Samstag, 13. Februar 2016

Πλατεία Συντάγματος – Atene - Piazza della Costituzione.

Che la Costituzione sia un elemento basilare di ogni forma di democrazia è convinzione diffusa anche se non in tutti gli Stati moderni esiste nella forma di un documento redatto una volta per tutte e tendenzialmente immutabile. In Inghilterra ad esempio i rapporti Stato-cittadini sono regolati da una serie di norme che vengono aggiornate e riflettono puntualmente lo stato di avanzamento della democrazia, che non è un traguardo fisso ed immutabile ma un obiettivo da conquistare incessantemente.  In altri Stati come ad es. l’Italia la Costituzione viene regolarmente mutilata, ma anche in questo caso ciò corrisponde ad un aggiornamento (nel caso: non avanzamento ma retrocessione del processo democratico).

In Grecia la Costituzione è invece considerata talmente importante che vi è addirittura una piazza ad essa intitolata: “Sintagma” (un termine probabilmente più noto nella sua accezione grammaticale) .
 È segno dei tempi ed ironia della storia che esattamente questa piazza ateniese sia divenuta il simbolo della protesta contro l’affossamento della democrazia, non soltanto in Grecia ma nell’intera Unione Europea. 
È notizia di oggi che i contadini greci a migliaia si sono trovati in piazza Sintagma ad Atene a protestare contro le “riforme” imposte dall’UE, misure che hanno un unico pregio: dimostrare ancora una volta l’assoluta ignoranza dei più basilari principi economici da parte degli organismi dell’UE che tali misure insensate continuano ad imporre al governo greco, misure tutte che per di più dimostrano anche l’assoluta incapacità di imparare o di voler riconoscere gli errori commessi finora, visto che nessuno dei miglioramenti previsti sono stati raggiunti e che invece sotto tutti gli aspetti e parametri la situazione finanziaria, economica e sociale in Grecia è unicamente e gravemente peggiorata: la distruzione dell’economia ellenica è andata di pari passo con l’impoverimento delle masse e la disintegrazione dello Stato sociale.
Ma la somma ironia della storia non si ferma qui: mentre l’UE chiede ai governanti greci di difendere meglio i confini contro l’invasione dei rifugiati in fuga dall’inferno mediorientale, sono ora i Greci stessi ad unirsi alla folla dei rifugiati in cammino verso il Nord dell’Europa. Dopo che già decine di migliaia di giovani professionisti del settore industriale e terziario sono fuggiti in altri Paesi europei, ora anche l’ultimo settore ancora in qualche modo funzionante (agricoltura) viene distrutto dalle “riforme” dell’ UE. Arriveranno dunque in Germania, Francia ed Inghilterra (ammesso che essa resti nell’UE  e non ottenga – finzione suprema- di restare nell’Unione ma di chiudere i propri confini ai cittadini europei)  dopo ingegneri, insegnanti, personale medico e altri tecnici, anche i contadini greci ?

Se in tutti gli altri aspetti (democrazia, reddito dei lavoratori, investimenti per la cultura e per la salute, ecc.)  le cifre dell’UE segnano ribassi, uno è in aumento indiscutibile: l’IPOCRISIA.
Le forze navali della NATO fingono di pattugliare il Mediterraneo contro gli scafisti,  una  favola difficile da far credere già soltanto ai bambini, visto che il problema non ha origine nel mare ma sulle coste, e documentatamene l’unico metodo funzionante sono gli accordi coi Paesi costieri dai quali partono i battelli colmi di disperati. In realtà la NATO getta così la maschera e si rivela per quello che è: non strumento di difesa contro i supposti nemici della democrazia ma organo di pulizia etnica  per coprire le conseguenze dei propri deliranti e criminali interventi militari in Africa e Medio Oriente. Se a ciò si aggiunge la provocazione crescente contro la Federazione Russa, anche i più ottimisti se non completamente ciechi possono riconoscere l’inferno bellico verso il quale si sta dirigendo  l’Unione Europea, scaduta a volgarissima colonia per gli esperimenti economici neoliberisti della speculazione finanziaria internazionale ed a docile e succube strumento del militarismo statunitense.




[1] La Gran Bretagna non ha una Costituzione paragonabile a quelle degli altri Stati moderni, e che l’unico documento giuridico paragonabile è la “Magna Carta” firmata il 15 giugno del 1215 dal re plantageneto Giovanni Senzaterra (nella cultura popolare noto grazie ai cartoni animati di Walt Disney  come antagonista di Robin Hood).

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