Dienstag, 2. September 2014

  (III. W.W.) A futura memoria: nomi da ricordare


Quanto si scriverà la storia della tragedia Ucraina (e probabilmente europea!) causata dalle mire espansionistiche della casta militarista (industria, finanze, servizi bellici) USA, sarà importante ricordare i nomi di coloro che hanno dato un contributo essenziale nel provocarla.
Uno di questi è indubbiamente il  Ministro della difesa ucraino,  Valery Geletey.
Costui si trova sotto accusa da parte della popolazione di Kiev, che ha cercato nei giorni scorsi di invadere il suo Ministero per chiederne le dimissioni insieme all’impeachment del Presidente Poroskenko. Ambedue sono accusati di aver mandato a morire migliaia di soldati ucraini in una campagna di guerra spacciata come “antiterrorismo” ma di fatto rivelatasi uno spietato massacro di popolazione civile, con centinaia di migliaia di rifugiati fuggiti in Russia, migliaia di disertori accortisi dell’inganno che si sono rifiutati di sparare sui propri confratelli ucraini, che sono infatti quelli che – con l’aiuto di volontari di altri Paesi compresa la Russia – cercano di difendersi dall’aggressione alle loro regioni proclamate autonome per non essere sottomesse al regime fascista di Kiev. Un regime che come prima misura aveva vietato l’uso della loro lingua, appunto il russo, imponendo l’uso esclusivo dell’ucraino.
Ebbene il citato Ministro difesa ucraino non sapendo come giustificare la criminosa quanto fallimentare guerra contro la sua stessa popolazione ha cercato di deviare le responsabilità accusando la Russia di voler usare l’arma nucleare contro l’Ucraina. Finora mai era stata proferita una tale enormità da un Ministro della difesa di un Paese civile. Anche un bambino capirebbe subito che nessun generale russo potrebbe mai anche lontanamente pensare ad un attacco nucleare in un Paese che fino al 1992 faceva parte dell’Unione Sovietica e nel quale i cittadini con un almeno un genitore o parente di origine russa sono la regola. Chiaramente l’accusa del Ministro difesa citato è una pura e semplice oltre che  ridicola provocazione.  
In tempi normali i pazzi li si accompagna gentilmente ma urgentemente  in casa di cura, invece questo caso la NATO ha subito fatto eco alla bestialità suddetta poiché coincide con il proprio interesse a trovare giustificazioni per l’espansione militare ai confini russi.
I casi sono due: o la pazzia è contagiosa e quindi i cervelli dei  responsabili (?)  NATO sono stati infettati dalle frequentazioni coi golpisti ucraini, o sono stati loro a contagiare i personaggi insediati a Kiev in barba ad ogni regola democratica. 
Non uno straccio di prova è stato portato finora delle ingerenze russe in Ucraina  al contrario di quelle di cui USA ed EU addirittura si vantano e che sono documentate e provate. Le  presunte foto e registrazioni telefoniche con cui il Pentagono e la NATO hanno cercato di provare ingerenze russe si sono rivelate o inconcludenti e piene di contraddizioni o primitive falsificazioni del tipo di quelle a suo tempo usate per giustificare l’aggressione all’Irak. Idem per le responsabilità dell’abbattimento dell’aereo civile della compagnia malese.
Eppure i mentirori irresponsabili alla guida dell'UE si sono precipitati con la lingua fuori come i cani in fregola a leccare il fondoschiena USA ed hanno imposto sanzioni antirusse senza alcuna prova di quanto affermano per giustificarle. Sanzioni che giustamente invece hanno provocato le facilmente immaginabili controsanzioni che dànno ora il colpo di grazia alla già duramente provata economia europea. 
Interessante notare come i falsificatori e costruttori di menzogne non hanno compiuto alcun progresso, sono rimasti al loro livello primitivo e dilettantesco che conosciamo dal 2003. 
Non così il controllo dei media, che invece è stato pressoché totalmente piegato alla dottrina USA/NATO/UE, che infatti  dettano ai media nazionali ciò che deve essere  reso noto e ciò che deve invece essere nascosto al pubblico. In questo senso la stampa ed i media Occidentali nel loro insieme hanno raggiunto il medesimo livello di obiettività che caratterizzava un tempo la stampa dell’Unione Sovietica ed oggi quella ad es. della Corea del Nord.
La "pattumiera della storia" attende gli attuali dirigenti UE, ma deve essere sicuramente ampliata per contenerli tutti.   

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