(III. W.W.) A futura memoria: nomi da ricordare
Quanto si scriverà la storia della tragedia Ucraina (e probabilmente
europea!) causata dalle mire espansionistiche della casta militarista
(industria, finanze, servizi bellici) USA, sarà importante ricordare i nomi di
coloro che hanno dato un contributo essenziale nel provocarla.
Uno di questi è indubbiamente il
Ministro della difesa ucraino,
Valery Geletey.
Costui si trova sotto accusa da parte della popolazione di Kiev, che ha
cercato nei giorni scorsi di invadere il suo Ministero per chiederne le
dimissioni insieme all’impeachment del Presidente Poroskenko. Ambedue sono
accusati di aver mandato a morire migliaia di soldati ucraini in una campagna
di guerra spacciata come “antiterrorismo” ma di fatto rivelatasi uno spietato
massacro di popolazione civile, con centinaia di migliaia di rifugiati fuggiti
in Russia, migliaia di disertori accortisi dell’inganno che si sono rifiutati
di sparare sui propri confratelli ucraini, che sono infatti quelli che – con
l’aiuto di volontari di altri Paesi compresa la Russia – cercano di difendersi
dall’aggressione alle loro regioni proclamate autonome per non essere
sottomesse al regime fascista di Kiev. Un regime che come prima misura aveva vietato l’uso
della loro lingua, appunto il russo, imponendo l’uso esclusivo dell’ucraino.
Ebbene il citato Ministro difesa ucraino non sapendo come giustificare la
criminosa quanto fallimentare guerra contro la sua stessa popolazione ha
cercato di deviare le responsabilità accusando la Russia di voler usare l’arma
nucleare contro l’Ucraina. Finora mai era stata proferita una tale enormità da
un Ministro della difesa di un Paese civile. Anche un bambino capirebbe subito che
nessun generale russo potrebbe mai anche lontanamente pensare ad un attacco
nucleare in un Paese che fino al 1992 faceva parte dell’Unione Sovietica e nel
quale i cittadini con un almeno un genitore o parente di origine russa sono la regola.
Chiaramente l’accusa del Ministro difesa citato è una pura e semplice oltre che ridicola provocazione.
In tempi normali i pazzi li si accompagna gentilmente ma urgentemente in casa di cura, invece questo caso la NATO
ha subito fatto eco alla bestialità suddetta poiché coincide con il proprio
interesse a trovare giustificazioni per l’espansione militare ai confini russi.
I casi sono due: o la pazzia è contagiosa e quindi i cervelli dei responsabili (?) NATO sono stati infettati dalle frequentazioni coi golpisti ucraini, o sono
stati loro a contagiare i personaggi insediati a Kiev in barba ad ogni regola
democratica.
Non uno straccio di prova è stato portato finora delle ingerenze russe in
Ucraina al contrario di quelle di cui
USA ed EU addirittura si vantano e che sono documentate e provate. Le presunte foto e registrazioni telefoniche con
cui il Pentagono e la NATO hanno cercato di provare ingerenze russe si sono
rivelate o inconcludenti e piene di contraddizioni o primitive falsificazioni
del tipo di quelle a suo tempo usate per giustificare l’aggressione all’Irak.
Idem per le responsabilità dell’abbattimento dell’aereo civile della compagnia malese.
Eppure i mentirori irresponsabili alla guida dell'UE si sono precipitati con la lingua fuori come i cani in fregola a leccare il fondoschiena USA ed hanno imposto sanzioni antirusse senza alcuna prova di quanto affermano per giustificarle. Sanzioni che giustamente invece hanno provocato le facilmente immaginabili controsanzioni che dànno ora il colpo di grazia alla già duramente provata economia europea.
Interessante notare come i falsificatori e costruttori di menzogne non hanno
compiuto alcun progresso, sono rimasti al loro livello primitivo e
dilettantesco che conosciamo dal 2003.
Non così il controllo dei media, che invece
è stato pressoché totalmente piegato alla dottrina USA/NATO/UE, che
infatti dettano ai media nazionali ciò
che deve essere reso noto e ciò che
deve invece essere nascosto al pubblico. In questo senso la stampa ed i media
Occidentali nel loro insieme hanno raggiunto il medesimo livello di obiettività
che caratterizzava un tempo la stampa dell’Unione Sovietica ed oggi quella ad
es. della Corea del Nord.
La "pattumiera della storia" attende gli attuali dirigenti UE, ma deve essere sicuramente ampliata per contenerli tutti.
Keine Kommentare:
Kommentar veröffentlichen