Samstag, 2. Juli 2016

Quattro  tesi  e passi da compiere verso l’Europa dei Popoli .

Come finirla con la finzione dell’ attuale UE e ricostruire sulle sue rovine una Libera Confederazione di Stati sovrani.
Una certa sinistra elitaria, con la mer... sotto il naso e  saccente che si autoproclama "internazionalista" senza aver capito nulla del termine (ad es. le brigate internazionali intervenute nella guerra civile in Spagna nel 1936 erano in difesa ... esattamente della nazione spagnola mentre fascisti e nazisti la bombardavano). I più detestabili straccioni di pseudo-sinistra sono coloro che blaterano la litania del "serve più Europa"   che di fatto nelle loro intenzioni si traduce in "Europa più serva" di innominabili interessi.  


1) L’attuale UE è la peggiore caricatura di un’unione di popoli poiché ridotta ad organismo al servizio di interessi particolari (finanziari, industriali, militari) estranei all’idea originaria dei Padri fondatori (Schumann …) tradita volgarmente e cinicamente dal gruppo di potere che ha trasformato questa unione in un vero e proprio “Cartello” dai connotati mafiosi.

Il primo passo da compiere è la sospensione immediata e l’annullamento graduale  di tutti i trattati ratificati dai soli parlamenti senza o contro la volontà popolare e lo scioglimento progressivo ma celere di tutti gli Organi (es. Trojka) alle dipendenze della Commissione Europea (in seguito CE) con restituzione dei poteri da essa usurpati ai Parlamenti Nazionali.   
Questa fase può essere gestita  da un’apposito gruppo di lavoro eletto dal Parlamento Europeo con compiti precisi e limitati nel tempo e con l’unico obiettivo di gestire la fase di transizione fino al ripristino delle sovranità nazionali.   
La  difesa di interessi estranei ai popoli d’Europa è evidenziata dal disprezzo con cui la Commissione Europea, organo privo di legittimità democratica, ha calpestato le decisioni popolari (5 referendum ignorati dal 2005 in poi o fatti “correggere” sulla base di ricatti) ) imponendo  i trattati (Maastrich, Nizza, Lisbona).  Le stesse scelte dei rappresentanti negli organi già squalificati dall’assenza di legittimità democratica è avvenuta offendendo lo stesso buon senso e per evidenti interessi di parte (cioè dei profittatori dell’attuale UE, banche, finanza, grandi evasori fiscali):  non si spiega altrimenti come proprio il presidente della Commissione Europea sia stato scelto un ex ministro delle finanze …di un paradiso fiscale di fatto (Lussemburgo) che ha praticato sconti favolosi alle aziende che hanno “legalmente” risparmiato contributi fiscali a danno di tutti i Paesi dell’Unione.

2)  La politica economica e monetaria dell’UE si è rivelata contraria agli interessi di tutti gli Stati membri, i vantaggi che alcuni ne hanno tratto (es. Germania, ma soltanto nel breve e medio termine, poiché a lungo termine le tensioni sociali che la precarizzazione del lavoro ha istituzionalizzato la renderanno ingovernabile: le destre xenofobe l'haqnno capito e cavalcano lo scontento) sono stati pagati dai rimanenti con la recessione, deindustrializzazione, disoccupazione e svendita del patrimonio statale (privatizzazioni forzate) a vantaggio di banche  ed investitori che si sono potuti accaparrare  a prezzi stracciati cospicue porzioni dei beni statali.
La politica di “austerità”  insensata si è rivelata contraria non soltanto ad ogni logica di buona gestione economica e monetaria ma già anche al solo comune buon senso, come dimostra l’aumento dell’indebitamento in tutti gli Stati in cui è stata applicata.
La recessione innescata da queste folli politiche ha causato unicamente disoccupazione, sprechi di risorse umane e materiali, decrescita, danni alla salute ed alla formazione dei cittadini, riduzione degli investimenti  strutturali ed il deperimento stesso del patrimonio statale (infrastrutture, strade, ferrovie, istituzione sanitarie, scolastiche, universitarie, culturali, di ricerca) riducendo radicalmente e spesso in modo irreversibile le prospettive di sviluppo.

