Il ritorno dell'oscurantismo e la tragica fine della ragione
Un anno è trascorso dall'inizio della
supposta pandemia e temo che al compimento del mio 76mo anno a dicembre saremo
tutti ancora soggetti al regime militare che ci ha privati delle libertà
fondamentali in oscena violazione della Costituzione oltre che del buon
senso.
Ozioso discettare sui termini (epidemia, pandemia, influenza/e stagionale/i di
maggiore intensità) poiché soltanto sulla base di cifre attendibili e
verificabili si può arrischiare un giudizio.
Ma alcuni fatti sono ormai assodati e confutano tutte le tesi divenute dogmi e
sulla base delle quali sono state decise misure temporanee straordinarie
divenute come si temeva situazioni perenni.
Non avendo altre possibilità i semplici cittadini sprovvisti di conoscenze
mediche specialistiche possono unicamente affidarsi al buon senso ed alla
logica: nel nostro caso queste sono strumenti sufficienti per smentire la
narrazione ufficiale o per lo meno per mettere in evidenza le
contraddizioni enormi fra obiettivi dicharati e risultati ottenuti.
Ripartiamo dall'inizio: dalla Cina arriva al mondo intero la segnalazione che
un virus influenzale fino ad allora sconosciuto sta diffondendosi fra la
popolazione e che per fermare l'epidemia le autorità hanno preso decisioni
estreme: segregazione di intere città, abitanti chiusi in casa e riforniti di
viveri dall'esercito, ospedali da campo montati nel giro di una settimana per
far fronte al numero di ricoverati in terapia intensiva.
Immediate o quasi le reazioni nel mondo intero anche se con molto diverse decisioni
concrete: si va dal semplice consiglio di prudenza ai cittadini senza chiusura
delle attività economiche e della vita sociale (es. Svezia) fino alle più
restrittive misure (es. Italia e Francia, con chiusure di tutto e arresti
domiciliari dei cittadini, il permesso di uscire di casa per acquistare viveri
paragonabile all' "ora d'aria" delle prigioni).
Ero a Praga nel febbraio e marzo dello scorso anno, da un giorno all'altro
tutto chiuso e obbligo di coprire naso e bocca (non importa come, di
mascherine non se ne parlava anche perché l'OMS non ne aveva ancora dichiarata
l'utilità, anzi piuttosto l'inutilità, parere poi ovviamente modificato quando
evidentemente qualcuno dei finanziatori di questa organizzazione si rese conto
delle enormi possibilità di lucrare su queste forniture).
Le misure annunciate per fermare quella che nel frattempo era stata
ribattezzata pandemia erano state annunciate come temporanee. Cosa
comprensibile e giustificata,visto che non si conosceva il grado di letalità
del nuovo virus, prontamente battezzato con cognome e nome (SARS Covid
19).
Da sempre la storia insegna che le epidemie (peste e colera) si fermano con le
quarantene isolando i focolai. Ma da sempre si sa che la durata del contagio è
limitata nel tempo: se si isolano i portatori del virus in breve tempo
l'epidemia è debellata.
E la storia dovrebbe aver insegnato anche un'altra cosa: qualunque misura
attuata deve essere valutata in base alla sua efficacia e soprattutto,
trattandosi di materia medica, ricordando il giuramento di Ippocrate:
"primo: non arrecare danni", in altri termini "il rimedio non
deve mai essere peggiore del male".
Che le misure adottate, come ad es. l'obbligo di mascherine e la chiusura delle
attività economiche e sociali non servissero a nulla lo si poteva capire
ben presto: non vi era differenza apprezzabile fra Paesi come la Svezia che
avevano rinunciato a sospendere le libertà costituzionali rispetto ad altri che
avevano imposto restrizioni severissime che nemmeno in periodi bellici si erano
mai viste.
Premesso che le cifre diffuse quotidianamente sui quotidiani (numero degli
infetti - che beninteso non vuol dire infermi) non hanno alcun significato per
comprendere la natura del problema (il rapporto "positivi/100.000
abitanti" è infatti direttamente proporzionale unicamente al numero di
test, i quali a loro volta non sono stati nemmeno certificati dall'OMS, o
meglio questo Ente internazionale ne ha dichiarato i gravi limiti ). Nulla dice
la cifra dei "positivi" sulla gravità della pandemia.
Uniche cifre affidabili sono quelle dei decessi attribuiti al Coronavirus
(anche se più affidabile sarebbe l'eccesso di mortalità rispetto alla media
degli anni scorsi).
E queste cifre dimostrano esattamente il contrario di quanto asserito dai
fautori delle feroci restrizioni imposte ai cittadini, palesi violazioni delle
libertà costituzionali che continuamente tribunali in tutta Europa sono
costritti a dichiarare illecite.
