Nulla di nuovo in Occidente ? Noterelle da Germania e Rep. Ceca.
Qualche breve riflessione a memoria futura sul lungo conflitto in corso.
Tutto sembra procedere come sempre in Europa, in Germania, nella mia regione (Baden-Württemberg) , vedo sfilare allegramente le maschere carnevalesche, qui il Carnelave è un fatto quasi religioso, con decine di associazioni che preparano le sfilate ed i costumi durante tutto l'anno.
Non così in quasi tutto il resto della Germania, dove il Carnevale è al massimo una festicciola per bambini. E nulla di tutto questo ad es. nella Repubblica Ceca, l'altra nazione che frequento.
Qui l'unica novità degna di nota è la recente elezione come nuovo presidente di un generale, portavoce NATO e fieramente antirusso: certo il canditato alternativo era un corrotto arrivista arricchitosi con le privatizzazioni e con i fonti EU ma che aveva governato per anni. E si può anche capire la russofobia causata dai fatti del 1968.
Ma tornando all' Europa in generale, ci si dovrebbe chiedere perché nessuno si sia accorto che passo dopo passo l'intero continente - Germania in testa - è entrato a pieno titolo in guerra contro la Russia. Una realtà tanto evidente quanto impronunciabile, infatti l'ingenua "ministressa"tedesca degli esteri che se l'è lasciato pubblicamente sfuggire è stata prontamente rimproverata e si è anche scusata: ma dove andiamo a finire se cominciamo a dire la verità ai cittadini le hanno ricordato i compagni di partito (i Verdi) - "verdi" anche d'ira funesta e con la bava alla bocca nell'invocare invio di armi sempre più micidiali per il poligono di tiro nel quale secondo questi folli si dovrebbe combattere fino all'ultimo ucraino.
E va aggiunto che la mancanza di proteste popolari massicce sia in Germania che in Repubblica Ceca (salvo qualche piccolo tentativo al quale ho assistito lo scorso novembre a Praga) è dovuta alle pesanti sanzioni contro chiunque si dichiari pro-Russia o si rifiuti di condannare quella che è stata definita "brutale aggressione putiniana".
Interessanti gli aggettivi sfoderati dalla stampa e dai media tutti : non ricordo (e ho verificato) di aver letto una sola volta che le guerra USA abbiano mai ricevuto tali aggettivi sui medesimi organi di servile stampa , non per l'aggressione in Vietnam né per quelle in Laos, Cambogia, Afganistan, Irak, Serbia, Libia, Siria (tanto per citare solo le più note). Evidentemente quando si avanzano pretesti di "democratizzazione" e le vittime superano il milione non si può più parlare di aggressioni.
Aggressioni sono unicamente quelle della Russia che corre a difesa dei cittadini russofoni bombardati per anni dai nazisti di Kiev. E non si dica che costoro sono nazisti solo perché si dichiarano seguaci del collaboratore nazista Stepan Bandera, dichiarato per legge eroe nazionale, al quale sono stati eretti monumenti alla memoria in tutte le città ucraine. No, se il governo ucraino si è vantato di aver eliminato dalle biblioteche ucraine 19 milioni di libri russi, questa è unicamente una logica conseguenza della legge che ha imposto come unica lingue ufficiale consentita l'Ucraino (il presidente Zelensky, che sapeva solo il russo, ha dovuto fare un corso accelerato di ucraino per poter giustificare la legge). Una legge che con ogni evidenza è stata imposta dai responsabili del Protettorato di Kiev, di cui appunto l'ex comico è amministratore delegato dell'Impero USA. Insomma, mica siamo in Svizzera dove le quattro lingue nazionali sono difese dalla Costituzione. Gli otto milini di cittadini russofoni e russofili devono essere annientati o assoggettati. Una variante dellal "cancel culture" ? Di fatto innegabilmente un attacco micidiale alla diversità culturale ed al diritto di autodeterminazione dei popoli (nessuno lo ricorda, ma ad es. la Crimea aveva deciso con un referendum internazionalmente verificato (12.1.1991, Presidente UDSSR Gorbaciov ) di essere reintegrata come repubblica associata all' Unione Sovietica, correggendo la decisione autocratica ed antidemocratica di Kruschiov che per interessi di potere aveva "regalato" la Crimea all'Ucraina.
