Una riflessione a volo d’uccello sul periodo dall’immediato dopoguerra ad oggi.
Ho scritto queste
riflessioni dopo la lettura di un articolo dal blog seguente:
Pur dissentendo
sempre dalle loro conclusioni, leggo le analisi di questo blog (di due sociologi e
giornalisti tedeschi che vivono in Italia)
poiché oltre ad essere in genere obiettive sui fatti (ovviamente
selezionati al fine di lodare il PD) aiutano a comprendere il vicolo cieco in
cui è finita quella parte della sinistra che si illudeva di poter rimediare alla corsa verso il disastro
con piccoli aggiustamenti e senza il coraggio- non dico di contestare- ma
nemmeno di criticare i tabù come l’Euro
e la politica sociale ed economica fallimentare dell’ UE.
Un
dopoguerra o una pausa fra due conflitti ?
Essendo nato nel 1945 appartengo alla generazione che ha vissuto fin
dall'infanzia di continui miglioramenti della situazione economica, e ciò
nonostante l'enorme corruzione associata all' incompetenza ed alla
mentalità da rapina dei politici tutti che si sono succeduti nei numerosissimi
governi. Forse altro non era possibile, essendo l’Italia come il resto d’Europa
subordinato in un vassallaggio ferreo da un lato agli USA e dall’altro
all’Unione Sovietica. Dunque un’alternanza fra partiti che non fossero ad “Alta
Fedeltà Atlantica” era escluso.
In questa impasse sono stati forse proprio la volatilità dei governi ed i
lunghi periodi di assenza di governo a garantire che l'economia e la
società italiana non venisse completamente soffocata dai politici corrotti ed
incapaci.
Questa situazione tutt'altro che felice ma ancora materialmente tollerabile
per la maggioranza degli italiani era venuta meno con la messa in vetrina della
corruzione che fino ad allora per accordo fra tutti i partiti veniva tenuta
pietosamente velata al gran pubblico. Anche questo fu possibile unicamente
perché agli inizi degli anni ’90, dopo la caduta del muro di Berlino, la fine
dell’Unione Sovietica (la cui morte venne decretata il Natale del 1991) e la
dissoluzione del Patto di Varsavia (31 marzo del 1991), non
era più necessario agli USA sostenere i partiti filo-atlantici benché corrotti
fin nel midollo, poiché era cessato il pericolo di una presa del potere in
Europa da parte di partiti di sinistra o filo-comunisti.
Invece di un nuovo inizio con risanamento morale della casta politica e
cacciata dei corrotti ci fu semplicemente una pulizia di facciata
parallelamente ad un riciclaggio trasformista degli stessi gruppi di potere che
cambiarono unicamente il nome e le etichette. Caratteristica di
quell’epoca, l’a nascita dal nulla di un partito separatista e xenofobo :
la Lega Nord raccolse allora suffragi dichiarandosi contro il Sud e contro
“Roma ladrona” (anche se già allora il segretario del partito era sospettato
di finanziamenti illeciti e, come qualche decennio dopo venne
dimostrato, anche questo partito praticava l’identica disciplina sportiva di
tutti gli altri, cioè l’appropriamento di fondi pubblici senza scrupoli, nel caso
specifico non soltanto pe ril partito ma anche per fini personali della
famiglia del leader. Caratteristica di quella che da Lega Nord è divenuta ai
nostri giorni semplicemente la “Lega” e che ha raccolto nello stesso prima
disprezzato Sud ampi suffragi (a prova della memoria corta degli elettori o
della loro disperazione secondo il motto “pur di uscire dall’inferno si viene a
patti anche col diavolo”). Il razzismo degli inizi è stato opportunisticamente
deviato verso gli immigrati ed i rifugiati, giocando abilmente sul fatto che il
PD non essendo stato in grado di ottenere una distribuzione dell’immigrazione
fra tutti gli Stati europei o almeno un massiccio sostegno logistico ed
economico per fronteggiare gli arrivi incontrollati.
Il PD si era infatti limitato a fare appello alla “mentalità
dell’accoglienza” (senza interessarsi poi al destino dei malcapitati approdati
a Lampedusa) ed a bollare di barbari e razzisti coloro che non senza
ragione chiedevano un controllo dell’immigrazione anche nell’interesse stesso
dei rifugiati, per evitare che insieme a poveretti con pieno diritto di asilo
arrivassero anche delinquenti di ogni sorta portando acqua ai partiti di
estrema destra e xenofobi – come infatti è poi puntualmente avvenuto.
