Freitag, 29. August 2014

Le cifre per capire e smascherare i falsi profeti del “Modello tedesco” dai piedi d’argilla.



Il ricorrente dibattito sul modello tedesco, volgarizzato con la semplicistica (e falsa) spiegazione: “La Germania ha fatto le riforme, i PIGS no” o peggio con la moralizzante accusa “I PIGS hanno vissuto al di sopra delle loro possibilità” , che è non solo ignorante e ipocrita ma profondamente falsa. Nessuno può vivere al di sopra delle proprie possibilità: se fa debiti e non li può restituire la colpa è – e lo sanno bene le banche  - dell’incauto creditore che ha prestato senza garanzie, non dell’imprudente debitore, che se si tratta di uno Stato potrebbe benissimo evitare l’indebitamento eccessivo con la minaccia della svalutazione della propria moneta, cosa che renderebbe prudenti i creditori. E’ chiaro che con la moneta unica è stato introdotto esattamente quel sistema finalizzato ad invogliare i governi più incapaci e corrotti (cioè tutti i PIGS) ad indebitare in modo insensato la finanza pubblica (cosa che ha immediatamente generato un identico  comportamento da parte dei privati) e quindi a finire nella situazione debitoria senza vie d’uscita a tutti nota.
Infatti superata una soglia che finora gli economisti stentano a quantificare con formule esatte che tengano conto di tutti i fattori in gioco ma che empiricamente si può calcolare  partendo dal costo del finanziamento del debito rispetto alla crescita economica ed al gettito fiscale direttamente ad essa collegato: la soglia dell’impossibile riduzione del deficit si ha quando 
CFDS  (costo finanziamento debito sovrano) > GF (gettito fiscale) e contestualmente CFDP (costo finanziamento debito privato) > CE (crescita economica cioè aumento PIL), laddove CFDS dipende dal costo del denaro (che è diverso per ogni Stato, il confronto è misurato dal cosiddetto “spread” cioè dalla differenza fra i rispettivi tassi di interesse sulle obbligazioni).
Attualmente questi tassi per i PIGS sono mantenuti bassi artificialmente dalle promesse del governatore della Banca Centrale Europea – Draghi, e gli Stati “virtuosi” pagano un tasso più basso o addirittura negativo unicamente grazie … al fatto che ci sono i PIGS meno affidabili. Ma i tassi possono aumentare improvvisamente quando la promessa di sostenere comunque il debito dei PIGS acquistando illimitatamente titoli PIGS dovesse cessare di essere credibile: gli effetti sarebbero devastanti e riguarderebbero l’economia di tutti i Paesi, sia i PIGS che i  “virtuosi”.
Superata la soglia di cui sopra diviene evidentemente impossibile ripagare il debito eccessivo con qualunque forma ancorché la più radicale di risparmio poiché questo metodo (meglio noto come “politica di austerità” – un termine eufemistico per significare “inutile dissanguamento di molti per arricchire i pochi profittatori della tragedia”) conduce alla deflazione, alla disoccupazione ed alimenta un circolo vizioso che finisce per distruggere in modo irreversibile la base produttiva di qualunque Stato gestito in tale maniera insensata. 


Le presunte virtù del modello:
1)      piena occupazione
2)      riduzione del debito sovrano
3)      aumento della produttività

