Samstag, 25. Juni 2016

XXIV. giugno 2016, una data memorabile per chi crede nell'Europa dei Popoli e si impegna alla sua ricostruzione. 

   Se l’Unione Europea fosse una nazione  e chiedesse l’ammissione … all’UE secondo le regole dei trattati da essa sottoscritti, riceverebbe un rifiuto poiché il suo attuale ordinamento è in espressa violazione dei principi democratici che pur tuttavia propugna … a parole.  
Da giovane ero fervente sostenitore dell'idea d'una Europa Unita, avevo anche vinto un premio con un tema sull'argomento. Purtroppo l'idea originaria è stata vergognosamente tradita e la cricca criminale che si è impadronita del potere a Bruxelles sta conducendo l'UE alla rovina e, in quanto asservita al militarismo NATO, alla guerra.Anzi, a ben vedere in guerra ci ha già condotti, e l'Italia in questo contesto ha addirittura violato la propria Costituzione inviando soldati in Afganistan ed Irak e ora forse in Libia. La Commissione Europea è asservita al militarismo, alla finanza ed alle grandi multinazionali, non ha un briciolo di legittimazione democratica e in quanto alla solidarietà reciproca gli attuali membri dell'UE fanno semplicemente schifo. L'espansione dell'UE persegue fini chiaramente neocolonialistici e in fondo non è che una brutta copia dell'Unione sovietica, di cui ben sappiamo la fine che meritatamente ha fatto. Che a votare per l'uscita da questa combriccola mafiosa ed antidemocratica siano stati anche nazionalisti o altri personaggi odiosi sono perfettamente d'accordo, ma in politica come ricorda Machiavelli, i fini giustificano i mezzi: per tutti e senza eccezioni. Purtrtoppo i compagni di strada non si possono scegliere e pesare con la bilancia dei farmacisti, altrimenti si finisce com ele frange sinistroidi spaccate in centinaia di gruppuscoli alla ricerca dell'ideologia perfetta ed incontaminata. 
Indubbiamente fra i fautori dell'uscita dall'UE c'erano anche xenofobi, nazionalisti, forse fascisti. Esattamente come fra i sostenitori della permanenza nell'Unione. Ciò che però si può dire con assoluta certezza è che fra questi  ultimi non c'erano  fautori della sovranità democratica nazionale: la mancanza di democraticità dell'attuale UE è cosa indiscussa ed ammessa (a denti stretti) dagli stessi governanti che sputtaneggiano a Bruxelles, i quali promettono cambiamenti ad ogni ventata di sollevazione popolare che rischia di mettere in pericolo il potere da essi usurpato, ma si prendono ben guardia dal cambiare rotta, anziaumentano ad ogni occasione l'arroganza con cui gestiscono in maniera sfacciatamente antipopolare i destini dell enazioni da essi spodestate. 
Parte di coloro che in Gran Bretagna  hanno votato per l'uscita sono personaggi che nessuno si augurerebbe di avere come vicini di casa: ma l'identico sentimento vale anche per la maggior parte di coloro che avrebbero voluto continuare la finzione dell'appartenenza ad un'UE, divenuta un mostro burocratico senz'anima. 
Se la Gran Bretagna fosse rimasta nell'UE lo avrebbe fatto unicamente ... grazie alle concessioni fatte a Camerun, un elenco di eccezioni alle regole comuni, fra cui violazioni dei diritti dei lavoratori, privilegi a non finire ecc. ecc. Questa sì sarebbe stata la vittoria dei nazionalismi e degli egoismi.
 La lezione e il meritatissimo o schiaffo morale che la vecchia Inghilterra ha dato alla puttana UE è un fatto storico indiscutibile, è l'avvio di un lungo e difficile cammino verso il recupero della democrazia e delle sovranità nazionali per ricostruire un'Europa diversa, quella dei popoli e non quella dei banchieri, del militarismo aggressivo e delle lobbies. Sulla fine dell' attuale UE nessun vero democratico può avere il benché minimo motivo di versare una sola lacrima (che non sia di gioia), basta ricordare quante lacrime e sangue è già costato il sacrificio di tanti Paesi (Grecia, Spagna, Portogallo, Italia)  all’altare del neoliberismo e del profitto per pochi a danno delle moltitudini, giovani in testa, che sono divenuti ormai in alcune nazioni la “generazione perduta”, per non parlare dei pensionati suicidatisi, dei rifugiati annegati grazie all’immorale (e anche soltanto economicamente idiota costruzioni di muri e reticolati per tenere fuori le vittime delle guerre di cui in buona parte è responsabile esattamente la cricca attualmente al potere nelle istituzioni dell’UE.
I veri amici di una futura UE nello spirito dei suoi fondatori (Robert Schumann per ricordarne uno) dovrebbero rallegrarsi dell’esito del referendum e considerare il 24 giugno 2016 come l’alba di una probabile rinascita  dell’Europa dei Popoli, una libera confederazione  di nazioni sovrane senza la finzione antidemocratica di un governo centrale fasullo che come vediamo è unicamente una sfrontata ed imbelle marionetta al servizio di interessi altrui (sanzioni antirusse, aumento della presenza militare ai confini, regalo all’industria militare con l’aumento dei fondi stanziati per gli armamenti a scapito di quelli destinati alla cultura, alla scuola ed alla  salute pubblica).    

Auguriamoci che presto altri popoli europei trovino il medesimo coraggio di quello britannico che ha saputo compiere la scelta giusta, ponendo la difesa della democrazia al di sopra dei miopi interessi di bottega, senza lasciarsi intimorire dalle minacce, dai ricatti, dalle falsità e dalle assurdità tutte che avevamo seminato i fautori dell’UE in una campagna vergognosa lanciata senza badare a spese sperando di poter continuare a strangolare la democrazia in Europa e fare i propri luridi interessi.    

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