L’ultima – antica – trovata : ricchezza facile per tutti ! Come la Commissione Europea si propone di arricchire i risparmiatori.
Nel cosiddetto “Libro Bianco" della Commissione Europea (28 marzo 2025) è previsto di incanalare il risparmio (10mila miliardi di euro) giacente sui conti correnti dei cittadini verso investimenti produttivi nel settore della … difesa, cioè negli armamenti. Per indorare la pillola sarebbero previste anche investimenti per la "transizione verde e tecnologica" ma già è evidente che questo non è invece confermato dalle decisioni dei grandi fondi di investimento ad es. Blackrok, il fondo che gestisce attualmente un patrimonio di 12.500 miliardi di dollari, corrispondente alla somma dei PiL di Germania, Francia, Italia, Spagna). Questo fondo ha infatti deciso di moderare l’impegno nel settore della difesa del clima in modo da renderlo "compatibile con i criteri economici" (cioè solo quanto non riduce i profitti).
Dunque, promesse a parte, di reale
resta unicamente l’investimento in armamenti. Ed infatti un'occhiata al listino
delle borse europee è eloquente e spiega il disinteresse dei governanti nei
confronti della diplomazia. Basti un solo esempio fra i tantissimi: un anno fa
un’azione della Rheinmetall (costruzione carri armati “Leopard" , di cui
un centinaio inviati in Ucraina e colà per la metà già distrutti) costava 464 euro, oggi ne vale 1940. E così per le altre industrie direttamente o
indirettamente coinvolte nella produzione bellica, mentre le azioni di chimica,
auto e altri prodotti non bellici stagnano o sono in calo.
Ma tornando alle intenzioni della
Commissione Europea: ovviamente , almeno per ora, il cambio di indirizzo per
incanalare i risparmi è operato in modo non coatto ma con la pubblicità, alla
quale stanno provvedendo numerosissimi mediatori di borsa sotto le forme più
diverse (fondi comuni, club di investimento, istituti finanziari ecc.
Ma per iniziare una premessa:
investire in azioni in borsa è unicamente speculazione di dubbia moralità o ha
una sua giustificazione morale (nell’ambito della moralità del sistema capitalistico ovviamente) ? Domanda lecita, poiché investivano in borsa
sia i teorici del capitalismo (ad es. Maynard Keynes, con notevole successo)
come pure i nemici del sistema: Karl Marx - pare con risultati negativi e
Friedrich Engels - invece con ottimi risultati: un caso particolare di
dialettica fra teoria e prassi: combatteva in teoria il capitalismo di cui però
nella prassi viveva).
Dunque difficile utilizzare il
criterio morale per valutare la borsa, ma restando all’interno del sistema
capitalistico la giustificazione pratica è abbastanza semplice: se si investono
risparmi in borsa è come se li si spendesse per l’acquisto di prodotti o
servizi. Unica differenza, non si acquistano direttamente questi beni ma si
conferiscono alle società quotate in borsa i mezzi finanziari per la produzione
dei beni stessi.
Dunque una società che necessita
capitali per costruire impianti di produzione, es. frigoriferi, raccoglie in
borsa i mezzi finanziari necessari e chi li fornisce diviene per le quote
(azioni acquisite) comproprietario della società, e quindi anche avente diritto
ai “dividendi”, cioè ad una proporzionale quota degli utili ricavati dalla
vendita dei prodotti.
Ovviamente l’investimento deve funzionare, altrimenti la società
fallisce e le azioni perdono il loro valore. Ma se l’investimento origina
crescenti profitti il valore delle azioni aumenta per il semplice meccanismo
della crescita della domanda (molti vogliono acquistare le azioni) e
dell’offerta (pochi vogliono venderle).
Questo in teoria e nella pratica
ideale. In realtà il meccanismo è molto più complesso perché appunto
intervengono le speculazioni, le manovre per influenzare i corsi delle azioni
(diffusione di notizie false o tendenziose), o semplicemente le falsificazioni
dei bilanci ed infine le truffe pure e semplici.
La pubblicità è anche in questo caso essenziale per far muovere i risparmi dai conti correnti alla borsa: trattandosi di promesse sul futuro non si può pretendere eccessiva serità, ma rispetto al passato si nota lo scadimento a livelli bassi e ridicoli che solo una decina d' anni or sono si sarebbero ritenuti impossibili.