Il confronto fra i dati del 1993 (antecedente l’introduzione del modello del socialdemocratico Gerhard Schröder “Agenda 2000”)  e quelli del 2013 non lasciano ombra di dubbio: 
(cifre in milioni)
Lavoratori a tempo pieno 1993: 25,5;  2013: 21, 8: diminuzione 3, 7 milioni
Lavoratori a tempo parziale 1993: 3,1; 2013: 7,5: aumento 4,4 milioni
Lavoratori complessivi 1993: 28,6;  2013: 29,3: aumento 700.000 unità
Disoccupati: 1993: 3,4; 2013: 3,0 : diminuzione 400.000 unità
Addetti in totale (tempo pieno e parziale): 1993: 37,7 ; 2013: 41,8 : aumento 3, 9 milioni
La disoccupazione aveva raggiunto un apice nel 2005 (4,9 milioni) ma rispetto al 1993 si può considerare quasi costante.
Dunque i lavoratori in più fra l’inizio e la fine del ventennio in esame sono sostanzialmente dovuti all’aumento del lavoro part time, che infatti considerato il 1993 come base 100 sono
passati al 183,9 % nel 2013 mentre nel medesimo lasso di tempo i lavoratori a tempo pieno sono scesi all’89 %.
Esiste poi un’altra categoria di lavoratori, i cosiddetti “Leiharbeiter”  cioè i lavoratori ingaggiati da agenzie che li cedono in affitto alle imprese per periodi limitati cioè quando esse ne hanno bisogno, a paghe di gran lunga più basse di quelle degli addetti a posto fisso che svolgono però di regola le identiche mansioni. La commissione pagata dalle imprese alle agenzie è conveniente sia per il notevole risparmio sui salari sia per l’enorme flessibilità nell’ingaggio: di fatto questi lavoratori “in affitto” non hanno alcuna garanzia, quando restano senza lavoro ricevono unicamente l’assistenza sociale  (Harz IV).
Questa categoria numericamente sembra poco rilevante ma in sensibile e costante aumento. Rispetto al totale degli addetti nel 2012 si contavano 908.113 unità di “Leiharbeiter” (3,1 % della forza lavoro complessiva) , mentre nel 1994 erano soltanto 138.451 (0,6 % );  l’aumento è stato del 628 % . 
Dunque si può stabilire anche una correlazione fra queste forme di lavoro ad alto sfruttamento con l’aumento della produttività: fatto 100 la produttività oraria nel 2000, il 2013 ha registrato un aumento a 137.
E’ dunque vero che col “modello tedesco” vi è stato un aumento di produttività, ma se si considera come questo risultato è stato ottenuto (“lavoro precario, a tempo parziale, finanziamento indiretto alle imprese tramite sostegno di sopravvivenza (Harz IV) ai lavoratori non utilizzabili in momenti di sovrapproduzione) anche un profano purché capace di logica deduzione si rende subito conto che  il vantato modello in realtà significa unicamente uno spostamento massiccio di massa salariale dagli addetti agli azionisti, cioè dal lavoro al capitale, da coloro che producono a quelli che traggono profitto dalla rendita del lavoro altrui.
Che questo possa essere il modello al quale gli altri Stati europei si dovrebbero adeguare è una pura e semplice follia poiché esso ha un ulteriore contraddizione intrinseca insanabile:  si regge unicamente sull’esportazione poiché è impensabile che i beni così prodotti grazie alla riduzione della massa salariale (e quindi del potere d’acquisto) possano trovare sbocco sul mercato interno. Ed infatti la Germania ha esportato raggiungendo un surplus enorme che è esattamente corrispondente alla somma dei deficit dei Paesi PIGS, che non avendo mortificato i salari interni non hanno potuto concorrere sui mercati esteri ed hanno dunque importato i debiti. Debiti che, se diverranno in tutto o in parte notevole inesigibili (come è fatale che sia e giá si vede facilmente che cosí sará) travolgeranno comunque anche il “Paese virtuoso” ed il suo strabiliante modello economico che, come i numeri spiegano, poggia su un inganno ed ha i piedi d’argilla.   

