Mittwoch, 3. März 2021

Il ritorno dell'oscurantismo e la tragica fine della ragione

Un anno è trascorso dall'inizio della supposta pandemia e temo che al compimento del mio 76mo anno a dicembre saremo tutti ancora soggetti al regime militare che ci ha privati delle libertà fondamentali in oscena violazione della Costituzione oltre che del buon senso. 
Ozioso discettare sui termini (epidemia, pandemia, influenza/e stagionale/i di maggiore intensità) poiché soltanto sulla base di cifre attendibili e verificabili si può arrischiare un giudizio. 
Ma alcuni fatti sono ormai assodati e confutano tutte le tesi divenute dogmi e sulla base delle quali sono state decise misure temporanee straordinarie divenute come si temeva situazioni perenni. 
Non avendo altre possibilità i semplici cittadini sprovvisti di conoscenze mediche specialistiche possono  unicamente affidarsi al buon senso ed alla logica: nel nostro caso queste sono strumenti sufficienti per smentire la narrazione ufficiale  o per lo meno per mettere in evidenza le contraddizioni enormi fra obiettivi dicharati e risultati ottenuti. 
Ripartiamo dall'inizio: dalla Cina arriva al mondo intero la segnalazione che un virus influenzale fino ad allora sconosciuto sta diffondendosi fra la popolazione e che per fermare l'epidemia le autorità hanno preso decisioni estreme: segregazione di intere città, abitanti chiusi in casa e riforniti di viveri dall'esercito, ospedali da campo montati nel giro di una settimana per far fronte al numero di ricoverati in terapia intensiva. 
Immediate o quasi le reazioni nel mondo intero anche se con molto diverse decisioni concrete: si va dal semplice consiglio di prudenza ai cittadini senza chiusura delle attività economiche e della vita sociale (es. Svezia) fino alle più restrittive misure (es. Italia e Francia, con chiusure di tutto e arresti domiciliari dei cittadini, il permesso di uscire di casa per acquistare viveri paragonabile all' "ora d'aria" delle prigioni).
Ero a Praga nel febbraio e marzo dello scorso anno, da un giorno all'altro tutto chiuso e  obbligo di coprire naso e bocca (non importa come, di mascherine non se ne parlava anche perché l'OMS non ne aveva ancora dichiarata l'utilità, anzi piuttosto l'inutilità, parere poi ovviamente modificato quando evidentemente qualcuno dei finanziatori di questa organizzazione si rese conto delle enormi possibilità di lucrare su queste forniture). 
Le misure annunciate per fermare quella che nel frattempo era stata ribattezzata pandemia erano state annunciate come temporanee. Cosa comprensibile e giustificata,visto che non si conosceva il grado di letalità del nuovo virus, prontamente battezzato con cognome e nome (SARS Covid 19).  
Da sempre la storia insegna che le epidemie (peste e colera) si fermano con le quarantene isolando i focolai. Ma da sempre si sa che la durata del contagio è limitata nel tempo: se si isolano i portatori del virus in breve tempo l'epidemia è debellata. 
E la storia dovrebbe aver insegnato anche un'altra cosa: qualunque misura attuata deve essere valutata in base alla sua efficacia e soprattutto, trattandosi di materia medica, ricordando il giuramento di Ippocrate: "primo: non arrecare danni", in altri termini "il rimedio non deve mai essere peggiore del male".
Che le misure adottate, come ad es. l'obbligo di mascherine e la chiusura delle attività economiche e sociali  non servissero a nulla lo si poteva capire ben presto: non vi era differenza apprezzabile fra Paesi come la Svezia che avevano rinunciato a sospendere le libertà costituzionali rispetto ad altri che avevano imposto restrizioni severissime che nemmeno in periodi bellici si erano mai viste. 
Premesso che le cifre diffuse quotidianamente sui quotidiani (numero degli infetti - che beninteso non vuol dire infermi) non hanno alcun significato per comprendere la natura del problema (il rapporto "positivi/100.000 abitanti" è infatti direttamente proporzionale unicamente al numero di test, i quali a loro volta non sono stati nemmeno certificati dall'OMS, o meglio questo Ente internazionale ne ha dichiarato i gravi limiti ). Nulla dice la cifra dei "positivi" sulla gravità della pandemia.
Uniche cifre affidabili sono quelle dei decessi attribuiti al Coronavirus (anche se più affidabile sarebbe l'eccesso di mortalità rispetto alla media degli anni scorsi). 
E queste cifre dimostrano esattamente il contrario di quanto asserito dai fautori delle feroci restrizioni imposte ai cittadini, palesi violazioni delle libertà costituzionali  che continuamente tribunali in tutta Europa sono costritti a dichiarare illecite.  

