Humidity in apartments: why it happens and what must be done to avoid it.
This is the first new text I write for this blog. Since my first profession was that of a building engineer, I am still interested about problems concerning buildings.
Since I could not find a satisfactory practical answer to the problem a bout the causes of humidity in the apartments I wrote this plain explanation which I believe can help to understand the problem. I have a German and Italian version only at time. a Czech and English one will follow.
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Avvertenze
e consigli pratici per l’uso dei locali, in particolare nei periodi invernali,
per evitare l’umidità e la formazione di muffe con danni a pareti e mobili
. (a cura
di: geom. Graziano Priotto)
Per evitare la
formazione di muffe esistono soltanto due possibilità: arieggiare i locali facendo uscire aria umida ed
entrare aria secca (d’inverno l’aria esterna è costantemente più secca che
all’interno) o alzare la temperatura.
La strategia migliore è
la combinazione corretta di queste due possibilità.
Gli accorgimenti per
mantenere sano l’ambiente senza compromettere il risparmio energetico sono
facili da osservare e soprattutto assolutamente indispensabili:
1) durante la giornata ed in particolare negli ambienti dove si cucina o nei
bagni: arieggiare dopo l’uso (cucina, doccia/bagno). Negli altri ambienti
arieggiare energicamente per brevi periodi (dai 3 ai 5 minuti) ma
frequentemente (almeno ogni due ore).
2) anche in caso di non utilizzazione dei locali va mantenuta costantemente
una temperatura minima 18°.
3) assolutamente da evitare è il lasciare finestre socchiuse.
4) nelle camere da letto arieggiare la sera in modo da far scendere l’umidità
relativa a valori pari o inferiori al 50 % ; arieggiare poi al mattino per
ridurre l’umidità emessa dalle persone
durante la notte.
5) si deve assolutamente evitare di tenere mobili (armadi, scaffali) senza una
distanza di almeno 10 cm, meglio se 20 cm dalle pareti esterne. La soluzione
ideale è di piazzare i mobili soltanto contro le pareti interne.
6) altro frequente errore è lo stendere biancheria ad asciugare o tenere un
gran numero di piante negli alloggi. Se lo si fa, occorre arieggiare con ancor
maggior frequenza e mantenere la temperatura più alta di uno o meglio due gradi
almeno.
L’inosservanza di questi
accorgimenti può cagionare danni alla salute e danneggiare anche gravemente i
locali. In caso di muffe penetrate in profondità occorre risanare i muri
scrostando l’intero intonaco e rifarlo, ed i costi relativi vengono imputati
agli inquilini inadempienti.
La giurisprudenza in questa materia è
costante ed uniforme, cioè le sentenze una volta individuata la responsabilità
degli inquilini per mancata osservanza delle regole suesposte si concludono
regolarmente con una condanna al risarcimento dei danni alla proprietà poiché è
relativamente facile per i periti verificare se l’umidità è strutturale
(difetti dell’edificio) oppure è causata da uso errato dei locali.
Per chi desidera approfondire gli aspetti
tecnici del problema unisco una tabella da me predisposta per valutare
immediatamente a quale percentuale di umidità relativa e di temperatura inizia
il rischio di formazione di umidità sulle pareti.
Radolfzell / Pinerolo / Praga Gennaio 2013
Allegato: 1
QUANDO E PERCHÉ SI FORMANO MUFFE NEGLI AMBIENTI: COME EVITARLE (a cura del geom. Graziano PRIOTTO)
Tabella sinistra:
grammi di vapore acqueo in 1 m3 d’aria in relazione alla temperatura;
Tabella destra: corrispondenza fra umidità
relativa a temperatura iniziale e grado saturazione
(cosiddetta “temperatura di rugiada”) in
relazione al raffreddamento ed a parità di
altre condizioni.
C°
|
100 %
|
90 %
|
80 %
|
70
%
|
60
%
|
50 %
|
Umi-
dità
relat.
