Le elezioni (4.3.2018) in Italia e la loro importanza per l'Europa (UE).
Dopo tutto di queste elezioni si deve
apprezzare almeno un risultato positivo: le frange sparse ed i gruppuscoli di
sinistra sono stati spazzati via. E poiché quasi nessuno osa chiamare il PD
"di sinistra" nel vero senso della parola, si può concludere che l'
illusione di una “sinistra” in Italia è finalmente finita. Le promesse delle
Destre resteranno anch’esse illusioni, poiché di tutti gli slogan razzisti e
xenofobi non si farà fortunatamente nulla: in pratica, le decisioni
corrispondenti sono fatte non a Roma ma a Bruxelles, per non dire direttamente
a Berlino. E proprio lì le destre sono più forti ancora, più xenofobe, e non
permetteranno certo che in Italia si mandino via stranieri che poi arriverebbero
da loro. Dunque al massimo verrà in Italia la Merkel a stipulare un trattato
simile a quello spudoratamente concluso con un dittatore DOC come Erdogan.
Ciò che rimane è,
naturalmente, un macello. Qualcosa che si poteva prevedere 5 anni fa. Tutti
coloro che condannarono allora il movimento a 5 stelle e lo considerarono un
fenomeno temporaneo si sono completamente sbagliati. Come purtroppo quelli che,
come me, avevano desiderato l'inizio di un rinnovamento della politica
italiana.
Al contrario, il
M5S si è mosso lentamente, ma
deliberatamente verso il raggiungimento del potere, senza riguardo ai costi né
ai voltafaccia: le decisioni giuste (lontano dall'euro, lontano dalla UE dalla
NATO - anche se questo mormorò piano e dimenticare) si sono dileguati come la
neve al sole. Pertanto, queste elezioni dimostrano che l'Italia non è più
un'eccezione nell'UE, l’avanzata delle Destre è esattamente analoga a quella di
tutti i Paesi dell’ UE.
Non meraviglia
che tanti si affannino a negarli, i fatti sono testardi : diffamare gli
elettori per aver fatto le scelte "sbagliate" è ridicolo oltre che
prova ulteriore di assoluta mancanza di democraticità.
Forse qualcuno si
dovrebbe cominciare a chiedere se la vera causa dello spostamento verso destra
in tutta Europa non sia esattamente la conseguenza della svendita della
sovranità dei singoli Stati ad una UE assolutamente antidemocratica e
oligarchica, guidata dalle lobby e fervida credente della religione
neoliberista nella sua variante fondamentalista.
Per mancanza di
argomenti i governanti europei si sono affannati a diffamare col termine tanto
vuoto quanto ignorante di “ populista” ogni dissidente (analogamente al termine
“controrivoluzionario” ai tempi dell’Unione Sovietica) per minimizzare se non
nascondere i veri problemi dei cittadini nell’Europa tutta, invece di
analizzarli e magari cercare anche un pochino di risolverli.
L'illusione degli
"Stati Uniti d'Europa" (che rivela una assoluta e irrimediabile
ignoranza della storia da parte di coloro che propugnano questa idea sciocca e
ingenua) è servita a coprire gli enormi
interessi delle oligarchie finanziarie ed è stata pagata con l’ erosione della
sovranità dei singoli stati e la loro svendita alla burocrazia senz’ anima ma
ben foraggiata di Bruxelles. La rinascita dei nazionalismi è dunque la risposta
inevitabile a questa politica irresponsabile e devastante. La sinistra in tutta
Europa si era avvolta in questa illusione,
ora è stata smascherata e spazzata via.
Ci sono molti
scenari possibili per un “governicchiolo”
in Italia, ma sono tutti ... impossibili: M5S + PD? Ambedue sono
dichiaratamente succubi al diktat di Bruxelles, con un tale governo l’Italia
finirebbe peggio che la Grecia dopo l’infame tradimento del rinnegato Tsipras,
che aveva ingannato il popolo con un falso referendum i cui risultati poi aveva
capovolto.
