Mentire stanca ? Alla ricerca di una spiegazione per la crescente vacuità e povertà di argomenti dei difensori delle fallimentari politiche dell’UE.
I fanatici credenti della religione
neoliberista danno segni sempre più frequenti ed evidenti di stanchezza, le
loro argomentazioni (anche se non meritano certo questo appellativo) per
giustificare la svendita dei diritti dei lavoratori e la distruzione dello
Stato sociale in Europa ) appaiono sempre più raffazzonate, ridicole, buttate
là per servilismo ma senza convinzione.
L’attuale caso Boeri è sintomatico: le sue affermazioni, se
scritte come tesina da uno studente di economia, verrebbero bocciate senza pietà.
Nessuno degli argomenti appare anche soltanto per ipotesi sostenibile, ed in effetti si tratta di
affermazioni per le quali vale il noto “quod gratis asseritur gratis negatur” :
non necessitano controprove per smentire dichiarazioni non documentate.
Gli “europeisti DOC” (1) proclamano
che “internazionalismo e superamento dell’ideologia nazionalista” sono le basi
per costruire gli “Stati uniti d’Europa”. Intendono: “svendita dei diritti dei
lavoratori per consentire l’accumulazione e la concentrazione nelle poche mani
che distribuiscono loro – servi obbedienti - le briciole del bottino”.
Interessante nel preciso momento
storico il servilismo volgare e rivoltante nei confronti della politica
tedesca, che non soltanto costoro non hanno coraggio di (o capacità di
comprensione sufficiente per) contestare, ma alla quale credono come a dogmi
secolari.
Abbiamo visto negli ultimi anni i
Monti, i Letta, i Renzi (ma anche il Macron) correre come cani ansimanti a
leccare i piedi alla padrona dell’UE, la Cancelliera di ferro (arrugginita
negli ultimi tempi ma pur sempre temuta).
È vero, la Germania ha ridotto il proprio debito sovrano e soprattutto l’ ha reso “innocuo”, cioè non pericoloso per gli imprenditori che, fidandosi delle politiche di moderazione salariale attuate col pugno di ferro, sono accorsi ad investire.
A loro volta, queste garanzie di dominio sulla forza lavoro hanno conferito fiducia ai finanziatori del debito tedesco, che hanno acquistato le obbligazioni a tasso zero o addirittura negativo. È indubbiamente un capolavoro finanziario riuscire a guadagnare non soltanto non pagando interessi ma addirittura restituendo i prestiti ricevuti decurtati dei tassi negativi.
Un
miracolo possibile grazie al tradimento socialdemocratico avviato con l’ex
cancelliere Schröder, che ha significato una politica di spostamento enorme
della ricchezza dal basso verso l’alto, dalle masse alle élites oligarchiche.
Un sistema che ha consentito una modesta riduzione della disoccupazione (soprattutto dissimulata con artifici statistici) ma nella sostanza realizzata con la creazione di
impieghi a tempo e salario ridotto, col subappalto della forza lavoro e con simili
artifici che hanno attratto i capitali stranieri e consentito guadagni
crescenti agli investitori. Gli sviluppi borsistici ed i dividendi distribuiti degli ultimi anni documentano senza ombra di dubbio questo accumulo di ricchezza in poche mani (in Germania i possessori di azioni non arrivano al 5 %).
L’altro lato della medaglia è però la
povertà crescente, ormai non più dissimulabile, e soprattutto foriera di una
tragedia annunciata: la povertà dei pensionati futuri.
Per brevità (e pigrizia) ma soprattutto per rispetto delle fonti rimando direttamente ad alcuni articoli scelti, fra i quali uno in particolare dell’insospettabile “Financial Times”, pubblicato poco prima delle ultime elezioni politiche tedesche, che hanno castigato i responsabili delle disastrose politiche degli anni più recenti.
Certamente anche in Germania , a fronte di
una sinistra socialdemocratica che ha
perduto il contatto con la base popolare
ed i lavoratori, le reazioni hanno favorito forze xenofobe. Lo stesso fenomeno
per cui in Italia purtroppo, nel silenzio delle sinistre spocchiose o vendute
al capitale o all’UE (che è poi la stessa cosa), le masse inascoltate hanno in larga misura aderito al discorso
xenofobo della Lega.
Ma al contrario della Germania, in Italia l’altro partito-movimento ora in coalizione governativa si è rivelato almeno nelle intenzioni non più disposto a sacrificare il Paese ignorando la propria gioventù disoccupata, la propria industria in disarmo ed il proprio destino demandato alle oligarchie finanziarie predatrici dell’UE.
Di qui l’affanno dei politici tedeschi, che non hanno avuto vergogna di insultare gli elettori italiani, e nel contempo le manovre della finanza in coordinato attacco per silurare ogni tentativo di insubordinazione.
E non mi meraviglierei che molti dei cani che latrano contro il governo italiano siano al servizio delle forze di cui sopra.
L’aspetto più sconfortante è infatti che a questa categoria canina che con gli espedienti più volgari e ridicoli e comunque falsi e malamente congegnati, in ogni modo cerca di colpire i tentativi governativi di
risollevare l’Italia dal baratro, appartengono, oltre alla sinistra sedicente ed al PD ormai ripiegati su se stessi e incapaci di comprendere i propri fallimenti, esattamente quei personaggi che se avessero un minimo di decenza o
anche soltanto di auto-rispetto andrebbero a nascondersi invece di continuare
con le loro vergognose e stolte provocazioni.
Ma tornando alla Germania, che è il caso esemplare e di riferimento a chi vuol comprendere dove conduce il neoliberismo sfrenato, cioè per coloro che vogliono vedere dove
conducono le famose “riforme” auspicate per l’Italia, qui sotto alcune letture utili a capire i bei
risultati ottenuti in Germania !
Germania. Povertà in crescita
nonostante il salario minimo (febbraio 2015)
Riforme del lavoro e loro conseguenze in Germania.
Statistiche UE
distribuzione reddito e rischio povertà
Rapporto sulla
povertà in Germania (Financial Times) (9/2017)
(Stesso articolo in italiano)
(1) Domestici
Osannanti al Capitale
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