Gli ultimatum storici e da avanspettacolo.
La storia e gli
ultimatum: la prima volta finiscono in tragedia, la seconda in farsa.
L’ira funesta con
cui la signora May si è scagliata contro la Russia senza uno straccio di prove
per il tentato assassinio compiuto contro una spia russa che faceva il doppio
gioco in Gran Bretagna è facilmente comprensibile come manovra per dissimulare
il traballante potere e l’ incerto futuro (o il certo non-futuro) di questa
patetica governante con un piede nella
pattumiera della storia. Il 20
luglio del 1915 l’impero Austro-Ungarico aveva scelto il metodo dell’ultimatum
con condizioni impossibili da rispettare per giustificare la guerra contro la
Serbia (http://europe14-18.eu/fr/telechargements/fiches_cours/italie/3.pdf).
Sappiamo che fu
l’inizio di una immane tragedia. Ma la
storia ha l’abitudine di ripetersi, come scrisse Marx, la prima volta in
tragedia e la seconda in farsa. In questo caso più che farsa si tratta di
teatro dozzinale dell’assurdo. Quello della patetica Teresa May è un tentativo
surreale di … doppio gioco, per dimostrare da un lato obbedienza agli USA e
ricavarne un appoggio sempre più indispensabile per restare al potere, e
dall’altro di deviare l’attenzione dalla propria incapacità di gestire il
Brexit in modo sensato ed in difesa dei legittimi diritti della Gran Bretagna.
Ciò che meraviglia (ma purtroppo nemmeno più tanto, visto l’attuale sbracamento
ed assoggettamento dei media
occidentali al diktat squadrista di Whashington) è la nonchalance con cui essi riportano la notizia dell’ultimatum
come se si trattasse di un qualcosa di serio. Ma come? Ma quando mai?
Un doppio agente (già condannato in russia per doppio gioco e poi liberato) si sente
male dopo un pranzo, si scopre che è stato presumibilmente vittima di un
tentativo di avvelenamento, si diffonde la notizia che si tratta
“probabilmente” di un veleno prodotto a suo tempo in Unione Sovietica, e si
conclude che l’assassinio è stato commissionato da Putin. Come a dire, se
qualcuno assalta una banca col Kalasnikov , arma di invenzione sovietica, il
mandante è la Russia.
Fra nazioni
civili in questi casi si cercherebbe – oltre che a raccogliere meglio dati e
prove – di chiedere la collaborazione con la nazione che si presume possa avere direttamente o indirettamente qualcosa
a che vedere col fatto, o che possa fornire elementi utili ad individuare i
responsabili. Invece un ultimatum: L’impero Austro-Ungarico aveva atteso un
mese prima di lanciarlo, la vispa Teresa solo un giorno.
Probabilmente
l’ineffabile Teresa confida nella smemoratezza dei propri compatrioti: la Gran
Bretagna è la stessa che nel 2003 era stata ingannata e spinta all’invasione
illecita e criminale dell’Irak sulla base di menzogne diffuse da un suo
predecessore, un certo Toni Blair. Dunque perché affannarsi troppo con prove affidabili quando mal che vada è preferibile la menzogna, purché vada nella direzione desiderata dal Grande Fratello d' oltre Atlantico.
Pur avendo preso la saggia decisione di staccarsi dall’UE, la Gran
Bretagna ha ancora un lungo cammino da compiere per tornare ad essere quella
vecchia Inghilterra che aveva dato lezioni di democrazia al resto d’Europa nei
secoli bui. Per ora i suoi governanti dànno gratis lezioni di teatro dell’assurdo.
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