Samstag, 11. April 2020

Va detto senza mezzi termini: chi tratta per il MES (ESM) è un nemico del popolo e dei lavoratori .


La situazione ingenerata dalle idiote risposte dei governanti alla sfida del "Coronavirus" ha colpito gravemente tutti i Paesi del mondo ed in particolare quelli dell'Unione Europea. Non tutti allo stesso modo, ma tutti in maniera finora non ancora sperimentata che in tempi di conflitti armati. 
Non si tratta tanto di vittime dirette del virus, difficili da quantificare,  poiché i numeri dei decessi falsamente attribuiti al virus sono serviti soprattutto a nascondere lo sfacelo dei sistemi sanitari. Servizi essenziali sacrificati all'austerità per colpa del ben più nefasto  virus neoliberista. Si tratta delle vittime del sistema economico e dei suoi servitori a livello politico i quali hanno colto l'occasione della supposta pandemia per sperimentare  forme di violazione delle libertà individuali e di controllo dei cittadini che soltanto con la paura si potevano imporre. Un esperimento che servirà sicuramente in futuro quando le fondamenta del neoliberismo verranno scosse dalle ribellioni delle popolazioni stanche dello sfruttamento. 
Compito dei difensori dei lavoratori e delle classi più colpite dalle conseguenze delle false decisioni prese politicamente per  timore di pandemia  è certo quello di risolvere nell'immdiato i problemi più urgenti, che sono in molti casi già la semplice sussistenza. 
Ma le decisioni devono essere prese guardando alla radice del male e in previsione di una soluzione definitiva dei problemi. 
Se non si utiliza la spinta e la rabbia popolare ora, quando la gente prova la crudeltá del neoliberismo e dell'esproprio a favore di pochi, della privatizzazione dei servizi essenziali per arricchire azionisti, monopoli e banche, quando lo si vuol fare?      


Nessuna rivoluzione è mai stata fatta in tempi di benessere o con trattative. Il giogo non si rompe senza decisioni coraggiose. La Bastiglia non è stata preso con una passeggiata domenicale e nemmeno il Palazzo d’Inverno con manifestazioni tipo “sardine”.

Chi immagina spazi di trattativa con l’UE continua a vederla come costruzione ideale ignorandone il volto cinico e le forze che la muovono.
L’ Olanda non fa altro che il gioco delle parti, come il buffone che si manda in avanspettacolo. Il potere di veto sugli eurobond è invece tutto ed esclusivamente in mano tedesca. E va compreso che cosa significherebbe per la Germania accettare un sistema in cui la sua posizione egemone come garante privilegiata del credito (che infatti le consente di ricevere prestiti a tassi negativi !) venisse a mancare poiché messa in comune con tutti gli altri paesi dell’Unione monetaria.
La Germania ha imposto sacrifici pesantissimi ai propri cittadini (i meno abbienti ovviamente, con moderazione salariale, pensioni basse – 50 % dell’ultimo salario, tassate con incremento annuo dal 2005 in poi fino a raggiungere il 100 %) . A rischio di povertà sono ormai milioni di pensionati e lavoratori in subappalto (la “flessibilizzazione” del lavoro consente alle ditte di pagare fino ad1/3 in meno per le identiche mansioni addetti presi in “subappalto”), per non parlare delle zone salariali e pensionistiche della ex RDT, colonializzata e la cui industria è stata distrutta per eliminare concorrenza a buon mercato alle ditte tedesco occidentali. Grazie a questi sacrifici, che hanno saputo imporre con destrezza e grande cinismo ai propri cittadini, i governanti tedeschi – socialdemocratici prima e cristiano democratici poi – con appoggio dei “Verdi” ove invevitabile, ha potuto mettere fuori mercato gran parte del resto d’Europa. Che i lavoratori greci, italiani e spagnoli o portoghesi stiano peggio di quelli tedeschi e abbiano maggior timore della disoccupazione è dunque assolutamente indispensabile per mantenere la ferrea disciplina del lavoro in Germania e continuare le politiche neoliberiste. Non si tratta quindi nel caso degli “eurobond” o “coronabond” di un atto di solidaritá che si chiede alla Germania, bensí della rinuncia ad un posizione di egemonia conquistata senza scrupoli né riguardo ai suoi stessi cittadini, una politica irrinunciabile benché miope e folle :la moderazione salariale dei trascorsi decenni sta facendo emergere una crescente povertà dei pensionati che imporrà tagli penosi e soprattutto pericolosi allo stato sociale già in continuo smantellamento. In realtá sarebbero i lavoratori tedeschi e le classi di impoveriti in continua crescita in Germania a doversi alleare coi lavoratori degli altri Paesi per combattere il comune nemico neoliberista. 
Anche per questo motivo, andare a trattare con gli sfruttatori di altri lavoratori è non soltanto inutile ma doppiamente negativo poiché nasconde il vero problema. Dunque il gruppo di intellettuali ed eonomisti che hanno firmato un documento in cui chiedono all'UE solidarietà con l'Italia è come l'appello del condannato a morte al boia.   

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