5 anni di "libertà condizionata per la Grecia: dove la menzogna impera non c’è speranza per la verità. Riflessioni sulla recente proposta del Ministro Schäuble.
Unica speranza per il popolo greco: ritrovare la fiducia in sé stesso,
tornare a contare unicamente sulle proprie forze e ammettere che ogni speranza
di una ripresa economica senza sovranità monetaria è illusione: un cammino
doloroso ma l’unica via di uscita.
L’accordo (secondo alcuni) o meglio
l’occupazione del Paese “manu oeconomica” cioè con cessione e svendita
forzata del patrimonio statale (infrastrutture, servizi e settori produttivi
compresi) è il prezzo che i Greci devono pagare se vogliono continuare a
cullarsi nell’illusione di una impossibile ripresa economica restando nell’area
monetaria infausta dell’euro.
Secondo
la tradizione Omero era cieco, ma probabilmente se vivesse oggi scriverebbe
l’Odissea dell’euro con maggior
lungimiranza dei politici infami à la Tsipras, che hanno l’intenzione di
imporre al popolo l’ennesimo inganno
pianificato dall’Unione Europea per sottomettere definitivamente il
Paese alle brame della finanza speculativa e delle sanguisughe neoliberiste.
La proposta più onesta è stata – volontariamente o no - quella del ministro
delle finanze tedesco Schäuble, che con l’offerta di un’uscita temporanea della
Grecia dall’euro ha chiaramente ammesso che all’interno della fallimentare area
monetaria europea non ci può essere salvezza per economie del tipo greco.
Schäuble ovviamente non è stupido: ha detto 5 anni, forse ironicamente in
riferimento ai fallimentari piani quinquennali della ex-RDT - ma in cuor suo
pensava sicuramente a 50 anni.
Infatti 5 anni non erano sufficienti, sarebbero stati al più come l’”ora d’aria”
per un detenuto.
Ovviamente Schäuble non aveva avanzato questa proposta per pietà verso il
martoriato popolo greco, poiché come ministro delle finanze deve logicamente in
primo luogo difendere gli interessi dei contribuenti tedeschi. Ma proprio per
questo la sua proposta andava intesa come “male minore” anche per loro, che infatti avrebbero sì
perduto gran parte dei prestiti chiaramente inesigibili dei due precedenti
“aiuti” alla Grecia, ma non avrebbero rischiato di perderne ancor più col terzo
massiccio aiuto ora previsto.
Vero è che questo ultimo “pacchetto” contempla la garanzia di esproprio del
patrimonio statale greco per salvaguardare i creditori, ma gli utili di questa
rapina non andranno certamente a rimborsare i contribuenti tedeschi (e di altri
Paesi compresa l’Italia) ma unicamente le banche ed i profittatori
dell’operazione.
In materia economica Schäuble non è certo seguace della “Modern Money
Theory” ed infatti il suo orizzonte è la parità di bilancio come farebbe
qualunque modesto amministratore di condominio.
Tuttavia in questo caso ha perfettamente ragione e pur dalla sua sedia a
rotelle vede più lontano dei colleghi che stanno in piedi: sa benissimo che
anche questo terzo “pacchetto” di aiuti non sortirà alcun altro effetto di
rilancio dell’economia greca, ma condurrà unicamente ad un suo maggior
indebitamento da un lato ed impoverimento dall’altro della Grecia.
Con la sua pragmatica proposta di “sospensione temporanea della cura
dell’euro” Schäuble voleva dunque sensatamente evitare il peggio sia alla
Grecia che alla Germania (ed indirettamente agli altri Paesi creditori della
Grecia).
Che la sua proposta sia stata subito unanimemente respinta conferma
tragicamente lo stato di cecità di fronte all’evidenza, sordità ad ogni
ragione, e forse demenza irreversibile dei politici europei in materia economica e il loro dispregio
assoluto della democrazia.
Unica speranza: che in questa corsa pazza verso la catastrofe l’Unione
Europea si sfasci del tutto (con uscita di alcuni Paesi e cancellazione dei
trattati infami da Maastricht a Lisbona) e le miserabili marionette del
Capitale ora al potere nell’UE tutta vengano cacciate senza appello e
sostituite da politici che liberino i
propri Paesi dalla dittatura delle banche e delle multinazionali. In primo
luogo da quelle degli armamenti che,
oltre all’asservimento dei lavoratori, stanno preparando alacremente la
guerra per gli interessi imperialistici degli USA. Dunque oltre al disfacimento dell’UE è altresì la NATO il
nemico peggiore dei popoli europei tutti.
Così come è stato sciolto il Patto di Varsavia, se la NATO fosse stata
un’alleanza difensiva doveva essere
contemporaneamente liquidata: non avvenne poiché lungi dall’avere obiettivi
difensivi la NATO si è poi rivelata (e probabilmente lo era sempre stata) uno
strumento di aggressione in permanente e rapida espansione: coi tragici
risultati (Ex Jugoslavia, Libia, ecc.)
sotto gli occhi di tutti e che le ondate di rifugiati ricordano anche a
chi finge di non vedere.
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