L'incompresa finalità del modello economico tedesco
Le riforme
dell'ex cancelliere Schröder (ora impiegato della Gasprom russa) che vanno
sotto il nome di Harz IV avevano lo scopo di risolvere il problema della
disoccupazione cronica e si basavano sulla convinzione che un notevole numero
di disoccupati preferisse vivere di sovvenzioni statali piuttosto che svolgere
attivitá lavorativa. Innegabile e dimostrato che gente cosí ce n'era, grazie
alla facilità di accedere all'assistenza statale. Ma in certa misura questo
problema esiste ovunque, con la differenza che in altri Stati, in mancanza di
assistenza statale, i fannulloni rubano o trovano altri espedienti per vivere a
spese della società. Si tratta di un problema impossibile da
sradicare del tutto. Lo si può tuttavia ridurre offrendo maggiori possibilità di
lavoro e di mobilità sociale. Esattamente
qui nasce l'illusione, poiché offrire maggiori possibilità di lavoro ben
retribuito conduce alla piena occupazione, ma questa nuoce al capitale poiché
ne riduce il tasso di profitto. Le leggi Harz IV vennero proposte dunque sulla
base di un inganno: approvate al fine dichiarato di risolvere il problema dei
"disoccupati di mestiere" (e su questo c'era ampio consenso sociale),
erano in realtà finalizzate ad instaurare meccanismi precisi di moderazione
salariale consentendo ad esempio il sorgere di agenzie che assumono a termine
lavoratori che poi cedono in "affitto" alle imprese annullando la
garanzia del posto di lavoro. Oppure consentendo i lavori a salario simbolico
(1,- € Job) o a salari da fame ma con integrazione tramite sussidi statali per
consentire ai lavoratori di sopravvivere (al riguardo sono in corso processi
per violazione delle norme comunitarie sulle sovvenzioni illecite alle
imprese). Summa summarum: questi sono i veri metodi con cui l'economia tedesca
ha ottenuto di spiazzare dai mercati le aziende degli altri Paesi europei,
Italia in primis, seguita da Francia. Ora
però i responsabili dell'economia in Germania cominciano a rendersi conto che
oltre a spingere alla deindustrializzare gli altri Paesi europei hanno fermato
il rinnovamento tecnologico anche nel proprio (infatti grazie alla moderazione
salariale era divenuto antieconomico investire per innovare, a cominciare dalla
ricerca, ed infatti la Germania deve ora importare tecnici e tecnologie da
altri Paesi. Ancora una volta si dimostra che prima o poi le menzogne si
pagano. E si spiega anche la riluttanza
degli industriali tedeschi ad applicare le sanzioni antirusse: sanno benissimo
che nel resto dell'Europa de- industrializzata ed in piena recessione non
troveranno più a lungo sbocchi commerciali e che quindi come unica area in
crescita rimangono loro soltanto la Federazione Russa ed i Paesi ad essa
collegati, o meglio i BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) ed
infatti la Cancelliera Merkel, è corsa per la settima volta in Cina a stringere
i vincoli commerciali). E questo
spiega anche l' improvvisa l'animosità
anti USA (la Cancelliera ha fatto espellere dalla Germania diplomatici USA
accusati di spionaggio). Siccome è impossibile che la cosa non fosse nota da
tempo, al più tardi da quando Snowden iniziò le sue rivelazioni, la tempistica di
questa decisione è spiegabile soltanto nel contesto internazionale : una mossa
per frenare le pressanti richieste
statunitensi di attuare sanzioni contro la Federazione Russa che si
rivelerebbero veleno per l'economia tedesca.
I governanti
tedeschi con grande perspicacia e lungimiranza si stanno già preparando al
"dopo Obama", il peggior presidente
della storia statunitense, che succube della prepotenza delle lobby
industriali-militariste (che ne hanno a suo tempo sostenuto la candidatura), ha lanciato incautamente la guerra economica
contro la Federazione Russa senza rendersi conto delle conseguenze, e che nel
mondo arabo e musulmano è forse più odiato ancora del mentitore guerrafondaio
Bush.
Al contrario la Germania sta cercando alleanze esattamente in questi Stati: ma per poter agire da
posizioni di forza deve continuare a mantenere disciplina salariale al proprio
interno e assicurarsi piena libertà di decisione liquidando progressivamente la
concorrenza industriale dei Paesi del Sud d’Europa.
In questo
progetto è evidente e comprensibile che nessuna attenuazione delle politiche di
austerità è possibile, poiché esse sono, insieme all'euro, uno dei due pilastri
su sui si basa l'intera strategia tedesca.
Chi non ha ancora
compreso questa evidente strategia e prende il modello tedesco come esempio da
attuare in patria può essere unicamente o un ingenuo irrecuperabile o un Primo
Ministro italiano (e siamo già al terzo della serie).
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