Noterelle sulla ritirata russa da Kherson.
Noterelle sulla ritirata russa da Kherson.
Tutte le guerre vinte dalla Russia (es. contro Napoleone e contro Hitler) hanno visto ritirate e perdite che poi si sono rivelate essenziali alla vittoria finale. Non possiamo conoscere tutti i motivi che hanno imposto questa ritirata, ma sappiamo che non è stata una decisione improvvisa ma invece da lungo preparata, evacuando prima di tutto i cittadini che temevano le rappresaglie ucraine.
Dunque non una manovra disperata ma calcolata e pianificata con cura.
Si può intuire qualcosa sulle motivazioni anche da quanto sta succedendo ora in tutta Europa: lentamente si assiste ad un timido ma imprevisto risveglio dei popoli intontiti dalla propaganda bellica.
La censura più completa e feroce poiché subdolamente imposta anche come obbligo di “autocensura” a giornalisti ed intellettuali di bassa lega (uso questo termine per decenza) ha impedito finora che il grande pubblico conoscesse i dettagli essenziali della posta in gioco, che non è la ridicola intenzione della Russia di ricreare un impero, o di aggredire l’Occidente, bensí la lucida e dettagliata proposta di un piano di pace rivolta a USA, UE e NATO nell’autunno scorso che era rimasta senza risposta, anzi era stata accolta con scherno. Evidente l’intenzione di provocare un conflitto.
A questo punto si potrà affermare che Putin ed i suoi generali hanno sottovalutato la resistenza ucraina (diciamo meglio: la carogneria dei vasssalli europei che hanno lanciato il sasso de nascosto la mano, cioè se la sono cavata inviando armi fingendo di non essere parte del conflitto). E che hanno sopravvalutato l’intelligenza dei governanti europei più direttamente interessati (Germania in primis) che hanno poi taciuto anche quando con ogni evidenza mentre stavano trattando per ottenere un po’ di gas di straforo (il cancelliere Scholz) si sono visti distruggere (Regno Unito, USA o terroristi Ucraini non sappiamo, certo non i russi!) i gasdotti costruiti in buona parte con ingenti capitali tedeschi e non solo.
Ma se questi sono stati gli errori di valutazione di Putin e dei suoi generali, si può notare ora la loro genialità di fronte ai disperati tentativi degli europei di sfuggire alle conseguenze delle proprie sanzioni: appena convocata una conferenza internazionale per la ricostruzione dell’Ucraina interamente a spese dell’UE (quasi che la guerra fosse giá finita), ecco i massicci bombardamenti – finora evitati – per distruggere le infrastrutture ucraine e far aumentare i costi di ricostruzione. Un’altra dolorosa frustata ai vili europei, poiché questo è il messaggio russo: "mandate pure armi per 'difendere l'Ucraina' , fate continuare la guerra, noi risparmiamo i nostri soldati e liquidando armi e strutture di comando e infrastrutture aumentiamo a dismisura i costi che voi, vili vassalli degli USA, vi siete autoimposti di pagare per intero. E ciò sempre che la recessione che vi siete autoimposta rinunciando al nostro gas e petrolio a buon prezzo vi permetta di farlo".
Intanto, come un toro infuriato ma privo di controllo, il burattino Zelensky ha cercato coi missili lanciati sui poveri contadini polacchi di coinvolgere direttamente la NATO nel conflitto, ma sia da Polonia che da USA è arrivato prontamente un secco NO e solo alcuni imbe…. politici italiani - che contano meno di nulla - hanno pedissequamente ripetuto l’assurda accusa del predetto burattino.
Costui deve essere tuttavia cosciente del pericolo che corre, poiché se accettasse di trattare la parte nazifascista che lo sostiene, cioè i fanatici ammiratori del collaboratore hitleriano Stepan Bandera, divenuto eroe nazionale ucraino - lo liquiderebbe come già fatto con uno degli ambasciatori ucraini alle prime trattative di pace poi bloccate dal Regno Unito (v. false flag di Bucha).
E dunque possiamo prevedere che il suo destino sia quello riservato ad es. ai dittatori vietnamiti, fatti liquidare dagli USA quando divenivano inutili o di impedimento.
E sappiamo infine che sono già in corso da tempo trattative dirette USA e Russia senza partecipazione ucraina. Evidentemente i danni economici di questa guerra mettono in pericolo anche gli enormi profitti delle industrie belliche e comunque il resto dell'economia banche comprese, e nessuno desidera rivedere una crisi come quella del 2008 .
Inoltre la Turchia - al contrario dell’Italia - sta giocando un importante ruolo diplomatico (certo pro domo sua, ma utile anche a chi vuol vedere la fine della guerra). Che sia un "dittatore" inviso al resto dei vili governanti europei a parlare di pace mentre tutti suonano le trombe di guerra al ritno imposto dal direttore d'orchestra Biden è infine il colmo dell'ironia della storia.
Visto in questa ottica il ritiro da Kherson assume ben altri contorni, potrebbe essere definitivo o tattico, lo sapremo prima o poi, ma certo non è stata una mossa disperata come TV e media vari di regime spacciano nella loro becera propaganda.
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