Se prendiamo ad esempio Paesi con le più restrittive
misure di "arresti domiciliari" come Italia, Spagna e Francia
abbiamo ad oggi rispettivamente 1.622, 1.488 e 1.328 decessi
Covid per milione di abitanti, contro solo 1.270 della Svezia che non ha
mai praticato il cosiddetto "lockdown". Abbiamo anche il caso della
Germania con soli 845 decessi per milione di abitanti, e quello della Rep.
Ceca, con 1.931, il massimo mondiale, nonostante severe misure iniziali
interrotte brevemente
nel periodo estivo come avvenuto in
quasi tutti i Paesi che avevano adottato la misura del "lockdown".
Dunque i numeri dei decessi non stanno in relazione logica con le misure
adottate, o meglio di dovrebbe al contrario dedurre che misure meno restrittive
(Germania) o praticamente senza misura alcuna (Svezia)
si sono rivelate più efficaci che non i blocchi totali.
L'unica correlazione verificabile è stata l'andamento stagionale: infezioni e
decessi quasi spariti in estate, brusco ritorno in autunno -inverno.
Non sarebbe una grande scoperta, visto che da sempre le influenze arrivano con
le stagioni fredde: aria secca (30-40 % invece del 50-60% estivo) che
favorisce le infezioni delle vie respiratorie e meno sole, cioè raggi
ultravioletti che notoriamente neutralizzano i virus.
Se poi si fosse voluto
mettere al riparo dai pericoli la categoria di persone maggiormente a rischio
di effettive complicazioni e financo di morte l'informazione era disponibile da
subito: non servivano né studi né ricerche, si è visto immediatamente che
morivano di regola unicamente anziani (media 80 anni per gli uomini ed 85 per
le donne) con gravi patologie preesistenti. E che i luoghi più a rischio erano
appunto le case per anziani . Dunque si sarebbero dovute studiare ed applicare
immediatamente strategie per impedire l'ingresso e la diffusione del
virus in quei luoghi. Esattamente l'opposto hanno fatto i vari governi:
hanno chiuso scuole ed università, cinema e discoteche mentre a lungo l'accesso
alle case di riposo era rimasto aperto.
Non ricordo mai di aver visto gran grande numero di ultraottantenni nelle
discoteche né che negli appartamenti in coabitazione insieme agli studenti
ventenni ci fossero diffusamente anziani malati. Un tempo chi di fronte
all'evidenza faceva esattemente il contrario di ciò che suggeriva il buon senso
era definito imbecille: ora non ne sono più sicuro visto che un larghissimo
numero di sudditi osanna esattamente questi politici come salvatori della
salute pubblica se non addirittura della patria.
La prima deduzione che si
può trarre è che oltre al Covid 19 circoli un altro morbo, gravemente
aggressivo e altamente contagioso, chiamato "stupidità collettiva"
che normalmente si adoperano alacremente a diffondere i media asserviti
al potere (TV e stampa). Questo morbo è veicolato non dalle goccioline di
aerosoli ma dalla paura.
La paura è sempre stata l'arma più potente per soggiogare le masse e imporre i
comportamenti peggiori e più assurdi: Goebbels l'aveva utilizzata per
convincere un intero popolo che senza liquidare ebrei e sterminare i
"bolschevichi" il popolo tedesco erano minacciato di estinzione. Lo
sappiamo dai protocolli del processo di Norimberga per ammissione di Göring,
che interrogato sul come un manipolo di criminali fosse riuscito ad irretire un
intero popolo aveva risposto spavaldamente: "semplicissimo, con la
paura".
Mac Carty aveva convinto a
sua volta il popolo statunitense che i Comunisti erano il peggior nemico
dell'umanità e che per sconfiggerli si poteva arrischiare anche una guerra
atomica. In ambedue i Paesi citati c'è gente che lo crede ancora oggi.
A questo punto non resta
da chiarire se, oltre alla stupidità dei governanti, non ci siano altri motivi
per spiegare la persistenza delle misure inutili e dannose per l'economia, per
la salute stessa dei cittadini ed in particolare per quella mentale dei bambini
e dei giovani, derubati di anni di vita e formazione scolastica nel
periodo decisivo della vita. E non mi si dica che la scuola "online"
è una misura pedagogica difendibile: è unicamente una grottesca caricatura
dell'insegnamento, che innanzitutto è attività collettiva. D'un balzo siamo
tornati un secolo addietro peggio dell'insegnamento frontale giustamente
superato dalla pedagogia moderna.
Che fare?
Non necessita ricorrere a tesi cospirative per spiegare ciò che sta avvenendo,
poiché tutto si svolge apertamente sotto i nostri occhi, basta aprirli e
togliersi la benda imposta dai mezzi di comunicazine di massa.