Dienstag, 26. August 2014

  La Cancelliera Merkel ed i Catari



La storia non è maestra di vita come ci insegnavano a scuola ma conoscere il passato può aiutare a comprendere il presente, poiché la Storia altro non è che il ripetersi in forme diverse dei medesimi crimini per i quali la razza umana sembra essere stata programmata. 
Il virus del programma non è stato ancora trovato, finora sono state isolate unicamente alcune sue mutazioni che i ricercatori per motivi loro hanno battezzato col nome delle religioni monoteistiche  più diffuse.
Intanto una premessa: ormai è certo e possiamo essere tranquillizzati: la storia non è finita.
L’ ingenuo studioso che aveva creduto di vedere con il dissolvimento dell’Unione Sovietica la “fine della Storia”  coincidente con il trionfo della democrazia in tutto il mondo è stato smentito dai fatti: la democrazia infatti scoppia in tutto il mondo, ma non di salute, bensì di conflitti militari, economici, finanziari, giuridici,  ideologici e chi più ne ha più ne metta, in  tutto il mondo. Le esportazioni di democrazia da parte degli USA e dei loro vassalli hanno avuto come unico risultato la fine di equilibri precari e di sistemi dittatoriali detestabili al cui posto è stato semplicemente instaurato il caos, la distruzione, i massacri ed il terrore senza fine. Se non fosse tragico ci sarebbe da rotolarsi per terra dalle risa pensando che Obama sta studiando la possibilità di aiutare quel dittatore siriano che un anno fa voleva cacciare dal potere bombardandogli il Paese. Un voltafaccia dovuto alla situazione insostenibile in Siria ed Irak, dove gli insorgenti prima riforniti a iosa di armi e finanziati abbondantemente dagli USA e dai suoi alleati nell’area (Arabia Saudita) stanno usando ora i mezzi ricevuti per impadronirsi dell’intera zona creando un califfato. Se Assad ancora vivo può tornare ad essere il partner degli USA nella lotta contro gli estremisti musulmani, Saddam e Gaddafi ahimé sono stati liquidati e farebbero invece tanto comodo ora. La cosa che più impressiona se si osservano questi cambi di alleanze è l’injcapacità totale di imparare dai propri errori di politici e governanti. In Afganistan gli USA avevano armato i Talibani  in funzione antirussa, poi se li sono trovati nemici e scioccamente sono intervenuti, convincendo governi ancor più sciocchi di loro a partecipare, col bel risultato che è sotto gli occhi di tutti: i resistenti afgani sono più forti oggi che all’inizio della sciagurata campagna di guerra che è servita unicamente a distruggere  il Paese ed è costato migliaia di vittime sia fra la sventurata popolazione civile locale (dati fino 2013: 8.615  morti) che fra i militari della Coalizione (ir)responsabile dell’aggressione (dati fino 2013: USA 2.178;  Regno Unito: 448;  Canada: 157 ;  Francia: 88; Germania: 54+3;  Italia: 53 : per inciso ecco una delle poche statistiche in cui l’Italia si trova purtroppo ai primi posti, e non, come ad es. per la libertà di stampa, fra gli ultimi).
L’errore afgano avrebbe dovuto insegnare qualcosa, ed invece eccone la ripetizione puntuale in Siria. Ma l’ apertura del vaso (o scrigno: πίθος) di Pandora con l’invasione dell’Irak ha radicalmente cambiato il livello di pericolosità e di accelerazione della pazza corsa verso la prossima guerra  mondiale (che è già in corso, il Papa è uno dei pochi che ha avuto il coraggio di ammetterlo, ma sta avanzando per gradi, è cioè un conflitto strisciante che nel linguaggio della medicina si definirebbe “patologia strisciante cronica e probabilmente irreversibile”).
Passata in secondo piano la tragedia dei Palestinesi di Gaza, dove ormai il conflitto sembra destinato a continuare fino all’esaurimento delle forze senza pietà alcuna per i civili presi intrappola, i quotidiani riempiono le prime pagine con le foto dell’inaudita barbarie dei guerriglieri ISIS, ed allo sconcerto si unisce la preoccupazione che fra di essi vi siano migliaia di volontari con passaporti europei o addirittura USA. Qualcosa non ha funzionato si chiedono i governanti lungi tuttavia dall’esame di coscienza che imporrebbe almeno il riconoscere degli errori più recenti: Francia in testa ma con Italia complice e la NATO hanno commesso un errore fatale liquidando il regime di Gaddafi ed ora non sanno come uscire dal caos in cui hanno gettato il Paese. Ma da questo errore non sembra abbiano imparato nulla, poiché per fermare l’avanzata dei guerriglieri ISIS sono arrivati al punto di concepire l’invio di armi nella regione: ai Curdi per ora, ma è evidente che anche altri gruppi avanzeranno le loro pretese chiedendo armamenti, nell’area mediorientale ma anche altrove, già infatti il governo fascistoide dell’Ucraina ha chiesto oltre ai finanziamenti per poter continuare a bombardare i propri cittadini con le armi a disposizione, anch ela fornitura di ulteriori armamenti. L’UE con Germania in testa, armando i Curdi sta insensatamente creando un precedente fatale per la pace nel mondo.

