Πλατεία Συντάγματος – Atene - Piazza della Costituzione.
Che la Costituzione sia un elemento basilare di ogni forma di democrazia è convinzione diffusa anche se non in tutti gli Stati moderni esiste nella forma di un documento redatto una volta per tutte e tendenzialmente immutabile. In Inghilterra ad esempio i rapporti Stato-cittadini sono regolati da una serie di norme che vengono aggiornate e riflettono puntualmente lo stato di avanzamento della democrazia, che non è un traguardo fisso ed immutabile ma un obiettivo da conquistare incessantemente. In altri Stati come ad es. l’Italia la Costituzione viene regolarmente mutilata, ma anche in questo caso ciò corrisponde ad un aggiornamento (nel caso: non avanzamento ma retrocessione del processo democratico).
In Grecia la Costituzione è invece
considerata talmente importante che vi è addirittura una piazza ad essa
intitolata: “Sintagma” (un termine probabilmente più noto nella sua accezione
grammaticale) .
È segno dei tempi ed ironia
della storia che esattamente questa piazza ateniese sia divenuta il simbolo
della protesta contro l’affossamento della democrazia, non soltanto in Grecia
ma nell’intera Unione Europea.
È notizia di oggi che i contadini greci
a migliaia si sono trovati in piazza Sintagma ad Atene a protestare contro le
“riforme” imposte dall’UE, misure che hanno un unico pregio: dimostrare ancora
una volta l’assoluta ignoranza dei più basilari principi economici da parte
degli organismi dell’UE che tali misure insensate continuano ad imporre al governo
greco, misure tutte che per di più dimostrano anche l’assoluta incapacità di
imparare o di voler riconoscere gli errori commessi finora, visto che nessuno
dei miglioramenti previsti sono stati raggiunti e che invece sotto tutti gli
aspetti e parametri la situazione finanziaria, economica e sociale in Grecia è
unicamente e gravemente peggiorata: la distruzione dell’economia ellenica è
andata di pari passo con l’impoverimento delle masse e la disintegrazione dello
Stato sociale.
Ma la somma ironia della storia non si
ferma qui: mentre l’UE chiede ai governanti greci di difendere meglio i confini
contro l’invasione dei rifugiati in fuga dall’inferno mediorientale, sono ora i
Greci stessi ad unirsi alla folla dei rifugiati in cammino verso il Nord dell’Europa.
Dopo che già decine di migliaia di giovani
professionisti del settore industriale e terziario sono fuggiti in altri Paesi
europei, ora anche l’ultimo settore ancora in qualche modo funzionante
(agricoltura) viene distrutto dalle “riforme” dell’ UE. Arriveranno dunque in
Germania, Francia ed Inghilterra (ammesso che essa resti nell’UE e non
ottenga – finzione suprema- di restare nell’Unione ma di chiudere i propri
confini ai cittadini europei) dopo
ingegneri, insegnanti, personale medico e altri tecnici, anche i contadini
greci ?
Se in tutti gli altri aspetti
(democrazia, reddito dei lavoratori, investimenti per la cultura e per la salute, ecc.) le
cifre dell’UE segnano ribassi, uno è in aumento indiscutibile: l’IPOCRISIA.
Le forze navali della NATO fingono di
pattugliare il Mediterraneo contro gli
scafisti, una favola difficile da far credere già
soltanto ai bambini, visto che il problema non ha origine nel mare ma sulle
coste, e documentatamene l’unico metodo funzionante sono gli accordi coi Paesi
costieri dai quali partono i battelli colmi di disperati. In realtà la NATO
getta così la maschera e si rivela per quello che è: non strumento di difesa
contro i supposti nemici della democrazia ma organo di pulizia
etnica per coprire le conseguenze dei propri deliranti e criminali
interventi militari in Africa e Medio Oriente. Se a ciò si aggiunge la
provocazione crescente contro la Federazione Russa, anche i più ottimisti se
non completamente ciechi possono riconoscere l’inferno bellico verso il quale
si sta dirigendo l’Unione Europea, scaduta a volgarissima colonia
per gli esperimenti economici neoliberisti della speculazione finanziaria
internazionale ed a docile e succube strumento del militarismo statunitense.
[1] La Gran Bretagna non ha una Costituzione
paragonabile a quelle degli altri Stati moderni, e che l’unico documento
giuridico paragonabile è la “Magna Carta” firmata il 15 giugno del 1215 dal re plantageneto Giovanni Senzaterra (nella
cultura popolare noto grazie ai cartoni animati di Walt Disney come antagonista di Robin Hood).
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