1) vaccino come
arma finale contro il virus:
se si analizzano i dati delle sovvenzioni a fondo perduto ed i generosissimi
contratti con cui sono state arricchite oltre misura le grandi ditte
farmaceutiche si può facilmente comprendere che interessi giganteschi
possono aver motivato i governanti a partecipare al banchetto con laute
provvigioni. Idem per lo sconcio e fraudolento mercato delle mascherine,
imposte ormai unicamente per mantenere in essere un business miliardario vista
l'innefficacia sostanziale provata dai fatti: più mascherine, più infezioni. Non
serve un dottorato in fisica per capire che solo maschere militari antigas
potrebbero fermare gli aerosoli, mentre le mascherine, se veramente fermassero
il vapore acqueo del nostro fiato, dopo un'ora gocciolerebbero. Dunque
museruole per umiliare i sudditi e confermarne l'obbedienza. E forse
anche paragonabili all'acquisto delle indulgenze per salvarsi dall'inferno (in
ogni caso l'effetto resta identico: arricchire chi le vende e burlarsi di chi
le compra).
Per colmo del ridicolo in
alcuni Stati vengono ora imposte "doppie mascherine" (quindi doppio
business), ben sapendo che il risultato ( a parte i danni maggiori dovuti
all'inspirazione del fiato emesso) non può che essere identicamente
nullo.
2) misure di
restrizione della libertà individuale e divieto di socializzazione
un effetto non dichiarato
ma evidentissimo dei "lockdown", del divieto di assembramento, delle
visite a parenti ed amici è indubbiamente l'impossibilità di confronto delle
idee e di organizzazione di un'opposizione alle misure governative di ogni
tipo.
Come in ogni dittatura, per poter conseguire liberamente i propri scopi, chi ha
in mano il potere opera con maggior facilità e senza controllo se i cittadini
non possono riunirsi ed organizzarisi per resistere. Visto che non esistono
fondati motivi medici per il "lockdown", si deve dedure che si tratti
appunto di questo.
3) chiusura delle
scuole e delle università
Se c'è una fascia d' età
praticamente non toccata dal Covid 19, questa è appunto l'età scolare e
universitaria.
La storia insegna che
mentre tutte le dittature variano per molti aspetti esteriori, ma in un punto
fondamentale sono tutte identiche: nell' odio e disprezzo della cultura e nel
desiderio di mantenere i sudditi nell'ignoranza. Del dottor Goebbels viene
riferito che dicesse: "se sento parlare di cultura metto mano alla
pistola". In effetti la cultura spaventa il potere, se i cittadini
ragionano non si possono convincere ad accettare cose assurde o
criminali.
La chiusura delle università in particolare dimostra che oltre ad essere misura
palesemente inutile ed assurda (salvo qualche raro anziano votato allo studio
permanente come il sottoscritto, le universitá non pullulano di anziani e non
certo di ultraottantenni), è anche dal punto di vista medico completamente
controproducente: chi vorrà farsi operare in futuro da medici che hanno appreso
l'arte medica con corsi "online" ?
Dunque la logica spiega che i veri motivi della montatura pandemica sono ben
altri: notoriamente come la storia insegna, le rivolte partono quasi sempre
dalle università o se anche partono dalle fabbriche, le coinvolgono ben presto.
Dunque prudente misura tenerle ben chiuse.
In conclusione siamo
evidentemente di fronte ad un nuovo Medioevo, ed un oscurantismo che disprezza
la ragione e teme la logica ed il pensiero critico: si veda con quale
vergognosa e spudorata campagna diffamatoria sono stati bollati fin dall'inizio
tutti coloro (semplici cittadini ma anche medici insigni) che hanno criticato e
smontato la narrazione ufficiale con argomenti e anche con fatti (ad esempio
curando i malati da Covid 19 con le medicine la cui efficacia si conosceva da
decenni e forse per questo vietate dai governanti).
"Negazionisti", "terrapiattisti", "complottisti"
sono gli epiteti più diffusi: e tutto ciò sempre evitando accuratamente di
entrare nel merito degli argomenti e dei fatti.
Come definire la presente
dittatura? Qualcuno l'ha chiamata "terapeutica", ma mi pare un
eufemismo. Io la definirei "dittatura democratofobica basata sulla
paura", infatti i governanti, indipendentemente da come sono giunti al
potere (democraticamente o tramite elezioni impedite), nulla temono più del
voto popolare. E per restare attaccati alle rispettive poltrone sono disposti a
sacrificare il futuro di un'intera generazione: da parte mia mi auguro
unicamente di poter vivere abbastanza a lungo per vedere l'inevitabile
ridedizione di processi per crimini commessi contro l'umanità, sulla falsariga
del processo di Norimberga e possibilmente almeno qualche condanna ai
lavori forzati.
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