%
|
temperatura di condensa sulle pareti
fredde
Temperatura
alla quale é misurata l’umidità
relativa
|
||||||||||
15°
|
16°
|
17°
|
18°
|
19°
|
20°
|
21°
|
22°
|
23°
|
24°
|
|||||||||
24°
|
21,8
|
19,6
|
17,5
|
15,3
|
13,1
|
11
|
50 %
|
4
|
5
|
6
|
7
|
8
|
9
|
10
|
10
|
11
|
12
|
|
23°
|
20,6
|
18,5
|
16,5
|
14,4
|
12,4
|
10.3
|
||||||||||||
22°
|
19,5
|
17,5
|
15,6
|
13,6
|
11,7
|
9,75
|
||||||||||||
21°
|
18,4
|
16,5
|
14.7
|
12,9
|
11
|
9,2
|
60 %
|
6
|
8
|
10
|
10
|
11
|
12
|
13
|
13
|
14
|
15
|
|
20°
|
17,3
|
15,5
|
14,8
|
12,7
|
10,4
|
8,6
|
||||||||||||
19°
|
16,3
|
14,7
|
13
|
11,4
|
9,8
|
8,1
|
||||||||||||
18°
|
15,4
|
13,5
|
12.3
|
10,8
|
9,2
|
7,7
|
70 %
|
10
|
11
|
12
|
12
|
13
|
15
|
15
|
16
|
17
|
18
|
|
17°
|
14,5
|
13
|
11,6
|
10,1
|
8,4
|
7,2
|
||||||||||||
16°
|
13,7
|
12.3
|
11
|
9,6
|
8,2
|
6,8
|
||||||||||||
15°
|
12.9
|
11,6
|
10,3
|
9
|
7,7
|
6,4
|
80 %
|
11
|
12
|
13
|
14
|
15
|
16
|
17
|
18
|
19
|
20
|
|
14°
|
12,1
|
10.8
|
9,7
|
8,5
|
7,3
|
6,0
|
||||||||||||
13°
|
11,4
|
10,3
|
9,1
|
8
|
6,8
|
5,7
|
||||||||||||
12°
|
10.7
|
9,6
|
8,6
|
11,9
|
6,4
|
5,3
|
90 %
|
13
|
14
|
15
|
16
|
17
|
18
|
19
|
20
|
21
|
22
|
|
11°
|
10
|
9
|
8
|
7
|
6
|
5
|
||||||||||||
10°
|
9.4
|
8,4
|
7,5
|
6,6
|
5,6
|
4,7
|
( * ) Spiegazione ed utilizzazione delle tabelle:
Dalla tabella di
sinistra si ricava che, ad un’umidità relativa ad es. del 70 % a 20 C° la quantità di vapore acqueo sospeso in un m3 d’aria è di 12,7 g. La
stessa quantità circa di vapore (12,9) corrisponde però al punto di
saturazione (100
%) se la temperatura scende ad una temperatura inferiore (15°). Questi valori sono riportati
per comodità di consultazione nella tabella destra, che ho costruito eseguendo
per tutti i valori l’operazione suddetta.
Es. umidità relativa 70 % misurata a 20° di temperatura ambiente; temperatura delle pareti esterne di tre gradi
inferiore a quella dell’ambiente (cioè 17°). Durante la notte la temperatura ambiente scende a 18° e quella delle pareti esterne a 15° (ed a livello del pavimento magari solo 14° o 13°).
La
tabella rivela che in queste condizioni la condensazione del vapore sospeso
nell’aria inizia sulle superfici che hanno una temperatura uguale a (o minore
di) 15°.
Il vapore che si condensa
sulle pareti corrisponde ad umidità sottratta all’aria. Quindi
ad es. mentre sulle pareti esterne il vapore si condensa favorendo la
formazione di muffe, al mattino l’umidità relativa dell’aria nell’ambiente
risulterà falsamente diminuita: ecco perché il solo igrometro e le
tabelle correnti NON spiegano il fenomeno e possono trarre in inganno. Infatti
se ad es. si tratta di una camera da letto, l’umidità emessa da una persona (50
g /ora in media) durante la notte avrà
riportato l’umidità a livello iniziale (se non oltre). In base al confronto fra
le misurazioni effettuate la sera e la mattina seguente la situazione potrà
dunque apparire invariata o quasi, mentre in realtà una parte del vapore si è
invece condensato sulla superficie
delle pareti esterne.
Questo è l’errore di valutazione più frequente compiuto da coloro che si
limitano a verificare i valori segnati dall’igrometro senza aver compreso la
relazione fra l’umidità dell’aria e la temperatura.
(*) NB: Le
tabelle disponibili nei libri di fisica o in internet sono inutilizzabili per
valutare il problema dell’umidità negli appartamenti poiché indicano unicamente
le “temperature di rugiada” mettendo in relazione l’umidità relativa
dell’ambiente e la sua temperatura. Non tengono cioè conto del fatto che le
pareti, soprattutto quelle esterne, hanno temperature sempre più basse
dell’ambiente.
Warnungen und Tipps für die Nutzung der
Räumlichkeiten, vor allem im Winter, um Feuchtigkeit und Schimmelbildung und
Schäden an Wänden und Möbeln zu vermeiden (von:.