Se prendiamo ad esempio Paesi con le più restrittive misure di "arresti domiciliari" come Italia, Spagna e  Francia abbiamo ad oggi rispettivamente   1.622, 1.488 e 1.328  decessi Covid per milione di abitanti, contro solo 1.270 della Svezia che non ha mai praticato il cosiddetto "lockdown". Abbiamo anche il caso della Germania con soli 845 decessi per milione di abitanti, e quello della Rep. Ceca, con 1.931, il massimo mondiale, nonostante severe misure iniziali interrotte brevemente  

nel periodo estivo come avvenuto in quasi tutti i Paesi che avevano adottato la misura del  "lockdown". 

Dunque i numeri dei decessi non stanno in relazione logica con le misure adottate, o meglio di dovrebbe al contrario dedurre che misure meno restrittive (Germania)  o praticamente senza misura alcuna  (Svezia)  si sono rivelate più efficaci che non i blocchi totali. 
L'unica correlazione verificabile è stata l'andamento stagionale: infezioni e decessi quasi spariti in estate, brusco ritorno in autunno -inverno. 
Non sarebbe una grande scoperta, visto che da sempre le influenze arrivano con le stagioni fredde: aria secca (30-40 % invece del 50-60% estivo)  che favorisce le infezioni delle vie respiratorie e meno sole, cioè raggi ultravioletti che notoriamente neutralizzano i virus. 

Se poi si fosse voluto mettere al riparo dai pericoli la categoria di persone maggiormente a rischio di effettive complicazioni e financo di morte l'informazione era disponibile da subito: non servivano né studi né ricerche, si è visto immediatamente che morivano di regola unicamente anziani (media 80 anni per gli uomini ed 85 per le donne) con gravi patologie preesistenti. E che i luoghi più a rischio erano appunto le case per anziani . Dunque si sarebbero dovute studiare ed applicare immediatamente strategie per impedire l'ingresso e la diffusione del virus  in quei luoghi. Esattamente l'opposto hanno fatto i vari governi: hanno chiuso scuole ed università, cinema e discoteche mentre a lungo l'accesso alle case di riposo era rimasto aperto.
Non ricordo mai di aver visto gran grande numero di ultraottantenni nelle discoteche né che negli appartamenti in coabitazione insieme agli studenti ventenni ci fossero diffusamente anziani malati. Un tempo chi di fronte all'evidenza faceva esattemente il contrario di ciò che suggeriva il buon senso era definito imbecille: ora non ne sono più sicuro visto che un larghissimo numero di sudditi osanna esattamente questi politici come salvatori della salute pubblica se non addirittura della patria. 

La prima deduzione che si può trarre è che oltre al Covid 19 circoli un altro morbo, gravemente aggressivo e altamente contagioso, chiamato "stupidità collettiva" che normalmente si adoperano alacremente a  diffondere i media asserviti al potere (TV e stampa). Questo morbo è veicolato non dalle goccioline di aerosoli ma dalla paura.
La paura è sempre stata l'arma più potente per soggiogare le masse e imporre i comportamenti peggiori e più assurdi: Goebbels l'aveva utilizzata per convincere un intero popolo che senza liquidare ebrei e sterminare i "bolschevichi" il popolo tedesco erano minacciato di estinzione. Lo sappiamo dai protocolli del processo di Norimberga per ammissione di Göring, che interrogato sul come un manipolo di criminali fosse riuscito ad irretire un intero popolo aveva risposto spavaldamente: "semplicissimo, con la paura". 

Mac Carty aveva convinto a sua volta il popolo statunitense che i Comunisti erano il peggior nemico dell'umanità e che per sconfiggerli si poteva arrischiare anche una guerra atomica. In ambedue i Paesi citati c'è gente che lo crede ancora oggi. 
A questo punto non resta da chiarire se, oltre alla stupidità dei governanti, non ci siano altri motivi per spiegare la persistenza delle misure inutili e dannose per l'economia, per la salute stessa dei cittadini ed in particolare per quella mentale dei bambini e dei giovani, derubati di anni di vita  e formazione scolastica nel periodo decisivo della vita. E non mi si dica che la scuola "online" è una misura pedagogica difendibile: è unicamente una grottesca caricatura dell'insegnamento, che innanzitutto è attività collettiva. D'un balzo siamo tornati un secolo addietro peggio dell'insegnamento frontale giustamente superato dalla pedagogia moderna.


Che fare? 
Non necessita ricorrere a tesi cospirative per spiegare ciò che sta avvenendo, poiché tutto si svolge apertamente sotto i nostri occhi, basta aprirli e togliersi la benda imposta dai mezzi di comunicazine di massa.  

