Resistenze popolari contro la politica economica neoliberista in Germania: che cosa insegna il risultato delle elezioni regionali del 13.3.2016.
Suggerisco la
lettura della seguente analisi :
http://sollevazione.blogspot.de/2016/03/inchiesta-i-tedeschi-diventano-piu.html?utm_source=feedburner&utm_medium=email&utm_campaign=Feed:+blogspot/dEhMk+(RIVOLUZIONE+DEMOCRATICA)
sull’allargamento della forbice sperequativa in
Germania a chi vuole comprendere il progressivo ed inevitabile sfacelo dell’UE asservita al credo neoliberista.
Anche in Germania, nel Paese che l’ha adottato per primo e cerca di imporlo con
ogni mezzo a tutti gli altri questo pazzoide modello economico comincia a
mostrarsi inadeguato. Questo fatto incontestabile non ha ancora trovato
riscontro nella coscienza popolare, disorientata e frastornata da falsi messaggi,
ricattata con spauracchi assurdi ma efficaci, tenuta all’oscuro sui piani
economici gestiti da una ristretta oligarchia che manovra le marionette sulla
scena politica. Ma il malessere c’è, eccome: la Germania però purtroppo per ora sostanzialmente svolta a destra, poiché le
sinistre si sono rivelate incapaci di opporsi al credo neoliberista ed anzi lo
hanno fatto stupidamente proprio. Come il toro impazzito dalla paura e dai
patimenti infertigli dai banderilleros
si scaglia contro il falso obiettivo del drappo rosso tenuto dal torero, così
gli elettori si rifugiano nelle promesse di salvezza propagandate dalle destre.
Aggiungo anche un mio commento alle elezioni regionali tenutesi in tre di esse
lo scorso 13 marzo.
Da ex-italiano
divenuto cittadino tedesco dopo 41 anni di residenza in Germania confermo che
l'analisi sopraccitata è esatta ed è stata anche riportata in termini analoghi sulle
principali testate giornalistiche tedesche. Va aggiunto però che la corda a
forza di tirarla finisce per strapprsi: è esattamente quello che è successo col
clamoroso successo dell'AfD (Alternative für Deutschland) il nuovo/vecchio
partito che era nato anni or sono come "antieuro" ma che poi è
divenuto preda della destra fascistoide e razzista, rappresentando l'unica via
di uscita dalla politica neoliberista che è responsabile dellostato di cose ben
descritto nell'analisi in oggetto. La destra AfD ha raggiunto il massimo
successo nella Sassonia, regione della ex-RDT che è rimasta una "zona
salariale a basso reddito" ed alta disoccupazione, col 24,2 % contro i
socialdemocratici SPD ridotti al 10 % ed i cristiano-domocratici CDU appena al
di sopra col 29,8 %. Ma anche nella Renania-Palatinato la AfD ha raggiunto il
12,6 % al primo colpo elettorale, e addirittura nel ricco Baden-Württemberg
(una delle sole tre regioni che sono obbligate a trasferire surplus di tasse a
tutte le rimanenti regioni a basso
reddito) AfD ha ottenuto il 15,1 dei voti surclassando la socialdemocratica SPD
ferma al 12,7 %.
Un programma
sensato contro la politica neoliberale che continua a trasferire ricchezza dal
basso verso l'alto è si disponibile, da parte di quella che è rimasta l'unica
sinistra degna di questo nome, il
partito "Die Linke" che tuttavia soltanto in Sassonia è riuscito ad
entrare in parlamento col 16,3 % dei voti.
Per motivi
storici facilmente comprensibili (anticomunismo sfrenato di marca maccartista
durante il periodo della Guerra Fredda) un partito come "Die Linke"
non può avere successo popolare almeno per la presente e probabilmente per la
prossima generazione. Nell'opinione
popolare (o nell'inconscio collettivo) questo partito è visto come
successore della stalinista SED della RDT, e comunque come unqualcosa dal quale
mentenere prudentemente le distanze, cosa facilmente spiegabile se si pensa che
fino agli anni '80 il solo sospetto di filocomunismo comportava l'esclusione
dagli impieghi pubblici ("Berufsverbot").
Dunque la forbice
che continuerà ad allargarsi fra indigenti (questo è il termine giusto) e
benestanti è destinata ad allargarsi, e con essa però non sarà la sinistra
socialdemocratica che dai tempi del cancelliere Schroöder si è venduta
all'ideologia neoliberista ed ai gruppi di potere finanziari ed industriali
(comprese quelle belliche) a soppiantare le destre ma piuttosto l'estrema desta
ad imporsi.
Postilla:
qualcuno potrà chiedere: e i Verdi? Il partito "Die Grünen" ha
infatti ottenuto il 30 % dei voti nel Baden-Württemberg, spiazzando CDU ridotta
al 27 % ed SPD.
IL successo dei
verdi in questa regione è soprattutto dovuto alla grande popolarità del
Presidente Winfried Kretschmann, e alla estrema impopolarità del precedente
ministro finito sotto processo per aver causato alla regione un danno ingente
con l'aquisto di un pacchetto azionario a prezzi esorbitanti aggirando la
procedura parlamentare. Il candidato CDU alle elezioni del 13 marzo scorso
inoltre era privo di qualunque statura (sia politica che fisica !) comparabile
a quella del presidente in carica che ha invece ricevuto un'approvazione quasi
plebiscitaria.
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