Una farsa tragica che si ripete. Può aiutare la comprensione uno sguardo all’indietro: torniamo all’anno 1209, la crociata cattolica contro i dissidenti catari nell’area occitana. A Beziers le soldatesche cattoliche massacrarono 22000  civili, donne e bambini, idem ad Albi, dove per non perdere tempo passarono per le armi tutti, “eretici” e non , con la cinica giustificazione “Dio conoscerà i suoi”.  Chi non si convertiva, durante la crociata durata fino al 1229, veniva regolarmente torturato e poi bruciato vivo. I crociati cattolici di quel tempo non conoscevano metodi meno crudeli come la decapitazione o la fucilazione (non esistevano ancora le armi da fuoco). E tutti conoscono poi la successiva misura di democratizzazione (pardon di conversione alla giusta fede) operata dalla Santa Inquisizione (il solo Inquisitore Torquemsada fece 10.000 vittime sul rogo e 100.000 altri li mandò a morire come schiavi remando sulle galere). L’inquisizione giustamente è considerata storicamente a tutti i tioli come il prototipo di Gestapo, KGB, STASI, PIDE, OVRA, DINA, SAVAK, Securitade, ecc. cioè delle dozzine di polizie speciali per la repressione dei dissidenti note nella storia). 
In questo senso, un lieve progresso nella storia lo si può constatare, le esecuzioni di massa sono generalmente meno cruente di quelle di  allora, anche se purtroppo ci sono eccezioni (i neonazisti di Odessa il  2 maggio scorso, cantando “morte ai nemici, pugnalate i filorussi” hanno bruciato vivi oltre 50 “dissidenti”, quindi la tradizione cristiana dei roghi di dissidenti non è del tutto fuori moda).

Ed ecco la domanda che porrei volentieri alla Cancelliera Merkel: le avrebbe consegnate le armi ai Catari affinché si potessero difendere dalle orde sanguinarie dei crociati cattolici? Essendo protestante potrebbe essere invogliata a rispondere positivamente.
Ma subito seguirebbe la successiva domanda: Se sí ai Curdi, perché non anche ai dissidenti filorussi che il governo ucraino sta massacrando?
Probabilmente risponderebbe che tutta la colpa è di Putin, che aiuta i rivoltosi. Ma allora entrerei nel merito c le chiederei se sa perché le popolazioni dell’est dell’Ucraina chiedono l’indipendenza e si ribellano ad un governo centrale che con violenza e in dispregio di ogni regola democratica ha preso il posto di quello da loro eletto e che come primo atto ha deciso di proibire loro l’uso della lingua russa imponendo l’ucraino come unica lingua di Stato.
Un governo che ha estromesso dal Parlamento un partito eletto dal 13 % degli elettori, poiché considerato filo-dissidenti. Un governo con una concezione della democrazia che fa concorrenza con quella peculiarissima degli USA, i quali a forza di esportarne con invasini militari e golpe in tutto il mondo ne hanno sempre meno in patria, come dimostrano i fatti di Ferguson city.  Non credo che la Cancelliera risponderebbe all’ultima domanda, il timore di una sgridata da Washington è troppo forte. Almeno finché le infondate sanzioni antirusse non avranno creato tanti e tali guai all’economia tedesca oltre che europea in toto, che un cambio di rotta si renderà inevitabile. E da quanto sta avvedendo in Francia (chi critica con validissimi motivi il governo agonizzante viene cacciato) c’è speranza che l’UE cominci a frantumarsi e che spazzato via l’inetto Hollande il Paese che di rivoluzioni una certa esperienza indubbiamente ce l’ ha, scenda dal carrozzone EU dando l’esempio agli altri, che se non scenderanno finiranno tutti insieme nel burrone.
  