Il trasformismo come regola immutabile e quasi genetica
della politica italiana regalò poi il Paese ad un oligarca, Berlusconi. Una
volta tanto si usi questo termine anche per coloro che come nell'ex-Unione
sovietica si arricchirono appropriandosi dei beni pubblici - Michail
Borissowitsch Chodorkowski e soci colà del petrolio, Berlusconi qui delle
licenze televisive con cui poté fondare il suo imperio economico), in ambedue i
casi grazie alla connivenza dei politici corrotti. Il parallelo è evidente:
avviene nei momenti di vuoto politico: in Russia era l’epoca di Jeltsin,
mantenuto al potere alle elezioni che lo davano in pericolo soltanto grazie al
massiccio aiuto statunitense ed alle loro interferenze nelle elezioni
russe (https://www.corriere.it/cultura/16_dicembre_31/quando-clinton-investi-1c3dcbea-ceca-11e6-b5e0-7665bdba646f.shtml) .
L'attuale situazione è esattamente catastrofica come ben descritto
nell'articolo del blog al quale ho rimandato. Ho forti dubbi sulle possibilità
del capo di Stato Mattarella, personaggio soggettivamente onesto e corretto ma
anch’egli vassallo delle decisioni di Bruxelles e impossibilitato ad opporsi –
qualora anche lo volesse – contro il diktat della UEG.
Tragico a dirsi, ma come fece già prima di lui l’altro campione di
subordinazione all’UEG Napolitano, obbedirà anch’egli ciecamente. D’altra parte
l’UEG serve non ai popoli d’Europa ma all’impero d’oltre Atlantico: se è
innegabile che l’UE è di fatto subordinata in tutto alla politica teutonica,
altrettanto vero è che i governanti tedeschi sono anch’essi semplici marionette
al servizio del medesimo Impero, che non a caso per garantirsi la subordinazione
degli Stati europei mantiene con la NATO una forza d’occupazione militare
estesa fino ai confini russi (contro ogni falsa promessa contraria solennemente
dichiarata all’ingenuo e sprovveduto Gorbacev per strappargli il consenso
all’unificazione tedesca).
L' UEG ha dalla propria parte (o è al servizio di, secondo i punti di
vista) l' onnipotente casta finanziario-industrial-militare in cui la
componente tedesca è maggioritaria e quindi può decidere le sorti di
qualunque governo nel resto d'Europa. Sí è visto chiaramente questo
meccanismo nel caso della Grecia (nel 2015 è bastato chiudere il
rubinetto bancario per far capitolare Tsipras), recentemente nel caso
della Francia, alla quale è stato consentito uno sforamento massiccio del
bilancio per salvare il governo di Macron, mentre all'Italia contemporaneamente
veniva imposto un taglio delle spese per investimenti al fine evidentissimo di
indebolire il governo: ma non per farlo cadere, poiché si temeva
giustamente la reazione popolare e nuove elezioni magari in coincidenza con
quelle europee e quindi un tracollo dello status quo con l’avanzata
inarrestabile dei cosiddetti “populisti”.
A proposito di populismo: se per definizione costoro sono quelli che
offrono soluzioni semplicistiche a problemi complessi, chi più “populista” ad
es. della cancelliera Merkel, che ad ogni obiezione sbraita semplicemente il
mantra “ Non c’è alternativa”: esattamente com avveniva nel Politburo sovietico
contro i dissidenti. Un divieto aprioristico non soltanto di critica alla
dissidenza, che sarebbe cosa legittima, ma già del semplice tentativo di
immaginare soluzioni diverse da quelle imposte. Divieto di
pensare.
Poiché dopo tutte le analisi lodevoli del blog citato mai vedo la minima
traccia di proposte concrete per cercare di deviare almeno il cammino verso la
prevedibile catastrofe, propongo che invece di limitare le critiche ai
nemici si inizi ad analizzare anche gli errori commessi dalle forze politiche
amiche (PD).
Scagliarsi contro gli elettori è stato sempre controproducente. La storia
ha la tendenza a ripetersi, e non va dimenticato che seppure grazie alla
connivenza della lurida monarchia dei Savoia nel 1922 un ex socialista come
Mussolini con la regola del trasformismo giunse al potere fondando un Partito
Fascista, non mancarono allora i voti popolari e per un periodo iniziale
almeno, purtroppo un forte sostegno di tutte le classi. Non siamo più
tanto lontani da questo pericolo e forse, se invece di maledirlo, le forze
progressiste o che si ritenevano "di sinistra" avessero preso sul
serio i problemi dei cittadini - veri o immaginari - per cercare soluzioni
invece di condannare la dissidenza confluita nel M5S, forse oggi non ci si troverebbe
nelle mani di una Lega fascistoide alla quale il M5S si è dovuto giocoforza
alleare in mancanza di alternative. Se però posso azzardare una
previsione: non se ne farà nulla.