Graziano Priotto)
Es gibt nur zwei
Möglichkeiten, um dere Bildung von Schimmel in den Wohnräumen vorzubeugen: die
Räume durchlüften (im Winter ist die Außenluft immer trockener als die innere) oder die Temperatur erhöhen.
Die beste Strategie ist die
richtige Kombination dieser beiden Möglichkeiten.
Die Maßnahmen, um ein
gesundes Wohnklima zu schaffen, ohne dabei Energie zu verschwenden, sind sowohl
einfach wie absolut notwendig:
1) während
des Tages und vor allem in Situationen, in denen Feuchtigkeit entsteht: lüften
nach Gebrauch (Küche, Bad/Dusche). Im Wohnzimmer kräftig durchlüften für kurze Zeit (3 bis 5 Minuten), aber häufig
(mindestens alle zwei Stunden);
2) selbst
in dem Fall der Nicht-Nutzung müssen alle Räumlichkeiten ständig auf einer
Mindesttemperatur von 18 ° gehalten werden;
3) absolut
zu vermeiden ist das Kippen oder angelehnt lassen der Fenster (denn die
einströmende Außenluft senkt die Wandtemperatur im Fensterbereich und lässt
dort Schimmel entstehen;
4) in
den Schlafzimmern abends lüften, um Luftfeuchtigkeit auf Werte um 50 % oder
weniger zu senken, und morgens ebenfalls die Feuchtigkeit, die während der
Nacht entstanden ist zu beseitigen;
5) unbedingt
einzuhalten: Möbel (Schränke, Regale) nur mit einem Mindestabstand von 10 cm
(vorzugsweise 20 cm) von den Außenwänden aufstellen. Die ideale Lösung ist, die
Möbel nur gegen die Innenwände zu platzieren.
6)
ein weiterer häufiger Fehler ist: die Wäsche
ausgebreitet trocknen zu lassen oder eine große Anzahl von Pflanzen in der
Wohnung zu halten. Wenn dies sein muss, soll dann mit noch größerer Häufigkeit
gelüftet werden und die Zimmertemperatur muss um mindestens zwei Grad höher
sein.
Die
Nichtbeachtung dieser Vorsichtsmaßnahmen kann zu gesundheitlichen Schäden
führen und zudem zu gravierenden Bauschäden an Räumen und Möbiliar.
An
den vom Schimmel befallenen Wänden muss u. U. der gesamte Putz erneuert werden,
und die Kosten werden den säumigen Mietern berechnet.
Die
Rechtssprechung in diesem Bereich ist nämlich konstant und einheitlich, d.h.
wenn die Verantwortung der Mieter
festgestellt wird (wegen der Nichteinhaltung der oben genannten Regeln), müssen
sie laut Gerichtsurteil die Gesamtkosten für die Sanierung tragen.
Und
es ist relativ einfach für die Experten zu überprüfen, ob die Feuchtigkeit
strukturell (Baumängel) oder durch Missbrauch der Räumlichkeiten verursacht
wurde.
Für
diejenigen, die über die technischen Aspekte des Problems mehr erfahren
möchten, füge ich eine Tabelle mit Beispielanwendung und weitere Erklärungen hinzu.
Radolfzell / Pinerolo / Prag im Januar 2013
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WANN UND WARUM BILDET SICH SCHIMMEL IN WOHNUNGEN UND
WIE MAN DIES VERMEIDEN KANN
(Graziano
Priotto, Bauing. n.g.)
Linke Tabelle: Wasserdampf (in Gramm) in 1 m3 Luft bei
verschiedenen temperaturen.
Tabelle rechts: Korrespondenz zwischen relativer
Luftfeuchtigkeit und Sättigungsgrad (sogenannte
"Taupunkttemperatur") in Bezug auf
die Kühlung bei gleichbleibenden Bedingungen.
C°
|
100 %
|
90 %
|
80 %
|
70
%
|
60
%
|
50 %
|
Umi-
dità
relat.
