Dienstag, 20. März 2018

Scoperta e sperimentata per la prima volta con successo una nuova arma di istupidimento collettivo: „evidence-free claims“.



Non si tratta di un  composto chimico costruito in laboratorio come i gas nervini  né di un veleno naturale come l’arsenico. L’arma colpisce direttamente il cervello delle masse  senza diretto contatto, a distanza. Non ha bisogno di vettori propri, si affida ai mezzi di comunicazione di massa che prima ha assoggettato al proprio servizio. .

Si tratta di un gigantesco passo avanti verso il totale controllo dell’umanità poiché attualmente non esistono rimedi per bloccarne gli effetti deleteri. Un’idea semplice ma geniale, uno sviluppo che rappresenta probabilmente il culmine di una ricerca di secoli.
Colei che l’ ha inventata e sperimentata per la prima volta recentemente in Inghilterra merita il Premio Nobel. Ma costei si schernisce, citando Isaac Newton:  “Se ho visto più lontano è perché stavo sulle spalle di giganti come Goebbels”.
Ma di che cosa si tratta?
Il problema di ogni governante che intende perseguire fini propri (o  al servizio altrui) è sempre stato quello di come convincere il pubblico  a credere ciò che serve al potere ?  
I metodi finora utilizzati erano artigianali: costruzione faticosa di menzogne, prove false, testimonianze fasulle, già difficili da metter insieme e rischiose perché, come si è visto, prima o poi qualcuno smentisce e rivela i falsi.
Un sistema utile nell’immediato ma pericoloso soprattutto in tempi di “whistleblower” che rivelano al pubblico le menzogne del potere e distruggono il paziente lavoro del potere, costato mesi o magari anni di fatica,  per assoggettare le masse ed imporre le “verità” indispensabili ai propri fini.

Il nuovissimo metodo è assolutamente immune da tutti questi inconvenienti,  non c’e il pericolo che le prove addotte vengano scoperte come falsi perché semplicemente non ci sono.
In fondo perché fornire prove ? Dopo tante falsità continuamente somministrategli, la gente sa benissimo che non può fare alcun affidamento sulle “prove” . Come orientarsi dunque e che cosa credere ?
La risposta è semplice: credere quello che il potere dichiara e che tutti credono o fingono di credere. La verità  diventa tale in forza del numero di coloro che la condividono. Se a credere sono milioni di cittadini, qualunque affermazione deve essere vera. Certo, si può obiettare che allora anche lo sterco è buono, visto che milioni di mosche ci volano sopra: appunto, un’ulteriore conferma: per loro è una verità, lo gustano.

E dunque si è finalmente corretto un errore storico: i latini dicevano
 “quod gratis asseritur gratis negatur”,, 
cioè "ciò che si dichiara senza prove si può negare altrettanto senza bisogno di prove”.  In assenza di prove non servono appunto ... controprove e dunqne riscriviamo l'antico adagio:  
"quod gratis asseritur ...sicut verum percipitur" . Amen! 

In fondo tuttavia dobbiamo ammettere che di vera novità non si tratta: 

‘Political language – and with variations this is true of all political parties, from Conservatives to Anarchists – is designed to make lies sound truthful and murder respectable, and to give an appearance of solidity to pure wind. (George Orwell). (Il linguaggio politico - e con variazioni questo è vero per tutti i partiti politici, dai conservatori agli anarchici - è progettato per far apparire vere  le bugie  e rispettabili gli omicidi, e per dare un aspetto di solidità all’aria fritta”..
Dunque forse più che di un ascoperta ci troviamo di fronte ad un plagio: allora niente Premio Nobel  ma al più Premio Ignoble.


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