Ceterea censeo, UE delenda est.
Gli avvenimenti degli ultimi mesi hanno pienamente confermato che
l’elezione (e rielezione) di Obama sono state non un cambiamento politico ma unicamente un fatto mediatico paragonabile
al lancio di un nuovo prodotto per non perdere i mercati: divenuti
impresentabili a livello mondiale ma soprattutto all’interno figure come Bush,
era necessario “cambiare tutto affinché tutto restasse come prima”, quindi
altro partito (dai repubblicani ai democratici) e addirittura da presidenti bianchi ad
un afroamericano.
Le campagne elettorali per l'elezione di Obama (le più costose della storia USA) furono
sponsorizzate da banche ed industria bellica: le banche furono quasi subito
lautamente ricompensate, l’industria bellica in modo dapprima dissimulato ma
costantemente in crescita (il bilancio militare di Obama mette in ombra tutto
quanto si era visto finora), l’accerchiamento di Cina e Russia è iniziato da
molti anni e senza l’opposizione della Russia avremmo un nuovo Irak in Siria,
con tanto di partecipazione europea al massacro, come in parte avvenuto in
Libia (bell’esempio di democratizzazione
coi bombardamenti).
Anche i ciechi
ormai possono vedere che Obama altro non è che la marionetta di altro colore
delle vere forze che gestiscono la politica USA a danno della pace nel
mondo e senza riguardo alla vita dei propri cittadini, mandati a a massacrare
ed a morire per gli interessi della General Dinamic e &.
L’ ”altra
America” disorientata si ribella di
tanto in tanto (es.: “Occupy Wall Street”), ma il bombardamento mediatico e il
distorto messaggio pubblicitario che ha sostituito nei media USA la presentazione
dei fatti politici non consente una presa di coscienza a livello di massa. Le condizioni di vita negli USA peggiorano, la
disparità di reddito ha avuto un rapidissimo incremento a decorrere dalla
prima Presidenza di Obama e mette in pericolo la pace sociale (lo ricordano e
dimostrano in tanti, il più noto è l’economista Joseph Stiglitz), e non è un
caso che per distogliere lo sguardo dai problemi interni Obama & C. si agitino guerrescamente in politica estera.
Ulteriore e non certo ultimo anello di questa catena che l'UE si lascia mettere al collo, il TTIP, il trattato da
imporre all’UE, i cui termini sono tenuti “democraticamente” segreti sia agli
elettori USA che a quelli europei (!) e che come si può facilmente dedurre verrà
firmato senza discussione dai servi UE : “sign it and fuck you, EU”.
Anche i discorsi
pacifisti, le “mani tese al mondo arabo” e simili vuote promesse si rivelano
ora per quello che erano: inganni per guadagnar tempo, una finzione per
nascondere i preparativi bellici in corso: serviva tempo per recuperare le
forze militari dispiegate in Afganistan ed Irak e poterle impiegare altrove … e
speriamo che i nuovi luoghi non siano l’Ucraina o il Venezuela, dove sfruttando
la crisi economica e politica gli USA stanno ripetendo quanto giá attuato con
“successo” in Cile nel 1973.
Chi avesse ancor dubbi si vada a riascoltare il discorso di Obama in cui costui esordisce chiamando la Russia "potenza regionale": nemmeno i più feroci ed isterici anticomunisti o antirussi si erano finora spinti ad un'offesa e provocazione di tale portata.
E dunque, se l'UE avesse voluto essere quella che i suoi Padri fondatori volevano, cioè un polo equidistante dalle due superpotenze, avrebbe dovuto opporsi alla strategia della superprepotenza USA, nell'interesse proprio e degli stessi cittadini USA soggiogati dall'apparato militarista che dalla guerra di Corea e Vietnam fino ad Afganiustan ed Irak non ha avuto in minimo scrupolo a sacrificare non soltanto i milioni di morti negli sventurati paesi aggrediti e distrutti ma nemmeno le vite di migliaia dei propri cittadini mandati al massacro per i profitti delle corporations belliche.
Ormai al punto in cui siamo giunti questa Europa è troppo serva e compromessa con queste forze del male, dunque non resta che annientarla per rifondarla su altre basi: ricordiamocene alle prossime elezioni europee.
Articolo veramente lucido ed esemplare per sintesi e analisi contemporaneamente. Lo condivido al 99%. L'altro 1% è la sua convinzione che si possa cambiare questa Europa attraverso le elezioni europee. Mi risulta difficilissimo anche solo immaginarlo...
AntwortenLöschenGiorgio
Articolo veramente lucido ed esemplare per sintesi e analisi contemporaneamente. Lo condivido al 99%. L'altro 1% è la sua convinzione che si possa cambiare questa Europa attraverso le elezioni europee. Mi risulta difficilissimo anche solo immaginarlo...
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