Cezanne e la sua profezia (1992) sul fallimento della moneta unica europea.
Uno dei pittori dei quali come copista ho riprodotto finora più quadri è
Paul Cézanne, che anch’io considero il padre della pittura moderna.
C’è tuttavia un altro Cezanne (senza accento
acuto, ma acuto economista), Wolfgang, professore tedesco di economia che ha
insegnato in svariate università tedesche e che è stato uno dei firmatari del
famoso Manifesto/Memorandum dell’ 11 giugno 1992, ignorato o al più menzionato
per venire volgarmente denigrato dai media, benché firmato
dai più qualificati economisti tedeschi dell’epoca : quelli indipendenti e non
venduti al potere beninteso. Il testo originale si trova qui:
e a rileggerlo oggi, quando tutti i mali allora ravvisati si sono
puntualmente avverati e nel peggiore e più grave dei modi, ci si rende conto di quanto fosse lungimirante e
fondata la critica al trattato di Maastricht di questo manifesto. Traduco qui i tre punti fondamentali:
<< 8. I paesi partner europei economicamente
più deboli con una moneta comune vengono esposti ad una accresciuta pressione
concorrenziale, e attraverso ciò essi subiranno l'aumento della disoccupazione
a causa della loro minore produttività e competitività. Divengono quindi
necessari elevati trasferimenti finanziari
quali 'compensazione” (1) . Dal momento che finora non esiste alcun
accordo sulla struttura di un'unione politica, manca a tal fine un sistema di
controllo sufficientemente legittimato democraticamente.
9. Attualmente, pertanto, non v'è alcun argomento
economico convincente per imporre
dall'alto un’ unità monetaria ad un’ Europa ancora disunita
economicamente, socialmente e per
diversi interessi politici. Il completamento del mercato interno della Comunità
europea non impone in alcun modo una moneta comune europea.
10.
L'introduzione affrettata di un'Unione monetaria europea esporrà l'Europa
occidentale a forti tensioni economiche che nel prossimo futuro potrebbero
portare ad un conflitto lacerante, mettendo così a repentaglio l'obiettivo di
integrazione.>>
Come e forse meglio degli altri numerosi firmatari del manifesto, Cezanne
aveva studiato già nella sua dissertazione del 1972 Gleichgewichtstheorien und Wechselkurse, (Teorie dell’equilibrio e cambi
monetari) e sapeva benissimo che l’euro sarebbe stata una se non LA catastrofe
dell’Unione Europea. Beninteso: era un
sostenitore di una futura unione anche monetaria in Europa, ma previa
realizzazione di tutte le condizioni necessarie e sufficienti, delle quali
NEMMENO UNA SOLA vedeva allora anche solo abbozzata.
In un primo momento viene spontaneo chiedersi se i politici che presero la
completamente insensata decisione di imporre al resto d’Europa il giogo
dell’euro (Kohl e Mitterand) fossero totalmente digiuni di economia o
incapaci di compiere un semplice ragionamento basato sul buonsenso.
Non potevano infatti ignorare che i Paesi deboli
economicamente in Europa si erano fino ad allora destreggiati appunto svalutando quando
necessario le proprie monete per reggere la concorrenza spietata dei Paesi con
economie più aggressive. Uso questo termine poiché più rappresentativo della
realtà dei fatti: l’economia tedesca ad esempio non è più “forte” nel senso di
una maggiore abilità produttiva, o comunque questa non è la caratteristica
decisiva.
Quello che si definisce con arroganza il “campione mondiale di
esportazione” è il Paese dello smontaggio dei diritti dei lavoratori, della
precarizzazione degli impieghi, della crescente diffusione dei contratti a tempo determinato, del lavoro in
subappalto, in una parola della divisione dei lavoratori per imporre e mantenere moderazione salariale, alla quale fa da
controparte una fortissima unità della confederazione industriale e dell’oligarchia finanziaria in crescente misura dominante (una tendenza già
individuata e descritta da Lenin (2) come fusione del capitale finanziario con
quello industriale.
Dunque i maledetti padri dell’euro non potevano non sapere, cioè non si
può credere che lo abbiano fatto per ignoranza o per ingenuità: si deve
ammettere amaramente che lo hanno fatto ESATTAMENTE per ottenere gli effetti
negativi ben illustrati e documentati dai migliori economisti dell’epoca.
In altre parole si è trattato di una mossa imperialistica di Francia e Germania per imporre una scala gerarchica in Europa che avrebbe visto Paesi dominanti: eufemisticamente in Germania si parla di “Paese Guida”, in tedesco “Führungsrolle”, un termine che non suscita propriamente ricordi rassicuranti.
In altre parole si è trattato di una mossa imperialistica di Francia e Germania per imporre una scala gerarchica in Europa che avrebbe visto Paesi dominanti: eufemisticamente in Germania si parla di “Paese Guida”, in tedesco “Führungsrolle”, un termine che non suscita propriamente ricordi rassicuranti.
Che poi la Francia sia a sua volta scaduta anch'essa a Paese portatore d’acqua, subordinato alla Germania, era cosa prevedibile: il brigante più debole finisce
sempre, prima o poi, di subire lo
stesso trattamento delle vittime da
parte del brigante più forte e più spregiudicato.
Il progetto pangermanico infine, era ed è un progetto a tutto campo e non certo
limitato all’economia: ad intervalli
regolari le destre ripropongono infatti il ritornello della “Leitkultur”
tedesca, “cultura guida”, se non fosse preoccupante sarebbe tutto da ridere,
viste le banalità più becere espresse come fossero dogmi inviolabili, come ha
fatto recentemente il Ministro degli Interni De Maizière: (3). La “Leitkultur” si tira fuori dal sacco quando serve attingere i voti dalle
destre estreme e dagli elettori più ignoranti e xenofobi, i cui voti,
parafrasando Vespasiano, anch’essi come la moneta “non olet” , non puzzano.
Che purtroppo i Paesi vittime di questa rapina non siano in grado di darsi governanti capaci di riconquistare la
sovranità monetaria e democratica regalata per un piatto di lenticchie è la
tragedia di cui gli storici avranno ampiamente modo di dibattere in futuro: come spiegare infatti che Paesi come Grecia,
Italia, e Francia, che erano stati capaci a difendersi ed a liberarsi
dall’occupazione manu armata nazista siano poi divenuti cosí docili
agnelli sacrificali incapaci di opporsi all’occupazione manu oeconomica
?
(1)
„Finanzausgleich“ è il termine
tedesco indicato dalla legge federale che regola la redistribuzione del gettito
fiscale e quindi serve a compensare i deficit delle regioni (Länder) : che già
all’interno della Germania lo sviluppo economico sia enormemente disuguale lo
si deduce dal fatto che sono sempre soltanto tre le regioni a pagare
compensazioni a tutte le altre, alcune delle quali hanno indebitamenti non
lontani da quelli di Italia o Grecia.
(2)
‘”L’imperialismo fase suprema del capitalismo”, pubblicato nell’estate 1917
(un anniversario significativo).
(3)
Th. De Maizières, http://www.faz.net/aktuell/politik/inland/de-maizieres-zehn-punkte-plan-14994262.html (per traduzione servirsi di google).
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