Quattro tesi e passi da compiere verso l’Europa dei Popoli .
Come finirla con la finzione dell’ attuale UE e ricostruire sulle sue rovine una Libera Confederazione di Stati sovrani.
Una certa sinistra elitaria, con la mer... sotto il naso e saccente che si autoproclama "internazionalista" senza aver capito nulla del termine (ad es. le brigate internazionali intervenute nella guerra civile in Spagna nel 1936 erano in difesa ... esattamente della nazione spagnola mentre fascisti e nazisti la bombardavano). I più detestabili straccioni di pseudo-sinistra sono coloro che blaterano la litania del "serve più Europa" che di fatto nelle loro intenzioni si traduce in "Europa più serva" di innominabili interessi.
1) L’attuale UE è la peggiore caricatura di
un’unione di popoli poiché ridotta ad organismo al servizio di interessi
particolari (finanziari,
industriali, militari) estranei all’idea originaria dei Padri fondatori
(Schumann …) tradita volgarmente e cinicamente dal gruppo di potere che ha
trasformato questa unione in un vero e proprio “Cartello” dai connotati
mafiosi.
Il primo passo da compiere è la sospensione
immediata e l’annullamento graduale di
tutti i trattati
ratificati dai soli parlamenti senza o contro la volontà popolare e lo
scioglimento progressivo ma celere di tutti gli Organi (es. Trojka) alle
dipendenze della Commissione Europea (in seguito CE) con restituzione dei
poteri da essa usurpati ai Parlamenti Nazionali.
Questa fase può essere gestita da
un’apposito gruppo di lavoro eletto dal Parlamento Europeo con compiti precisi
e limitati nel tempo e con l’unico obiettivo di gestire la fase di transizione
fino al ripristino delle sovranità nazionali.
La difesa di interessi estranei ai popoli
d’Europa è evidenziata dal disprezzo con cui la Commissione Europea, organo
privo di legittimità democratica, ha calpestato le decisioni popolari (5
referendum ignorati dal 2005 in poi o fatti “correggere” sulla base di ricatti)
) imponendo i trattati (Maastrich,
Nizza, Lisbona). Le stesse scelte dei
rappresentanti negli organi già squalificati dall’assenza di legittimità
democratica è avvenuta offendendo lo stesso buon senso e per evidenti interessi
di parte (cioè dei profittatori dell’attuale UE, banche, finanza, grandi
evasori fiscali): non si spiega
altrimenti come proprio il presidente della Commissione Europea sia stato
scelto un ex ministro delle finanze …di un paradiso fiscale di fatto
(Lussemburgo) che ha praticato sconti favolosi alle aziende che hanno
“legalmente” risparmiato contributi fiscali a danno di tutti i Paesi
dell’Unione.
2) La
politica economica e monetaria dell’UE si è rivelata contraria agli interessi
di tutti gli Stati membri, i vantaggi che alcuni ne hanno tratto (es. Germania, ma soltanto nel breve e medio termine, poiché a lungo termine le tensioni sociali che la precarizzazione del lavoro ha istituzionalizzato la renderanno ingovernabile: le destre xenofobe l'haqnno capito e cavalcano lo scontento) sono stati pagati
dai rimanenti con la recessione, deindustrializzazione, disoccupazione e
svendita del patrimonio statale (privatizzazioni forzate) a vantaggio di
banche ed investitori che si sono
potuti accaparrare a prezzi stracciati
cospicue porzioni dei beni statali.
La politica di “austerità”
insensata si è rivelata contraria non soltanto ad ogni logica di buona
gestione economica e monetaria ma già anche al solo comune buon senso, come
dimostra l’aumento dell’indebitamento in tutti gli Stati in cui è stata
applicata.
La recessione innescata da queste folli politiche ha causato unicamente
disoccupazione, sprechi di risorse umane e materiali, decrescita, danni alla
salute ed alla formazione dei cittadini, riduzione degli investimenti strutturali ed il deperimento stesso del
patrimonio statale (infrastrutture, strade, ferrovie, istituzione sanitarie,
scolastiche, universitarie, culturali, di ricerca) riducendo radicalmente e
spesso in modo irreversibile le prospettive di sviluppo.
