XXIV. giugno 2016, una data memorabile per chi crede nell'Europa dei Popoli e si impegna alla sua ricostruzione.
Se l’Unione Europea fosse una
nazione e chiedesse l’ammissione …
all’UE secondo le regole dei trattati da essa sottoscritti, riceverebbe un
rifiuto poiché il suo attuale ordinamento è in espressa violazione dei principi
democratici che pur tuttavia propugna … a parole.
Da giovane ero fervente sostenitore
dell'idea d'una Europa Unita, avevo anche vinto un premio con un tema
sull'argomento. Purtroppo l'idea originaria è stata vergognosamente tradita e
la cricca criminale che si è impadronita del potere a Bruxelles sta conducendo
l'UE alla rovina e, in quanto asservita al militarismo NATO, alla guerra.Anzi,
a ben vedere in guerra ci ha già condotti, e l'Italia in questo contesto ha
addirittura violato la propria Costituzione inviando soldati in Afganistan ed
Irak e ora forse in Libia. La Commissione Europea è asservita al militarismo,
alla finanza ed alle grandi multinazionali, non ha un briciolo di
legittimazione democratica e in quanto alla solidarietà reciproca gli attuali
membri dell'UE fanno semplicemente schifo. L'espansione dell'UE persegue fini
chiaramente neocolonialistici e in fondo non è che una brutta copia dell'Unione
sovietica, di cui ben sappiamo la fine che meritatamente ha fatto. Che a votare
per l'uscita da questa combriccola mafiosa ed antidemocratica siano stati anche
nazionalisti o altri personaggi odiosi sono perfettamente d'accordo, ma in
politica come ricorda Machiavelli, i fini giustificano i mezzi: per tutti e
senza eccezioni. Purtrtoppo i compagni di strada non si possono scegliere e pesare con la bilancia dei farmacisti, altrimenti si finisce com ele frange sinistroidi spaccate in centinaia di gruppuscoli alla ricerca dell'ideologia perfetta ed incontaminata.
Indubbiamente fra i fautori dell'uscita dall'UE c'erano anche xenofobi, nazionalisti, forse fascisti. Esattamente come fra i sostenitori della permanenza nell'Unione. Ciò che però si può dire con assoluta certezza è che fra questi ultimi non c'erano fautori della sovranità democratica nazionale: la mancanza di democraticità dell'attuale UE è cosa indiscussa ed ammessa (a denti stretti) dagli stessi governanti che sputtaneggiano a Bruxelles, i quali promettono cambiamenti ad ogni ventata di sollevazione popolare che rischia di mettere in pericolo il potere da essi usurpato, ma si prendono ben guardia dal cambiare rotta, anziaumentano ad ogni occasione l'arroganza con cui gestiscono in maniera sfacciatamente antipopolare i destini dell enazioni da essi spodestate.
Parte di coloro che in Gran Bretagna hanno votato per l'uscita sono personaggi
che nessuno si augurerebbe di avere come vicini di casa: ma l'identico
sentimento vale anche per la maggior parte di coloro che avrebbero voluto
continuare la finzione dell'appartenenza ad un'UE, divenuta un mostro
burocratico senz'anima.
Se la Gran Bretagna fosse rimasta nell'UE lo avrebbe
fatto unicamente ... grazie alle concessioni fatte a Camerun, un elenco di
eccezioni alle regole comuni, fra cui violazioni dei diritti dei lavoratori,
privilegi a non finire ecc. ecc. Questa sì sarebbe stata la vittoria dei
nazionalismi e degli egoismi.
La lezione e il meritatissimo o schiaffo morale che la vecchia
Inghilterra ha dato alla puttana UE è un fatto storico indiscutibile, è l'avvio
di un lungo e difficile cammino verso il recupero della democrazia e delle
sovranità nazionali per ricostruire un'Europa diversa, quella dei popoli e non
quella dei banchieri, del militarismo aggressivo e delle lobbies. Sulla fine
dell' attuale UE nessun vero democratico può avere il benché minimo motivo di
versare una sola lacrima (che non sia di gioia), basta ricordare quante lacrime
e sangue è già costato il sacrificio di tanti Paesi (Grecia, Spagna,
Portogallo, Italia) all’altare del
neoliberismo e del profitto per pochi a danno delle moltitudini, giovani in
testa, che sono divenuti ormai in alcune nazioni la “generazione perduta”, per
non parlare dei pensionati suicidatisi, dei rifugiati annegati grazie
all’immorale (e anche soltanto economicamente idiota costruzioni di muri e
reticolati per tenere fuori le vittime delle guerre di cui in buona parte è
responsabile esattamente la cricca attualmente al potere nelle istituzioni
dell’UE.
I veri amici di una futura UE nello
spirito dei suoi fondatori (Robert Schumann per ricordarne uno) dovrebbero
rallegrarsi dell’esito del referendum e considerare il 24 giugno 2016 come
l’alba di una probabile rinascita dell’Europa dei Popoli, una libera
confederazione di nazioni sovrane senza
la finzione antidemocratica di un governo centrale fasullo che come vediamo è
unicamente una sfrontata ed imbelle marionetta al servizio di interessi altrui
(sanzioni antirusse, aumento della presenza militare ai confini, regalo
all’industria militare con l’aumento dei fondi stanziati per gli armamenti a
scapito di quelli destinati alla cultura, alla scuola ed alla salute pubblica).
Auguriamoci che
presto altri popoli europei trovino il medesimo coraggio di quello britannico
che ha saputo compiere la scelta giusta, ponendo la difesa della democrazia al
di sopra dei miopi interessi di bottega, senza lasciarsi intimorire dalle
minacce, dai ricatti, dalle falsità e dalle assurdità tutte che avevamo seminato
i fautori dell’UE in una campagna vergognosa lanciata senza badare a spese sperando
di poter continuare a strangolare la democrazia in Europa e fare i propri
luridi interessi.
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