Mittwoch, 2. Januar 2013


Humidity in apartments:  why it happens and what must be done to avoid it.

This is the first new text I write for this blog. Since my first profession was that of a building engineer, I am still interested about problems concerning buildings.
Since I could not find a satisfactory practical answer to the problem a bout the causes of humidity in the apartments I wrote this plain explanation which I believe can help to understand the problem. I have a German and Italian version only at time. a Czech and English one will follow.      
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Avvertenze e consigli pratici per l’uso dei locali, in particolare nei periodi invernali, per evitare l’umidità e la formazione di muffe con danni a pareti e mobili .                                                      (a cura di: geom. Graziano Priotto)

Per evitare la formazione di muffe esistono soltanto due possibilità: arieggiare  i locali facendo uscire aria umida ed entrare aria secca (d’inverno l’aria esterna è costantemente più secca che all’interno) o alzare la temperatura.
La strategia migliore è la combinazione corretta di queste due possibilità.
Gli accorgimenti per mantenere sano l’ambiente senza compromettere il risparmio energetico sono facili da osservare e soprattutto assolutamente indispensabili:

1)     durante la giornata ed in particolare negli ambienti dove si cucina o nei bagni: arieggiare dopo l’uso (cucina, doccia/bagno). Negli altri ambienti arieggiare energicamente per brevi periodi (dai 3 ai 5 minuti) ma frequentemente (almeno ogni due ore).
2)     anche in caso di non utilizzazione dei locali va mantenuta costantemente una temperatura minima 18°.
3)     assolutamente da evitare è il lasciare finestre socchiuse.
4)     nelle camere da letto arieggiare la sera in modo da far scendere l’umidità relativa a valori pari o inferiori al 50 % ; arieggiare poi al mattino per ridurre l’umidità  emessa dalle persone durante la notte.
5)     si deve assolutamente evitare di tenere mobili (armadi, scaffali) senza una distanza di almeno 10 cm, meglio se 20 cm dalle pareti esterne. La soluzione ideale è di piazzare i mobili soltanto contro le pareti interne. 
6)     altro frequente errore è lo stendere biancheria ad asciugare o tenere un gran numero di piante negli alloggi. Se lo si fa, occorre arieggiare con ancor maggior frequenza e mantenere la temperatura più alta di uno o meglio due gradi almeno.
L’inosservanza di questi accorgimenti può cagionare danni alla salute e danneggiare anche gravemente i locali. In caso di muffe penetrate in profondità occorre risanare i muri scrostando l’intero intonaco e rifarlo, ed i costi relativi vengono imputati agli inquilini inadempienti.
La giurisprudenza in questa materia è costante ed uniforme, cioè le sentenze una volta individuata la responsabilità degli inquilini per mancata osservanza delle regole suesposte si concludono regolarmente con una condanna al risarcimento dei danni alla proprietà poiché è relativamente facile per i periti verificare se l’umidità è strutturale (difetti dell’edificio) oppure è causata da uso errato dei locali.
Per chi desidera approfondire gli aspetti tecnici del problema unisco una tabella da me predisposta per valutare immediatamente a quale percentuale di umidità relativa e di temperatura inizia il rischio di formazione di umidità sulle pareti.

Radolfzell / Pinerolo / Praga                                                     Gennaio 2013
                                                       
  Allegato: 1


QUANDO E PERCHÉ SI FORMANO MUFFE NEGLI AMBIENTI: COME EVITARLE (a cura del geom.  Graziano PRIOTTO)

Tabella sinistra: grammi di vapore acqueo in 1 m3 d’aria in relazione alla temperatura;
Tabella destra: corrispondenza fra umidità relativa a temperatura iniziale e grado saturazione  
                        (cosiddetta “temperatura di rugiada”) in relazione al raffreddamento ed a parità di
                         altre condizioni.
C°
100 %
90 %
80 %
70
%
60
%
50 %