Il secondo passo
da compiere è l’abbandono ordinato e
graduale della intempestiva moneta
unica, cioè il ritorno alle valute nazionali
riconoscendo l’evidente ed irrecuperabile fallimento dell’insensato
esperimento dell’EURO. Un passo questo tecnicamente semplice poiché è
sufficiente ritornare all’ECU, cioè al cosiddetto “serpentone monetario”,
stabilendo fasce di oscillazione dei
cambi come nella fase economicamente
positiva precedente all’introduzione fallimentare dell’euro.
3) I trattati di
libera circolazione di persone, merci e capitali devono essere mantenuti dapprima nella loro forma attuale
e successivamente rinegoziati democraticamente su basi di parità di diritti ed
oneri.
L’obiettivo assurdo di un’UE trasformata in “Stati Uniti d”Europa” poteva venire in mente soltanto a chi ignora
la Storia degli Stati Uniti (divenuti tali con la Guerra di Secessione: a meno
che non sia questo l’obiettivo segreto di codesti squilibrati) deve essere
definitivamente abbandonato e sostituito da quello di una libera
Confederazione di Stati con diversi gradi di integrazione e dunque con trattati
bilaterali o multilaterali in cui ciascuno Stato possa trovare nel reciproco
interesse coi contraenti il grado di integrazione ritenuto utile ed auspicabile
dai propri cittadini.
Nessun trattato
dovrà in futuro essere ratificato senza referendum popolare. Le difficoltà di una
tale procedura democratica sono evidenti, ma dovrebbe essere ancora più
evidente, alla luce del recente risultato del referendum in Gran Bretagna, qual
è la poco desiderabile alternativa.
Nei rapporti coi Paesi
extraeuropei nessun Paese europeo della futura libera Confederazione potrà
rifiutarsi di accogliere rifugiati in proporzione alle proprie possibilità
(popolazione, superficie, capacità economica). Il trattato di Dublino deve essere dichiarato nullo se non
dall’inizio (ex tunc) almeno con effetto immediato (ex nunc), i
Paesi che hanno eretto barriere contro l’accoglienza di rifugiati devono
impegnarsi ad eliminarle previa distribuzione dei rifugiati nel resto dei Paesi
attualmente aderenti all’ UE. Il rifiuto di accettare questo impegno deve
comportare l’immediata sospensione dei Paesi inadempienti dall’UE.
I partiti e le forze di
matrice xenofoba e fascistoide-autoritaria hanno fatto dell’uscita dall’UE il
loro cavallo di battaglia sfruttando ignoranza e paure in parte comprensibili
che hanno ingigantito con manipolazione delle informazioni, propaganda razzista e con argomenti
infondati basati sui peggiori risentimenti razzisti.
Le forze progressiste
cosiddette di “sinistra” hanno lasciato libero il campo di difesa della
sovranità e dell’identità nazionale a movimenti fascistoidi ed autoritari regalando alle “destre” il monopolio
delle giuste rivendicazioni di autonomia nazionale.
4) L’Europa del
futuro, se vuole essere quella
progettata dai padri dell’UE, deve essere una libera Confederazione e
NON un organismo superstatale che livella fino ad annientale differenze etniche, religiose, linguistiche, culturali in ogni
nazione, ma deve valorizzarle a partire dal livello regionale, organizzando
l’integrazione dei migranti che in futuro saranno un a costante sempre più
massiccia sia fra i Paesi europei che dall’esterno. Integrazione che non dovrà
mai essere intesa in senso riduttivo e xenofobo come assimilazione sic et
simpliciter, ma perseguita invece come armonizzazione nel rispetto
reciproco delle diversità in Stati che per definizione dovranno rimanere o
divenire laici, lungi dalle tentazioni teocratiche ma finalizzati unicamente
alla pacifica convivenza di cittadini liberi di praticare le credenze religiose
senza diritto di imporle ad altri.
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