Il secondo passo da compiere è  l’abbandono ordinato e graduale della intempestiva  moneta unica, cioè il ritorno alle valute nazionali  riconoscendo l’evidente ed irrecuperabile fallimento dell’insensato esperimento dell’EURO. Un passo questo tecnicamente semplice poiché è sufficiente ritornare all’ECU, cioè al cosiddetto “serpentone monetario”, stabilendo fasce di  oscillazione dei cambi  come nella fase economicamente positiva precedente all’introduzione fallimentare dell’euro.

3) I trattati di libera circolazione di persone, merci e capitali devono essere  mantenuti dapprima nella loro forma attuale e successivamente rinegoziati democraticamente su basi di parità di diritti ed oneri. L’obiettivo assurdo di un’UE trasformata in “Stati Uniti d”Europa”  poteva venire in mente soltanto a chi ignora la Storia degli Stati Uniti (divenuti tali con la Guerra di Secessione: a meno che non sia questo l’obiettivo segreto di codesti squilibrati) deve essere definitivamente abbandonato e sostituito da quello di una libera Confederazione di Stati con diversi gradi di integrazione e dunque con trattati bilaterali o multilaterali in cui ciascuno Stato possa trovare nel reciproco interesse coi contraenti il grado di integrazione ritenuto utile ed auspicabile dai propri cittadini.
Nessun trattato dovrà in futuro essere ratificato senza referendum popolare. Le difficoltà di una tale procedura democratica sono evidenti, ma dovrebbe essere ancora più evidente, alla luce del recente risultato del referendum in Gran Bretagna, qual è la poco desiderabile alternativa. 
Nei rapporti coi Paesi extraeuropei nessun Paese europeo della futura libera Confederazione potrà rifiutarsi di accogliere rifugiati in proporzione alle proprie possibilità (popolazione, superficie, capacità economica). Il trattato di Dublino  deve essere dichiarato nullo se non dall’inizio (ex tunc) almeno con effetto immediato (ex nunc), i Paesi che hanno eretto barriere contro l’accoglienza di rifugiati devono impegnarsi ad eliminarle previa distribuzione dei rifugiati nel resto dei Paesi attualmente aderenti all’ UE. Il rifiuto di accettare questo impegno deve comportare l’immediata sospensione dei Paesi inadempienti dall’UE.
I partiti e le forze di matrice xenofoba e fascistoide-autoritaria hanno fatto dell’uscita dall’UE il loro cavallo di battaglia sfruttando ignoranza e paure in parte comprensibili che hanno ingigantito con manipolazione delle informazioni,  propaganda razzista e con argomenti infondati basati sui peggiori risentimenti razzisti.
Le forze progressiste cosiddette di “sinistra” hanno lasciato libero il campo di difesa della sovranità e dell’identità nazionale a movimenti  fascistoidi ed autoritari regalando alle “destre” il monopolio delle giuste rivendicazioni di autonomia nazionale.

4) L’Europa del futuro, se vuole essere quella  progettata dai padri dell’UE, deve essere una libera Confederazione e NON un organismo superstatale che livella fino ad annientale  differenze etniche, religiose, linguistiche, culturali in ogni nazione, ma deve valorizzarle a partire dal livello regionale, organizzando l’integrazione dei migranti che in futuro saranno un a costante sempre più massiccia sia fra i Paesi europei che dall’esterno. Integrazione che non dovrà mai essere intesa in senso riduttivo e xenofobo come assimilazione sic et simpliciter, ma perseguita invece come armonizzazione nel rispetto reciproco delle diversità in Stati che per definizione dovranno rimanere o divenire laici, lungi dalle tentazioni teocratiche ma finalizzati unicamente alla pacifica convivenza di cittadini liberi di praticare le credenze religiose senza diritto di imporle ad altri.




        

Keine Kommentare:

Kommentar veröffentlichen