La cosa che più colpisce in questo dramma storico dall'esito sicuramente pauroso (per ben che vada !)
è che di cioè che vogliono le poplazioni interessate (Crimea e Donbass) all'Occidente guerrafondaio e vigliaccamente servo dell'imperialismo anglosassone NULLA interessa. "I confini non si devono toccare" tuonano col ruggito del topo costoro, ma dimenticano che in Europa sono stati esattamente loro a giocare a spostare i confini con mezzi violenti (i duemila e più morti dei bombardamenti di Belgrado per strappare il Kosovo allal Serbia chi li ricorda ?).
Se nel resto d'Europa il silenzio e la mancanza di proteste per la rovina economica alla quale i governanti tutti stanno spingendo il Continente intero è un segno comprensibile dei brutti tempi nei quali - con il triennio di preprazione con la pseudopandemia- i cittadini sono stati ipnotizzati, grave e preoccupante è il silenzio dei cittadini tedeschi: pur ammettendo in privato di essere una colonia statunitense e di essere certi che a distruggere i gasdotti tedesco-russi sono stati proprio gli USA o gli Inglesi, nessuna manifestazione contro l’invio massiccio di armi e nemmeno dopo l’eclatante pubblica autoconfessione “siamo in guerra contro lal Russia” della ministressa degli Esteri.
Oggi a Ramstein, la grande base USA/NATO verrà deciso il futuro d' Europa, cioè se inviare anche aerei da combattimento in Ucraina oltre ai carri armati: dunque un passo che condurrà al confronto diretto della NATO con la Russia almeno a livello convenzionale.
Dunque sta per finire la finzione in corso: impossibile dopo dire che la NATO ed i singoli Paesi aderenti a questa sanguinaria alleanza non siano in guerra contro la Russia. Certo, vigliaccamente per ora inviano "soltanto" armi, ma già da tempo stanno istruendo nel proprio territorio (anche in Italia e Germania, non solo in quasi tutti gli altri Paesi) ucraini ad usarle Certo il degrado della consapevolezza politica è impressionante: negli anni ’70 le personalità della cultura facevano picchetti davanti alle basi statunitensi in Germania per impedire lo stazionamento dei missili atomici antisovietici, ora un silenzio tombale. Solo una parlamentare di sinistra, Sarah Wagenknecht, ha lanciato un manifesto contro la guerra per un cessate il fuoco immedfiato e per un’iniziativa diplomatica, ricevendo insulti da tutti rimanenti partiti salvo la AfD , un gruppo di destra che viene però diffamato come estremista e razzista (anche se nel partito cristiano democratico e in quello socialdemocratico ci sono elementi ben più estremisti e anti-immigrazione).
Mi pare di assistere ad un intontimento generale, una rassegnazione che si può solo in parte spiegare col martellamento mediatico Covid dell’ ultimo triennio. Certo anche a livello politico l’infantilismo non ha più limiti: il Presidente (partito Verdi) di uno dei Länder più popolati dellal Germania non si è vergognato di consigliare di usare il pannolino invece di fare la doccia per risparmiare energia (ovviamente “contro Putin”), e l’obbedienza e creduloneria dei cittadini è stata assoluta: ad es. l’obbligo di maschere nei mezzi pubblici è caduto solo il 31 gennaio scorso, quando in tutte le nazioni confinanti se ne era già perduto il ricordo, ma cionostante qui veniva ancora generalmente e scrupolosamente osservato.
