Donnerstag, 27. Dezember 2018

L’apoteosi dell’ipocrisia: falso giornalismo come stadio supremo del neoliberismo? Riflessioni sul caso Claas Relotius (Der Spiegel).


Il vero scandalo in riferimento al giornalista Claas Relotius (1) del settimanale tedesco “Der Spiegel” (2) pluripremiato con i maggiori premi giornalistici mondiali (3) per aver falsificato o costruito di sana pianta una sessantina di reportage, in sintonia coi desiderata del sistema, è che questo operato venga considerato … uno scandalo, quando invece è esattamente la prassi ordinaria e consolidata della stampa occidentale in toto, escluse le poche nicchie non allineate al sistema.
Se come appare evidente il neoliberismo rappresenta la mutazione contemporanea del capitalismo, in analogia a quanto scrisse Lenin  un secolo or sono (4), possiamo definire il pendant ideologico di questo particolare stadio economico come l’era della menzogna globale, dunque il “falso giornalismo come stadio supremo del neoliberismo”.

Il falso giornalismo è infatti la componente essenziale  con cui il sistema economico neoliberista dissimula o nasconde le proprie nefandezze e inganna l’opinione pubblica con un’aggressiva ed onnipresente e coordinata propaganda, senza scrupolo alcuno nel modificare, falsificare e costruire di sana pianta le narrative desiderate per giustificare ed imporre come verità unica, con tanto di “interpretazione autentica” incontestabile ogni azione  - per quanto perversa e criminale essa sia – purché utile al potere globale, che è poi quello delle multinazionali, della finanza internazionale e dell’apparato militare occidentale (USA e NATO).
C’è anche la controprova: chiunque, giornalista o pubblicista si rifiuti di mentire e di diffondere le narrative imposte dai poteri forti, siano questi dello Stato o di coloro che gestiscono la cosa pubblica per il proprio utile, viene immediatamente messo a tacere. A titolo esemplificativo, per citare due degli innumerevoli casi noti, ricordiamo il caso dell’economista e politologo Jacques Sapir, il cui blog venne chiuso mesi or sono e con ogni evidenza per ordine diretto di Macron (5), e  il licenziamento della giornalista  Natacha Polony  (6) per non essere stata “politicamente corretta”, un eufemismo per non dire che il vero motivo è stata la critica diretta al sistema “Macronista”.
Natacha  Polony, che conduceva un popolarissimo programma in TV, aveva infatti semplicemente rivelato senza falsi pudori quali erano i poteri economici e finanziari  che avevano portato al potere Macron. Dunque abbiamo qui la prova che la macronista “Francia in marcia” cammina, anzi corre verso quella che si definisce correntemente “dittatura morbida”  (come volgarmente ma realisticamente si dice,  è la classica “incu…ta con la vaselina).  
Sfogliando gli articoli ed i reportage del giornalista tedesco al centro dello scandalo si ritrovano tutte le menzogne contemporanee, presentate con alta capacità narrativa e indubbie qualità letterarie (7), in particolare i racconti sul colpo di stato a Kiev, ovviamente presentato come rivolta dei cittadini contro la corruzione ed ansiosi di ristabilire la democrazia: un reportage con interviste inventate di sana pianta ma rispecchianti la narrativa imposta dagli USA e dai loro vassalli nell’UE. 
Quello che nessuno dice ma che tutti possiamo facilmente capire:  il caso Claas Relotius è il classico “falso scandalo”:   gli iper-ipocriti di tutti i partiti e di tutte le correnti prone al potere fingono di scandalizzarsi di un fatto che banalmente è moneta corrente. Nessun giornalista al servizio del potere può per definizione essere veritiero, poiché sarebbe una contraddizione in termini: non si è mai visto un cane che mordesse la mano che lo nutre.
Fino a pochi decenni or sono esisteva  qua e là ancora qualche nicchia di stampa di opposizione, anch’essa  da prendere con cautela e da sottoporre a verifiche incrociate, ma pur tuttavia si trovavano narrative opposte. Ora si può cercare quanto si vuole, al massimo si trovano varianti sintonizzate tutte però sulla medesima lunghezza d’onda.  E nn è nemmeno necessario mentire apertamente o inventare le false notizie: è sufficiente selezionare e comporre il quadro mettendo in rilievo i desiderata del potere e occultando quanto non concorda con la vulgata ufficiale. Un’ arte simile a quella degli avvocati, che selezionano i fatti utili alla causa che difendono e presentano al giudice un racconto come “mondo possibile” in cui  il proprio cliente ha ragione e la parte avversa ha torto. Se escogitato con ingegno ed evitando che appaiano contraddizioni logiche, indipendentemente dalla verità sarà questo il discorso che il giudice premia.  In termini popolari si dice appunto “vince chi la sa raccontare meglio”.  E poiché questo degli avvocati è in fondo lo stesso metodo con cui gli scrittori  creano i loro personaggi ed i  “mondi possibili” dei loro romanzi (e non a caso moltissimi scrittori, da Goethe a Kafka per non citarne due noti a tutti, avevano studiato diritto), perché stupirsi che lo facciano anche giornalisti ?  
L'importante è che chiunque ancora legga la stampa contemporanea lo faccia appunto con lo stesso spirito di un lettore di romanzi, sapendo appunto che di fantasie si tratta.  In quanto alla ricerca della verità temo che l'unico appiglio rimasto sia il "cui prodest" : a chi viene utile la notizia diffusa. Poiché per ogni notizia diffusa ce ne sono altrettante nascoste che non servono o sono dannose al potere dominante.       

(1)   “Spiegel” significa “ specchio”: in questo caso rispecchia esattamente la vergogna del giornalismo contemporaneo.
(3)    Österreichischen Zeitschriftenpreis ; „dpa news talent ; v2013, 2015, 2016 und 2018 erhielt er den Deutschen Reporterpreis, CNN als Journalist of the Year; Liberty AwardKonrad-Duden-Journalistenpreises  ; Non potevano ovviamente mancare : European Press Prize, né la Chiesa cattrolica poteva essere da meno e quindi ecco anche il “Katholischer Medienpreis“ e per massima vergogna il Peter-Scholl-Latour-Preis.
(4)     L’imperialismo come fase suprema del capitalismo -  Империализм, как высшая стадия капитализма, 1917 Leningrado (San Pietroburgo) .
(6)    https://www.youtube.com/watch?v=2UWC4fVuzQg . Dopo la rivelazione delle falsificazioni gli è stato conferito per burla il premio “Karl May”, (il “Salgari” tedesco, che scrisse dozzine di libri di avventure in tutti  i continenti spacciandoli come esperienze personalmente vissute sebbene non avesse mai messo il piede fuori dalla Germania).

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