Immigrazione imbrigliata e finanza scatenata: una tanto inversa quanto perversa proporzione.
Con vari accenti ma
identica intenzione i governanti europei hanno iniziato l’anno 2016 promettendo
di risolvere a modo loro il problema dei rifugiati, un problema di cui sono in
larga misura responsabili. Tanto assurda quanto semplicistica la loro
miserabile ricetta: chiudere i confini. Una dimostrazione di enorme ignoranza
della storia poiché mai una tale misura ha avuto la benché minima possibilità
di successo: nulla e nessuno può fermare questo fenomeno finché non se ne
eliminano le cause (che invece per sciagurata ostinazione si continuano a
fomentare: bombe, interventi militari).
Nell’epoca della
sempre maggior facilità di circolazione delle informazioni dovrebbe essere
sempre più difficile per i governanti turlupinare i cittadini, ma esattamente
l’opposto è il caso: mai come attualmente assistiamo a truffe ed inganni
incredibili e vediamo un crescente numero di cittadini cadere facile preda
della demagogia che li mobilita contro falsi obiettivi mentre nel contempo li
depreda dei propri risparmi e sostiene il perverso trasferimento di ricchezza
dal basso verso l’alto, dalle moltitudini ai profittatori, agli speculatori ed
alle élites des rentieres, che sociologicamente corrispondono alle
“volpi machiavelliche” ed ai “leoni”
nella classificazione di V. Pareto, ritornato di triste attualità.
Mai
come ora la forbice del reddito è stata cosí aperta: in Germania il 60 % del patrimonio
è nelle mani del solo 10 % della popolazione, una disparità con tendenza fortemente
crescente.
La politica
economica dell’UE procede infatti per liberalizzazioni crescenti del mercato
finanziario, ingannando i piccoli risparmiatori con finte sicurezze (il sistema
europeo di protezione dei depositi entrato in vigore quest’anno è
immediatamente vanificato dai contestuali “bail-in” che è una confisca bella e
buona dei risparmi in caso di fallimento degli istituti bancari).
Mentre dopo anni di
trattativa segreta in violazione dei più elementari principi di partecipazione
e democrazia, sta per essere ratificato un trattato di sottomissione
dell’economia europea a quella USA (il famigerato TTIP) e le manovre della
Banca Centrale Europea stanno inesorabilmente erodendo i risparmi dei cittadini
e desertificando la produzione industriale nei Paesi del Mediterraneo, i
governanti europei ed i funzionari a Bruxelles invece di studiare in maniera
solidale la soluzione del problema dei rifugiati altro non sanno immaginare che
la chiusura dei confini, cioè il metodo dello struzzo che mette il capo sotto
la sabbia (ma dimentica che il cu… resta fuori).
L’inversa
proporzione è esattamente questa: crescente liberalizzazione dei capitali e
degli strumenti finanziari e sempre più restrittive misure di contenimento
delle migrazioni e dell’arrivo di rifugiati. Sgomenta la crescita improvvisa di
aperto razzismo, quasi che queste espressioni di bieca ignoranza fossero state
celate sotto l’apparente sentimento democratico di quei cittadini che si
scoprono e xenofobi e non si vergognano di scendere in piazza a dimostrare
contro i malcapitati rifugiati che fuggono dai Paesi distrutti per scampare
alla morte.
IL fenomeno dilaga
in tutta la Germania, gli ignoranti dimostranti non sono più unicamente
concentrati nella ex Germania dell’Est, da dove tanto volentieri sarebbero
fuggiti quando erano sotto il regime comunista, ma che ora non hanno né un
briciolo di solidarietà né di decenza e bruciano le case in costruzione per i
rifugiati.
Pegida, (l’acronimo
significa “patrioti europei contro l’islamizzazione dell’Occidente”) è il
simbolo dell’imbarbarimento e della vergogna, ma anche altri raggruppamenti
xenofobi di uguale matrice (AfD_ Alternativa per la Germania) stanno per
entrare nei parlamenti regionali stando alle statistiche.
I partiti
tradizionali che si definiscono democratici, a parole si distanziano dai gruppi
fascistoidi ma poi scatenano le paure dei cittadini contro i rifugiati,
ingigantendo fenomeni di delinquenza comune, come le aggressioni sessuali di
Colonia ed altre città tedesche, e nello stesso tempo, con perfidia inaudita e
sommo disprezzo verso i cittadini predispongono i meccanismi per depredarne i
risparmi a favore dei profittatori che foraggiano questo indecente e corrotto
sistema politico.
Sfugge ai più la
percezione del come la fuga dai Paesi invasi ed occupati o dati in preda a
ribelli istigati, armati e finanziati per interessi economici (petrolio) e
militari- strategici (accerchiamento della Federazione Russa, destabilizzazione
del Medio Oriente per ridisegnarne la carta a favore di Israele e dell’Arabia
Saudita, la dittatura più oscena, l’islamismo più cruento e tuttavia pienamente
appoggiato e osannato dall’Occidente.
L’Unione europea
ed i governanti tutti pagheranno cara questa loro cecità e codardia, nonché la
mancanza di solidarietà e gli inganni che perpetrano a spese dei propri
cittadini.
Ma anche le popolazioni europee stanno pagando e pagheranno un
pesantissimo scotto per aver sostenuto senza reagire queste corrotte élites: la
globalizzazione non procede a senso unico: se passano i capitali ed i
profittatori, altrettanto libero il passaggio delle loro vittime in fuga dalle
zone devastate per arricchire i mercanti di morte ed i profittatori dei
conflitti armati.
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