Sonntag, 24. August 2014

 2014 come 1492: ISIS e Inquisizione 

La "Reconquista" della penisola iberica ad opera dei cristianissimi regnanti Ferdinando ed Isabella pose fine alla pacifica convivenza di arabi musulmani, ebrei e cristiani in Spagna. Cacciati arabi ed ebrei arrivò l'Inquisizione con i suoi orrori. Le "crociate" di Bush e del suo epigono Obama in gara per superare le follie del suo predecessore hanno provocato milioni di morti e la situazione attuale in Irak. Ma costoro non sono paghi di aver messo a ferro e fuoco Afganistan, Irak, Siria (si, per auto ammissione sogno gli USA che hanno armato e finanziato gli oppositori di Assad, e non certo per finalità democratiche ma unicamente sperando di instaurare un nuovo regime loro supino che togliesse le concessioni alle basi navali russe).
La follia con cui è stato distrutto lo Stato libico gli USA l'hanno delegata all'UE, supina serva per non dire prostituta degli USA. E visto che questa si è tanto facilmente prestata al lurido servizio, e l'appetito vien mangiando, ecco l'attacco alla Russia fomentando la guerra civile in Ucraina, riuscita al terzo tentativo con l'aiuto dell'UE che ha posto il disgraziato Paese (da sempre diviso profondamente nelle due fazioni pro-Occidente e pro -Russia, di fronte ad una impossibile alternativa: o con noi o con la Russia.
Senza provare la minima vergogna la Cancelliera tedesca oggi va ad abbracciare un Presidente ucraino che fa bombardare la popolazione civile delle aree dissidenti, che manda le milizie neonaziste a combattere i dissidenti dichiarati "terroristi" (cosí gli hanno insegnato a dire i consiglieri gli USA che gli portano gli ordini dalla Casa Bianca). Nessuno avrebbe creduto possibile rivedere politici tedeschi sostenere un governo come l'attuale in Ucraina, che si regge unicamente poiché composto dal partito che si considera successore dei collaboratori hitleriani. Un governo che fa arrestare i giornalisti stranieri indesiderati, censura le informazioni e cerca di prendere per fame le aree che si sono ribellate al proprio dictat fascista.
L'UE ha imposto senza alcuna prova sanzioni punitive alla Russia e ora ne subisce il doloroso ma giusto castigo delle controsanzioni (quasi che la malandata economia EU avesse ancora bisogno di questo !). Questa riedizione con altri metodi dell'Operazione Barbarossa contro la Russia non potrà che avere il medesimo risultato di quella hitleriana, ma speriamo con meno vittime (per ora solo un paio di migliaia) e distruzioni minori. Come cittadino tedesco antifascista sono indignato di questa vergognosa subordinazione della politica  tedesca agli interessi militari ed economici degli USA, non è questo il ringraziamento che la Russia si attendeva per aver consentito pacificamente la riunificazione della Germania. L'UE a sua volta pagherà cara la propria sottomissione aglli interessi USA e non resta che augurarci il successo delle imminenti secessioni (Scozia, Catalonia, speriamo ne seguano altre) quale punto di partenza per una ricostruzione su basi democratiche dell'UE che cancelli la presente vergogna.   

Samstag, 16. August 2014

Gegenentwicklungen: Italien 2014 wie UDSSR 1984 - und umgekert.   

Controsviluppi: L'Italia del 2014 come l'Unione Sovietica del 1984. 

Summary: 

The development of Italy and Russia seems to have followed opposite directions: in fact Italy looks like now as the Soviet Union 30 Years ago, and present Russia as Italy of the  1980 years. That such backward development could happen is mostly due to the insane choice of binding Italy to a common money with Germany, a political decision taken against all warnings from serious economists  is now common knowledge. what we still miss, in order to break out from the Euro-prison, is the courage to open the eyes and see what await us and the whole PIIGS-nations, if no decision is taken.
The Fascism is knocking at the door, and the USA are trying with all means to bind the servant EU to their strategic military insane interests and make us pay for their rotten economic system and for the costs of their criminal wars and the destructions of entire countries (Afganistan, Irak, Syria, Libiy, Palestina) and now Ukraine. If the EU wants to escape this destiny it is urgent to change strategy and get rid of the corrupt and servant political class responsible for this  default.    


