Sonntag, 29. September 2013

  Principi di Nanoeconomia (*)


Macro-micro-nano-economia: come in fisica lo studio di particelle sempre più piccole ha dato origine al settore di ricerca denominato nanotecnologia, cosí in economia si può ipotizzare  una nuova corrente di al di sotto della microeconomia. 
L’utilità di questi studi appare evidente se si considerano alcuni sviluppi degli ultimi decenni in Paesi ad alto livello di corruzione. Se infatti la macroeconomia riguarda i problemi generali delle nazioni, e la microeconomia si dedica alla studio specifico di problemi settoriali, la Nanoeconomia si interessa di un solo problema: come un individuo può costruire un impero economico in breve lasso di tempo e senza disporre di ingenti fortune iniziali. Le modalità sono di due tipi.
Nel primo caso qualcuno scopre un settore nuovo che risponde ad un bisogno generale  (o lo crea) : è il caso ad esempio di Microsoft e Apple per la rivoluzione informatica o di Facebook   all’interno dello sviluppo della comunicazione via internet: un’idea geniale si trasforma in metodo di accumulazione capitalistica enorme e rapidissima. 
Ma è possibile un secondo caso: senza idee nuove, ricorrendo al vecchio sistema della corruzione.
Per aver successo in un mondo di corrotti occorre tuttavia (e questà è la caratteristica distintiva della Nanoeconomia)  che questo tipo di corruzione sia non soltanto spregiudicata ma anche onnicomprensiva. Evidentemente il sistema è applicabile unicamente in Paesi i politicamente allo sbando e privi di vera partecipazione popolare, nel caso ideale quelli in cui i partiti hanno perduto ogni contatto con la base e sono divenuti istituzioni fini a sé stesse, con l’unico obiettivo del mantenimento del potere a tutti i costi – e quindi strutturalmente basati  sulla corruzione come metodo pervasivo a tutti i livelli.
E’ facile riconoscere questo tipo di Paesi dal fatto che in essi i partiti politici nonostante etichette diverse e pur fingendo spesso una opposizione fasulla perseguono in realtá i medesimi ed identici fini e in caso di necessità sono disposti ad ogni tipo di coalizione purché garantisca a tutti il mantenimento del potere. 
Se in uno di questi Paesi un individuo privo di scrupoli intende applicare le regole della Nanoeconomia per creare un impero economico, si avvarrà generalmente dei seguenti principi: 

1)      Corruzione di funzionari pubblici per ottenere favori (es. varianti di piani regolatori per costruire su terreni dichiarati edificabili dopo averli acquistati a prezzo di terreno agricolo: un primo passo in genere nelle economie in fase di espansione urbanistica: “Le mani sulla città”);
2)      Corruzione di funzionari fiscali per sottrarre alla tassazione i proventi già comunque frutto della corruzione di cui al punto (1);
3)      Corruzione di giudici in caso di conflitti con concorrenti per ottenere sentenze a proprio favore;
4)      Corruzione di uomini politici per ottenere leggi che favoriscono situazioni di monopolio in specifici settori , es. catene TV;
5)      Creazione di partiti politici per gestire direttamente il potere e modellare le istituzioni e le leggi che le regolano ai propri fini speculativi e per bloccare ogni possibilità di contestazione giuridica delle operazioni illegali eventualmente scoperte:
6)      Eliminazione pura e semplice delle leggi che considerano illecite operazioni utili alla Nanoeconomia, (ad es. depenalizzazione di reati come falso in bilancio e simili).       

Futuri sviluppi della Nanoeconomia.
Essendo un campo finora poco studiato, non esistono ancora trattati o studi approfonditi in questo settore, in particolare manca un’analisi fondata sulle relazioni fra Nanoeconomia e Macroeconomia, cioè sulla conseguenze di un tale tipo di economia sullo sviluppo generale dei Paesi in cui viene sperimentata. Storicamente situazioni per alcuni versi analoghe sembrano essere quelle del 1789 in Francia o del 1917 in Russia. 
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(*) Ogni riferimento a Nani realmente esistenti è puramente casuale. 

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