Donnerstag, 30. April 2015

In lode del teodolite

Mi è stato fatto notare che quasi tutte le cose che scrivo sono troppo serie e pessimistiche.
Pur restando convinto che la differenza fra l'ottimista ed il pessimista consiste nel fatto che il primo non conosce ancora tutti i fatti, per divario e passatempo ecco una poesiola da ginnasiale 
ricordando gli studi da geometra.   



In lode del teodolite

Negli anni verdi, da studenti
Imparammo ad usar questi strumenti
Angoli e distanze misurando
Triangolazioni coi logaritmi calcolando
Collimavamo con teodoliti di gran precisione
La stadia capovolta per leggerne la graduazione
Poi chiudere si doveva la poligonale
Con un minimo errore marginale
E solo per rilievi di minor natura
Svelti si procedeva con celerimensura
Ricordi lontani, quando presente l’occasione
E del docente sfuggendo all’attenzione
Il teodolite non sulla stadia si puntava
Ma verso qualche bella che di lí passava
E che per l’ ottica ragione costruttiva
Ai nostri occhi capovolta appariva.
Arduo poi era e complesso il tracciare
Delle strade le curve senza errare
Forse per questo a curve d’altro tipo l’attenzione
Nostra con curiosità era diretta, ed a ragione:
Logico l’ interesse a quell’età e naturale
Che tuttavia poi nel corso degli anni restò tale
E a volte quasi quasi sembrerebbe
Che invece di scemare ancor più crebbe:
Come spiega il dialetto dei paesi miei
Infatti  “a sun pa i crin ca vegnu vei”.

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