Mittwoch, 18. Dezember 2024

Riflessioni sulla possibile fine della pazzia e con essa della Terza Guerra Mondiale tuttora in corso. 

Un noto proverbio ci ricorda che "ne uccide più la lingua che la spada" e questo pur essendo indiscutibile costituirà  un grosso problema per gli storici in futuro, che dovranno spiegare come sia stato possibile minchionare un intero continente (Europa) spingendolo in una guerra al limite dell’annientamento nucleare unicamente usando la censura – asservendo media e stampa ridotte a luridi ed obbedienti striscianti servi - e appunto la cancellazione coatta di una lingua – quella in cui sono stati scritte le opere che primeggiano nella letteratura europea.    


La miope e falsa narrazione ovvero l' opinione dominante inculcata nei cittadini in clima di censura in Occidente e segnatamente in Europa racconta che il Presidente russo, che fino ad allora aveva sonnecchiato e non si era accorto di essere stato accerchiato dalla NATO, un giorno del febbraio 2022 avrebbe deciso di invadere l'Ucraina. 

 

La NATO, alleanza militare spacciata per difensiva ma invece la più aggressiva della storia, aggredì la Serbia nel 1999, l' Irak nel 1992 e nel 2003, l' Afganistan, la Libia, la Siria e ora sotto nemmeno tanto mentite spoglie la Federazione Russa.


Secondo la falsa ed ipocrita narrativa occidentale/uccidentale, i governanti russi sarebbero stati tanto fiduciosi nella lealtà e nel rispetto dei patti da parte degli USA (la NATO non si avvicinerà  di un pollice ai confini russi) da non supporre o ignorare che invece la NATO li stava circondando. 


Certo le cose non andarono così, infatti fin da subito l' attuale Presidente russo aveva capito l'inganno, ben sapendo con  che razza di mentitori per tradizione e  professione aveva a che fare. Per quelli come lui che (a differenza di Gorbaciev) la storia la conoscono bene, fidarsi delle promesse statunitensi è ingenuità assoluta.  E documentatamene: non era ancora finita la seconda guerra mondiale che, morto Roosewelt,  il nuovo  presidente Truman aveva subito  ignorato tutti i patti stabiliti con Stalin dando inizio a quella che poi fu chiamata “Guerra Fredda”.

Dal 1945 in poi si fatica a contare tutti i Paesi (circa una ventina) aggrediti dagli USA,  con pretesti dimostratisi completamente falsi  o destabilizzati con colpi di Stato di matrice statunitense (Corea, Vietnam, fino a Irak, Libia e Siria). 

Giustamente ed intelligentemente Putin  aveva diffidato da queste provocazioni offrendo contestualmente cooperazione e trattative di pace e disarmo, il suo discorso a Monaco nel 2007 era cristallino: se si vuole la pace in Europa e nel mondo nessuno può rafforzare la propria  sicurezza a scapito di quella altrui, cioè non si può estendere un’alleanza militare ai confini di un’altra nazione a meno che non vi sia l’intenzione di dominarla o ricattarla.

Non credo che allora si ripromettesse un qualche effetto delle sue proposte visto il branco di ignavi e striscianti vassalli USA che lo ascoltavano, ma il tentativo almeno lo fece.   


Ma il discorso cadde nel vuoto: nel vuoto delle teste dei vassalli europei che da bravi cagnolini addestrati erano come lo sono tuttora pronti a correre a comando  cambiando direzione ad ogni schiocco di frusta del domatore statunitense  di turno.

Nonostante da nord ed ovest la NATO già avesse-  in vergognoso dispregio della parola data-  inglobato una ventina di  Paesi dell'ex Patto di Varsavia, la pazienza russa non era finita: unica linea da non oltrepassare erano state dichiarate l' Ucraina e la Georgia. 

 

Appunto per questo gli sforzi NATO quale forza di occupazione USA in Europa,  si erano concentrati sulla destabilizzazione e successivo asservimento di ambedue questi Paesi, cercando di raggiungere l’obiettivo con ogni sorta di provocazioni e con l’infiltrazione di organizzazioni sedicenti "non statali" ONG (ma con ogni evidenza foraggiate al 100% da USA e fondi di investimento  - Soros docet). 

