Dienstag, 29. März 2016

Resistenze popolari contro la politica economica neoliberista in Germania: che cosa insegna il risultato delle elezioni regionali del 13.3.2016. 

Suggerisco la lettura della seguente analisi :
http://sollevazione.blogspot.de/2016/03/inchiesta-i-tedeschi-diventano-piu.html?utm_source=feedburner&utm_medium=email&utm_campaign=Feed:+blogspot/dEhMk+(RIVOLUZIONE+DEMOCRATICA)
sull’allargamento della forbice sperequativa in Germania a chi vuole comprendere il progressivo  ed inevitabile sfacelo dell’UE asservita al credo neoliberista. Anche in Germania, nel Paese che l’ha adottato per primo e cerca di imporlo con ogni mezzo a tutti gli altri questo pazzoide modello economico comincia a mostrarsi inadeguato. Questo fatto incontestabile non ha ancora trovato riscontro nella coscienza popolare, disorientata e frastornata da falsi messaggi, ricattata con spauracchi assurdi ma efficaci, tenuta all’oscuro sui piani economici gestiti da una ristretta oligarchia che manovra le marionette sulla scena politica. Ma il malessere c’è, eccome: la Germania però purtroppo per ora  sostanzialmente svolta a destra, poiché le sinistre si sono rivelate incapaci di opporsi al credo neoliberista ed anzi lo hanno fatto stupidamente proprio. Come il toro impazzito dalla paura e dai patimenti  infertigli dai banderilleros si scaglia contro il falso obiettivo del drappo rosso tenuto dal torero, così gli elettori si rifugiano nelle promesse di salvezza propagandate dalle destre. Aggiungo anche un mio commento alle elezioni regionali tenutesi in tre di esse lo scorso 13 marzo.
Da ex-italiano divenuto cittadino tedesco dopo 41 anni di residenza in Germania confermo che l'analisi sopraccitata è esatta ed è stata anche riportata in termini analoghi sulle principali testate giornalistiche tedesche. Va aggiunto però che la corda a forza di tirarla finisce per strapprsi: è esattamente quello che è successo col clamoroso successo dell'AfD (Alternative für Deutschland) il nuovo/vecchio partito che era nato anni or sono come "antieuro" ma che poi è divenuto preda della destra fascistoide e razzista, rappresentando l'unica via di uscita dalla politica neoliberista che è responsabile dellostato di cose ben descritto nell'analisi in oggetto. La destra AfD ha raggiunto il massimo successo nella Sassonia, regione della ex-RDT che è rimasta una "zona salariale a basso reddito" ed alta disoccupazione, col 24,2 % contro i socialdemocratici SPD ridotti al 10 % ed i cristiano-domocratici CDU appena al di sopra col 29,8 %. Ma anche nella Renania-Palatinato la AfD ha raggiunto il 12,6 % al primo colpo elettorale, e addirittura nel ricco Baden-Württemberg (una delle sole tre regioni che sono obbligate a trasferire surplus di tasse a tutte le rimanenti  regioni a basso reddito) AfD ha ottenuto il 15,1 dei voti surclassando la socialdemocratica SPD ferma al 12,7 %.
Un programma sensato contro la politica neoliberale che continua a trasferire ricchezza dal basso verso l'alto è si disponibile, da parte di quella che è rimasta l'unica sinistra degna di questo nome,  il partito "Die Linke" che tuttavia soltanto in Sassonia è riuscito ad entrare in parlamento col 16,3 % dei voti.
Per motivi storici facilmente comprensibili (anticomunismo sfrenato di marca maccartista durante il periodo della Guerra Fredda) un partito come "Die Linke" non può avere successo popolare almeno per la presente e probabilmente per la prossima generazione. Nell'opinione  popolare (o nell'inconscio collettivo) questo partito è visto come successore della stalinista SED della RDT, e comunque come unqualcosa dal quale mentenere prudentemente le distanze, cosa facilmente spiegabile se si pensa che fino agli anni '80 il solo sospetto di filocomunismo comportava l'esclusione dagli impieghi pubblici ("Berufsverbot").        
Dunque la forbice che continuerà ad allargarsi fra indigenti (questo è il termine giusto) e benestanti è destinata ad allargarsi, e con essa però non sarà la sinistra socialdemocratica che dai tempi del cancelliere Schroöder si è venduta all'ideologia neoliberista ed ai gruppi di potere finanziari ed industriali (comprese quelle belliche) a soppiantare le destre ma piuttosto l'estrema desta ad imporsi.
Postilla: qualcuno potrà chiedere: e i Verdi? Il partito "Die Grünen" ha infatti ottenuto il 30 % dei voti nel Baden-Württemberg, spiazzando CDU ridotta al 27 % ed SPD.

IL successo dei verdi in questa regione è soprattutto dovuto alla grande popolarità del Presidente Winfried Kretschmann, e alla estrema impopolarità del precedente ministro finito sotto processo per aver causato alla regione un danno ingente con l'aquisto di un pacchetto azionario a prezzi esorbitanti aggirando la procedura parlamentare. Il candidato CDU alle elezioni del 13 marzo scorso inoltre era privo di qualunque statura (sia politica che fisica !) comparabile a quella del presidente in carica che ha invece ricevuto un'approvazione quasi plebiscitaria.   

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