Conti … e la resa dei conti. Una farsa istruttiva per chi guarda al futuro.
I colori per
designare i partiti non mi sono mai piaciuti, perché è un modo per non menzionare direttamente le
sigle (benché esse siano a loro volte spesso etichette prive di senso). Che il governo cosiddetto “giallo-verde” o
giallo-blu” fosse subordinato alla Lega lo dicono tuttavia i colori scelti: il verde è colore complementare
dell’unione giallo-blu.
Che un giovane di
buona volontà ma privo di grinta non potesse competere con un animale politico
del calibro di Salvini era purtroppo prevedibile. Ad onore di Di Maio va detto
che ha fatto tutto il possibile ma chiaramente il compito era sovrumano.
Combattere contro la mafia di Bruxelles sostenuta e foraggiata dalle lobby delle
più potenti multinazionali e dal cartello della finanza speculativa mondiale è
in effetti un’impresa disperata.
Disperata però
finché si combatte con una mano sola e l’altra dietro la schiena: è chiaro che voler restare nell’area euro e
pretendere di poter decidere la politica economica secondo gli interessi
nazionali è una contraddizione in termini, la botte piena e la moglie ubriaca.
E siccome a Bruxelles a decidere c’è
anche qualche notorio ubriacone, l’impresa era destinata a fallire in
partenza. La lezione amara del clamoroso fallimento di Varoufakis e del tradimento volgare e svergognato di
Tsipras non hanno evidentemente insegnato nulla.
Vero è che l’euro
è come l’infezione AIDS: una volta contratta non esiste guarigione. Ma con una
differenza: se questo virus monetario non si può vincere, si può almeno
rinunciare a conviverci. La cura è pesantissima, ma migliore di una lunga
agonia senza speranza, quale indubbiamente è il destino dei Paesi europei che
preferiscono restare nella gabbia della moneta unica anziché rischiare la
libertà, come il canarino che torna in gabbia perché si sente più sicuro.
Evidentemente il ragionamento che fanno coloro che preferiscono restare
nell’euro non richiede maggior materia cerebrale di quella di cui dispone appunto
l’uccellino in gabbia.
Che il governo di
cui sopra in Italia resti al potere o venga spazzato via non farà cambiare la
politica di sottomissione vergognosa al diktat dell’ UE. Non si vede
all’orizzonte nessun partito o gruppo politico che abbia anche soltanto un
barlume di saggezza per proporre il cambio radicale ed il riacquisto della
sovranità sulle decisioni economiche e monetarie.
Un Paese senza
moneta sovrana è come un esercito disarmato: a mani nude non si può vincere
alcuna battaglia, meglio nemmeno iniziarla. La prima cosa da fare è armarsi. E
nel caso nostro non sarebbero mancati i mezzi. Le riserve auree italiane non
basterebbero certo a saldare che una piccola parte dell’enorme debito. Ma l’emissione di obbligazioni ancorate al
gettito fiscale avrebbe potuto fornire nel tempo breve uno scudo contro
l’attacco pianificato dalla finanza internazionale fin dall’inizio (lo spettro
dello “spread” ,di cui sono tanto piene le bocche quanto vuoti i cervelli di
coloro che recitano questa litania). Il blocco dei capitali in uscita ormai non
è più possibile, la stalla bisognava chiuderla prima, ora il bestiame è già
fuggito. E ci sarebbero certo ancora altre manovre possibili, joint venture con
altri Stati che hanno interesse ad un’Europa autonoma come partner economico
affidabile ed in crescita e non ad una colonia dissanguata dalle sanzioni
imposte dagli USA (contro la Federazione Russa, è vero, ma che colpiscono
altrettanto se non più proprio le economie europee).
Cina, Federazione
Russa, BRIC e altri Paesi in crescita sarebbero un’alternativa anche per il
reperimento di capitali, un’alternativa contro gli attacchi dell’altra finanza
assoggettata agli USA. La salvezza per quanto difficile è possibile. Si tratta di
scegliere fra compiere sacrifici volontari o continuare a subire le angherie
come un volgare stato coloniale, anzi peggio, poiché tutti gli Stati
colonializzati hanno prima o poi spezzato le catene, mentre l’Italia e gli
altri poveri PIGS si sono arresi
accettando il dominio e regalando la sovranità al fantasma chiamato UE che
altro non è che una marionetta mossa da coloro che detengono a livello mondiale
il potere di vita e di morte sulle economie ed in ultima analisi su quelle che
ancora si credono democrazie e sono invece semplici vassalli impotenti e
servili dell’impero.
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