Nella storia come nella vita le occasioni perdute non ritornano e i
cambiamenti necessari vengono allora imposti da fatti traumatici. L’UEG non ha
voluto riconoscere l’errore madornale commesso con l’introduzione della moneta
unica. Né ha capito che la sovranità rapita ai singoli Stati e regalata alle
oligarchie finanziarie –industrial-militari con sede a Bruxelles non era alla
lunga sostenibile. È chiaro che un organismo privo di legittimità democratica
come l’UEG non poteva capire questo semplice fatto. E dunque ha perseverato
nell’errore infierendo nelle trattative capestro contro il Regno Unito per
presentare il “Brexit” come un grave errore degli elettori inglesi e
scoraggiare altri Stati dal tentare analoghe mosse per liberarsi dal giogo
imposto dalla cupola mafiosa di Bruxelles. Non servirà a nulla, se non a far
crescere i nazionalismi più deteriori in tutti gli Stati europei fino alla
dissoluzione di quella UE che nata come ideale di cooperazione fra Stati
sovrani è divenuta un mostro insaziabile di dominio e di oppressione dei popoli
europei.
La cosa che maggiormente suscita il vomito nei confronti della UEG è il
sostegno incondizionato al peggio del peggio, ad es. ai governi golpisti
e nazi-fascisti come quello ucraino (il cui presidente è una marionetta agli
ordini del militarismo USA che notoriamente l’anno imposta e riceve dall’UE e
dalla NATO il sostegno per bombardare i propri cittadini nelle regioni che
giustamente si oppongono al regime fascista della capitale). Ed il silenzio
sulle misure razziste e xenofobe dei governi dei Paesi Baltici che vietano
l’insegnamento della lingua russa nelle scuole – più fascista di così non si
può). Un’UEG che ha attivamente partecipato alla dissoluzione violenta della
ex-Jugoslavia riconoscendo immediatamente le istanze separatiste imposte da
frange armate, ma che si rifiuta di riconoscere le aspirazioni di indipendenza
dei Catalani documentate da un referendum democratico e tace sul fatto che nel
cure dell’Europa ci siano nuovamente prigionieri politici (i governanti
catalani imprigionati) mentre con estrema ipocrisia balbetta in continuazione
prediche sui diritti umani agli altri Stati (Russia, Cina, Turchia) ha perduto
ogni credibilità e merita di fare la stessa se non peggiore fine dell’Unione
Sovietica, di cui ha copiato tutti i mali ma nessuno degli aspetti positivi. La
stampa stessa assomiglia sempre di più alla “prava” del periodo sovietico: non
una voce discorde, salvo dettagli. E come è venuto alla luce recentemente
(finto “scandalo” del settimanale tedesco “Der Spiegel”, un
giornalista senza scrupoli ma con indubbie doti letterarie era riuscito ad
inventare di sana pianta almeno 60 reportage da zone di guerra o di confini
attraversati da rifugiati ricevendo una dozzina di premi giornalistici dai
proprietari dei media e dai loro pendant politici che evidentemente così
avallavano la costruzione dei fatti e la loro interpretazione selettiva imposta
ai lettori degradati a supini sudditi credenti della falsa religione mediatica.
Economicamente un’istituzione (prostituzione sarebbe più adeguato dire)
come la UEG ha penalizzato i cittadini in tutti i Paesi europei su cui con la
moneta unica ha potuto mettere le mani, compresa la stessa Germania, dove la
mortificazione salariale e il divario fra il crescente numero di meno abbienti
e quello ridotto in numero ma in crescita patrimoniale dei benestanti ha
raggiunto livelli mai visti in precedenza, e dove ormai un bambino su cinque è
in famiglie a rischio povertà, per non parlare degli altri Stati
mediterranei in continua recessione e senza prospettive di crescita.
Se non equità almeno lungimiranza predatrice imporrebbe di limitare queste
politiche che possono unicamente condurre alla catastrofe (procedendo secondo
la reinterpretazione del settimo comandamento di un noto dramma del Premio
Nobel Dario Fo: “Settimo, ruba un po’ di meno”) .
Ma invece di preoccuparsi del vero problema (dal quale tutti gli altri
derivano !) e cioè dei 40 milioni di disoccupati presenti nell’Unione, la
cricca di Bruxelles si concentra sui decimali del debito degli Stati
disobbedienti agli ordini dello stato guida (che in tedesco si traduce appunto
con “Führer”).
Sappiamo dove ha condotto in passato questa cecità politica coniugata
all’assenza non solo di scrupoli morali ma già anche soltanto di buon
senso.
Ma visto che siamo a fine anno posso chiudere con una nota ironica: una
coerenza almeno si vede in questa UEG: ai vertici si sono succeduti i peggiori
politici immaginabili, coloro che nei loro Paesi di provenienza avevano fallito
o ritornativi hanno fatto fiasco (v. l’aspirante cancelliere in Germania,
Martin Schulz della SPD, che all eultime elezioni ha fatto sprofondare il
partito ai minimi storici.