Die wirtschaftliche Lage in Italien spitz sich zu, denn trotz aller gegenteiligen Beteuerung und Illusionen galoppiert die Rezession und wenn mach hoch genug schaut, sieht man schon die Geier fleigen, die sich dann auf das Opfer stürzen werden wenn es soweit wein wird. BCE Chef Draghi ist ebenfalls mit seinem Latein am Ende, denn die "Märkte" haben erkannt, welches Potential für Spekulationen in der brisanten Situation liegt.  Die Spekulanten melden sich immer pünktlich, wenn es darum geht, sich aus der Misere einer insgesamt gescheiterte Politik Profite zu erhielen.
Es musste so kommen, denn alle andere Möglichkeiten, Italien aus dem Sumpf zu retten, hätten die grundlegende Frage beantworten müssen: wollen wir auf jeden Preis in der Eurozone bleiben? Dann müssen wir nach chinesischen Verhältnissen produzieren (wobei die Chinesen besser da stehen, denn sie haben die Herrschaft über ihre Währung behalten).
Selbst eine Diktatur wie diejenige von Mussolini und eine Militarisierung der Arbeitsstätte würde jetzt Italien nicht mehr retten, ohne den Euro zu verlassen.
Der Unterschied in der Entwicklung zwischen den freien Ökonomien mit eigener Währung und diejenigen im Zwangskorsett einer gemeinsamen Währung kann ich sehr gut sehen hier in St. Petersburg, wo ich z.Z. wohne und studiere. Alles weckt hier den Eindruck, in Italien der 80-90 Jahren zu sein, denn trotz Sanktionen fehlt es an nichts, und man sieht, dass die Leute für ihre Arbeit einen passenden Lohn erhalten, und ein gewisser Wohlstand einfach da ist.
Wenn ich von hier dann nach Italien fahre, habe ich den Eindruck, ich komme in die Sovietunion der 80er Jahren.
Dass Italien die Eurozone verlassen muss ist jetzt selbst Herrn Beppe Grillo klar geworden, leider zu spät, um seine Bewegung zu retten, aber immerhin, eine positive Entwicklung.
Es gehört zu den traurigsten Wünschen, aber ich denke, die einzige Hoffnung ist z.Z. Frankreich. Denn dort ist nicht nur die Wirtschaft sondern auch die Regierung am Ende. Nach Hollande sind zwei Szenarien möglich: Marie Le Pen übernimmt die Regierung und Frankreich verläßt die Eurozone (und vielleicht sogar die EU und die NATO (dann würde ich sie auch wählen, wenn ich dürfte), oder eine neue Linke übernimmt aus dem Programm des Front National diese Punkte, also mindestens der Euroaustritt, (aber verwirft die rassistischen Fremdenfeindliche Parolen und Absichten der Rechte), gewinnt die Wahlen, und started die Lavine, die dann zu den Nationalwährungen in allen PIIGS-Ländern zurückführt.
Diese Entwicklung wäre sehr bald wünschenswert, denn es droht an den Grenzen Europas eine Krigseskalation, die allein in Interesse der USA liegt, und zwar für Russland störend aber noch zu überwältigen ist, aber für die europäische Demoktratien und Wirtschaft sehr bedrolich ist. Es wird nämlich nicht bei den jetzigen Sanktionen bleiben, denn wie es bekannt wurde, haben die USA ihre "Quisling Regierung" in der Ukraine gezwungen, ihnen die Gas-Pipelines zu verkaufen, und Russland kann unmöglich dies akzeptieren, denn gleichzeitig haben die USA mit Hilfe der EU Vassallen auch Bulgarien dazu bewegt, den Bau der russischen Pipeline nach Europa, um die Ukraine herum, abzustellen. Die Absicht ist eindeutig: die EU soll alle wirtschaftliche Bindungen mit der Russichen Föderation (und mit der Asiatischen Wirtschaftsunion , die Gruppe von Staaten der ehem. Sovietunion die jetzt wieder wirtschaftlich vereinigt sind) unterbrechen, und Russland wieder als Feind und nicht als Kooperationspartner sehen.
Es sind also strategische und wirtschaftliche immense Probleme die zu der schon schlimm genug galoppierende Rezession in der EU hinzu kommen: die USA suchen mit allen Mitteln die Konfrontation mit Russland, um von ihrer gescheiterten Politik in Afganistan, Pakistan, Irak, Syrien und Lybien und Palestina abzulenekn, und die EU an den Kosten ihrer militärischen Feldzüge zu beteiligen. In Europa droht ein Szenario wie in der Ukraine: wenn die Wirtschaft am Ende ist, sehen die Faschisten ihre Chance gekommen. Davon sind wir leider nicht mehr weit entfernt.

