Principi di Nanoeconomia (*)
Macro-micro-nano-economia: come in fisica lo studio di particelle sempre
più piccole ha dato origine al settore di ricerca denominato nanotecnologia,
cosí in economia si può ipotizzare una
nuova corrente di al di sotto della microeconomia.
L’utilità di questi studi appare evidente se si considerano
alcuni sviluppi degli ultimi decenni in Paesi ad alto livello di corruzione. Se
infatti la macroeconomia riguarda i problemi generali delle nazioni, e la
microeconomia si dedica alla studio specifico di problemi settoriali, la
Nanoeconomia si interessa di un solo problema: come un individuo può costruire
un impero economico in breve lasso di tempo e senza disporre di ingenti fortune
iniziali. Le modalità sono di due tipi.
Nel primo caso qualcuno scopre un
settore nuovo che risponde ad un bisogno generale
(o lo crea)
: è il caso ad
esempio di Microsoft e Apple per la rivoluzione informatica o di
Facebook all’interno dello sviluppo
della comunicazione via internet: un’idea geniale si trasforma in metodo di
accumulazione capitalistica enorme e rapidissima.
Ma è possibile un secondo caso: senza idee nuove, ricorrendo al vecchio
sistema della corruzione.
Per aver successo in un mondo di corrotti occorre
tuttavia (e questà è la caratteristica distintiva della Nanoeconomia) che questo tipo di corruzione sia non soltanto spregiudicata ma anche
onnicomprensiva. Evidentemente il sistema è applicabile unicamente in Paesi i politicamente allo sbando e privi di vera partecipazione popolare, nel
caso ideale quelli in cui i partiti hanno perduto ogni contatto con la base
e sono divenuti istituzioni fini a sé stesse, con l’unico obiettivo del
mantenimento del potere a tutti i costi – e quindi strutturalmente basati sulla corruzione come metodo pervasivo a
tutti i livelli.
E’ facile riconoscere questo tipo di Paesi dal fatto che in
essi i partiti politici nonostante etichette diverse e pur fingendo spesso una
opposizione fasulla perseguono in realtá i medesimi ed identici fini e in caso di necessità
sono disposti ad ogni tipo di coalizione purché garantisca a tutti il
mantenimento del potere.
Se in uno di questi Paesi un individuo privo di scrupoli intende
applicare le regole della Nanoeconomia per creare un impero economico, si avvarrà generalmente dei seguenti principi:
1)
Corruzione
di funzionari pubblici per ottenere favori (es. varianti di piani regolatori
per costruire su terreni dichiarati edificabili dopo averli acquistati a prezzo
di terreno agricolo: un primo passo in genere nelle economie in fase di
espansione urbanistica: “Le mani sulla città”);
2)
Corruzione
di funzionari fiscali per sottrarre alla tassazione i proventi già comunque
frutto della corruzione di cui al punto (1);
3)
Corruzione
di giudici in caso di conflitti con concorrenti per ottenere sentenze a proprio
favore;
4)
Corruzione
di uomini politici per ottenere leggi che favoriscono situazioni di monopolio
in specifici settori , es. catene TV;
5)
Creazione di
partiti politici per gestire direttamente il potere e modellare le istituzioni
e le leggi che le regolano ai propri fini speculativi e per bloccare ogni possibilità
di contestazione giuridica delle operazioni illegali eventualmente scoperte:
6)
Eliminazione
pura e semplice delle leggi che considerano illecite operazioni utili alla
Nanoeconomia, (ad es. depenalizzazione di reati come falso in bilancio e
simili).
Futuri sviluppi della Nanoeconomia.
Essendo un campo finora poco studiato, non esistono ancora trattati o studi
approfonditi in questo settore, in particolare manca un’analisi fondata sulle
relazioni fra Nanoeconomia e Macroeconomia, cioè sulla conseguenze di un tale
tipo di economia sullo sviluppo generale dei Paesi in cui viene sperimentata. Storicamente
situazioni per alcuni versi analoghe sembrano essere quelle del 1789 in Francia o
del 1917 in Russia.
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(*) Ogni riferimento a Nani realmente esistenti è puramente casuale.
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