Donnerstag, 17. Juli 2014

 L'incompresa finalità del modello economico tedesco


Le riforme dell'ex cancelliere Schröder (ora impiegato della Gasprom russa) che vanno sotto il nome di Harz IV avevano lo scopo di risolvere il problema della disoccupazione cronica e si basavano sulla convinzione che un notevole numero di disoccupati preferisse vivere di sovvenzioni statali piuttosto che svolgere attivitá lavorativa. Innegabile e dimostrato che gente cosí ce n'era, grazie alla facilità di accedere all'assistenza statale. Ma in certa misura questo problema esiste ovunque, con la differenza che in altri Stati, in mancanza di assistenza statale, i fannulloni rubano o trovano altri espedienti per vivere a spese  della società.  Si tratta di un problema impossibile da sradicare del tutto. Lo si può tuttavia ridurre offrendo maggiori possibilità di lavoro e di mobilità sociale. Esattamente  qui nasce l'illusione, poiché offrire maggiori possibilità di lavoro ben retribuito conduce alla piena occupazione, ma questa nuoce al capitale poiché ne riduce il tasso di profitto. Le leggi Harz IV vennero proposte dunque sulla base di un inganno: approvate al fine dichiarato di risolvere il problema dei "disoccupati di mestiere" (e su questo c'era ampio consenso sociale), erano in realtà finalizzate ad instaurare meccanismi precisi di moderazione salariale consentendo ad esempio il sorgere di agenzie che assumono a termine lavoratori che poi cedono in "affitto" alle imprese annullando la garanzia del posto di lavoro. Oppure consentendo i lavori a salario simbolico (1,- € Job) o a salari da fame ma con integrazione tramite sussidi statali per consentire ai lavoratori di sopravvivere (al riguardo sono in corso processi per violazione delle norme comunitarie sulle sovvenzioni illecite alle imprese). Summa summarum: questi sono i veri metodi con cui l'economia tedesca ha ottenuto di spiazzare dai mercati le aziende degli altri Paesi europei, Italia in primis, seguita da Francia.  Ora però i responsabili dell'economia in Germania cominciano a rendersi conto che oltre a spingere alla deindustrializzare gli altri Paesi europei hanno fermato il rinnovamento tecnologico anche nel proprio (infatti grazie alla moderazione salariale era divenuto antieconomico investire per innovare, a cominciare dalla ricerca, ed infatti la Germania deve ora importare tecnici e tecnologie da altri Paesi. Ancora una volta si dimostra che prima o poi le menzogne si pagano.  E si spiega anche la riluttanza degli industriali tedeschi ad applicare le sanzioni antirusse: sanno benissimo che nel resto dell'Europa de- industrializzata ed in piena recessione non troveranno più a lungo sbocchi commerciali e che quindi come unica area in crescita rimangono loro soltanto la Federazione Russa ed i Paesi ad essa collegati, o meglio i BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) ed infatti la Cancelliera Merkel, è corsa per la settima volta in Cina a stringere i vincoli commerciali).  E questo spiega  anche l' improvvisa l'animosità anti USA (la Cancelliera ha fatto espellere dalla Germania diplomatici USA accusati di spionaggio). Siccome è impossibile che la cosa non fosse nota da tempo, al più tardi da quando Snowden iniziò le sue rivelazioni, la tempistica di questa decisione è spiegabile soltanto nel contesto internazionale : una mossa per  frenare le pressanti richieste statunitensi di attuare sanzioni contro la Federazione Russa che si rivelerebbero veleno per l'economia tedesca.
I governanti tedeschi con grande perspicacia e lungimiranza si stanno già preparando al "dopo Obama", il peggior presidente  della storia statunitense, che succube della prepotenza delle lobby industriali-militariste (che ne hanno a suo tempo sostenuto la candidatura),  ha lanciato incautamente la guerra economica contro la Federazione Russa senza rendersi conto delle conseguenze, e che nel mondo arabo e musulmano è forse più odiato ancora del mentitore guerrafondaio Bush.
Al contrario la Germania sta cercando alleanze esattamente  in questi Stati: ma per poter agire da posizioni di forza deve continuare a mantenere disciplina salariale al proprio interno e assicurarsi piena libertà di decisione liquidando progressivamente la concorrenza industriale dei Paesi del Sud d’Europa.
In questo progetto è evidente e comprensibile che nessuna attenuazione delle politiche di austerità è possibile, poiché esse sono, insieme all'euro, uno dei due pilastri su sui si basa l'intera strategia tedesca.
Chi non ha ancora compreso questa evidente strategia e prende il modello tedesco come esempio da attuare in patria può essere unicamente o un ingenuo irrecuperabile o un Primo Ministro italiano (e siamo già al terzo della serie).    

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