza pietà alcuna per i civili presi intrappola, i quotidiani riempiono le prime pagine con le foto dell’inaudita barbarie dei guerriglieri ISIS, ed allo sconcerto si unisce la preoccupazione che fra di essi vi siano migliaia di volontari con passaporti europei o addirittura USA. Qualcosa non ha funzionato si chiedono i governanti lungi tuttavia dall’esame di coscienza che imporrebbe almeno il riconoscere degli errori più recenti: Francia in testa ma con Italia complice e la NATO hanno commesso un errore fatale liquidando il regime di Gaddafi ed ora non sanno come uscire dal caos in cui hanno gettato il Paese. Ma da questo errore non sembra abbiano imparato nulla, poiché per fermare l’avanzata dei guerriglieri ISIS sono arrivati al punto di concepire l’invio di armi nella regione: ai Curdi per ora, ma è evidente che anche altri gruppi avanzeranno le loro pretese chiedendo armamenti, nell’area mediorientale ma anche altrove, già infatti il governo fascistoide dell’Ucraina ha chiesto oltre ai finanziamenti per poter continuare a bombardare i propri cittadini con le armi a disposizione, anch ela fornitura di ulteriori armamenti. L’UE con Germania in testa, armando i Curdi sta insensatamente creando un precedente fatale per la pace nel mondo.

Una farsa tragica che si ripete. Può aiutare la comprensione uno sguardo all’indietro: torniamo all’anno 1209, la crociata cattolica contro i dissidenti catari nell’area occitana. A Beziers le soldatesche cattoliche massacrarono 22000  civili, donne e bambini, idem ad Albi, dove per non perdere tempo passarono per le armi tutti, “eretici” e non , con la cinica giustificazione “Dio conoscerà i suoi”.  Chi non si convertiva, durante la crociata durata fino al 1229, veniva regolarmente torturato e poi bruciato vivo. I crociati cattolici di quel tempo non conoscevano metodi meno crudeli come la decapitazione o la fucilazione (non esistevano ancora le armi da fuoco). E tutti conoscono poi la successiva misura di democratizzazione (pardon di conversione alla giusta fede) operata dalla Santa Inquisizione (il solo Inquisitore Torquemsada fece 10.000 vittime sul rogo e 100.000 altri li mandò a morire come schiavi remando sulle galere). L’inquisizione giustamente è considerata storicamente a tutti i tioli come il prototipo di Gestapo, KGB, STASI, PIDE, OVRA, DINA, SAVAK, Securitade, ecc. cioè delle dozzine di polizie speciali per la repressione dei dissidenti note nella storia). 
In questo senso, un lieve progresso nella storia lo si può constatare, le esecuzioni di massa sono generalmente meno cruente di quelle di  allora, anche se purtroppo ci sono eccezioni (i neonazisti di Odessa il  2 maggio scorso, cantando “morte ai nemici, pugnalate i filorussi” hanno bruciato vivi oltre 50 “dissidenti”, quindi la tradizione cristiana dei roghi di dissidenti non è del tutto fuori moda).

Ed ecco la domanda che porrei volentieri alla Cancelliera Merkel: le avrebbe consegnate le armi ai Catari affinché si potessero difendere dalle orde sanguinarie dei crociati cattolici? Essendo protestante potrebbe essere invogliata a rispondere positivamente.
Ma subito seguirebbe la successiva domanda: Se sí ai Curdi, perché non anche ai dissidenti filorussi che il governo ucraino sta massacrando?
Probabilmente risponderebbe che tutta la colpa è di Putin, che aiuta i rivoltosi. Ma allora entrerei nel merito c le chiederei se sa perché le popolazioni dell’est dell’Ucraina chiedono l’indipendenza e si ribellano ad un governo centrale che con violenza e in dispregio di ogni regola democratica ha preso il posto di quello da loro eletto e che come primo atto ha deciso di proibire loro l’uso della lingua russa imponendo l’ucraino come unica lingua di Stato.
Un governo che ha estromesso dal Parlamento un partito eletto dal 13 % degli elettori, poiché considerato filo-dissidenti. Un governo con una concezione della democrazia che fa concorrenza con quella peculiarissima degli USA, i quali a forza di esportarne con invasini militari e golpe in tutto il mondo ne hanno sempre meno in patria, come dimostrano i fatti di Ferguson city.  Non credo che la Cancelliera risponderebbe all’ultima domanda, il timore di una sgridata da Washington è troppo forte. Almeno finché le infondate sanzioni antirusse non avranno creato tanti e tali guai all’economia tedesca oltre che europea in toto, che un cambio di rotta si renderà inevitabile. E da quanto sta avvedendo in Francia (chi critica con validissimi motivi il governo agonizzante viene cacciato) c’è speranza che l’UE cominci a frantumarsi e che spazzato via l’inetto Hollande il Paese che di rivoluzioni una certa esperienza indubbiamente ce l’ ha, scenda dal carrozzone EU dando l’esempio agli altri, che se non scenderanno finiranno tutti insieme nel burrone.
  

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