%
|
Tautemperatur auf den kaltenWänden
Zimmertemperatur bei entsprechender relativer
Luftfeuchtigkeit
|
||||||||||
15°
|
16°
|
17°
|
18°
|
19°
|
20°
|
21°
|
22°
|
23°
|
24°
|
|||||||||
24°
|
21,8
|
19,6
|
17,5
|
15,3
|
13,1
|
11
|
50 %
|
4
|
5
|
6
|
7
|
8
|
9
|
10
|
10
|
11
|
12
|
|
23°
|
20,6
|
18,5
|
16,5
|
14,4
|
12,4
|
10.3
|
||||||||||||
22°
|
19,5
|
17,5
|
15,6
|
13,6
|
11,7
|
9,75
|
||||||||||||
21°
|
18,4
|
16,5
|
14.7
|
12,9
|
11
|
9,2
|
60 %
|
6
|
8
|
10
|
10
|
11
|
12
|
13
|
13
|
14
|
15
|
|
20°
|
17,3
|
15,5
|
14,8
|
12,7
|
10,4
|
8,6
|
||||||||||||
19°
|
16,3
|
14,7
|
13
|
11,4
|
9,8
|
8,1
|
||||||||||||
18°
|
15,4
|
13,5
|
12.3
|
10,8
|
9,2
|
7,7
|
70 %
|
10
|
11
|
12
|
12
|
13
|
15
|
15
|
16
|
17
|
18
|
|
17°
|
14,5
|
13
|
11,6
|
10,1
|
8,4
|
7,2
|
||||||||||||
16°
|
13,7
|
12.3
|
11
|
9,6
|
8,2
|
6,8
|
||||||||||||
15°
|
12.9
|
11,6
|
10,3
|
9
|
7,7
|
6,4
|
80 %
|
11
|
12
|
13
|
14
|
15
|
16
|
17
|
18
|
19
|
20
|
|
14°
|
12,1
|
10.8
|
9,7
|
8,5
|
7,3
|
6,0
|
||||||||||||
13°
|
11,4
|
10,3
|
9,1
|
8
|
6,8
|
5,7
|
||||||||||||
12°
|
10.7
|
9,6
|
8,6
|
11,9
|
6,4
|
5,3
|
90 %
|
13
|
14
|
15
|
16
|
17
|
18
|
19
|
20
|
21
|
22
|
|
11°
|
10
|
9
|
8
|
7
|
6
|
5
|
||||||||||||
10°
|
9.4
|
8,4
|
7,5
|
6,6
|
5,6
|
4,7
|
(*)
Erläuterung zur Verwendung der Tabellen:
Die linke Tabelle zeigt, dass bei einer relativen
Luftfeuchtigkeit, z. B. von 70%
bei 20 ° C die
Menge an Wasserdampf, die in einem m3 Luft enthalten ist 12,7 g. Etwa die gleiche Menge Dampf (12.9), entspricht jedoch
dem Sättigungspunkt (100%),
wenn die Temperatur auf (15
°) fällt.
Alle Entsprechungen bei verschiedenen Temperaturen
und Lüftfeuchtigkeit habe ich mit der gleichen Operation berechnet und der
Einfachsheit halber in der rechten Tabelle aufgelistet.
Am Beispiel Zimmertemperatur 20 ° C und
relative Luftfeuchtigkeit von 70% und Außenwändetemperatur
um drei Grad niedriger als jener des Zimmers (d.h. 17 °) passiert noch
nichts. Dies ist der Normalfall auch bei gut isolierten Häusern, vor allen muss
man auch noch bedenken, dass die Temperatur
in Bodensnähe niedriger ist, als in Augenhöhe, wo sie normalerweise
gemessen wird. Nachts fällt jedoch die Zimmertemperatur auf 18 °, und die der
Außenwände auf 15 °,
am Sockel möglicherweise 14°
oder tiefer. Die Tabelle rechts zeigt, dass unter diesen Bedingungen die
Kondensation des Wasserdampfes auf der Oberfläche der Außenwänden stattfindet,
und zwar überall wo die Temperatur niedriger ist als 15°.
Die Feuchtigkeit die an den Außenwänden kondensiert
und die Bildung von Schimmel begünstigt, wird gleichzeitig der Luft entzogen:
das Hygrometer kann daher sogar eine verringerte Luftfeuchtigkeit zeigen,
während gleichzeitig die Feuchtigkeit an den Wänden „klebt“.
Man muss außerdem noch
berücksichtigen, dass eine Person im Durchschnitt während der Nacht 50 g Wasserdampf pro Stunde emittiert, also
vorbeugend soll man abends kräftig lüften, und morgens ebenfalls, damit die
Feuchtigkeit aus Wänden und Bettzeug wieder in die Luft gelangt, und keine
Schimmelbildung stattfindet.
(*) Hinweis: Die Tabellen in den Physik Bücher oder im
Internet helfen nicht direkt das Problem der Feuchtigkeit in den Wohnungen zu
beurteilen, da sie lediglich den Taupunkt bezüglich der relativen Feuchtigkeit
und der Temperatur zeigen, aber der Tatsache nicht Rechnung tragen, dass
Zimmerluft und Wände immer unterschiedliche Temperaturen haben.
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