Samstag, 8. April 2017

Is now America great again?

Quando la scelta è fra due mali, il buon senso suggerisce di scegliere il minore. Nel caso di Trump a far pendere la bilancia in suo favore deve essere stata la declamata intenzione di  instaurare rapporti amichevoli con la Federazione Russa,  come si è visto una falsa promessa elettorale come le tante altre che immediatamente costui ha violato. Rispetto all’altra orribile marionetta (H.Clinton) dell’industria bellica si poteva però sperare di rimandare per qualche tempo il confronto bellico che viene preparato da anni da parte dell’irresponsabile fazione guerrafondaia in ambedue i partiti statunitensi ,che è a sua volta  espressione dello schiacciante potere politico dell’apparato industriale militare . È infatti questa la fazione che decide le elezioni, che investe i Presidenti e poi li manovra per i propri fini: dal 1945 in poi, testimone Eisenhower così è stato sempre ed in misura crescente:   
“In the councils of government, we must guard against the acquisition of unwarranted influence, whether sought or unsought, by the military-industrial complex. The potential for the disastrous rise of misplaced power exists and will persist. We must never let the weight of this combination endanger our liberties or democratic processes. We should take nothing for granted. Only an alert and knowledgeable citizenry can compel the proper meshing of the huge industrial and military machinery of defense with our peaceful methods and goals, so that security and liberty may prosper together.” (discorso di fine mandato 1961)
Della ricerca di una via pacifica per risolvere le controversie fra USA e Federazione Russa non si è vista nemmeno l’ombra, e per l’avvio caldo del conflitto non è trascorsa una sola stagione. L’aggressione alla Siria è già in corso da anni poiché iniziata dal governo Obama e preparata con acribia dall’allora ministro degli esteri H. Clinton, che aveva poi lasciato l’incarico non avendo ottenuto da Obama sufficiente appoggio per armare i ribelli contro il governo siriano, costretto a bombardare le proprie città per stanare i ribelli “moderati” (un’etichetta nuova per designare i “terroristi buoni”, cioè quelli che agiscono agli ordini del militarismo USA da cui ricevono finanziamenti ed armamenti e, con ogni probabilità come nel caso attuale,  i gas letali per ordire la provocazione.
Che i gas siano stati usati per ordine del dittatore Assad va contro ogni logica poiché costui sapeva benissimo ch egli USA non attendevano altro,tanto è vero che aveva acettato di liquidare l'intero arsenale di questi veleni. 
Non si spiega poi per quale recondita logica, di fronte a massacri continui, solo i gas venefici siano la “linea rossa” da non oltrepassare: evidentemente essi si prestano a creare il pretesto per le “aggressioni  punitive” quando l’apparato militare statunitense lo ritiene opportuno (nel caso specifico: per boicottare l’iniziativa di pace comune di governo siriano, Russia, Iran e Turchia dalla quale necessariamente gli USA erano stati estromessi essendo appunto all’origine della guerra civile.      
A differenza di altri tipi di bombardamento, i gas sono facilmente trasportabili e possono essere attivati  dai ribelli in qualunque momento quando essi ricevono l’ordine dal Pentagono.
Il fatto che soltanto civili e nessun ribelle figurasse fra le vittime dovrebbe far sorgere qualche dubbio a coloro che si sono affrettati a dichiarare il proprio sostegno incondizionato all’aggressione punitiva del neo-falco Trump, come ad esempio il  ministro degli esteri tedesco Gabriel, esemplare nella peggior tradizione socialdemocratica dei rinnegati che si piegano al volere del militarismo.

Di una cosa si deve essere grati a Trump: non ci ha fatto attendere a lungo per spiegarci che cosa intendeva per “ America great again”. Grazie a lui riconosciamo che è ritornata alla ribalta l’America grande mentitrice (quella che da sempre ha costruito con menzogne i falsi pretesti per aggredire altre nazioni, dai fatti del Golfo del Tonchino per giustificare i bombardamenti sulle città Nordvietnamite fino alle famose armi di distruzione di massa irachene inesistenti (non appena i generali USA grazie alle accurate ricerche dell’ apposita commissione ebbero appurato che tali armi non esistevano passarono all’attacco sapendo di nulla rischiare).
Viene in mente anche il “Ab heute wird zurückgeschossen” ("da oggi si risponde al fuoco") hitleriano, la provocazione con false uniformi al confine con la Polonia per giustificarne l’invasione. Siamo infatti esattamente allo stesso livello di falsità e arroganza guerrafondaia.
Restano molte domande aperte: dove sono finiti i critici di Trump, quelli della formula  “not my president” ?  Probabilmente a gran parte di questi pagliacci (aspetto secondario se finanziati o meno dal miliardario  Soros in funzione pro-militarismo) l' aggressione armata ordinata da Trump disturba molto meno del suo supposto antifemminismo o della sua xenofobia tattica (passata in dimenticatoio, come era prevedibile, visto che anche i Presidenti USA devono fare i conti con la Costituzione). 
Ma soprattutto: dov’è “l’altra America”  pacifista, quella che ai tempi dei crimini di guerra statunitensi in Vietnam protestava con riunioni oceaniche ?  
Non poteva mancare infine la volgare e ridicola prova di fedeltà “perinde ac cadaver” dei vassalli al governo in tutti i Paesi nell’UE: non uno che  abbia avuto uno straccio di coraggio per dichiarare che se proprio si voleva bombardare la Siria per punizione si doveva almeno prima accertare la veridicità delle accuse. 
Sono gli stessi scimmioni che invece di aumentare gli investimenti statali per risollevare dalla crisi i propri Paesi hanno accettato senza batter ciglio di aumentare le spese militari per potenziare la NATO. Al ribrezzo non c’è limite. 


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