E che dire dei giovani e degli studenti che ancora nel 2003 avevano organizzato massicci cortei contro l’aggressione dell’Irak da parte di Bush ?
L’unica dimostrazione degna di accenno in Germania è stata quella contro la demolizione di un villaggio per continuare ad estrarre il carbone: una dimostrazione "ecologista" "in difesa del clima" di impotenza e di assoluta mancanza di criterio sull’urgenza dei veri problemi, tanto che la kermesse si è ridicolmente conclusa con la ragazzina svedese marina-scuola fatta arrivare per l’occasione e che posava allegramente fra i poliziotti che la portavano via a braccia.
Dunque rassegnazione popolare e degli intellettuali tutti, illusione che nulla succederà, rispecchiata da una stampa priva di vergogna nel diffondere in scala 1:1 le direttive governantive. E alacre opera di smantellamento dello stato sociale approfittando di questa passività: la chiusura di oltre metà delle strutture ospedaliere, che era stata sospesa durante la pseudopandemia, viene ora accelerata senza la minima resistenza popolare.
E che dire dei giovani e degli studenti che ancora nel 2003 avevano organizzato massicci cortei contro l’aggressione dell’Irak da parte di Bush ?
L’unica dimostrazione degna di accenno in Germania è stata quella contro la demolizione di un villaggio per continuare ad estrarre il carbone: una dimostrazione "ecologista" "in difesa del clima" di impotenza e di assoluta mancanza di criterio sull’urgenza dei veri problemi, tanto che la kermesse si è ridicolmente conclusa con la ragazzina svedese marina-scuola fatta arrivare per l’occasione e che posava allegramente fra i poliziotti che la portavano via a braccia.
Dunque rassegnazione popolare e degli intellettuali tutti, illusione che nulla succederà, rispecchiata da una stampa priva di vergogna nel diffondere in scala 1:1 le direttive governantive. E alacre opera di smantellamento dello stato sociale approfittando di questa passività: la chiusura di oltre metà delle strutture ospedaliere, che era stata sospesa durante la pseudopandemia, viene ora accelerata senza la minima resistenza popolare.
Nella cittadina in cui risiedo l'ospedale che aveva resistito per 6 secoli superando due guerre mondiali verrà chiuso fra tre mesi. E dire che per obbligare i malcapitati cittadini a sottoporsi al siero che (non) immunizza era stato strombazzato l'argomento che i non vaccinati avrebbero causato il sovraffollamento degli ospedali: pericolo ora sventato, anche se in modo piuttosto radicale.
Per ironia della storia, gli unici a protestare sono … i rappresentanti di industria ed artigianato che vedono il baratro economico in cui la Germania sta andando a finire.
Ma acnhe costoro stanno correndo ai ripari: quanto il misero cancelliere era andato a Pechino per chiedere al governo cinese di fare pressioni sulla Russia per la fine dell'"aggressione" (ricevendo una meritata pernacchia) la cosa sostanziale del viaggio , passat ain sordina sui media, era la nutrita delegazione di industriali al seguito, i quali avendo capito che l'Europa è condannata economicamente si sono premuniti di delocalizzare in tempo le industrie: BASF aveva già ampliato il suo più grande centro di sviluppo industriale a Shangai nel 2014 (e poi si dice che i CEO non sono lungimiranti !) (https://www.basf.com/cn/en/who-we-are/organization/key-production-sites/shanghai.html), avendo capito che dopo il colpo di Stato del Maidan prima o poi si sarebbe arrivati di provocazione in provocazione alla reazione di difesa russa ed agli attacchi USA alle fonti di energia russa a buon prezzo in Europa.
Ma per indicare almeno un piccolo dato positivo: si è votato a Berlino e il partito di maggioranza è stato quello …astensionista: almeno i cittadini nella loro maggioranza hanno capito che coloro che li guidano sono ciechi e stolti e non li votano più. Dunque un risveglio della democrazia.
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