Dienstag, 14. Juli 2015

 5 anni di "libertà condizionata per la Grecia: dove la menzogna impera non c’è speranza per la verità. Riflessioni sulla recente proposta del Ministro Schäuble. 


Unica speranza per il popolo greco: ritrovare la fiducia in sé stesso, tornare a contare unicamente sulle proprie forze e ammettere che ogni speranza di una ripresa economica senza sovranità monetaria è illusione: un cammino doloroso ma l’unica via di uscita. 
L’accordo (secondo alcuni) o meglio  l’occupazione del Paese “manu oeconomica” cioè con cessione e svendita forzata del patrimonio statale (infrastrutture, servizi e settori produttivi compresi) è il prezzo che i Greci devono pagare se vogliono continuare a cullarsi nell’illusione di una impossibile ripresa economica restando nell’area monetaria infausta dell’euro. 
Secondo la tradizione Omero era cieco, ma probabilmente se vivesse oggi scriverebbe l’Odissea  dell’euro con maggior lungimiranza dei politici infami à la Tsipras, che hanno l’intenzione di imporre al popolo l’ennesimo inganno  pianificato dall’Unione Europea per sottomettere definitivamente il Paese alle brame della finanza speculativa e delle sanguisughe neoliberiste.
La proposta più onesta è stata – volontariamente o no - quella del ministro delle finanze tedesco Schäuble, che con l’offerta di un’uscita temporanea della Grecia dall’euro ha chiaramente ammesso che all’interno della fallimentare area monetaria europea non ci può essere salvezza per economie del tipo greco. Schäuble ovviamente non è stupido: ha detto 5 anni, forse ironicamente in riferimento ai fallimentari piani quinquennali della ex-RDT - ma in cuor suo pensava sicuramente  a 50  anni.  
Infatti 5 anni non erano sufficienti, sarebbero stati al più come l’”ora d’aria” per un detenuto.  
Ovviamente Schäuble non aveva avanzato questa proposta per pietà verso il martoriato popolo greco, poiché come ministro delle finanze deve logicamente in primo luogo difendere gli interessi dei contribuenti tedeschi. Ma proprio per questo la sua proposta andava intesa come “male minore”  anche per loro, che infatti avrebbero sì perduto gran parte dei prestiti chiaramente inesigibili dei due precedenti “aiuti” alla Grecia, ma non avrebbero rischiato di perderne ancor più col terzo massiccio aiuto ora previsto.
Vero è che questo ultimo “pacchetto” contempla la garanzia di esproprio del patrimonio statale greco per salvaguardare i creditori, ma gli utili di questa rapina non andranno certamente a rimborsare i contribuenti tedeschi (e di altri Paesi compresa l’Italia) ma unicamente le banche ed i profittatori dell’operazione.
In materia economica Schäuble non è certo seguace della “Modern Money Theory” ed infatti il suo orizzonte è la parità di bilancio come farebbe qualunque modesto amministratore di condominio.
Tuttavia in questo caso ha perfettamente ragione e pur dalla sua sedia a rotelle vede più lontano dei colleghi che stanno in piedi: sa benissimo che anche questo terzo “pacchetto” di aiuti non sortirà alcun altro effetto di rilancio dell’economia greca, ma condurrà unicamente ad un suo maggior indebitamento da un lato ed impoverimento dall’altro della Grecia.
Con la sua pragmatica proposta di “sospensione temporanea della cura dell’euro” Schäuble voleva dunque sensatamente evitare il peggio sia alla Grecia che alla Germania (ed indirettamente agli altri Paesi creditori della Grecia).
Che la sua proposta sia stata subito unanimemente respinta conferma tragicamente lo stato di cecità di fronte all’evidenza, sordità ad ogni ragione, e forse demenza irreversibile dei politici europei  in materia economica e il loro dispregio assoluto della democrazia.
Unica speranza: che in questa corsa pazza verso la catastrofe l’Unione Europea si sfasci del tutto (con uscita di alcuni Paesi e cancellazione dei trattati infami da Maastricht a Lisbona) e le miserabili marionette del Capitale ora al potere nell’UE tutta vengano cacciate senza appello e sostituite da politici  che liberino i propri Paesi dalla dittatura delle banche e delle multinazionali. In primo luogo da quelle degli armamenti che,  oltre all’asservimento dei lavoratori, stanno preparando alacremente la guerra per gli interessi imperialistici degli  USA. Dunque oltre al disfacimento dell’UE è altresì la NATO il nemico peggiore dei popoli europei tutti.

Così come è stato sciolto il Patto di Varsavia, se la NATO fosse stata un’alleanza difensiva  doveva essere contemporaneamente liquidata: non avvenne poiché lungi dall’avere obiettivi difensivi la NATO si è poi rivelata (e probabilmente lo era sempre stata) uno strumento di aggressione in permanente e rapida espansione: coi tragici risultati (Ex Jugoslavia, Libia, ecc.)  sotto gli occhi di tutti e che le ondate di rifugiati ricordano anche a chi finge di non vedere. 

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