Congetture e congiure: la narrazione fossilizzata sulle energie ... fossili. Perché la narrazione terroristica sul cambiamento climatico ha scelto la CO2 come capro espiatorio.
Premessa: lo sperpero delle energie fossili è sotto ogni punto di vista una follia, poiché è insensato consumare in un paio di secoli l'energia fossile immagazzinata dal pianeta in milioni di anni senza sapere poi come sostituirla con altre fonti (e parlando seriamente finiamola di illudere con le cosiddette "energie rinnovabili", che sono un'illusione e meriterebbe una bocciatura a qualunque studente di fisica che ne parlasse poiché per il princio della termodinamica nessuna energia si rinnova ma unicamente si trasforma).
Il clima politico attuale è avvelenato oltre che da farmaci coatti fra l'altro anche dalla narrativa sul cambiamento climatico, la cui unica causa sarebbe secondo i soloni sedicenti climatologi l'aumento della CO2 nell'atmosfera, l'unico gas responsabile del cosiddetto "effetto serra" secondo la vulgata diffusa dall'allora Presidente degli USA Barak Obama (il più guerrafondaio dei Presidenti americani e per questo giustamente insignito orwellianamente del Nobel per la Pace). Infatti che "il 97 % degli scienziati in materia condividano questa opinione" è notizia rivelatasi alla verifica completamente falsa ed inventata, in realtà nessuno scienziato dotato di onestà e competenza specifica ha mai sostenuto una sciocchezza del genere.
Ma siccome questa narrazione è molto utile alla "transizione finanziaria" (e non ecologica !), la devono obbligatoriamente propagare i governanti in quella parte del mondo che è al servizio dei veri poteri che lo dominano (cioè i gruppi finanziari come ad es. Blackrok, che dispongono di capitali multipli del bilancio di molti Stati e possono cosí imporre ai legislatori quanto serve ai propri interessi).
E cosí come per imporre una vaccinazione pericolosa, insensata e soprattutto perfettamente inutile e poi rivelatasi dannosa (si scoprono ogni giorno nuovi problemi di salute da essa causati !) si sono trovate schiere di virologi improvvisati pronti a suffragare le incontrollate affermazioni delle grandi ditte farmaceutiche, cosí non mancano i climatologi da strapazzo che assecondano i governi ... a far accettare al pubblico la narrazione utile ai poteri di cui sopra.
Cosa verificabilissima da chiunque, basta vedere in borsa il commercio dei certificati CO2 per capire di che cosa si tratta: le industrie comprano e vendono il diritto ad emettere CO2 col doppio effetto di arricchire enormemente chi con questi certificati specula in borsa e continuare ad emettere Co2 come e più di prima impedendo però ai Paesi in via di sviluppo di fare altrettanto (questi infatti vendono i certificati ai Paesi industrializzati).
Questo lurido commercio è possibile unicamente finché le popolazioni toccate dal problema credono che la CO2 sia il nemico dell'umanità e vada bandita. E siccome ovviamente per ora a parte il sistema nucleare l'idroelettrico non c'è alternativa a petrolio e gas per produrre energia è evidente che si devono utilizzare le energie fossili finché ce ne saranno (tralasciamo il ridicolo contributo di eolico e fotovoltaico poichè anche un alunno delle elementari safrebbe in grado di calcolare che servirebbe la superficie di un pianeta di riserva per produrre l' energia fotovoltaica sufficiente al nostro).
Sulla CO2 mi sono divertito a raccogliere opinioni durante le manifestazioni contro il cambiamento climatico, fingendomi tonto e interrogando studenti liceali: ho sentito tanta e tale ignoranza di base su questioni di fisica e di chimica e biologia da inorridire. Se costoro invece di marinare la scuola avessero chiesto spiegazioni oneste e veritiere ai loro professori di queste materie, probabilmente non sarebbero scesi in strada coi ridicoli cartelli per la "difesa del clima".
Ma come incolpare questi poveri studenti vittime anch'essi del sistema e della propaganda mediatica: un gruppo di illustri professori universitari di fama internazionale avevano chiesto udienza su questo problema all'attuale Presidente della Repubblica, che invece di loro aveva preferito ricevere con pompa mediatica una ragazzina svedese col diploma di terza media: anche lei manipolata ai fini suddetti.
Contro la propaganda a reti unificate è inutile tentare di agire: è già tanto se non si è zittiti subito dalla censura come nell'era covidiana, quando in mancanza di argomenti per invalidare le documentate tesi degli scettici semplicemente si chiudevano i loro siti internet.