Umi-
dità        
relat.
%
 temperatura di condensa sulle pareti fredde
 Temperatura alla quale é misurata  l’umidità relativa 
15°
16°
17°
18°
19°
20°
21°
22°
23°
24°
24°
21,8
19,6
17,5
15,3
13,1
11

50 %
4
5
6
7
8
9
10
10
11
12
23°
20,6
18,5
16,5
14,4
12,4
10.3
22°
19,5
17,5
15,6
13,6
11,7
9,75
21°
18,4
16,5
14.7
12,9
11
9,2

60 %
6
8
10
10
11
12
13
13
14
15
20°
17,3
15,5
14,8
12,7
10,4
8,6
19°
16,3
14,7
13
11,4
9,8
8,1
18°
15,4
13,5
12.3
10,8
9,2
7,7
70 %
10
11
12
12
13
15
15
16
17
18
17°
14,5
13
11,6
10,1
8,4
7,2
16°
13,7
12.3
11
9,6
8,2
6,8
15°
12.9
11,6
10,3
9
7,7
6,4
80 %
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
14°
12,1
10.8
9,7
8,5
7,3
6,0
13°
11,4
10,3
9,1
8
6,8
5,7
12°
10.7
9,6
8,6
11,9
6,4
5,3

90 %
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
11°
10
9
8
7
6
5
10°
 9.4
8,4
7,5
6,6
5,6
4,7

( * ) Spiegazione ed utilizzazione delle tabelle:
Dalla tabella di sinistra si ricava che, ad un’umidità relativa ad es. del 70 % a 20 C° la quantità di vapore acqueo sospeso in un m3 d’aria è di 12,7 g. La stessa quantità circa di vapore (12,9) corrisponde però al punto di saturazione (100 %) se la temperatura scende ad una temperatura inferiore (15°). Questi valori sono riportati per comodità di consultazione nella tabella destra, che ho costruito eseguendo per tutti i valori l’operazione suddetta.  
 Es. umidità relativa 70 % misurata a 20° di temperatura ambiente; temperatura delle pareti esterne di tre gradi inferiore a quella dell’ambiente (cioè 17°).  Durante la notte la temperatura ambiente scende a 18° e quella delle pareti esterne a 15° (ed a livello del pavimento magari solo 14° o 13°).
 La tabella rivela che in queste condizioni la condensazione del vapore sospeso nell’aria inizia sulle superfici che hanno una temperatura uguale a (o minore di) 15°. 
Il vapore che si condensa sulle pareti corrisponde ad umidità sottratta all’aria. Quindi ad es. mentre sulle pareti esterne il vapore si condensa favorendo la formazione di muffe, al mattino l’umidità relativa dell’aria nell’ambiente risulterà falsamente diminuita: ecco perché il solo igrometro e le tabelle correnti NON spiegano il fenomeno e possono trarre in inganno. Infatti se ad es. si tratta di una camera da letto, l’umidità emessa da una persona (50 g /ora in  media) durante la notte avrà riportato l’umidità a livello iniziale (se non oltre). In base al confronto fra le misurazioni effettuate la sera e la mattina seguente la situazione potrà dunque apparire invariata o quasi, mentre in realtà una parte del vapore si è invece  condensato sulla superficie delle pareti esterne.
Questo è l’errore di valutazione più frequente compiuto da coloro che si limitano a verificare i valori segnati dall’igrometro senza aver compreso la relazione fra l’umidità dell’aria e la temperatura.

(*) NB: Le tabelle disponibili nei libri di fisica o in internet sono inutilizzabili per valutare il problema dell’umidità negli appartamenti poiché indicano unicamente le “temperature di rugiada” mettendo in relazione l’umidità relativa dell’ambiente e la sua temperatura. Non tengono cioè conto del fatto che le pareti, soprattutto quelle esterne, hanno temperature sempre più basse dell’ambiente.





