Terrorismo in Africa: alcune origini meno
note.
Il terrorismo più feroce contro i popoli africani è stato indubbiamente la
tratta degli schiavi,
così come gli attacchi contro l’Islam trovarono nelle criminali quanto
fallimentari Crociate il loro inizio, seguito poi dalla tragica “Riconquista”
del 1492, con cui i cristianissimi regnanti Isabella e Ferdinando cacciarono
dalla penisola Iberica Ebrei ed Arabi, che prima erano vissuti pacificamente
insieme ai cristiani. Poi venne l’Inquisizione.
Tornando alla tratta degli schiavi, che
distrusse le risorse umane dell’intero continente africano, è generalmente nota
la condanna da parte della Chiesa Cattolica (es. le due encicliche di Leone
XIII “In Plurimis” del 1888 e “Catholicae Ecclesiae” del
1890).
Meno nota invece è invece la Bolla Papale di Nicolò V dell’8 gennaio
1454, una “Fatwa” agghiacciante nella sua esplicita incitazione alla
schiavitù del Continente Nero. Eccone un assaggio:
§ 5 : “Considerate attentamente tutte le questioni, Noi avevamo già, con
lettere precedenti, concesso al Re Alfonso, fra le altre cose, la facoltà
piena ed intera d’attaccare, di conquistare, di vincere, di ridurre e
sottomettere tutti i saraceni, pagani e altri nemici di Cristo, ovunque essi
siano, con i loro regni, ducati, principati, domini, proprietà mobili ed
immobili, e tutti i beni da loro detenuti e posseduti; di ridurre le loro
persone a servitù perpetua e di attribuire a essi (Re Alfonso e l’Infante)
ed ai loro successori di appropriarsi e
di servirsi a proprio uso ed utilità dei
suddetti regni, ducati, contee, principati proprietà, possessioni e beni;“
(“Nos premissa
omnia,& singula debita meditatione, attendentes, quod cum olim prefato
Alfonso Regi quoscumque Saracenos, ac Paganos, aliosque Christi inimicos
ubicumque constitutos, ac Regna, Ducatus, Principatus, dominia, possessiones,
& mobilia, & immobilia, bona quecumque per eos detenta, ac possessa
invadendi, conquirendi, expugnandi, debellandi, & subjugandi, illorunque
personas in perpetuam servitutem redigendi, ac Regna, Ducatos, Comitatus,
Principatus, Dominia, possessiones,& bona sibi, & successoribus suis
applicandi, appropriandi, ac in suos successorumque suorum usus, &
utilitatem convertendi, aliis nostris literis plenam, & liberam inter
caetera concessimus facultatem;“)
Come si vede la storia non si ripete mai …
allo stesso modo. Ma in maniera molto simile.
Cambiano gli attori o meglio gli
aggressori, ma le vittime sono sempre le stesse.
Infedeli ieri o terroristi oggi, islamisti,
salafisti, … mettiamoci pure tutti gli –isti che si vuole, ad attaccare sono
sempre gli altri -isti: fascisti, (neo)colonialisti, e gli interessi sono sempre gli stessi: “invadendi,
conquirendi, expugnandi, debellandi, subjugandi”, mentre per la seconda
parte si prende atto che è passata di moda la schiavitù pura e semplice (non
conforme alle esigenze capitalistiche: per dimostrare questo concetto c’era
voluta la guerra di Secessione negli USA).
Economicamente si tratta nei tempi attuali
non di ridurre in servitù direttamente le persone ma gli Stati e soprattutto di
depredare le risorse naturali “bona
sibi utilitatem convertendi”.
Che nessuno dunque si permetta ancora di mettere in dubbio la modernità e
lungimiranza della Chiesa cattolica: le esortazioni di Nicolò V sembrano
scritte oggi per gli attuali invasori dell’Africa, e ora come allora le
giustificazioni non mancano: che si trattasse di convertire i nemici di Cristo
o di combattere la Sharia ed il fondamentalismo, l’obiettivo è comunque sempre
quello finale: “in perpetuam servitutem redigendi”.
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