Dienstag, 17. Juli 2018

Mentire stanca ?  Alla ricerca di una spiegazione per la crescente vacuità e povertà di argomenti dei difensori delle fallimentari politiche dell’UE.  



I fanatici credenti della religione neoliberista danno segni sempre più frequenti ed evidenti di stanchezza, le loro argomentazioni (anche se non meritano certo questo appellativo) per giustificare la svendita dei diritti dei lavoratori e la distruzione dello Stato sociale in Europa ) appaiono sempre più raffazzonate, ridicole, buttate là per servilismo ma senza convinzione.

L’attuale caso Boeri è sintomatico: le sue affermazioni, se scritte come tesina da uno studente di economia, verrebbero bocciate senza pietà. Nessuno degli argomenti appare anche soltanto per ipotesi sostenibile, ed in effetti si tratta di affermazioni per le quali vale il noto “quod gratis asseritur gratis negatur” : non necessitano controprove per smentire dichiarazioni non documentate.

 

Gli “europeisti DOC” (1) proclamano che “internazionalismo e superamento dell’ideologia nazionalista” sono le basi per costruire gli “Stati uniti d’Europa”. Intendono: “svendita dei diritti dei lavoratori per consentire l’accumulazione e la concentrazione nelle poche mani che distribuiscono loro – servi obbedienti - le briciole del bottino”.

Interessante nel preciso momento storico il servilismo volgare e rivoltante nei confronti della politica tedesca, che non soltanto costoro non hanno coraggio di (o capacità di comprensione sufficiente per) contestare, ma alla quale credono come a dogmi secolari.

Abbiamo visto negli ultimi anni i Monti, i Letta, i Renzi (ma anche il Macron) correre come cani ansimanti a leccare i piedi alla padrona dell’UE, la Cancelliera di ferro (arrugginita negli ultimi tempi ma pur sempre temuta).

È vero, la Germania ha ridotto il proprio debito sovrano e soprattutto l’ ha reso “innocuo”, cioè non pericoloso per gli imprenditori che, fidandosi delle politiche di moderazione salariale attuate col pugno di ferro, sono accorsi ad investire.

 A loro volta, queste garanzie di dominio sulla forza lavoro hanno conferito fiducia ai finanziatori del debito tedesco, che hanno acquistato le obbligazioni a tasso zero o addirittura negativo. È indubbiamente un capolavoro finanziario riuscire a guadagnare non soltanto non pagando interessi ma addirittura restituendo i prestiti ricevuti decurtati dei tassi negativi. 

Un miracolo possibile grazie al tradimento socialdemocratico avviato con l’ex cancelliere Schröder, che ha significato una politica di spostamento enorme della ricchezza dal basso verso l’alto, dalle masse alle élites oligarchiche. Un sistema che ha consentito una modesta riduzione della disoccupazione (soprattutto dissimulata con artifici statistici) ma nella sostanza realizzata con la creazione di impieghi a tempo e salario ridotto, col subappalto della forza lavoro e con simili artifici che hanno attratto i capitali stranieri e consentito guadagni crescenti agli investitori. Gli sviluppi borsistici ed i dividendi distribuiti degli ultimi anni documentano senza ombra di dubbio questo accumulo di ricchezza in poche mani (in Germania i possessori di azioni non arrivano al 5 %). 


L’altro lato della medaglia è però la povertà crescente, ormai non più dissimulabile, e soprattutto foriera di una tragedia annunciata: la povertà dei pensionati futuri.     

Per brevità (e pigrizia) ma soprattutto per rispetto delle fonti rimando direttamente ad alcuni articoli scelti, fra i quali uno in particolare dell’insospettabile “Financial Times”, pubblicato  poco prima delle ultime elezioni politiche tedesche, che hanno castigato i responsabili  delle disastrose politiche degli anni più recenti. 

Certamente anche in Germania , a fronte di una sinistra socialdemocratica  che ha perduto il contatto con la  base popolare ed i lavoratori, le reazioni hanno favorito forze xenofobe. Lo stesso fenomeno per cui in Italia purtroppo, nel silenzio delle sinistre spocchiose o vendute al capitale o all’UE (che è poi la stessa cosa),  le masse inascoltate hanno in larga misura aderito al discorso xenofobo della Lega.

Ma al contrario della Germania, in Italia l’altro partito-movimento ora in coalizione governativa si è rivelato almeno nelle intenzioni non più disposto a sacrificare il Paese ignorando la propria gioventù disoccupata, la propria industria in disarmo ed il proprio destino demandato alle oligarchie finanziarie predatrici  dell’UE.

Di qui l’affanno dei politici tedeschi, che non hanno avuto vergogna di insultare gli elettori italiani, e nel contempo le manovre della finanza in coordinato attacco per silurare ogni tentativo di insubordinazione.

E non mi meraviglierei che molti dei cani che latrano contro il governo italiano siano al servizio delle forze di cui sopra. 

L’aspetto più sconfortante è infatti che a questa categoria canina che con gli espedienti più volgari e  ridicoli e comunque falsi e malamente congegnati, in ogni modo cerca di colpire i tentativi governativi di risollevare l’Italia dal baratro,  appartengono, oltre alla sinistra sedicente ed al PD ormai ripiegati su se stessi e incapaci di comprendere i propri fallimenti,  esattamente quei personaggi che se avessero un minimo di decenza o anche soltanto di auto-rispetto andrebbero a nascondersi invece di continuare con le loro vergognose e stolte provocazioni.    
 Ma tornando alla Germania, che è il caso esemplare e di riferimento a chi vuol comprendere dove conduce il neoliberismo sfrenato, cioè per coloro che vogliono vedere dove conducono le famose “riforme” auspicate per l’Italia, qui sotto alcune letture utili a capire i bei risultati ottenuti in Germania !

   

Germania. Povertà in crescita nonostante il salario minimo (febbraio 2015) 


Riforme del lavoro e loro conseguenze in Germania.  

Statistiche UE distribuzione reddito e rischio povertà

Rapporto sulla povertà in Germania (Financial Times) (9/2017)
(Stesso articolo in italiano)

(1) Domestici Osannanti al Capitale

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