M5S + alleanza
con le Destre ? : sarebbe un “deja vu”, come il governo Tambroni negli anni 60’
coi neofascisti. È pur vero che la soglia della vergogna non ha fatto che
abbassarsi in questi anni, ma sarebbe il colmom anche se non si può più
escludere nulla date le circostanze.
Quindi, in
alternativa, rimangono soltanto luride "ammucchiate" o nuove
elezioni, anche se probabilmente nemmeno queste non porterebbero a nulla di
nuovo.
Solo la prossima
ed inevitabile crisi potrebbe ricondurre alla ragione: che venga essa scatenata
dal protezionismo degli Stati Uniti o per effetto dell’insostenibile debito
creato dalla Banca Centrale Europea col folle "whatever it takes” di Mario
Draghi e gli acquisti insensati di obbligazioni=carta straccia. Una politica
che volg inevitabilmente alla fine, e quindi non occorre essere profeti per
capire che l'accumulazione del debito colpirà le finanze nell'UE - se non in
tutto il mondo - come uno tsunami. Sarà una pulizia dolorosa ma salutare, non
solo per la politica europea. Come potrebbe configurarsi in vece un vero
rinnovamento politico ed una rinascita economica (oltre che democratica,
culturale, sociale) sia in Italia che in Europa?
A parte l’uscita
congiunta dalla moneta unica (ad esempio con la tappa intermedia del ritorno
all’ECU, cioè al serpentone monetario, con tassi di cambio concordabili) l’ UE
dovrebbe ritornare alle origini, snellita di tutto quanto la sta conducendo ad
una fine poco onorevole ma inevitabile (il Brexit sembra non aver insegnato
proprio nulla). Il trattato originario
firmato a Roma nel 1956 dovrebbe essere
ripreso per capire quale errore madornale di rotta è stato compiuto coi
successivi trattati di Maastrich e Lisbona. E la Commissione Europea, l’organo
meno democratico che si possa immaginare, dovrebbe essere o eliminata o
ridimensionata quale semplice istanza di coordinamento per accordi commerciali
bilaterali o multilaterali. Il costoso Parlamento UE , tanto ridicolo quanto
inutile nonché privo di poteri sostanziali, dovrebbe essere abolito, insieme a
tutti i trattati successivi a quello del 1956. Invece della Commissione Europea
nella sua forma attuale servirebbe un organismo rappresentativo comune, col solo
scopo – in analogia all’ ONU - di dirimere eventuali conflitti e garantire la
pace in Europa. E come logica conseguenza anche la NATO - come già avvenuto per il Patto di
Varsavia – dovrebbe essere sciolta. Una misura che permetterebbe di risparmiare
spese militari e probabilmente la prossima guerra, che invece è in preparazione
con le provocazioni continue nei confronti della Federazione Russa istigate dall'imperialismo statunitense (per poter vendere armi agli sciocchi europei "impauriti" dall'espansione russa (quale ? Forse il ritorno della Crimea da sempre russa alla madre patria, la correzione del falso regalo fatto da Kruscev per interessi personali all'Uctraina senza la minima consultazione democratica).
La strada per una rinascita europea è molto
lunga, perché finché fatti convincenti non renderanno queste o simile scelte inevitabili, gli sventurati governanti
europei e non solo quelli italiani proseguiranno nella direzione sbagliata. A forza
di assorbire altri Stati dell’Est europeo l’UE rischia di divenire una
bruttissima copia dell’Unione Sovietica: e di fare la stessa fine.
Ma nonostante quasi un’ intera generazione sia già andata perduta, in Italia come e negli altri paesi del Mediterraneo, non si vede
traccia di ravvedimento. Saranno come sempre nella storia, i fatti inevitabili
e le crisi a costringere alla ragione.
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