Dienstag, 20. Mai 2014

  La smorfietta della Merkel

Ci sono personaggi che non si vorrebbe aver mai visto e che motiverebbero il tasloco se ce li si trovasse vicini di casa. Uno di costoro è Arsenij Jacenjuk, il candidato di Obama per il golpe die Kiew. Questo ex banchiere ed oligarca appartiene alla squadra della milionaria Timoschenko, miracolata dal colpo di Stato e guarita da tutti i mali che l'affliggevano in carcere non appena giunta sulla piazza Maidan di Kiew, che dunque potrebbe cominciare a far concorrenza a Fatima.
Come nel frattempo è emerso, costui era stato da lungo scelto dagli USA per sostituire il legittimamente eletto Janukovic nella conduzione del governo di Kiew garantendo una sottomissione dell'Ucraina al FMI ed alla Banda dell'Euro. Una banda priva di scrupoli che qui si è servita anche dei seguaci del nazifascista Stepan Bandera - portavano la sua foto nei cortei di Piazza Maidan - a suo tempo collaboratore hitleriano in funzione antirussa, rifugiatosi nel dopoguerra nella Germania Federale dove stava riorganizzando il suo movimento nazionalfascista ma venne trasferito nell'aldilà con un intervento del KGB.
Se per l'azione di Obama e facile riconoscere gli evidenti interessi strategici per accontentare la lobby industrial-militare, non mancano certo interessi piú prosaici di natura economica, ad es. il suo vice Joe Biden doveva piazzare in Ucraina suo figlio a dirigere una multinazionale interessata al gas da estrazione "fracking", una fra le tante che avrebbero approfittato di un distacco dell'Ucraina dalla Russia senza preoccuparsi della rovina delle industrie locali finora orientate appunto a quel mercato.
E non va trascurata la NATO, che ha documentatamente finanziato le proteste a Kiew tramite una fondazione appunto di ... Arsenij Jacenjuk.
Costui deve aver fatto talmente ribrezzo alla Merkel che infatti non l'ha degnato che di uno stanco sorrisetto di convenienza, tanto per cammuffare la smorfia naturale che costui innegabilmente suscita a guardarlo.
Era lo scorso febbraio e con lui all'incontro con la Merkel c'era anche il pugile Klitschko, che probabilmente è persona onesta e un vero patriota, come si è infatti visto quando ha preso le distanze dai fascisti filo-USA rifiutandosi di appoggiare la candidata guerrafondaia isterica antirussa, la rediviva e miracolata Timoschenko.

La parte che gli USA hanno assegnato ad Arsenij Jacenjuk, in un teatro sarebbe la più difficile da recitare, ci vorrebbe tutta la maestria di un attore consumato per proferire falsità evidenti a chiunque senza tradire l'autodisgusto. Costui invece non si scompone minimamente e tranquillamente manda i carri armati contro i concittadini che protestano e li chiama terroristi se si difendono: evidentemente ripete fedelmente ciò che gli hanno insegnato (Joe Biden era andato immediatamente a darli lezioni di comportamento e di proprietá di linguaggio appena fatolo insediare a capo del nuovo governo golpista).
A Papa Francesco, che l'ha ricevuto di fretta alla vigilia della santificazione di due suoi predecessori, Arsenij Jacenjuk deve aver fatto più che altro pena, infatti gli ha regalto una matita col consiglio di usarla per firmare la pace con i cittadini ucraini contrari al suo nuovo governo. Un'accoglienza senza pompa, un atto dovuto come con tutti i peccatori.
Accoglienza festosa invece Arsenij Jacenjuk l'ha avuta  da parte del capo del governo italiano Renzi: evidentemente "Dio li fa e poi li accoppia" come dice il proverbio popolare. Ed infatti si assomigliano non soltanto nella sensazione che suscitano per il loro aspetto e modo di comportarsi, o nel modestissimo se nonnullo contenuto di verità delle loro affermazioni,  ma anche nella non proprio cristallina legittimitá della loro investitura. Certo una differenza positiva c'è,  Arsenij Jacenjuk ha già fatto scorrere sangue, il nostro Renzi per ora fa unicamente scorre....iare, ma  non è comunque buon vento quel che tira.

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