Che cosa significa la decisione della Corte
Costituzionale tedesca relativa alla BCE ?
Was bedeutet eigentlich die Entscheidung
des Verfassungsgerichts bezüglich der BCE?
(eine deutsche Fassung werde ich vielleicht auch schreiben, aber eigentlich ist diese Sache mehr für die anderen Ländern interessant als für Deutschland !)
Il mio modesto parere come cittadino tedesco: la Corte Costituzionale
tedesca ha per il momento unicamente chiesto alla Corte Europea se la decisione
della BCE di acquistare illimitatamente i titoli a sostegno dei bilanci degli
Stati membri EU in difficoltà sia o meno conforme ai trattati UE.
E' evidente
che non lo è: nessun trattato EU prevede ma anzi tutti escludono questa ipotesi,
salvo che in casi particolarissimi e limitati.
Dunque correttamente e
astutamente il Verfassungsgericht cerca prima di ottenere la condanna di Draghi
da parte della Corte Europea, e sull'esito non ci possono essere grandi dubbi,
poi utilizzerà eventualmente se servirà ancora, questa superiore sentenza ad
uso interno.
Già in un caso passato (per gli aiuti alla Grecia) lo stesso
Verfassungsgericht aveva deciso che il governo tedesco non poteva procedere
senza l'autorizzazione del parlamento.
Siccome però ora con la "Grande Coalizione" CDU/CSU e SPD (
qui si chiama cosí quello che in Italia si dice "inciucio") la volontà del governo è
indiscussa in parlamento, quindi è impossibile immaginare un veto né nel
Bundestag né nel Bundesrat, il Verfassungsgericht ha fatto bene a cercare
l'aiuto della Corte Europea: se Draghi viene bloccato in quella sede il
problema è risolto.
Resta il fatto che la mossa di Draghi è stata unicamente un bluff, ma è
servita: ricordiamo tutti certamente che lo speculatore Soros poco prima aveva dato
solo più qualche mese di vita all'euro...
e le sue minacce sono sempre state credibili (v. sua vittoria contro la
Banca d'Inghilterra, che dall'attacco di Soros alla sterlina fu costretta ad
uscire dallo SME ed a svalutare). Forse bluffava anche lui, in ogni caso il risultato è stato che gli speculatori hanno guadagato tempo, le banche che avevano ancora esposizioni forti nei Paesi a rischio hanno potuto liquidarle con maggior agio, e qualora `la mossa di Draghi venisse bloccata dalla Corte Europea tutti gli speculatori contro l'euro saprebbero che Draghi ha un'arma spuntata e dunque potrebbero tentare l'attacco finale.
Dunque quella dell'euro resta una partita di esito
incerto, e comunque decida la Corte
Europea, il problema della recessione in Europa resta indissolubilmente legato all'esistenza dell'euro:
morto l'euro, finito il problema. La BCE non ha più molte cartucce a disposizione, i tassi di interesse sono ormai al minimo, se anche li riducesse a zero poco cambierebbe.
Se anche non esplicitamente, prevista questa fine ingloriosa dell'euro è per molti
aspetti prevedibile, poiché sarà quasi certamente la Germania a staccare la
spina al paziente euro ormai comatoso. Ciò ovviamente non prima di aver
conquistato i mercati sui quali si sta sforzando con ogni mezzo (dopo la
Lettonia e L'Estonia, la Croazia, vedi
ora l' Ucraina,l' Africa, Medio Oriente, ecc.): poi vedremo come la litania
della Merkel "Se cade l'euro cade l'Europa" verrà liquidata.
Come tedesco sono tutt’altro che d’accordo con questa politica che mina le
basi democratiche in Europa se non nel mondo, ma ancor più mi stupisco della
incredibile dabbenaggine ed ottusità dei politici, soprattutto quelli che si
dicono di sinistra, in tutti i Paesi Mediterranei, Tsipras in primo luogo, che
ancora si illudono che con l'euro si possano salvare i rispettivi Paesi
martoriati dalle politiche di austerità imposte da chi attualmente decide in
Europa, cioè in primis la Germania: costoro mi ricordano da vicino la “sindrome di
Stoccolma”, le vittime che solidarizzano coi loro aguzzini.
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