Ma chi volesse conoscere la verità - pur non potendo poi farla conoscere alla massa che preferisce accettare l'opinione dominante, cioè ora come in ogni epoca quella dei dominatori - non ha difficoltà: la vera scienza procede da Galileo in poi per ipotesi e verifiche o per dirla con Karl Popper, per congetture e confutazioni (o validazioni). Nell'epoca contemporanea ho l'impressiione che si sia tornati invece al Medioevo: quando i governanti (ed i Papi) decidevano le verità scientifiche sulla base dell'opinione dei falsi scienziati al loro servizio e chi le contestava non era più sicuro nemmeno della propria vita.
Ora fortunatamente in genere la vita dei dissidenti non è più in pericolo, ma ciò solo grazie al fatto che li si può silenziare o emarginare bollandoli di "negazionismo".
I fatti tuttavia sono testardi, e non è nemmeno difficile conoscerli: basta interesse e pazienza di confrontare e ragionare su di essi. Non serve nemmeno essere grandi o piccoli "esperti" in materia: la logica ed il buon senso sono da sempre l'unica guida sempre affidabile poiché non sono commerciabili.
Se l'esperto sedicente può vendersi al sistema, la persona che ragiona non è mai in vendita.
Veniamo dunque al processo alla CO2: qualunque biologo può facilmente spiegare che la vita sulla terra esiste unicamente grazie a questo gas nell'atmosfera. E qualunque climatologo onesto sa che la sua percentuale è oscillata per milioni di anni fra le 300 e le 400 particelle per milione attuali. Ne emettiamo in continuazione con la respirazione. Ad es. in una sala chiusa, dopo una conferenza si possono registrare anche 600 o 800 particelle per milione di CO2.
Per precisione nel 1850 vi era lo 0,028 % di CO2 nell'atmosfera. nel 1950 erano 0,03 % e attualmente si misura lo 0,04 %. Un altro gas è però maggiormente responsabile del cosiddetto "effetto serra", il vapore acqueo: ce n' è dall' 1 al 5 % nell'atmosfera. E questo si trova nelle nuvole che coprono mediamente il 70 % della superfice della terra: altro che CO2 !!
Perché il vapore acqueo sale e forma le nubi è spiegato da tre leggi della fisica, chi ha interesse le trova in Wikipedia.
Ma che cos'è l'effetto serra, di cui come l'araba fenice "tutti ne parlano ma dov'è nessun lo dice". Dalle interrogazioni agli studenti intervistati durane le loro manifestazioni Friday for Future ho ricavato spiegazioni tanto ridicole ed assurde da poterne scrivere un libro. Qualcuno addirittura sosteneva che l'aria si riscalda maggiormente se c'è più CO2: evidentemente nessuno gli aveva spiegato che i raggi del sole attaversano l'atmosfera senza minimamente scaldarla ma scaldano invece il suolo che a sua volta poi riscalda l'aria.
La realtà è semplice da spiegare: si tratta dell' albedo, cioè del fatto fisico fondamentale che consente la vita sulla terra. Il riscaldamento della terra avviene grazie ai raggi solari, ma la loro intensità senza il filtro dell'atmosfera e l'albedo - la riflessione verso lo spazio - brucerebbe il pianeta (la temperatura al suolo sarebbe fra i 100-150 gradi). Questo fortunatamente non avviene perché appunto col fenomeno suddetto parte dell'energia solare viene riflessa. Ma ci sono gas nell'atmosfera che frenano questa riflessione dell'energia solare e questi sono il vapor acqueo, il metano, altri gas minori e l'anidride carbonica, CO2.
Il calcolo è evidente, una semplice formula: Energia solare meno energia riflessa = calore residuo sulla terra. Questo calore ovviamente non è uniformemente distribuito, né secondo le latitudini né durante l'anno, grazie all'inclinazione dell'asse terrestre rispetto all'orbita intorno al sole e quindi quando si parla o straparla di aumento della temperatura globale si tratta di una media calcolata e non di un valore direttamente misurato. Orbene l'aumento di CO2 nell'atmosfera giustamente diminuisce la riflessione dei raggi infrarossi e aumenta dunque la temperatura del suolo (e di qui dell' aria). Ma la CO2 assorbe solo una particolare frequenza o "colore" della luce riflessa, gli infrarossi di colore diverso passano e tornano nello spazio. Il ruolo della CO 2 è quindi molto esiguo. A questo punto occorre ancora aggiungere che la produzione di CO2 è giá un fatto naturale, non solo per la respirazione umana ed animale, ma per tutta una serie di altri fenomeni naturali indipendenti dall'azione umana. Il contributo della CO2 per effetto dell'attività umana al surriscaldamento del pianeta è quindi minimo rispetto a tutto il resto.
