Samstag, 10. März 2018

Le elezioni (4.3.2018) in Italia e la loro importanza per l'Europa (UE). 

Dopo tutto di queste elezioni si deve apprezzare almeno un risultato positivo: le frange sparse ed i gruppuscoli di sinistra sono stati spazzati via. E poiché quasi nessuno osa chiamare il PD "di sinistra" nel vero senso della parola, si può concludere che l' illusione di una “sinistra” in Italia è finalmente finita. Le promesse delle Destre resteranno anch’esse illusioni, poiché di tutti gli slogan razzisti e xenofobi non si farà fortunatamente nulla: in pratica, le decisioni corrispondenti sono fatte non a Roma ma a Bruxelles, per non dire direttamente a Berlino. E proprio lì le destre sono più forti ancora, più xenofobe, e non permetteranno certo che in Italia si mandino via stranieri che poi arriverebbero da loro. Dunque al massimo verrà in Italia la Merkel a stipulare un trattato simile a quello spudoratamente concluso con un dittatore DOC come Erdogan.
Ciò che rimane è, naturalmente, un macello. Qualcosa che si poteva prevedere 5 anni fa. Tutti coloro che condannarono allora il movimento a 5 stelle e lo considerarono un fenomeno temporaneo si sono completamente sbagliati. Come purtroppo quelli che, come me, avevano desiderato l'inizio di un rinnovamento della politica italiana.
Al contrario, il M5S  si è mosso lentamente, ma deliberatamente verso il raggiungimento del potere, senza riguardo ai costi né ai voltafaccia: le decisioni giuste (lontano dall'euro, lontano dalla UE dalla NATO - anche se questo mormorò piano e dimenticare) si sono dileguati come la neve al sole. Pertanto, queste elezioni dimostrano che l'Italia non è più un'eccezione nell'UE, l’avanzata delle Destre è esattamente analoga a quella di tutti i Paesi dell’ UE.
Non meraviglia che tanti si affannino a negarli, i fatti sono testardi : diffamare gli elettori per aver fatto le scelte "sbagliate" è ridicolo oltre che prova ulteriore di assoluta mancanza di democraticità. 

Forse qualcuno si dovrebbe cominciare a chiedere se la vera causa dello spostamento verso destra in tutta Europa non sia esattamente la conseguenza della svendita della sovranità dei singoli Stati ad una UE assolutamente antidemocratica e oligarchica, guidata dalle lobby e fervida credente della religione neoliberista nella sua variante fondamentalista. 
Per mancanza di argomenti i governanti europei si sono affannati a diffamare col termine tanto vuoto quanto ignorante di “ populista” ogni dissidente (analogamente al termine “controrivoluzionario” ai tempi dell’Unione Sovietica) per minimizzare se non nascondere i veri problemi dei cittadini nell’Europa tutta, invece di analizzarli e magari cercare anche un pochino di risolverli.
L'illusione degli "Stati Uniti d'Europa" (che rivela una assoluta e irrimediabile ignoranza della storia da parte di coloro che propugnano questa idea sciocca e ingenua) è servita a coprire gli  enormi interessi delle oligarchie finanziarie ed è stata pagata con l’ erosione della sovranità dei singoli stati e la loro svendita alla burocrazia senz’ anima ma ben foraggiata di Bruxelles. La rinascita dei nazionalismi è dunque la risposta inevitabile a questa politica irresponsabile e devastante. La sinistra in tutta Europa si era avvolta in questa illusione,  ora è stata smascherata e spazzata via.
Ci sono molti scenari possibili per un “governicchiolo”  in Italia, ma sono tutti ... impossibili: M5S + PD? Ambedue sono dichiaratamente succubi al diktat di Bruxelles, con un tale governo l’Italia finirebbe peggio che la Grecia dopo l’infame tradimento del rinnegato Tsipras, che aveva ingannato il popolo con un falso referendum i cui risultati poi aveva capovolto.
M5S + alleanza con le Destre ? : sarebbe un “deja vu”, come il governo Tambroni negli anni 60’ coi neofascisti. È pur vero che la soglia della vergogna non ha fatto che abbassarsi in questi anni, ma sarebbe il colmom anche se non si può più escludere nulla date le circostanze.

Quindi, in alternativa, rimangono soltanto luride "ammucchiate" o nuove elezioni, anche se probabilmente nemmeno queste non porterebbero a nulla di nuovo.

Solo la prossima ed inevitabile crisi potrebbe ricondurre alla ragione: che venga essa scatenata dal protezionismo degli Stati Uniti o per effetto dell’insostenibile debito creato dalla Banca Centrale Europea col folle "whatever it takes” di Mario Draghi e gli acquisti insensati di obbligazioni=carta straccia. Una politica che volg inevitabilmente alla fine, e quindi non occorre essere profeti per capire che l'accumulazione del debito colpirà le finanze nell'UE - se non in tutto il mondo - come uno tsunami. Sarà una pulizia dolorosa ma salutare, non solo per la politica europea. Come potrebbe configurarsi in vece un vero rinnovamento politico ed una rinascita economica (oltre che democratica, culturale, sociale) sia in Italia che in Europa?

A parte l’uscita congiunta dalla moneta unica (ad esempio con la tappa intermedia del ritorno all’ECU, cioè al serpentone monetario, con tassi di cambio concordabili) l’ UE dovrebbe ritornare alle origini, snellita di tutto quanto la sta conducendo ad una fine poco onorevole ma inevitabile (il Brexit sembra non aver insegnato proprio nulla).  Il trattato originario firmato a  Roma nel 1956 dovrebbe essere ripreso per capire quale errore madornale di rotta è stato compiuto coi successivi trattati di Maastrich e Lisbona. E la Commissione Europea, l’organo meno democratico che si possa immaginare, dovrebbe essere o eliminata o ridimensionata quale semplice istanza di coordinamento per accordi commerciali bilaterali o multilaterali. Il costoso Parlamento UE , tanto ridicolo quanto inutile nonché privo di poteri sostanziali, dovrebbe essere abolito, insieme a tutti i trattati successivi a quello del 1956. Invece della Commissione Europea nella sua forma attuale servirebbe un organismo rappresentativo comune, col solo scopo – in analogia all’ ONU - di dirimere eventuali conflitti e garantire la pace in Europa. E come logica conseguenza anche la NATO - come già avvenuto per il Patto di Varsavia – dovrebbe essere sciolta. Una misura che permetterebbe di risparmiare spese militari e probabilmente la prossima guerra, che invece è in preparazione con le provocazioni continue nei confronti della Federazione Russa istigate dall'imperialismo statunitense (per poter vendere armi agli sciocchi europei "impauriti" dall'espansione russa (quale ? Forse il ritorno della Crimea da sempre russa alla madre patria, la correzione del falso regalo fatto da Kruscev per interessi personali all'Uctraina senza la minima consultazione democratica). 

La strada per una rinascita europea è molto lunga, perché finché fatti convincenti non renderanno queste o simile scelte  inevitabili, gli sventurati governanti europei e non solo quelli italiani proseguiranno nella direzione sbagliata. A forza di assorbire altri Stati dell’Est europeo l’UE rischia di divenire una bruttissima copia dell’Unione Sovietica: e di fare la stessa fine.  
Ma nonostante quasi un’ intera  generazione sia già andata perduta,  in Italia come e negli altri paesi del Mediterraneo, non si vede traccia di ravvedimento. Saranno come sempre nella storia, i fatti inevitabili e le  crisi a  costringere alla ragione. 

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