Basta aprire il
telefonino su you tube ed ecco gli imbonitori: "Se hai 2000 euro investili in queste azioni e fra tre mesi
ne avrai 10.000". Possibile ? Sì.
Probabile: molto poco. Basterebbe chiedersi: se sanno che funziona cosi, perché
non lo fanno loro e offrono al pubblico la speranza di arricchirsi senza sforzo
? Evidentemente costoro hanno acquistato
titoli a basso prezzo, ma affinché i corsi salgano e loro possano vendere con
guadagno devono trovare una moltitudine di creduloni che li acquistano facendo
salire il prezzo.
Evidentemente terrorismo climatico e pandemico e martellamento bellicistico hanno ottenebrato a tal punto i cervelli con paure immaginarie che è divenuto un gioco vendere illusioni alla gente che da lungo ha dovuto rinunciare ad esercitare il ragionamento logico per non rischiare di giungere a conclusioni che poi non possono venire espresse senza il rischio di essere emarginati o diffamati come " complottisti".
Se nel 1630 per
approfittare dell'ingenuità associata all' avidità dei creduloni bisognava
vendete bulbi di tulipano, ora basta vendere illusioni immateriali spacciando
l' incredibile miracolo come effetto dell' intelligenza artificiale.
Come Pinocchio credette che sotterrando alcune monete d' oro sotto un albero ne
avrebbe raccolte un sacco il giorno dopo, così ora branchi di illusi credono
che l' albero dell' intelligenza artificiale ripeterà il miracolo.
Si tratta invece di
truffa reale giocata con furbizia immorale sulla stupidità plateale delle
vittime. Chiunque abbia una certa famigliarità col mondo finanziario e
borsistico sa che i guadagni sono nel migliore dei casi frutto di studio dei
mercati, analisi dei bilanci (anche se generalmente manipolati), osservazione
delle relazioni fra andamento dei corsi e avvenimenti politici. Il tutto non
senza disciplina : accettare piccole perdite quando di vedono errate le
previsioni, non dimenticare il ruolo della fortuna e ricordare che nessun
titolo è garantito contro eventuali manipolazioni o "insider
trading" (punito dalla legge ma molto diffuso: in sostanza operazioni compiute
da chi ha informazioni dirette su decisioni delle società che possono far
salire (o discendere i corsi delle rispettive azioni).
Dunque il metodo generalmente offerto per acchiappare gli investitori sprovveduti non è "l'utilizzazione dell'intelligenza artificiale e degli algoritmi più avanzati per effettuare esclusivamente operazioni redditizie", cosa matematicamente impossibile poiché essendo tali marchingegni diffusi ed alla portata di tutti, se fosse certo che i corsi delle azioni unicamente crescono, nessuno le venderebbe ed al contrario in caso di sicuro ribasso tutti cercherebbero di vendere ma non troverebbero compratori.
Nulla di nuovo,
soltanto logica elementare e conoscenza del principio fondamentale degli
investimenti finanziari e borsistici: tutte le borse del mondo esistono come
luoghi di scambio dei titoli unicamente perché le valutazioni sui corsi dei
titoli sono incerte. E nessun algoritmo potrà mai eliminare l' incertezza
delle previsioni senza automaticamente rendere inutili gli scambi. Anche la
storia delle bolle e dei crolli borsistici è un' altalena tanto continua quanto
imprevedibile.
Certamente i profitti borsistici sono possibili:
ma gli unici in qualche misura realistici sono a lungo termine, su titoli
solidi e soprattutto derivati da distribuzione di dividendi, cioè il risultato
della spartizione del plusvalore fra i capitalisti.
Detto ancora più apertamente I furbi e gli illusi sono i due pilastri di tutte le
borse del mondo. Senza gli uni , nemmeno gli altri.
Ma per finire … in
difesa della borsa: in mezzo ci sono i risparmiatori, anche chiamati
“cassettisti”, che investono a lungo o lunghissimo termine in titoli stabili di
società che producono beni reali. Se non hanno la sfortuna di scegliere azioni
volatili o di società che per qualche
motivo falliscono (per cause proprie o per sorprese geopolitiche imprevedibili)
possono ottenere un reddito maggiore che col semplice deposito di risparmi
nelle banche o in titoli di stato.
Morale (nel senso di conclusione da trarre): arricchimento facile non
esiste, ma per una sana e durevole crescita economica equilibrata e nel
rispetto dell’ambiente nel sistema capitalistico le borse valori sono
essenziali, ma non per i guadagni facili speculativi.
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