Warnungen und Tipps für die Nutzung der Räumlichkeiten, vor allem im Winter, um Feuchtigkeit und Schimmelbildung und Schäden an Wänden und Möbeln zu vermeiden                                                               (von:. Graziano Priotto)

Es gibt nur zwei Möglichkeiten, um dere Bildung von Schimmel in den Wohnräumen vorzubeugen: die Räume durchlüften (im Winter ist die Außenluft immer trockener als die  innere) oder die Temperatur erhöhen.
Die beste Strategie ist die richtige Kombination dieser beiden Möglichkeiten.
Die Maßnahmen, um ein gesundes Wohnklima zu schaffen, ohne dabei Energie zu verschwenden, sind sowohl einfach wie absolut notwendig:

1)     während des Tages und vor allem in Situationen, in denen Feuchtigkeit entsteht: lüften nach Gebrauch (Küche, Bad/Dusche). Im Wohnzimmer  kräftig durchlüften für kurze Zeit (3 bis 5 Minuten), aber häufig (mindestens alle zwei Stunden);
2)     selbst in dem Fall der Nicht-Nutzung müssen alle Räumlichkeiten ständig auf einer Mindesttemperatur von 18 ° gehalten werden;
3)     absolut zu vermeiden ist das Kippen oder angelehnt lassen der Fenster (denn die einströmende Außenluft senkt die Wandtemperatur im Fensterbereich und lässt dort Schimmel entstehen;
4)     in den Schlafzimmern abends lüften, um Luftfeuchtigkeit auf Werte um 50 % oder weniger zu senken, und morgens ebenfalls die Feuchtigkeit, die während der Nacht entstanden ist zu beseitigen;
5)     unbedingt einzuhalten: Möbel (Schränke, Regale) nur mit einem Mindestabstand von 10 cm (vorzugsweise 20 cm) von den Außenwänden aufstellen. Die ideale Lösung ist, die Möbel nur gegen die Innenwände zu platzieren.
6)      ein weiterer häufiger Fehler ist: die Wäsche ausgebreitet trocknen zu lassen oder eine große Anzahl von Pflanzen in der Wohnung zu halten. Wenn dies sein muss, soll dann mit noch größerer Häufigkeit gelüftet werden und die Zimmertemperatur muss um mindestens zwei Grad höher sein.                                                        

Die Nichtbeachtung dieser Vorsichtsmaßnahmen kann zu gesundheitlichen Schäden führen und zudem zu gravierenden Bauschäden an Räumen und Möbiliar.
An den vom Schimmel befallenen Wänden muss u. U. der gesamte Putz erneuert werden, und die Kosten werden den säumigen Mietern berechnet.

Die Rechtssprechung in diesem Bereich ist nämlich konstant und einheitlich, d.h. wenn  die Verantwortung der Mieter festgestellt wird (wegen der Nichteinhaltung der oben genannten Regeln), müssen sie laut Gerichtsurteil die Gesamtkosten für die Sanierung tragen.
Und es ist relativ einfach für die Experten zu überprüfen, ob die Feuchtigkeit strukturell (Baumängel) oder durch Missbrauch der Räumlichkeiten verursacht wurde.

Für diejenigen, die über die technischen Aspekte des Problems mehr erfahren möchten, füge ich eine Tabelle mit Beispielanwendung und weitere Erklärungen hinzu. 

Radolfzell / Pinerolo / Prag                       im Januar 2013

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WANN UND WARUM BILDET SICH SCHIMMEL IN WOHNUNGEN UND WIE MAN DIES VERMEIDEN KANN                             (Graziano Priotto, Bauing. n.g.)

Linke Tabelle: Wasserdampf (in Gramm) in 1 m3 Luft bei verschiedenen temperaturen.
Tabelle rechts: Korrespondenz zwischen relativer Luftfeuchtigkeit und Sättigungsgrad (sogenannte  
                     "Taupunkttemperatur") in Bezug auf die Kühlung bei gleichbleibenden Bedingungen.