Mittwoch, 6. August 2014

Riforma o Controriforma ?Anmerkungen zur Debatte über die Senat-und Wahlreform in Italien.

Alle diesbezügliche Reformen (Wahlgesetz, Abschaffung des Senats in der jeztigen von der Verfassung vorgesehene Form) werden mit einem einzigen Argument rechtfertigt: bessere bzw. garantierte Regierbarkeit. Grundsätzlich ist Regierbarkheit an sich nicht schlecht, denn bekanntlich kommen alle schlechte Wendungen eher von der Unregierbarkeit.
Aber die gute und unausgesprochene Frage bleibt: wofür und für wen, d.h., welche Intessengruppen sind, die eine politische Figur und daher eine Regierung unterstützen (oder erlauben) und mit welchen Absichten.
Die Volksmeinung über die jetzigen Vertreter und Befürworter bzw. Opponenenten der "Reform" muss ebenfalls richtig bewertet werden, und zwar im Hinblick auf die Alternativen. In Italien gibt es nur die Wahl zwischen Pest und Cholera, Renzi und Berlusconi, denn die Bewegung 5 Sterne hat "harakiri", also Selbstmord begangen, indem sie sich an die Kooperation mit der Macht gewagt hat.
Eine Mehrheit wird diese Bewegung nie mehr erreichen, selbst wenn sie die beste Programme und Initiativen verfolgt. Die Italiener versuchen immer "die weniger schlechte Option" zu wählen, denn sie glauben nicht, dass es gute und schlechte Möglichkeiten in der Politik gibt, sondern nur schlechte ... und schlechtere. Italien wird sicher nach der Reform  einfacher zu regieren sein, es fragt sich nur: wozu.
Denn statt "Riforma" müsste man eher "Controriforma" sagen: wie die damalige im Trienter-Konzil, kommt sie als Versuch vor, alles zu ändern damit alles bleibt wie es ist, also die Parteien sollen ihre unkontrollierte Macht behalten, und das Wahlvolk lediglich die eine oder die andere Figur wählen, die dann ungestört regiert, aber die Machverhältnisse dürfen auf keinen Fall in Frage gestellt werden.
Die wirtschaftlche Lage wiederum ist von den Vorgaben in Bruxelles vollkommen abhängig, denn solange Italien in der Eurozone bleibt und sich vom Euro nicht verabschiedet, ist prinzipiell jede Regierung zu den identischen Entscheidungen gezwungen, Unterschiede können nur hinter dem Komma sein.
Um die Wirtschaft Italiens zu retten - die Möglichkeit gebe sie noch - müsste die ganze Parteipolitische Landschaft bereinigt werden, d.h., neue Kräfte müßten kommen, die mit dem bisherigen System vollkommen abrechnen und abbrechen. ein solches Vorgehen heißt aber "Revolution",  und solche Umwälzungen der Macht sind in Italien nicht und nie zu erwarten, denn neben der schon zu bewundernde große  "pazienza" (Geduld) haben die Italiener eine weitere und noch größere Tugend, und die heißt "prudenza" (Vorsicht): und damit ist jeder Revolution die Grundlage ersatzlos entzogen.