Renzi e Bèla Balassa: a ciascuno il suo modello, a qualcuno piace quello germanico …
Sull’argomento ho
già scritto recentemente qualcosetta con intenzioni più serie, ma non potevo
chiudere senza citare l’economista ungherese il cui nome mi viene in mente ad ogni
dichiarazione di Renzi. Il quale, poveretto, probabilmente del modello tedesco deve avere pressocché le stesse conoscenze che hanno i ciechi dei colori.
L'effetto
Balassa-Samuelson (dal nome degli economisti, l'ungherese Béla (in Wikipedia
non c’è l’articolo initlaiano e no ho voglia di scriverlo io, v. però in altre
lingue, es. inglese: http://en.wikipedia.org/wiki/Béla_Balassa)
e lo statunitense Paul
Samuelson, che per primi lo hanno descritto e studiato) è una teoria che cerca
di spiegare un noto fenomeno: nelle
economie in forte crescita si sperimenta un aumento dei prezzi di beni non
commerciabili (es. servizi) che spinge verso un apprezzamento reale del cambio
(espresso come rapporto tra beni commerciabili e beni non commerciabili).
Nei Paesi più
avanzati, con un più alto livello di produttività nel settore dei beni
commerciabili, i prezzi dei beni non commerciabili sono relativamente più alti
rispetto ai Paesi più poveri. In un'area monetaria integrata, in cui i livelli
di vita e di prezzo tendono a convergere, è normale osservare un tasso
d'inflazione più elevato rispetto a Paesi dove il livello dei prezzi è più
basso, e viceversa.
Questa differenza
è per inevitabile, anzi fisiologica. Traendo le debite conseguenze da questa osservazione, è evidente
che il fenomeno è essenziale al funzionamento integrato (cioè con scambi
commerciali intensi) di economie con livelli di produttività diversi. I diversi
tassi di inflazione servono (anzi: servivano, dobbiamo purtroppo dire) appunto
ad attutire le differenze di produttività un po’ come le “airbag” nelle
automobili. Allineati i tassi di inflazione viene a mancare il meccanismo di
compensazione ed essendo impossibile la svalutazione monetaria si deve
ricorrere arrivati alla svalutazione dei salari, la quale però, come tutte le
medicine ha un effetto collaterale che in questo caso è perverso: riduce la
domanda, fa diminuire gli investimenti, che a loro volta causano l’aumento
della disoccupazione, che a sua volta conduce alla deflazione e via in un
circolo vizioso che conduce alla recessione generalizzata, prima alla periferia
e poi di lí al centro. Non è un caso che la crisi Ucraina sia precipitata proprio quando si stava presentando il timore di recessione in Germania, che fin dall'inizio è stata la punta di diamante nell'inasprire il conflitto, col suo ancora-ministro degli affari esteri Westerwelle (di un partito come la FDP che aveva perduto le lezionied era furoi dal parlamento) sottobraccio agli estremisti di destra sul palco in piazza Maidan.
La foga con cui la Cancelliera spinge ora per le sanzioni antirusse si spiega facilmente se si pensa che appunto in tempi di crisi, per un Paese che vive di esportazioni, l'unico "bene" che non ha problemi di mercato sono gli armamenti. E quindi, in barba al diritto internazionale che ne vieta l'esportazine in zone di conflitto, ed ai principi morali e contro l'opinione della maggioranza della popolazione ecco iniziato lo smercio dei venditori di morte, senza alcun ritegno: sottomarini atomici ad Israele, armi ai Curdi, e il grande mercato del riarmo NATO nell'Est europeo. Prima viene il profitto di chi finanzia il partito (e su questo era caduto anche il Cancelliere Kohl) poi la morale, come appunto ricorda Brecht nell'Opera da Tre Soldi: "Zuerst kommt das Fressen, dann kommt die Moral".
Tornando all'effetto
Balassa-Samuelson è bene ricordare infine che tutto era già previsto fin da prima dell'introduzione della sciagurata moneta unica. La citata teoria spiegava molto bene le ragioni dei diversi tassi di inflazione all’interno di quella che poi è
divenuta l'area euro, e se lo studio condotto nel 2001 per la BCE ( http://www.ecb.europa.eu/press/key/date/2001/html/sp011112.en.html) fosse stato compreso l’euro non sarebbe ami
stato introdotto provocando le folli conseguenze che conosciamo. E se i
responsabili della rovina annunciata studiassero meglio questa teoria non
prenderebbero le decisioni assurde che invece di risolvere il problema lo
aggravano causando sacrifici gravi e soprattutto inutili ai Paesi della
periferia Euro, sacrifici che sono stati preceduti da altri meno visibili al
suo interno – de te fabula narrat, Germania.
Per chi desidera approfondire infine un rimando essenziale: l’effetto
Balass-Samuelson è stato passato in rassegna in riferimento all’economia
tedesca in uno studio fondamentale di Alberto Bagnai (http://goofynomics.blogspot.de/2013/02/bdsm-il-meraviglioso-mondo-di.html).
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