Freitag, 18. März 2016

Turchia – UE: un altro patto scellerato ?



L’incapacità palese dell’Unione Europea a gestire civilmente il problema degli immigrati (di cui è in larga misura corresponsabile avendo direttamente partecipato alle avventure militariste NATO e statunitensi nelle regioni del Medio Oriente), come era prevedibile culmina in un nuovo “patto scellerato”, che ricorda da vicino i patti conclusi nel secolo scorso dalle varie potenze in Europa e dintorni,  patti rivelatisi sempre ben presto carta straccia poiché conclusi con finalità ben diverse da quelle dichiarate (e spesso venute alla luce soltanto quando si trovarono i protocolli aggiuntivi tenuti ovviamente segreti al momento della firma).

Il patto in corso di trattativa fra la Turchia e l’UE non è delle dimensioni infami come quello di non aggressione fra Germania ed Unione Sovietica firmato a Monaco nell’agosto 1939  (Molotov-von Ribbentrop), ma appartiene alla medesima categoria che è giusto definire come quella dei “patti scellerati”.

Se il patto del 1939 era fatto sulla pelle della Polonia, spartita fra i contraenti, quello attuale è fatto sulla pelle dei rifugiati, spartiti fra un’ UE che sarebbe più corretto chiamare “disunione europea” ed uno Stato come la Turchia, il cui presidente lo scorso  mercoledì 16 marzo  ha dichiarato pubblicamente  “Democrazia,libertà  e legalità non possiedono più  alcun valore per noi. Coloro che sono dalla nostra parte nella lotta contro il terrorismo sono nostri amici, quelli della parte opposta sono nostri nemici” (DPA).
Tutte le Organizzazioni umanitarie internazionali sono concordi nel condannare la politica di soffocamento delle libertà democratiche scatenata dal presidente turco, per non parlare delle operazioni di guerra contro le minoranze curde.
La memoria dei politici europei deve essere affetta dal morbo di Alzheimer, poiché costoro hanno evidentemente dimenticato le indignate condanne a suo tempo lanciate contro un certo Saddam Hussein che compiva contro i Curdi in Irak gli identici atti criminali inatto da parte del prediente turco che ora vanno ad implorare e profumatamente pagare affinché si tenga i profughi che tanto spaventano i razzisti in Europa.

L’unico elemento che ancora sembra essere comune a tutti i governanti europei è  la loro sempre più sfacciata ipocrisia: sottomissione servile al militarismo NATO, espansione incontrollata dell’UE nella fallace speranza di trovare con l’allargamento a sempre più stati e staterelli la soluzione ai problemi interni dell’Unione che sta invece andando esattamente per questo in frantumi.Dà un brivido il pensiero che anche i patti scellerati del 21. secolo possano condurre alle tragedie di quello passato: ma passo falso dopo passo errato si sta andando esattamente in questa direzione, sembra che il secolo attuale sia unicamente una brutta copia di quello passato. Dimostrazioni popolari contro il patto Turchia-UE si sono viste per ora unicamente in Spagna, ed anche  questo fa pensare: che gli Spagnoli siano più sensibili a questi problemi  potrebbe derivare dalla memoria storica: lo scontro fra la Germania hitleriana ed Unione Sovietica, che fu la vera ragione della seconda guerra mondiale,  iniziò infatti come “guerra per rappresentanza” esattamente in Spagna, durante la locale guerra civile. A suo tempo gli altri Stati europei patteggiarono col fascismo spagnolo e col generalissimo Franco, il tiranno che grazie all’aiuto dei fascismi stranieri (Italia e Germania) schiacciò la repubblica democratica. Le opinioni di quel tiranno in tema di democrazia e di libertà non erano molto diverse da quelle del presidente turco: pur tuttavia ora come allora si patteggia con  incosciente faciloneria sperando di risolvere un problema che invece verrà unicamente  ingigantito: agli immigrati degli altri paesi martoriati di tutta l’area medio-orientale si aggiungeranno con ogni probabilità quelli curdi ora che dopo il patto scellerato nessun governante dell’UE avrà il diritto morale di contestare  le repressioni del presidente turco.    

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