Ricordo di aver avuto in margine ad una conferenza a Praga un illuminante colloquio proprio nell'ottobre 2014 con un responsabile di una ONG attiva in Ucraina. Gli avevo posto la semplice domanda: come si poteva giustificare democraticamente la legge approvata dal parlamento ucraino che vietava l'uso della lingua russa, una misura notoriamente di stampo nazifascista con poco nobili precedenti: il dittatore Franco in Spagna aveva vietato lingua basca e catalano, Mussolini il francese e le altre lingue al di fuori dell'italiano, Hitler aveva vietato il sorbo  nelle regioni in cui era lingua dominante. La risposta del responsabile dell'ONG evidentemente invitato ala conferenza a spese di Soros &C. era stata illuminante: l'Ucraina deve staccarsi del tutto dalla Russia e divenire nazione europea, entrare nell'UE e nella NATO per garantire progresso e benessere a tutti i cittadini.

Provai a far notare che la presenza di più lingue non impedisce ad una nazione di progredire e citai la Svizzera con quattro lingue, la Spagna, il Canada con due o più lingue di pari dignità di diritto e di fatto e non ultimo l'Italia, dove in alcune regioni le lingue locali hanno il medesimo diritto di quella nazionale, compreso nelle scuole ed università.

Alla fine il mio interlocutore mi confessò che erano l'UE e gli USA  a volere il "potenziamento" della lingua ucraina per "riunificare il Paese" . Infatti aveva cominciato subito a studiare meglio l'ucraino anche quello che poi dopo Por.oshenko divenne (ed è l'attuale - benchè non rieletto) presidente, appunto di lingua madre russa.      

  

Notoriamente, come puntualmente avvenuto in Ucraina ed altrove, le false ONG agivano anche qui nell’ interesse statunitense a sfruttare le risorse dell'ex-Unione Sovietica. Una volta completato l'accerchiamento la Russia sarebbe divenuta facile preda  poiché minacciata dai missili   della  NATO   a pochi minuti di volo in direzione di Mosca. 

 

Una minaccia che divenne grave dopo il colpo di stato a Kiev nel 2014: nella guerra civile che immediatamente seguì la proclamazione del vassallaggio ucraino agli USA,  la Federazione Russa non poteva abbandonare al proprio destino gli insorti russofoni della Crimea e del Donbass immediatamente aggrediti dall’esercito di Kiev, laddove i soldati subito fraternizzarono con gli insorti e furono necessarie ulteriori campagne e bombardamenti sulla popolazione civile per cercare di sedare la giustificata rivolta ed infine non rimase altra alternativa ch einviare i neonazisti del battaglione Azov e simili altre bande criminali al posto dei soldati di leva che disertavano o fraternizzavano con gli insorti.

Notabene, la Crimea era già divenuta il 20 febbrio 1991 repubblica autonoma all’interno della ancora esistente Unione Sovietica per effetto del referendum indetto da Gorbaciov per correggere il colpo di mano col quale il dittatore Krusciov  per motivi di interesse personale (che condussero alla sua meritata destituzione) aveva “regalato” la Crimea all’Ucraina.  


Un tentativo di pace per mettere fine ai bombardamenti ucronazisti delle popolazioni civili nel Donbass fu fatto con gli accordi di Minsk (I e II) con cui le regioni russofone del Donbass sarebbero rimaste all’interno della repubblica ucraina ma con un’ampia autonomia e soprattutto col diritto di mantenere la propria lingua, il russo, che poi era sempre stata la lingua parlata da tutti gli ucraini fino ad oggi (anche se col divieto imposto dagli ucronazisti di Kiev, gli ucraini che possono parlare senza timore di rappresaglie il russo sono soltanto quelli emigrati (in Europa ma anche a milioni in Russia).

