Una perdita di 1800 € l'anno per ogni straniero immigrato in Germania ?
Versione italiana del post "Sinn (Hans Werner) oder Unsinn: Macht Deutschland 1800€/Jahr Verlustgeschäft pro Migrant?
Il titolo tedesco è volutamente un gioco di parole: "Sinn" significa "senso" e "Unsinn" "nonsenso".
Un' uscita significativa di Hans Werner Sinn, del direttore dell'Istituto
per la ricerca economica di Monaco (Ifo) - da non confondere con altro più prestigioso anche a livello internazionale , l' IWF - Institut für Wirtschaftsforschung di Kiel, nello Schleswig-Holstein).
Hans Werner Sinn è considerato uno dei maggiori economisti tedeschi (ma
non incontestato: il ministro delle finanze Schäuble lo aveva accusato in
un'occasione di aver fatto "i conti della serva" - in tedesco
"Milchmädchenrechnungen"). Eccolo nuovamente con un'uscita in armonia con la campagna d' odio verso gli stranieri
portata avanti dal partito "Alternativa per la Germania" (AfD) in
cooperazione con i razzisti del movimento popolare "Pegida(Patrioti contro
l'islamizzazione d'Europa).
A portar acqua al mulino di questi razzisti
interviene dunque questo economista stimando che al bilancio annuale fra utili
e costi, annualmente ogni immigrato causerebbe allal Germania una perdita di
1800 €. Sull'affidabilità dei suoi calcoli si può intanto ipotizzare che anche
in questo caso valga il sopraccitato giudizio di Schäuble (si potrà verificare
quando il pubblico li avrà a disposizione). Anche un bambino tuttavia è finora
in grado di capire che senza gli stranieri l'economia tedesca crollerebbe da un
giorno all'altro. Infine: se anche i calcoli del predetto grande economista
fossero corretti, 1800 euro per ogni straniero sarebbero un ottimo investimento
economico, poiché è appunto grazie agli stranieri che l'economia tedesca riesce
a mantenere il livello di produttività attuale.
La perversione di un tale
calcolo è non soltanto moralmente aberrante, ma economicamente insensata e
profondamente sbagliata: gli stranieri sono produttori ma anche consumatori, e
come tali contribuiscono (IVA, assorbimento merci) anche a mantenere alta la domanda
interna.
Calcolare l'utilità degli immigrati sulla base di un comunque dubbioso
bilancio utili/costi è ben al disotto del livello dei "conti della serva".
Un' immigrazione che consenta solo utili senza costi infatti è certo possibile
ed è stata praticata per più di un secolo nelle Americhe: era la tratta degli
schiavi. E anche cosí non era a costo esattamente zero, poiché i mercanti gli schiavi se li facevano pagare.