Il colmo però lo si ha attualmente con un etilico al vertice, uno che in
continuazione rivela un’ignoranza profonda della storia europea e privo di doti
diplomatiche riapre in continuazioni ferite non chiuse come quella sui
territori ungheresi passati alla Romania (https://hungarytoday.hu/ignorant-juncker-angers-hungarians-with-romania-speech/).
Uno che poi, per compensare, offende anche la Romania mettendone in dubbio
la capacità del suo governo a guidare il semestre dell’UE nel 2019.
Dimenticando che se si parla di corruzione si dovrebbe guardare anche e
prima di tutto in casa propria: con la norma “cum-ex” sulle tassazioni dei
redditi da dividendi - escogitata in Germania - sono stati regalati almeno 52
miliardi di euro dei contribuenti alle banche ed ai loro clienti milionari.
Uno scandalo che in Germania ha condotto a mettere sotto accusa … il
giornalista che ha scoperto, documentato e denunciato questa truffa (alla
faccia della libertá di stampa! ). Una truffa che come è evidente è stata
possibile unicamente grazie o all’incompetenza o alla connivenza dei politici
che avevano introdotto questa scappatoia … legalizzandola!
Un etilico alla guida della cricca a Bruxelles è il simbolo perfetto
di un organismo che vacilla e ha perduto l’ orientamento (ammesso che l’abbaia
mai avuto). Ma contali buffoni emerge anche un filo di speranza: che alla fine
la storia si possa forse ripetere in farsa e non in tragedia.
Il colmo del ridicolo e della mancanza di pudore si è avuto però pochi
giorni or sono quando il presidente Trump ha dichiarato il ritiro dei soldati
(e mercenari) statunitensi dalla Siria: comprensibili le critiche dei
“democratici” statunitensi, che sono il vero partito della guerra, e che dopo
aver condotto con Obama il mondo ad una nuova guerra fredda (attribuendone
falsamente le colpe alla Russia per la rabbia di non aver potuto impiantare la
NATO e le basi USA anche in Crimea grazie alla mossa astuta di Putin che
ha evitato all’ultimo momento l’accerchiamento completo della Russia e salvato
almeno i cittadini della Crimea dalla guerra civile in corso nel Donbass. E
probabilmente allontanato per qualche tempo il confronto armato mondiale con la
Russia, da lungo preparato ed altamente desiderato dal complesso
“industrial-militare” statunitense, nella vana speranza e con l’obiettivo tanto
pazzo quanto criminale di smembrare ed assoggettare la Russia come aveva fatto
in combutta con l’UE distruggendo manu armata la Jugoslavia.
Ridicole oltre ogni limite le critiche a Trump per “ritiro di truppe” da
parte del coro delle marionette di Bruxelles, preoccupate del “vuoto” lasciato
… da truppe di invasione in un Paese sovrano come la Siria, spinto in una
micidiale guerra civile dall’intervento nemmeno troppo velato degli USA e di
alcuni Stati dell’area anch’essi agli ordini del Pentagono.
Al rifiuto di Obama di potenziare le truppe statunitensi in Siria contro il
legittimo ancorché dittatoriale governo per sostenere i famosi
“ribelli moderati” (quelli che usavano i cerbottana e le pistole ad acqua
evidentemente !) l’allora Ministro degli Esteri USA, una certa Hillary
Clinton aveva presentato le proprie dimissioni per protesta.
Era stessa sconcia figura che si
vantava (istruttivo il video: https://www.youtube.com/watch?v=Fgcd1ghag5Y)
del massacro di Gaddafi e della distruzione dello Stato libico (anche qui in
combutta con EU e NATO). Se non avesse vinto le elezioni Trump sarebbe lei al
potere, e noi tutti probabilmente già in guerra, poiché questa era la
marionetta desiderata dai falchi pazzoidi del Pentagono.
Ammetto di non avere alcuna simpatia particolare per Trump, cosí come
detesto fortemente il Salvini nostrano, ma constato che ambedue sono arrivati
al potere grazie all’ottusità degli oppositori, che incapaci di risolvere
anche uno solo dei problemi dei rispettivi Paesi, si erano limitati come ancor
oggi continuano a fare, ad accusare di incapacità e di razzismo esattamente
coloro che seppur in modo inaccettabile propongono soluzioni drastiche e
raccolgono consensi proprio fra coloro che avevano invano atteso per decenni
soluzioni migliori da parte dei menefreghisti incoscienti che come il PD qui o
i democratici obamiani colà avevano soltanto slogan gratuiti da offrire e per
questo sono stati giustamente cacciati dal potere. Purtroppo sostituiti
con altrettanti mascalzoni.
(PS: la mia vista purtroppo si sta riducendo rapidamente: se notate qualche refuso per cortesia segnalatemelo)
.
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