Come confessarono pubblicamente vantandosene, i complici della tragedia ucraina (Merkel, Hollande che si erano falsamente dichiarati garanti dell'accordo) gli accordi erano stati firmati con l'intenzione unica di guadagnar tempo per preparare la guerra (che dunque fin dal 2014 era nel programma degli USA, per i cui interessi di citati vassalli avevano ipocritamente firmato. 


Ma come seminare ulteriore discordia e provocare così l’intervento russo ? 

I falchi statunitensi sapevano che non a caso Hitler aveva iniziato l’operazione” Barbarossa” (cioè la guerra di conquista e sterminio del popolo russo) proprio dall’Ucraina, dove i simpatizzanti col nazifascismo altro non attendevano ed infatti si erano uniti gioiosamente alle criminali truppe SS partecipando al massacro di cittadini sovietici, polacchi ed ebrei. Da allora in una parte dell’Ucraina continua ad esistere un cospicuo movimento di neonazisti, infatti non a caso divenuto Stepan Bandiera (un collaboratore hitleriano e criminale di guerra) era stato promosso a eroe nazionale ucraino, col cui busto erano state sostituite le statue prima dedicate a Lenin (vero fondatore dell’Ucraina moderna).


E dunque un facilissimo “divide et impera” con la variante ”etrusca” (lingua che infatti scomparve del tutto ad opera dei romani): bastava cancellare la lingua russa e con essa anche la religione ortodossa del patriarcato di Mosca per costringere la Federazione Russa ad intervenire.  

Gustoso quanto venne poi a galla a proposito della religione: gli USA avevano promesso una somma ingente ad un venale patriarca che doveva fondare una chiesa ortodossa alternativa e nemica di quella di Mosca. Il pagamento doveva avvenire tramite l’oligarco-presidente Por.oshenko, il quale però si trattenne una cospicua parte della somma: le proteste del venale patriarca finirono di pubblico dominio, di qui sappiamo che a pagare erano appunto gli USA.

 

Colpisci lingua e tradizioni di un popolo e ti garantirai una guerra civile senza esclusione di colpi, e dunque ancora una volta si conferma "ne uccide più la lingua che la spada" : finora gli osservatori internazionali stimano in un milione i soldati ucraini e russi  caduti in questa guerra per procura pianificata e provocata dagli USA.  Per non contare i numerosi mercenari NATO e di altre nazionalità, per i quali si fatica a provare pietà visto ch eil loro mestiere è uccidere a pagamento.     


Come può continuare o meglio finire  la tragedia in corso ?


Continuare fino alla "vittoria ucraina" è l'illusione folle purtroppo condivisa da gran parte dei governanti e ministri della guerra e degli esteri europei: brilla fra di loro per ridicola tonteria un'oca starnazzante di una delle nazioni europee che aveva una classe diplomatica invidiata per competenza dal resto del mondo che ora si chiede come sia ancora tollerabile una  persona di tale incompetenza in una posizione di alta responsabilità, che tuttavia è di pari livello con gli altri ministri in quanto ad incompetenza. 


Per mettere fine alla tragedia in corso il nuovo presidente statunitense ha un’occasione storia probabilmente irripetibile: svuotare e ripulire le moderne “stalle di Augia”, cioè l’apparato statunitense che dal 1945 in poi altro non ha fatto che spingere il mondo verso l’olocausto atomico, per miopi e folli pretese di dominio mondiale, e iniziare una politica di ritorno al rispetto reciproco ed alla pace fra le nazioni.


Non abbiamo certo alcun affidabile motivo per credere a questa eventualità: ma è anche l’unica che ci permette di guardare avanti con un po’ di fiducia nell’avvenire.


E se la pulizia delle stalle del potere corrotto iniziasse negli USA, compito dei cittadini liberi in Europa sarebbe di fare urgentemente altrettanto in casa propria. Un compito altrettanto arduo ma indispensabile: e ill primo passodovrebbe essere la liquidazione dell’UE nella sua attuale forma  ipocrita e corrotta che rappresenta una caricatura immonda della vera democrazia,     

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