Samstag, 27. Mai 2017

Venezuela sotto attacco. Operazione di "democratizzazione" made in USA. 

Noterelle telegrafiche sulla crisi venezuelana e dintorni
Sinteticamente temo di assistere ad una riedizione dell' 11 settembre 1973 (Cile 2.0), Maduro /Allende e ...un burattino al servizio USA come Pinochet.
I problemi dell'economia venezuelana sono innegabili, il governo precedernte e quello attuale hanno grosse responsabilità per non aver previsto e garantito l’approvvigionamento alla popolazione dei beni di consumo. Quando i negozi sono vuoti e le manipolazioni monetarie creano superinflazione occorre prendere contromisure energiche e non basta lo stato di emergenza per mantenere la calma e fermare le contestazioni. Chiaramente sciò ch ei media mondiali mostrano sono casi gravi ma non rappresentano correttamente l’atteggiamento dell’intera popolazione. Il vero movente delle apparenti rivolte popolari è il lavoro da lungo preparato degli agitatori di professione che pagati dall’estero aizzano la protesta. 
Dietro le battaglie di piazza e purtroppo i morti quasi quotidiani durante gli affronti dei dimostranti contro l’esercito c'è fin troppo evidente la macchinazione straniera.
Con lo stesso metodo gli USA potrebbero ad esempio far partire sommosse in qualunque Paese del Sud Europa, non mancano i giovani disperati e disoccupati, i pensionati indigenti, ecc. ecc. Non lo fanno perché non ne hanno interesse, a garantire la sottomissione di governi e popolazioni basta l'euro e la Germania ormai chiaramente al comando dell’ UE per realizzare il disegno imperiale statunitense.
I problemi del Venezuela sono molto simili a quelli dell'Argentina o del Brasile (altri Paesi sotto attacco USA).
La storia si ripete sempre secondo il medesimo logoro copione: lo sfruttamento indecente e la rapina delle risorse locali ad opera delle multinazionali statunitensi genera rivolte, salgono al potere governanti di sinistra che mettono freno o nazionalizzano le imprese straniere limitando il loro sfruttamento e strapotere. Ovviamente i capitalisti non stanno a guardare e da un lato iniziano a corrompere funzionari ai livelli inferiori salendo sempre più verso l’alto, dall’altro finanziano NGO ed altre associazioni se non addirittura i partiti di opposizione per creare situazioni di tensione e rivolta, fino ad arrivare ai colpi di Stato. Significativamente dopo ogni colpo di Stato ritornano le multinazionali statunitensi, i dittatori messi al potere dagli USA (spietati o meno non importa, purché eseguano con scrupolo gli ordini) iniiano le privatizzazioni e tornano a svendere il patrimonio e le risorse nazionali. 
Questo processo vine chiamato “democratizzazione”, un cinismo degno di Orwell 1984. 
Se si volesse risolvere i problemi economici degli Stati sudamericani basterebbe un briciolo degli aiuti che gli USA fanno invece confluire ad es. in Ucraina all’oligarca messo da loro al potere con l’identico meccanismo, per preparare un altro fronte di guerra contro la Federazione Russa. Tutto fa pensare ad un secondo Vietnam, probabilmente con l'identico esito, ma non è la vittoria –impossibile- che interessa al Pentagono, ma invece l'esecuzione dei compiti che l'industria bellica ha assegnato all'esercito USA. 
In previsione di una fine delle guerre in Siria e dintorni, non prossima ma prevedibile, almeno per esaurimento delle forze dei contendenti, nel proprio interesse i profittatori dell'industria bellica si premuniscono di lanciare nuovi conflitti per i loro luridi guadagni. 
In questo disegno è dunque essenziale un focolaio perpetuo anche in Sudamerica. Perché proprio il Venezuela come primo obiettivo ? Per il petrolio (il Venezuela ha le maggiori riserve petrolifere mondiali) e ha un ulteriore “torto”: il suo governo è alleato a quello cubano. Inoltre sia Russia che Cina vantano enormi crediti nei confronti del Venezuela, crediti legittimi pagabili in petrolio. Dunque l’altro obiettivo degli USA nel fomentare il golpe a Caracas è di bloccare il pagamento dei crediti a Russia e Cina piazzando al posto di Maduro un loro servo fedele che inizierà a svendere o regalare agli USA il petrolio facendo c rollare i prezzi (altro obiettivo USA per colpire l’economia russa, visto che le sanzioni non hanno dato i risultati sperati e anzi hanno avuto l’effetto di spingere l’economia russa a ristrutturarsi e modernizzarsi). 
Che la Colombia invece sia lasciata tranquilla credo sia dovuto al fatto che come centro di produzione droga gode dell'appoggio degli spacciatori USA (non quelli da strada, ma dei grandi che controllano tutto il traffico e soprattutto i partiti USA, ambedue).
In fondo si tratta di una spartizione delle aree di influenza, chi lucra sulla droga, chi sulle armi, i governanti precedenti ed ora Trump devono accontentarli tutti per garantirsene l'appoggio.
Ovviamente i media occidentali servi volgari dell’imperialismo statunitense e dei rispettivi governi Quisling instaurati in Europa manipolano spudoratamente l’opinione pubblica e cercano di far credere che si tratti, nel caso del governo venezuelano, di un dittatore da abbattere per creare in Venezuela il “Paradiso in Terra”: ben sapendo che sarà invece un inferno come Afganistan, Irak, Libia, …. una scia di sangue, distruzione e miseria lasciatadalle multinazionali della morte per i profitti di pochissimi ultramiliardari.   

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