Mittwoch, 12. April 2017

Libera moneta in libero Stato: la lezione della Repubblica Ceca al resto d'Europa.

Una leggera rivalutazione della corona ceca è il risultato del recente sganciamento di questa valuta dall'euro. Questa decisione della Narodní Banka (banca centrale CZ)  nei confronti dell'UE e dell'euro è coerente e trova la sua spiegazione nella storia a partire dall'epoca in cui era parte della federazione con la Slovacchia. Per comprendere è sufficiente ricordare un paio di fatti significativi.
Le aspirazioni all'indipendenza dall'impero austro-ungarico erano cosí forti che le due nazioni, benché fondamentalmente diverse per vari motivi,  avevano stipulato un matrimonio d'interesse per costruire uno Stato in grado di difendersi nell'Europa di inizio secolo 20mo, ben sapendo che la prima guerra mondiale non era la fine delle ostilità reciproche degli Stati europei.
 Ne era risultata la Cecoslovacchia, che costituitasi appunto come Stato indipendente nel 1918, fino al 1939 era il Paese europeo industrialmente più avanzato, con un'economia in crescita e una moneta forte paragonabile al franco svizzero. Il Paese si era dotato anche, con lungimirante prospettiva ma sopravvalutando le promesse degli altri Stati europi,  di forze armate ben equipaggiate ed addestrate: se per vigliaccheria i governi francese e britannico non avessero venduto la Cecoslovacchia ad Hitler rinunciando a sostenere la volontà di resistenza del suo popolo, probabilmente la Wehrmacht non avrebbe rischiato l'aggressione. Questa tesi viene sostenuta da molti storici sulla base di documenti inoppugnabili e recentemente è stata ripresa in un film sulla vita di Jan Masaryk, il figlio del primo Presidente Cecoslovacco, che fu ambasciatore in Inghilterra fino al 1940 e poi Ministro degli Esteri del governo Cecoslovacco in esilio. 
La separazione consensuale fra Rep. Ceca e Slovacchia nel 1993 fu una prova di maturità,  democrazia ed efficienza: la creazione delle rispettive valute venne realizzata senza problemi in un fine settimana. Le due nazioni avevano economie troppo diverse (industriale Rep. Ceca, agricola la Slovacchia), una storia contrastante: il governo slovaccho, guidato dal rinnegato Tiso (un prete cattolico), aveva collaborato con il nazismo. Le differenze linguistiche non erano un vero ostacolo (le due lingue sono reciprocamente comprensibili) ma lo erano le tradizioni culturali (Slovacchia cattolica e Rep. Ceca atea). 
Fortunatamente nel 1993 la Cecoslovacchia non era ancora nell'UE e nella NATO, altrimenti questi due mostri avrebbero contrastato con ogni mezzo la pacifica intenzione di separazione dei due popoli spingendoli magari anched verso la guerra civile cosí come fecero poi nella ex-Jugoslavia. 
Come era facile prevedere, la Slovacchia cedette presto alle lusinghe dell'UE e accetto di entrare nell'unione monetaria. Dalla sua entrata nella zona euro in poi il numero di emigrati slovacchi in cerca di lavoro nella Rep. Ceca è aumentato notevolmente.    

E veniamo allo sganciamento della corona dall'euro: si tratta di una manovra economicamente ben fondata, lo scorso anno l'economia ceca ha avuto la maggior crescita di tutta l'eurozona, e l'inflazione aveva raggiunto il quest'anno 2,5 %. Dunque un leggero incremento del valore della corona non è un grosso rischio e la Narodní Banka può sempre intervenire se necessario. 
Infine: il Presidente ceco Zeman (con tipico atteggiamento à la Svejk) dichiara da un lato di essere a favore della permanenza della Rep.Ceca nell'UE e nella NATO ma nello stesso tempo lavora ad un referendum per l'uscita da queste due organizzazioni al servizio dell'imperialismo statunitense.   
Per questo atteggiamento di democratica indipendenza e rifiuto del servilismo e della sottomissione al diktat di Bruxelles e Washington il Presidente della rep. Ceca viene maledetto e svillaneggiato dai buffoni e fantocci degli altri governi dell'UE. 

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