Inoltre come lo studio delle ere passate insegna, anche nei secoli più recenti i cambiamenti climatici - che sono un fenomeno continuo - sono stati di ampiezza maggiore di quella prospettata anche dalle più terrificanti previsioni (che poi regolarmente vengono smentite dai fatti dopo pochi decenni, vedi innalzamento degli oceani di metri che è stato invece di pochi centimetri, molto minore di quanto avvenne nei millenni o milioni di anni trascorsi).
Ma una parola la possono dire a questo punto anche i biologi e gli agronomi : ed allora si deve riconoscere che soltanto grazie all'uso dei fertilizzanti (ottenuti da petrolio e gas naturale ed all'aumento della CO2 nell'atmosfera, le coltivazioni che nutrono la popolazione mondiale hanno potuto enormemente aumentare (es. da 13 quintali di frumento per ettaro nel 1800 cioè prima dell' uso delle l energie fossili, agli almeno 60 quintali attuali). Idem per riso e altri prodotti di base dell'alimentazione mondiale. Con le produzioni del periodo preindustriale non si manterrebbe nemmeno la metà della popolazione mondiale attuale.
A questo punto diventa allora importante la vera domanda: quanta energia fossile è ancora disponibile al mondo? Le stime sono azzardate :alcuni ricercatori avevano sostenuto che il picco dell'estrazione sarebbe stato raggiunto nel 1980 ma invece è stato raggiunto 20 anni dopo, e il futuro può riservare sorprese. Ma possiamo calcolare che non si tratterà di millenni, probabilmente fra non più di 100 anni saranno stati bruciati sia l'ultima goccia di petrolio che l'ultimo metro cubo di gas naturale.
Una volta compreso e verificato che il cambiamento climatico non è dunque dovuto che in minima parte all'azione umana ma essenzialmente da fattori sui quali l'umanità non ha potere alcuno come ben sanno gli astronomi (cicli di Milankovic, Bray-Hallstatt, moto inerziale del sole, variazioni cicliche delle radiazioni solari ecc. ecc.) si deve ammettere che il problema del mondo (a parte le guerre !!) invece del cambiamento climatico è l'esaurimento prossimo delle energie fossili.
Certo finite quelle fossili resteranno soltanto fotovoltaico ed eolico, ma non basteranno mai a sostenere
lo standard di vita attuale (mobilità con auto ed aerei, navi, riscaldamento ecc.).
Si dovrà tornare alla vera ecologia, cioè all'uso di fonti naturali che non siano fossili ma riprodotte dalla vera fonte non esuribile in tempi umani, cioè il sole. I mulini a vento oltre a macinare cereali potranno produrre elettricità, cosí anche i pannelli solari, ma certo mai in modo da sostituire i consumi attuali. E anche l'uranio/plutonio utilizzato nelle centrali atomiche è in via di esaurimento.
Messi dunque da parte i velleitari e ridicoli sforzi di utilizzare quale sostituto delle energie fossili o della fissione atomica le fonti alternative come fotovoltaico e pale di mulini a vento (che l'unica energia che resta è il sole, a parte la trascurabile geotermia) occorre pensare che per sostenere la popolazione mondiale senza energie fossili il numero dovrá tornare ad essere quello di due secoli or sono.
Cioè dal punto di vista della natalità quello dei Paesi sviluppati dove essa è giusto al limite del mantenimento del numero di abitanti o al di sotto. Malthusianesimo ? No, semplice constatazione di una situazione di fatto innegabile. E la soluzione è semplice quanto difficile da implementare finché dominano narrative false utili a pochi profittatori: detto brutalmente concedete benessere ai cittadini e smetteranno di fare troppi figli. TV invece del "divertimento dei poveri" ? Fondamentalmente sí, purtroppo. Anche se poi la TV (arma finale del Dr. Goebbels) ha la funzione di rinco...ire la gente. Ma almeno si arresta la crescita esponenziale della popolazione prima che alla bisogna lo facciano le guerre.
I Paesi europei non hanno più questo problema, anzi, senza immigrazione il loro livello di benessere (quel che è rimasto) si abbasserebbe sensibilmente. E la regolazione delle nascite è automatica: in Cina col crescere del benessere è stato possibile abolire la politica del figlio unico, anzi sembra che sia quasi necessario insistere per rendere i cittadini più prolifici.
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