1) vaccino come arma finale contro il virus: 
se si analizzano i dati delle sovvenzioni a fondo perduto ed i generosissimi contratti con cui sono state arricchite oltre misura le grandi ditte farmaceutiche  si può facilmente comprendere che interessi giganteschi possono aver motivato i governanti a partecipare al banchetto con laute provvigioni. Idem per lo sconcio e fraudolento mercato delle mascherine, imposte ormai unicamente per mantenere in essere un business miliardario vista l'innefficacia sostanziale provata dai fatti: più mascherine, più infezioni. Non serve un dottorato in fisica per capire che solo maschere militari antigas potrebbero fermare gli aerosoli, mentre le mascherine, se veramente fermassero il vapore acqueo del nostro fiato, dopo un'ora gocciolerebbero. Dunque museruole per umiliare i sudditi e confermarne  l'obbedienza. E forse anche paragonabili all'acquisto delle indulgenze per salvarsi dall'inferno (in ogni caso l'effetto resta identico: arricchire chi le vende e burlarsi di chi le compra).  
Per colmo del ridicolo in alcuni Stati vengono ora imposte "doppie mascherine" (quindi doppio business), ben sapendo che il risultato ( a parte i danni maggiori dovuti all'inspirazione del fiato emesso) non può che essere identicamente nullo. 

2) misure di restrizione della libertà individuale e divieto di socializzazione
un effetto non dichiarato ma evidentissimo dei "lockdown", del divieto di assembramento, delle visite a parenti ed amici è indubbiamente l'impossibilità di confronto delle idee e di organizzazione di un'opposizione alle misure governative di ogni tipo. 
Come in ogni dittatura, per poter conseguire liberamente i propri scopi, chi ha in mano il potere opera con maggior facilità e senza controllo se i cittadini non possono riunirsi ed organizzarisi per resistere. Visto che non esistono fondati motivi medici per il "lockdown", si deve dedure che si tratti appunto di questo.


3) chiusura delle scuole e delle università 
Se c'è una fascia d' età praticamente non toccata dal Covid 19, questa è appunto l'età scolare e universitaria. 
La storia insegna che mentre tutte le dittature variano per molti aspetti esteriori, ma in un punto fondamentale sono tutte identiche: nell' odio e disprezzo della cultura e nel desiderio di mantenere i sudditi nell'ignoranza. Del dottor Goebbels viene riferito che dicesse: "se sento parlare di cultura metto mano alla pistola".  In effetti la cultura spaventa il potere, se i cittadini ragionano non si possono convincere ad accettare cose assurde o criminali. 
La chiusura delle università in particolare dimostra che oltre ad essere misura palesemente inutile ed assurda (salvo qualche raro anziano votato allo studio permanente come il sottoscritto, le universitá non pullulano di anziani e non certo di ultraottantenni), è anche dal punto di vista medico completamente controproducente: chi vorrà farsi operare in futuro da medici che hanno appreso l'arte medica con corsi "online" ? 
Dunque la logica spiega che i veri motivi della montatura pandemica sono ben altri: notoriamente come la storia insegna, le rivolte partono quasi sempre dalle università o se anche partono dalle fabbriche, le coinvolgono ben presto. Dunque prudente misura tenerle ben chiuse.

In conclusione siamo evidentemente di fronte ad un nuovo Medioevo, ed un oscurantismo che disprezza la ragione e teme la logica ed il pensiero critico: si veda con quale vergognosa e spudorata campagna diffamatoria sono stati bollati fin dall'inizio tutti coloro (semplici cittadini ma anche medici insigni) che hanno criticato e smontato la narrazione ufficiale con argomenti e anche con fatti (ad esempio curando i malati da Covid 19 con le medicine la cui efficacia si conosceva da decenni e forse per questo vietate dai governanti).
"Negazionisti", "terrapiattisti", "complottisti" sono gli epiteti più diffusi: e tutto ciò sempre evitando accuratamente di entrare nel merito degli argomenti e dei fatti. 

Come definire la presente dittatura? Qualcuno l'ha chiamata "terapeutica", ma mi pare un eufemismo. Io la definirei "dittatura democratofobica basata sulla paura", infatti i governanti, indipendentemente da come sono giunti al potere (democraticamente o tramite elezioni impedite), nulla temono più del voto popolare. E per restare attaccati alle rispettive poltrone sono disposti a sacrificare il futuro di un'intera generazione: da parte mia mi auguro unicamente di poter vivere abbastanza a lungo per vedere l'inevitabile ridedizione di processi per crimini commessi contro l'umanità, sulla falsariga del processo di Norimberga e possibilmente almeno qualche  condanna ai lavori forzati.    


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