C°
100 %
90 %
80 %
70
%
60
%
50 %




Umi-
dità        
relat.
%
 Tautemperatur auf den kaltenWänden
 Zimmertemperatur bei entsprechender relativer Luftfeuchtigkeit 
15°
16°
17°
18°
19°
20°
21°
22°
23°
24°
24°
21,8
19,6
17,5
15,3
13,1
11

50 %
4
5
6
7
8
9
10
10
11
12
23°
20,6
18,5
16,5
14,4
12,4
10.3
22°
19,5
17,5
15,6
13,6
11,7
9,75
21°
18,4
16,5
14.7
12,9
11
9,2

60 %
6
8
10
10
11
12
13
13
14
15
20°
17,3
15,5
14,8
12,7
10,4
8,6
19°
16,3
14,7
13
11,4
9,8
8,1
18°
15,4
13,5
12.3
10,8
9,2
7,7
70 %
10
11
12
12
13
15
15
16
17
18
17°
14,5
13
11,6
10,1
8,4
7,2
16°
13,7
12.3
11
9,6
8,2
6,8
15°
12.9
11,6
10,3
9
7,7
6,4
80 %
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
14°
12,1
10.8
9,7
8,5
7,3
6,0
13°
11,4
10,3
9,1
8
6,8
5,7
12°
10.7
9,6
8,6
11,9
6,4
5,3

90 %
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
11°
10
9
8
7
6
5
10°
 9.4
8,4
7,5
6,6
5,6
4,7
 (*) Erläuterung zur Verwendung der Tabellen:
Die linke Tabelle zeigt, dass bei einer relativen Luftfeuchtigkeit, z. B. von 70% bei 20 ° C die Menge an Wasserdampf, die in einem m3 Luft enthalten ist 12,7 g.  Etwa die gleiche Menge Dampf (12.9), entspricht jedoch dem Sättigungspunkt (100%), wenn die Temperatur auf (15 °) fällt.
Alle Entsprechungen bei verschiedenen Temperaturen und Lüftfeuchtigkeit habe ich mit der gleichen Operation berechnet und der Einfachsheit halber in der rechten Tabelle aufgelistet.
Am Beispiel Zimmertemperatur 20 ° C und  relative Luftfeuchtigkeit von 70% und Außenwändetemperatur  um drei Grad niedriger als jener des Zimmers (d.h. 17 °) passiert noch nichts. Dies ist der Normalfall auch bei gut isolierten Häusern, vor allen muss man auch noch bedenken, dass die Temperatur  in Bodensnähe niedriger ist, als in Augenhöhe, wo sie normalerweise gemessen wird. Nachts fällt jedoch die Zimmertemperatur auf 18 °, und die der Außenwände auf 15 °, am Sockel möglicherweise 14° oder tiefer. Die Tabelle rechts zeigt, dass unter diesen Bedingungen die Kondensation des Wasserdampfes auf der Oberfläche der Außenwänden stattfindet, und zwar überall wo die Temperatur niedriger ist als 15°. 
Die Feuchtigkeit die an den Außenwänden kondensiert und die Bildung von Schimmel begünstigt, wird gleichzeitig der Luft entzogen: das Hygrometer kann daher sogar eine verringerte Luftfeuchtigkeit zeigen, während gleichzeitig die Feuchtigkeit an den Wänden „klebt“. 
Man muss außerdem noch berücksichtigen, dass eine Person im Durchschnitt während der Nacht 50 g  Wasserdampf pro Stunde emittiert, also vorbeugend soll man abends kräftig lüften, und morgens ebenfalls, damit die Feuchtigkeit aus Wänden und Bettzeug wieder in die Luft gelangt, und keine Schimmelbildung stattfindet.

(*) Hinweis: Die Tabellen in den Physik Bücher oder im Internet helfen nicht direkt das Problem der Feuchtigkeit in den Wohnungen zu beurteilen, da sie lediglich den Taupunkt bezüglich der relativen Feuchtigkeit und der Temperatur zeigen, aber der Tatsache nicht Rechnung tragen, dass Zimmerluft und Wände immer unterschiedliche Temperaturen haben. 





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