"Europeismo, fase suprema del servilismo".
Parafrasando Lenin (1) , il saggio che oggigiorno il grande rivoluzionario russo scriverebbe sarebbe probabilmente questo: "Europeismo, fase suprema del servilismo".
Infatti studiando
la storia dell' Unione Europea nell'ottica dei rapporti fra governanti e
cittadini non sfugge a nessuno che si è trattato di un progressivo assoggettamento (ma
programmato fin dalle origini, quindi insito nell'idea stessa di Unione) di
stati sovrani che la loro sovranità dovevano regalare ad un superiore consesso di governanti dotati di poteri superiori
ed assoluti. Da un trattato al successivo i diritti dei cittadini sono stati
via via sacrificati per un non meglio precisato bene superiore (leggi: profitti di una élite al di fuori di
ogni controllo).
E ciò a tutti i livelli, dalle questioni fondamentali - come ad esempio la guerra - fino ai dettagli più frivoli come la forma delle banane o dei cetrioli da immettere sul mercato. L' opinione dei cittadini è stata oggetto di manipolazione continua, intensa e pervasiva, un sistema che ha utilizzato tutti i media (TV, stampa, istituzioni culturali) con un' impegno acribico da far invidia a Edward Bernais (2) , il nipote di Sigmund Freud e padre dell'ingegneria della manipolazione del consenso delle masse.
Si è trattato di servilismo atlantico ma ora che i cittadini USA stufi di essere dissanguati per portare guerra in tutto il mondo hanno voltato le spalle ai "Demo(nio)cratici" , in particolare al trio infernale Clinton H., Obama e Biden ed hanno eletto un nuovo presidente che di guerre non vuole più saperne emergono i veri padroni dell'UE , cioè il capitale monopolistico ed imperialistico che in tutti i campi (energia, medicina, guerra ) trae i propri immensi profitti
Detto ciò va aggiunto che altrettanto sbagliano coloro che vedono in Trump il salvatore: anch'egli è figlio del sistema, magari anche "vile affarista" come un altro noto personaggio che fu al governo qualche anno per rovinare l' Italia, ma a differenza del citato pensa anche all'interesse dei cittadini che l'hanno rieletto per dire basta alle guerre (prova questa rielezione che chi governò per elezioni vinte o rubate nel frattempo è stato riconosciuto come il peggioor rapprenentante del sistema profondamente corrotto e che a nulla valse cambiare cavalla con una nullità che alla fine venne posta come candidata dal partito dem(onio)cratico. Dunque prudente considerazione di scelta del "meno peggio" quando la situazione non offre alternative. La prova del fuoco (nel vero senso della parola) si avrà se Trump obbedirà fino infondo al diktat dell'attuale primo ministro israeliano e accetterà di farsi complice di una guerra contro l'Iran.
Che della tragedia palestinese non gli importi nulla l'ha dimostrato ampiamente, il cessate il fuoco del quale si era molto vantato evidentemente serviva unicamente a rifornire di bombe lo stato sionista per completare il genocidio in corso: ma come ricordano profondi conoscitori dall'interno del sistema come Jeffrey Sachs (recentemente anche in un discorso al Parlamento Europeo). La dipendenza del sistema politico USA dai sionisti israeliani attraverso la loro lobby statunitense è pervasiva e questo è il prezzo da pagare da parte di qualunque presidente USA per la rielezione (e molti indizi fanno supporre - JFKennedy - che al contrario disobbedendo si paga con la vita).
Non a caso a
Bruxelles i lobbisti, cioè i corruttori al soldo del capitale (15.000
ufficialmente registrati) lavorano per ottenere dai parlamentari e dai
funzionari dell'UE le leggi che favoriscono gli interessi dei loro mandanti.
Ma il sistema
barcolla: e l'incremento folle della censura sta facendo aprire gli occhi ad un
numero crescente di cittadini. Non i giovani, almeno non ancora, irretiti dalla
propaganda climatica col metodo
tradizionale degli idoli costruiti
ad hoc (e demoliti quando non servono o non funzionano secondo le
istruzioni: La povera Greta Thunberg abusata a Davos per propagandare il
terrorismo climatico, mandata anche a leccare il c... a Zelensky in occasione
del crollo attribuito all'artiglieria russa di una diga in Donbass, è stata cancellata non appena ha proferito
una parola di condanna del genocidio in Palestina).
Purtroppo da un
lato ma fortunatamente guardando al futuro, l'Europa anche economicamente si è
autoevirata: con il terrore russofobo. Un metodo analogo alle incitazioni dei
gerarchi nazisti per convincere la popolazione del pericolo bolscevico - inesistente anche allora, tanto che ci fu l'accordo
Molotov -von Ribbentrop nel 1939.
Anche quella fu una finzione, analoga ai due trattati Minsk I e Minsk II, che se attuati
avrebbero garantito la pace in Europa
ma servivano appunto a comprare tempo per armare i malcapitati Ucraini,
programmati dall'impero angloamericano come carne da cannone contro la
Russia.
Quando Lenin
pubblicò il suo trattato sull’imperialismo oltre cento anni or sono dovette
eseguire dei tagli al testo per sfuggire alla censura zarista.
Se qualcuno
analogamente dovesse scrivere un trattato contro l' UE avrebbe oggi molto maggiori difficoltà: per prima cosa gli
chiuderebbero il conto in banca come infatti successo ad un noto editore
italiano. E difficilmente potrebbe presentare il libro in pubblico perché gli
verrebbero negate le sale od i cinema.
Dunque per quanto
riguarda l'UE vale la citazione dantesca "lasciate ogni speranza voi ch'
entrate" : ma ciò non deve scoraggiare ma anzi incitare ... ad uscirne al
più presto.
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(1) Ленин В.И.
Империализм, как высшая стадия капитализма
Предисловие
(Imperialismo come fase suprema del capitalismo) (1917).
(2) Edward
Bernais: Cristallizing Public Opinion (1923)
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